Il tennis fin dalle sue origini è stato composto da tornei e non campionati, ossia delle competizioni di 2, 3, 7, 14 giorni che si ripetono con cadenza annuale e non gare che durano mesi e solo alla fine di questo periodo viene determinato il vincitore. Così è capitato che diversi tennisti potessero fare propri alcuni di questi eventi ponendo un dominio mai avuto da nessuno. Il primo tra tutti è stato William Renshaw nel Torneo di Wimbledon con le sue 7 vittorie di cui 6 consecutive, poi è venuto Bill Tilden con le sue 7 vittorie agli U.S. National Championships, passando per Pancho agli US Pro, Rosewall ai French Pro per arrivare all’era Open con il dominio di Borg al Roland Garros e Connors a Birmingham e i più recenti straordinari risultati di Nadal a Monte Carlo e sempre Roland Garros, Federer ad Halle e l’ultimo Djokovic nel torneo di Pechino.
Djokovic e il China Open
Quest’anno Djokovic ha vinto il suo 6° China Open, dove non ha mai perso perso una partita e cavalca una striscia vincente di 29 vittorie e nelle sue 6 partecipazioni ha perso solo 3 set, l’ultimo risale all’edizione 2013 quando cedette il secondo parziale a Fernardo Verdasco nel 2° turno per 6 giochi a 2.
-2009
La prima edizione del China Open a cui prende parte Nole è quella del 2009, il primo anno in cui il torneo aveva fatto il salto di qualità passando da International Series (attuali ATP 250) ad ATP 500. La prima cavalca di Djokovic è netta e nessuno dei suoi avversari è riuscito mai ad impensierirlo. Da numero 4 del mondo ha battuto in serie il rumeno Victor Hanescu per 6-3 7-5 in un’ora e 29 minuti. Al connazionale numero 28 , Victor Troicki va ancora peggio, perde per 6-3 6-0 e si fa appena in tempo a superare l’ora di gioco: un’ora e un minuto per la precisione, le palle break salvate da Nole sono nulle: 0/0. Le prime difficoltà arrivano da Ferndardo Verdasco numero 9 del mondo che brekka per 3 volte Nole e strappa il primo set nella capitale cinese al capitano, ma questo set strappato è solo un fuoco di paglia visto che il serbo reagisce immediatamente e vince con il punteggio di 6-3 1-6 6-1. In semifinale c’è il giustiziere di Nadal al Roland Garros Robin Soderling proveniente da un ottima stagione che però non può nulla contro lo strapotere serbo: 6-3, 6-3 in un’ora e 21 minuti di gioco. Il finale c’è Marin Cilic che è il giocatore che lo tiene di più in campo, esattamente un’ora e 54 minuti ma non bastano a strappare un set e Nole chiude per 6-3 7-6(4). Oltre all’evidente dominio c’è da sottolineare un tabellone non del tutto sempre con giocatori battuti che hanno avuto il seguente ranking: 27, 28, 9, 11, 15.
-2010
L’edizione 2010 è molto probabilmente l’edizione più semplice da vincere per Nole. Nel primo turno incontra la wild card locale Mao Xin Gong, numero 356 del mondo, che viene spazzato via in appena un’ora e 11 minuti di gioco concedendo 0 palle break e con una percentuale di prime non all’altezza dell’allora numero 2 del mondo di 56.1% che si confanno ad un tennista del suo rango, ma tanto è bastato per portare a casa la partita. Nel turno successivo Mardy Fish è costretto a dare forfait. Ai quarti di finale lo aspetta Gilles Simon, allora non all’apice della carriera e da numero 43 del mondo. Gillou è molto bravo in risposta ma in quella occassione non riesce a sfruttare 7 palle break e cede dopo 1h25′. La finale è contro il bombardiere ancora acerbo John Isner che deve capitolare per 7-6(1) 6-2. Il tempo totale in cui Nole è rimasto in campo è di 5 ore e 27 minuti, un record per vincere un torneo (ma agevoltato dal walkover nella sfida contro Mardy Fish).
-2012
Nell’annus mirabilis 2011 Nole salta il China Swing e non può difendere il titolo di Pechino che passa nelle mani di Tomas Berdych. Da imbattuto, ma senza titolo si presenta a Pechino per prendersi quello che gli appartiene. Al primo turno affronta il qualificato Michael Berrer, tedesco numero 123 del mondo, che nonostante una partita dominata da Nole riesce a strappare un set al serbo, ma nulla di grave, Nole chiude con il punteggio di 6-1 6-7(3) 6-2 quando manca un minuto alle 2 ore di gioco. Nel secondo turno l’argentino Carlos Berlocq è capace di strappare 2 break a Nole ma non bastano per vincere né un set, né tantomeno la partita che si chiude con un perentorio 6-1 6-3 con un Novak in grande spolvero al servizio con un 73.6% di prime messe in campo. I quarti di finale sono una pura formalità contro Jurgen Melzer che in meno di un’ora viene spazzato via dal campo: 2 palle break concesse da Nole che vengono prontamente annullate. 6-1 6-2 è il punteggio finale del match. Anche il tedesco Florian Mayer riceve più o meno lo stesso trattamento di Melzer, viene sconfitto per 6-1 6-4 in un’ora esatta di gioco con 2 palle break concesse e annullate. In finale lo aspetta Jo-Wilfried Tsonga proveniente da un grande exploit a Wimbledon con la semifinale persa contro Murray e da un flop agli US Open eliminato dal secondo turno da Martin Kližan. Contro Nole pone resistenza solo nel primo set che arriva al tie-break vinto da Nole per 7 punti a 4, da li in poi la strada diventa in discesa e il 6-2 finale lo testimonia: un’ora e 42 minuti di gioco e 3° titolo a Pechino per Djokovic.
-2013
Il finale di stagione di Djokovic è scintillante. Nel post US Open riesce a vincere tutti i tornei a cui partecipa, quindi: Shangai, Bercy, Masters e l’immancanbile torneo di Pechino che domina come non mai, nonostante lasci un set per strada, ma è solo ordinaria amministrazione. L’esordio contro il ceco Lukas Rosol è brutale: Lukas viene spazzato via in 54 minuti con una dominatio ratio di 3.32. Ci sono solo 2 palle break concesse prontamente annullate. Alle fine il punteggio sarà di 6-0 6-3. Lo spagnolo Fernando Verdasco è l’unico che gli strappa un set e sarà l’eccezione piuttosto che la regola. Nando riesce a lottare per un’ora e 55 minuti strappando per 3 volte il servizio a Nole che annulla altre 5 palle break. 7-5 2-6 6-2 è il punteggio finale. Da qui in avanti sarà un assolo serbo con gli avversari restii a porre una qualche forma di resistenza significativa. Ai quarti di finale l’americano Sam Querrey può solo raccogliere la miseria di 3 giochi senza arrivare mai a palla break e uscire distrutto dal campo dopo 53 minuti. Stessa sorte capita al francese Richard Gasquet che lotta poco più di Querrey: un modesto 6-4 6-2 porta Nole in finale per 4a volta. Il 2013 di Nadal è stata la sua migliore cementifera grazie alla tripletta estiva made in USA, ma il finale di stagione non è ai livelli di quello spiccio di stagione e dopo aver perso a Shangai da Juan Martin del Potro deve cedere in finale a Nole in un match praticamente senza storia chiuso per 6-3 6-4 in un’ora e 27 minuti. Così i titoli a Pechino di Djokovic salgono a 4 e non ha nessuna intenzione di fermarsi.
-2014
Nel 2014 il dominio cinese di Nole si fa ancora più pesante. Nel primo turno non ha pietà contro lo spagnolo Guillermo Garcia Lopez sconfitto in un’ora e 4 minuti per 6-2 6-1. L’unica soddisfazione per Guillermo è avere brekkato 2 volte il numero 1 del mondo, ma è subito controbrekkato al turno successivo. Nel secondo turno il numero 41 Vasek Pospisil è l’ultimo che riesce a strappargli più di 4 game a set. Il giovane canadese viene regolato per 6-3 7-5 con solo break a suo favore. Curiosità: Nole non ha commesso nessun doppio fallo durante tutta l’ora e 26 minuti di partita. La testa di serie numero 5 Grigor Dimitrov riesce a resistere solo 4 minuti in più di Pospisil: 6-2 6-4 è il punteggio a favore del serbo. In semifinale si rinnova la “non rivalità” contro Andy Murray che è molto remissivo e spesso incollato alla linea di fondo con la solita seconda di servizio che non riesce a produrre risultati sufficienti: 33% sarà il totale dei punti realizzati con la seconda. Ad Andy mancano anche i vincenti solo 7 a fronte di 22 errori non forzati. Il risultato finale dell’incontro è 6-3 6-4. Il capro espiatorio della finale è Tomas Berdych fatto fuori con il punteggio di 6-0 6-2. Nole si era spinto addirittura verso il 6-0 5-0 40-30 quando c’è stata una timida reazione del ceco che ha strappato il servizio e tenuto finalmente un game con il suo, ma nel turno successivo Nole chiude subito e porta a 24 il numero di successivi consecutivi a Pechino.
-2015
Il torneo del 2015 è storia recente ed è anche l’edizione maggiormente dominata dal serbo. Nel primo turno Simone Bolelli viene spazzato con un perentorio 6-1 6-1 con nessun break e 5 palle break salvate in totale. La wildcard cinese Ze Zhang, numero 219 del mondo, sa leggermente meglio dell’italiano, ma solo nel conteggio dei game: da 2 si passa a 3 con l’aggravante di non avere mai avuto nessuna palla break. Nei quarti di finale si presenta il bombardiere Long John Isner, quindi un tennista sulla carta difficilmente brekkabile: nulla da fare, Nole strappa per 4 volte il servizio all’americano che riesce a salvare solo una delle 5 palle break che è costretto a fronteggiare, di contro lui non ottiene nessuna palla break e il 6-2 6-2 è bello che servito. L’unico che riesce a impensierire Nole è David Ferrer, detto Ferru, che sarà l’unico a strappargli il servizio per ben 2 volte, ma non va oltre il 6-2 6-3. In finale si rinnova la sfida con Rafael Nadal che ha dato spesso diverse emozioni, ma il Nadal del 2015 è un lontano parente del Nadal che ha fatto sognare tanti suoi sostenitori e il cemento non è certo il suo habitat naturale. La lotta c’è ma Rafa non concretizza, mentre dall’altra parte si vede un Nole in condizione stratosferica come lo è stata tutta la stagione che prende tutte le righe e non manca di deliziare il pubblico con qualche tocco di fino con i suoi dropshot. Alla fine il punteggio sarà di 6-2 6-2 con le vittorie consecutive che salgono complessivamente a 29 (+ un walkover).