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ATP Parigi-Bercy 2015: 5 novembre 2015, Fuori Federer! Djokovic avanti a fatica, bene Murray, Nishikori ritirato, si salva Nadal

ATP Parigi-Bercy

Bercy Arena

Oggi nella Accor Hotels Arena di Bercy si sono giocati tutti gli ottavi di finale . Ad aprire il programma alle 10:30 è stato Andy Murray contro il belga David Goffin in quella che è stata una preview della sfida di Coppa Davis che chiuderà la stagione in Belgio. Il giapponese Nishikori ha affrontato Richard Gasquet nella seconda partita sul centrale: i precedenti dicevano 5-0 per il francese che ha perso solo un set in Canada nel 2013, nonostante tutti i bookmakers davano favorito Kei. All’1 c’è stato il Capitano Novak Djokovic contro il beniamino di casa Gilles Simon, testa di serie numero 14. Alle 15 con possibile slittamento dal centrale al campo 1 per necessità la tds 3 Roger Federer ha giocato contro Long John Isner a seguire Tsonga contro Tomas Berdych chiamati a riscattare una stagione fino a questo punto deludente per le loro potenzialità nonostante una finale in Masters 1000: Monte Carlo per Tomas e Shanghai per Jo. Alle 20:30 ha chiuso il programma sul centrale Rafael Nadal contro il longileneo Kevin Anderson, vincitore del match di ieri contro Thiem protrattosi fino ad oltre mezzanotte. Programmati nel campo 1 sono stati David Ferrer e Grigor Dimitrov 4-1 i precedenti per il valenciano sconfitto a solo a Stoccolma nel 2013. Stan The Man Wawrinka ha chiuso contro Victor Troicki protagonista nella giornata di ieri di una rimonta sensazionale contro Feliciano Lopez, sciupone, che si era portato avanti di un set e 4-0 e aveva avuto un match point sul 5-3.

Ecco il programma.

5 novembre ATP Parigi-Bercy

[13] John Isner b. [3] R. Federer 7-6(3) 3-6 7-6(5)

Grandissima sfida tra Roger e Isner quest’ultimo in ottima forma che riesce a soverchiare il numero 2 del mondo che dopo la sconfitta al secondo turno (prima partita per lui) a Shanghai contro Albert Ramos esce prematuramente anche a Bercy questa volta negli ottavi di finale. Oltre al suo splendido servizio John mostra in campo altre doti che raramente di vedono in altri match come delle pregevoli volèe e un gioco da fondo che non gli appartiene, dall’altri lato un Federer deficitario al servizio soprattutto con le prime riesce a perdere l’incontro senza mai cedere il servizio. Il primo set è molto combattuto e Isner concede una sola palla break mentre Roger 2, si arriva all’inevitabile tiebreak in cui a Roger strema la mano per 2 volte e cede il tie per 7 punti a 3 con John cecchino al servizio con 0 punti persi. Il secondo parziale è maggiormente a favore dello svizzero che dopo aver superando un combattuto primo game si porta per 2 volte a palla break, alla terza finalemente strappa il servizio e mantiene facile gli altri turni e si va sull’1 pari. Il terzo parziale segue il copione del primo con Roger che fa girare per tutto il campo l’americano e John che spara delle prime a 200 km/h o più e le seconde non hanno velocità tanto inferiori così annullate palle break da una parte e dall’altra con Federer che cerca di stanare l’avversario usando il break si arriva al secondo tiebreak della partita: Federer è sciupone e arriva in un attimo al 6-2, qui si ha una timida reazione dello svizzero che annula 3 match point, ma quando Isner ha il 4° match point sulla racchetta spara una prima addosso a Roger che rimane inerme. Da registrare anche un piccolo problema per il 17 volte campione Slam che ha preso una pillola ad un cambio campo e un pubblico poco cortese e chiaramente schierato dalla parte dell’elvetico che nelle ultime fasi ha leggermente disturbato il gioco.

  • Ultima volta che Federer ha perso due tie-break e stato a Madrid 2015 nel 2° turno che lo vedeva opposta a Nick Kyrgios, 6-7 7-6 7-6 il punteggio finale.
  • Federer quando non subisce break in carriera ha un record di 446-2. Oggi è stata la seconda sconfitta. La prima fu a Cincinnati 2008 con Karlovic.

Prima si discuteva del fatto che l’allungarsi del match non giochi a favore di Isner. Ebbene, non sono del tutto d’accordo, per alcuni motivi. Se è vero che John sia un giocatore che non può scambiare a lungo, è altrettanto vero che questo non succede quasi mai perché, anche negli scambi sostenuti, egli arriva solitamente al limite per cui ” o dentro, o fuori”: la sparo, se va bene è ok, altrimenti pazienza. Questo gli consente di preservare energie preziose. Inoltre, spesso i match di Isner diventano delle sfide mentali: egli sa che dovrà sempre servire bene e con un’alta percentuale di prime, l’avversario sa che non dovrà perdere il controllo di fronte ai numerosisissimi ace e prime vincenti di Long John. Perché, lo sappiamo, può essere altamente frustrante dover gestire questi big server. Ecco, John di testa è fortissimo, raramente perde il controllo, mai butta il match. Ne consegue che, quando il match diventa una gara di nervi, spesso John ne esce vincitore, salvo soccombere di fronte ai giocatori più forti di lui (non oggi, fortunatamente). Non è un caso che in carriera abbia giocato tante battaglie al quinto set, non solo la più famosa di Wimbledon 2010. In ultimo, più si allunga il match, più ci sono possibilità di giungere al tie break, che è un po’ il suo territorio.
La cosa vera, casomai, è che se il match si allunga, per Isner si fa dura recuperare in vista del turno successivo; quell’ammasso di carne umana necessita di tempi più lunghi per rimettersi in piedi. Questo è uno dei motivi che, a mio parere, spiega i suoi non eccelsi risultati negli Slam. in conclusione, possiamo dire che è meglio affrontare Isner dopo che egli abbia giocato una lunga maratona. Mosso CA

[7] Rafael Nadal b. [11] Kevin Anderson 4-6 7-6 6-2

Rafael Nadal riesce a superare una prova durissima a dimostrazione della tenacia del campione che è salvando match point e porta a casa un match che sembrava compromesso. Il sudafricano Anderson si dimostra in forma fin dalle prime battute ed è chiaro che oltre al servizio funzionano bene anche gli altri fondamentali. Quando è alla battuta concede poco o nulla, ecco che il break esiziale subito da Nadal nel terzo gioco si rivela determinante perchè non c’è nessuna possibilità di riprendersi per lo spagnolo che deve soccombere sotto le bordate di Kevin. Nel secondo set anche Rafa mette apposto la sua battuta e non si vede l’ombra di una palla break in tutto il parziale, il tiebreak è inevitabile e sarà la parte più importante e determinante dell’incontro. I 2 giocatori sembrano scambiarsi favori a vicenda: il primo a perdere il servizio è il sudafricano seguito a ruota dal maiorchino sul 5-4 ha un attimo di black out e Kevin ne approfitta così si procura match point che spreca malamente non chiudendo un facile passante e spedendo la palla proprio nella zona presidiata dall’avversario che non può fare altro che chiudere in volèe e ringraziare del regalo. Il sudafricano perde la concentrazione e successivi 3 punti sono del mancino di Manacor che chiude 8-6 il tie-break. Kevin è stanco e la maratona del giorno prima contro Thiem protrattasi fino a oltre la mezzanotte non aiuta di certo. Nadal ottiene un break in apertura che sembra decretare inesorabilemente la fine del match, ma Kevin rialza la testa e lotta nel 4° gioco per ottener il controbreak: nulla da fare Rafa è un mastino che non molla l’osso, dopo 18 punti e 6 palle break salvate Nadal chiude il suo servizio e da lì in avanti sarà un assolo che consegnano allo spagnolo i quarti di finale a dimostrazione di una condizione ritrovata che raramente si era vista nel periodo post US Open.

  • Match in cui Nadal ha salvato dei MP (MP salvati):
    1) AO 2005 vs Mikhail Youzhny 1/32 (1)
    2) Marseille 2006 vs Olivier Rochus 1/16 (1)
    3) Rome 2006 vs Roger Federer F (2)
    4) Chennai 2008 vs Carlos Moyà SF (4)
    5) Indian Wells 2009 vs David Nalbandian 1/8 (5)
    6) Madrid 2009 vs Novak Djokovic SF (3)
    7) Paris-Bercy 2009 vs Nicolás Almagro 1/16 (5)
    8) Cincinnati 2010 vs Julien Benneteau 1/8 (1)
    9) Tokyo 2010 vs Viktor Troicki SF (2)
    10) Rio de Janeiro 2014 vs Pablo Andújar SF (2)
    11) Bercy 2015 vs Kevin Anderson 1/8 (1)

[1] Novak Djokovic b. [14] Gilles Simon 6-3 7-5

Brutta prestazione per il numero 1 del mondo che deve faticare più del dovuto contro il francese Simon per passare il turno. Gli H2H prima dell’incontro davano un 8-1 per Nole, con l’unica vittoria siglata in terra Marsigliese nel 2008, primo loro incontro. Dopo solo sconfitte tutte arrivate su superfici veloci. Nella prima frazione Nole si dimostra molto concreto e non si fa distrarre dal break subito sull’1-1 e subito incamera il parziale dopo 34 minuti di gioco. Il secondo set è la sagra dei break: nessuno dei 2 riesce a tenere il servizio fino al 4-3 Djokovic che finalmente nel game successivo non si fa brekkare e tiene la battuta ai vantaggi, ma ancora il festival dei break non è finito, perchè sul 5-4 Djookvic subito un altro break arrivando così a 4 nel set, 5 totali, ma è bravo a controbrekkare nel game successivo e a mantenere a zero il game che lo vedeva servire per il match. Sale a 24 il record di set vinti consecutivamente dal Capitano ancora lontano dal record di Connors cnel 1976 ne vinse 50 nei tornei di Palm Springs, Denver WCT, Las Vegas, Nottingham e Wimbledon. La serie fu interrotta ai Championships da Roscoe Tannner nei quarti di finale.

La partita Nole- Simon segna un record, 9 break in un solo set. C’è un precedente:

  • Steve Darcis contro Davis Scoch ad Amersfoort 2006. 7-5 il primo per il belga con 9 break nel set.
  • Coria vinse un match in cui su 31 game, ci furono 16 break contro  Nicolas Kiefer a Monte Carlo 2006, partita in cui l’argentino fece 23 doppi falli.
  • Altro dato rilevante in questa categoria: a Wimbledon 2003 nello scontro tra Tim Henman e David Nalbandian ci furono 15 break con Henman 1/6 e Nalbandian 10/20 nelle palle break salvate.

[2] Andy Murray b. [16] David Goffin 6-1 6-0

Il match che apre il programma alla AccorHotels Arena è una sdraiata in appena 54 minuti. Troppo alta la superiorità di Murray contro il brevilineo belga che non ha messo in mostra nessun’arma per poter impensierire lo scozzese. C’era molta attesa per il match che quasi sicuramente ci sarà nella prossima finale di Coppa Davis, ma l’indoor di Bercy ha dato il suo verdetto: così il Belgio non potrà mai vincere l’insalatiera. L’unico game che raccimola Goffin è il 4° del primo set che va ai vantaggi, per il resto solo magre figure. Nel secondo parziale i game al servizio per Goffin vanno tutti ai vantaggi ma li perde tutti inesorabilmente. Le statistiche parlano chiaro: 53% di punti vinti con la prima per il belga e appena 21% con la seconda. Murray è stato un cecchino con la prima, 90% di realizzazioni, ma come accade spesso è stato deficitario con la seconda, 64% di punti vinti con questo colpo, ma è stato sufficiente per non perdere mai il servizio e a salvare l’unica palla break che ha dovuto fronteggiare. In risposta Goffin è stato praticamente nullo con 10% di realizzazioni sulla prima dell’avversario e 35% sulla seconda.

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