Fedal, capitolo 34: ancora tu ma non dovevamo vederci più?
Dopo 1 anno, 9 mesi e 11 giorni o 92 settimane e 2 giorni o 646 giorni ritornano a sfidarsi Roger Federer e Rafael Nadal in quella che è LA rivalità del tennis moderno e non solo. Dopo un anno disgraziato per il mancino di Manacor dove ha perso tutte le sue certezze e sfatato tabù che sembravano essere indelebili nella storia del tennis come le 17 vitttorie consecutive contro Tomas Berdych interrotte bruscamente ai quarti di finale degli Australian Open, Fabio Fognini che da avversario già battuto in partenza strapazza 3 volte Rafa, 2 nella sua tanto amata terra battuta, una a casa sua, a Barcellona, e l’altra nell’incredibile match del terzo turno degli US Open che ha visto Fabio recuperare un gap di 2 set a zero allo spagnolo che mai aveva ceduto nel 3 su 5 con un vantaggio simile tranne che nella finale di Miami del 2005 contro l’allora numero 1 del mondo, neanche a dirlo: Roger Federer. Nadal ha lasciato il suo trono più prezioso, quello di Parigi, decapitato con poca cortesia da parte di Novak Djokovic il nuovo incommensurabile numero 1 del pianeta che però non è riuscito ad indossare la corona transalpina che tutti alla vigilia davano per scontata. Zero Slam, zero Masters 1000, “zeru tituli”, no zeru tituli, no, Buenos Aires, Stoccarda e Amburgo non si buttano via neanche le finali di Madrid e Pechino, ma cosa volete che siano per uno come Nadal che detiene il record di anni consecutivi con almeno uno Slam in bacheca? Ben 10. Sarà pure un 500, ma l’entry list è per peso specifico vicina a quelli di Masters 1000 non obbligatorio come Monte Carlo, manca il Capitano che storce spesso il naso guardando ai 500 e 250, ma ci sono stati tanti big tra tutti Stan Wawrinka troppo presto eliminato dalla competizione.
Dall’altra parte della rete ci sarà il veterano, il 34enne che vuole sfidare le leggi della natura che inesorabilmente ti fa perde colpi, a non essere il dominatore del circuito, l’uomo dei record che riesce sempre a stupire e ci costringe a spulciare la storia del tennis per collocarlo da qualche parte, tra i grandi di sempre, tra i più grandi di sempre. Pesano sempre gli zero Slam per anno condizione che continua a perdurare dal 2013 che non è da sottovalutare per Roger, ma ci sono finali che pesano, che pesano tanto: a Wimbledon, nel torneo più importante del mondo dove ha lottato contro Nole, agli US Open dove è arrivato fino in fondo con una naturalezza scontertante e si è inchinato solo al più forte del 2015 che sta macinando una stagione da record. Un titolo pesante, pesantissimo in quel di Cincinnati dove il cemento sembra proprio costruito per la sua racchetta e il suo braccio, con la messa in mostra di uno nuovo colpo che, sì, può essere criticato, vituperato, biasimato, stigmatizzato, ma ormai porta il suo nome e lo porterà per sempre: la SABR (Sneak Attack by Roger), l’attacco improvviso in risposta con un avanzamento verso la rete che disorienta l’avversario che si trova in battuta. Così come il Kovacs e il Cassina per la ginnastica, il Salchow per il pattinaggio e la zona Cesarini per il calcio il nome di chi ha inventato il colpo, il gesto tecnico rimarrà nella storia di questo sport.
Il palcoscenico è quello peggiore che si poteva prospettare per Nadal. Siamo a casa del lupo cattivo, nella sua Basilea, dove è nato e cresciuto, nel torneo dove iniziò a fare il raccattapalle da bambino e in cuor suo avrà sicuramente pensato guardando i grandi degli anni ’90:“Un giorno io sarò qui e ne la giocherò con voi e sarò anche io tra i grandi, tra i più grandi”, così come fece Fabio Cannavaro ai Mondiali di Calcio del 1990, quando ancora ragazzino fece il raccattapalle nella sfida al San Paolo nella sua Napoli tra Italia-Argentina e quando Aldo Serena la sparò contro Goycochea, nella sua mente gli sarà passata l’idea:”Un giorno giocherò in Nazionale e alzerò la Coppa del Mondo”. Federer e Cannavaro ce l’hanno fatta: Fabio campione del mondo del 2006, ma Roger ha fatto “peggio” molto peggio. Ha vinto a Basilea, ha rivinto a Basilea, lo ha fatto per 6 volte raggiungendo 9 finali consecutive (10 con quella di quest’anno) altro record da aggiungere ai tanti achievements dello svizzero. La superficie è il cemento, il greenset, un cemento veloce, molto veloce, fidatevi, che fa rimbalzare poco la palla e che è il terreno ideale per Roger. A tutto questo si aggiunge l’indoor, la condizione di gioco preferita dal 17 volte campione Slam e che nelle statistiche degli H2H contro Nadal è l’unica voce, oltre all’erba, in cui è in vantaggio: 4-1 Federer.
Nadal quindi parte sfavorito e i bookmakers sono d’accordo: le quote oscillano tra un 1.33-1.40 Federer, 3.20, 3.50 Nadal. Non sembra quindi esserci storia e la coppa per la teoria delle probabilità, la legge della statistica non deve cambiare di mano, ma stiamo parlando di Nadal, l’unico tennista che ha saputo battere Federer in tutti i modi in cui è possibile battere qualcuno, anche nei regni fatati che si era costruito lo svizzero dove sembrava irraggiungibile, evanescente. Nel cemento di Miami, nelle dune di Dubai, nel giardino di casa di Wimbledon e nell’arena delle Finals, la storia ci ha insegnato che nel Fedal, Nadal non è mai sfavorito al 100%, al massimo i calcolatori di tutto il mondo possono sfornare numeri e percentuali frutto di miliardi di dati processati, ma esiste un computer che sappia calcolare la fifa di Federer quando vede Nadal? Esiste un computer che calcoli l’incidenza del mancino contro il destro? C’è un computer che misura la testardaggine di Roger nel giocare il suo colpo peggiore contro il migliore di Rafa? No, no e no. Purtroppo o per fortuna il 23-10 andrà in soffitta per la gioia delle personalità che non amano le ossessioni e per il dolore di chi se l’era tatuato in chissà quale parte del corpo. Tifosi di Federer, tifosi di Nadal, amanti del Fedal e soprattutto detrattori del Fedal, il 34° capitolo della saga è servito. Vogliamo una sfida tra titani con guerre…stellari.
Hanno detto…..
“Insomma che Federer sia favorito non va giù a nessuno. I quotisti hanno toppato di brutto, andranno a fondo pesante, mentre qui da domani tutti milionari. Peccato che non abbia il coraggio di mettere i soldi su Nadal anch’io”. Eletto
“Federer favorito dalla superficie, ma per me questo vantaggio si azzera considerando gli stati di forma e i precedenti. Li vedo alla pari, puo´ vincere l´uno come l´altro”. Lacan.
“Importantissimo comunque l’esame per nadal domani. In un anno horribilis in cui ha sempre sofferto e preso bastonate dai migliori, sarebbe un grande segnale fare match pari col vero n.2 del mondo sulla superficie e nell’ambiente a lui più congeniale. Un vero primo concreto passo verso un possibile ritorno al top Federer è stato grandissimo tutto l’anno , se Nadal gli finisse a ruota, indoor e a casa dello svizzero, beh..mica male. Curiosissimo di vedere il livello attuale di Nadal: contro djoko è un 62 62 duro ma veritiero, col primo dei secondi vedremo”. Ghino di Tacco
“Ma guarda, fermo restando che domani Rafa potrebbe vincere, ci mancherebbe (stiamo parlando di Nadal), c’è una cosa che non capisco e non capirò mai: Roger Federer è un fenomeno unico, un campione immenso, amato ed osannato in tutto il mondo; 17 Slam, 6 Masters, 302 sett…… etc. etc. Fin qui siamo tutti d’accordo, no? Improvvisamente, quando deve affrontare Nadal, Federer diventa l’ultimo degli stronzi, una vittima sacrificale come tanti; persino Gasquet ha più chance di Federer di battere Nadal!! Ok, Roger soffre il gioco di Rafa, 23/10 e così via, ma si può sempre darlo per sconfitto? Domani è favorito, ed i bookmakers mi danno ragione.”. Mosso CA
“Tralasciando le battute, domani Federer e’ il favorito, lo e’ sempre stato quando si gioca indoor, anche quando Rafa era in formissima, figuriamoci adesso. Spero solo sia un bel match, se lo meritano e ce lo meritiamo!”. Yuppie Doo