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Caro Santa Claus, per Natale io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…

natale-2016

Come ogni anno siamo riusciti ad intercettare le letterine di Natale spedite dai tennisti a Babbo Natale. Si sa che ormai i tennisti sono grandi e vaccinati ma ancora vogliono credere nei sogni e rinnovano questa tradizione nella speranza di aver un aiuto dall’alto. Come da tradizione in Lapponia arriva il cartaceo, non esistono email per Santa Claus, quindi carta, penna, calamaio, saliva e francobollo speciale. Ma vediamo il dettaglio di alcune di esse senza rivelare il mittente.

 

“Dear Santa, ti volevo solo ringraziare per quello che mi hai dato. L’anno scorso non ti avevo chiesto niente e sono arrivati nella mia vita una splendida bambina, un nuovo Slam e il titolo di numero 1 del mondo. Per cui anche quest’anno non chiedo NIENTE, ma proprio niente. Ci siamo capiti, eh, niente di niente. Spero tu possa capire il messaggio, Santa!”

 


“Caro Babbo io avevo chiesto il Grande Slam, il Roland Garros, il numero 1, il modellino della Ferrari Testarossa del 1986 e un maestro di vita. Sei stato proprio stronzo, lasciatelo dire. Mi hai ingannato alla grande e invece della Ferrari mi ritrovo il catorcio di una Peugeout, bleah! E un guru. Al guru gli ho chiesto:”Maestro che cosa vuoi che io faccia per te?“, e lui mi ha risposto:”Love, love, love“. Hai sentito cosa mi ha detto? E tu non dici niente? Per il prossimo anno voglio, anzi esigo il Grande Slam senza perdere un set e che Becker sia costretto ad aprire una birreria nella sua cantina e trasportare le birre in delle palle da bowling. Maledetto Santa!”

 


“Santa on my mind, avendo già i Piatti non posso che chiederti le coppe. Mi hai dato la finale di Wimbledon ma io speravo in qualcosa di più. Se vuoi metterli alla prova come Abramo sono disposto a sacrificare la mia Danielle per vincere uno Slam (e che questo rimanga tra noi, se lo sa la mia morosa mi caccia di casa). Ti ringrazio del best ranking, ma un bel numero 3 non fu mai scritto. Tieniti Mac, Moya e tutti gli altri, fammi precipitare, ma dammi uno Slam. Sono pronto a prendermi le invettive di Teo sui giocatori monoslam, ho già fatto il vaccino. Ora ti lascio, è il momento dell’innaffiamento. Cordialmente il tuo platano.”

 


“Santa, avevo detto Wimbledon, non US Open, Wimbledon, sai il torneo che si gioca a Londra nell’ultima settimana di giugno, sull’erba? Quello lì insomma e mi ritrovo un altro Slam sul cemento. Ti ringrazio per il regalo, ma se io chiedo una cosa non puoi farmi il contro-paccotto. Quindi te lo dico subito, quest’anno o mi dai i Championships o ti ammazzo di rovesci, parola di chief.”

 


“Ti avevo chiesto di non rompere, o meglio non farmi rompere, ma come sempre senti le frasi a metà. Come dovrei prendere i ritiri sull’erba? Non sei stato di parola Klaus San. Allora quest’anno te lo dico chiaro: per la prossima stagione non voglio avere infortuni, tu dammi questo e io assicuro una fornitura di sushi per i prossimi 100 anni. Ti piace il sushi, Santa? A me fa schifo, ma ne ho mangiato talmente tanto che ormai non sento il sapore. In Lapponia so che andate a pescare sul ghiaccio. Ma il pesce lo cucinate o lo mangiate crudo? Dai, su, poco importa, quindi segna: Nishikori Kei senza infortuni.”

 


“Nel 2013 ti scrissi che volevo avere solo un’annata positiva, ma mi hai preso alla lettera, mannaggia a te! Grazie per Cincinnati. Sinceramente non voglio altro per quest’anno, vorrei che Goran tornasse con me, lui è più di un amico, so che nella mia città c’è qualcuna (con la “a”) più in alto di te (chiedete a Lollo!), ma so che tu puoi esaudire i miei desideri, così te ne chiedo uno, semplice ma preciso:  fai capire ai tifosi di Federer che nella semifinale degli US Open 2014 ho vinto io e non ha perso Roger e che quello Slam è mio e non è stato buttato dal testimonial Lindt. So che è troppo e che come i geni delle lampade non puoi far fare cose alle persone contro la loro volontà, ma puoi provarci almeno. In attesa di un riscontro positivo mi ritiro in una silenziosa messa al bando.”

 


“Bella Santa,give me five! Come butta? ‘mmazza quanto sei grasso, e la barba è tua o te la attaccano ogni anno per finta? Bello l’occhialino alla John Lennon, li posso provare? Klaus, sono io stai tranquillo io non voglio niente. Frega qualcosa a me dei record? Una cippalippa. Posso fare qualche colpo spettacolare. Per favore, Santa, lo metteresti nei primi posti di Youtube con 1 miilardo di visualizzazioni così faccio il culo a Justin Bieber? Grazie, un saluto. Yo, yo, yo.”

 


“Ciao Santa. Quest’anno voglio giocare 1000 partite. 1000 e non più 1000. Voglio battere tutti i record, voglio arrivare al Masters mezzo vivo e mezzo morto. Voglio record di 250 e 500. Voglio giocare anche il doppio misto e le esibizioni per inaugurare tutti i tennis club del mondo. Voglio, voglio, voglio. Dai, mi sto allargando troppo. Ma con gli Slam come siamo messi? Già presi? Ah, allora speriamo di vincere a Nizza e la “D” di Domodossola, forse con una mia vittoria la “D” diventerà mia, la “D” di Dominic. Che bel riconoscimento sarebbe. Un saluto, Domenico.”

 


“Carissimo Santa Klaus. Che delusione! Ti avevo chiesto il Rolando, La Dècima, il sogno, e tu che cosa mi dai? Monte Carlo? Ma ti pare il modo di paccarmi? Mamma mia, dai su, allora facciamo una cosa, quest’anno voglio, anzi pretendo la Decìma e se non arriva mi strappo i capelli dalla rabbia, mi sono costati un botto, lo so, ma che diamine. Rottura del polso quando ero in rampa di lancio, ma non è che porti sfiga? Forse era meglio non scriverti, va’, ma comunque ormai la missiva è partita. Quindi ricapitolando: D-é-c-i-m-a. Il ghiaccio lo metti tu che mi pare ne abbia in abbondanza.”

 


“Caro Babbo, io copio/incollo la lettera dell’anno scorso. Voglio rimanere dove sono, non vincere niente di importante, perdere con i più forti e vincere con i più deboli. Mia moglie vorrebbe di più, ma io che posso darle? Meglio un’altra moglie? No dai, quella che ho è bellissima.”

 

Per il momento la rassegna si ferma. Se riusciremo a trovare altre lettere le pubblicheremo senz’altro.