Coppa Davis, le semifinali: last day
Semifinali World Group
Gran Bretagna-Australia 2-1
Disintegrata la specialità del doppio nei circuiti ATP e WTA con l’abolizione dei vantaggi sul 40 pari e l’adozione dell’assurda regolare del super tie-break nel terzo set, questa continua a regalare emozioni come ha sempre fatto nella storia del tennis e ancora resiste negli Slam e soprattutto nella Coppa Davis. Da sport individuale il tennis sa trasformarsi in sport di squadra mostrando un repertorio di colpi spettacolari e acrobatici quasi impossibili da vedere nel singolare.
La Gran Bretagna schiera nel sabato di Coppa i fratelli Andy e Jamie Murray rinunciando a Dominic Inglot, ma questo già si sapeva. L’Australia schiera i veterani del gruppo: Samuel Groth e Lleyton Hewitt. Lo specialista del doppio di Sua Maestà è Jamie, ma non è un grande giocatore di cemento indoor e in suo servizio non è il massimo e nel primo set è lui a farsi brekkare dando così il pritmo parziale agli aussie che se lo aggiudicano per 6 giochi a 4. Nel secondo parziale si cambia copione e ad essere breakkato è il big server Sam Groth: 4-6 e siamo un set pari. La giostra fa il suo giro e questa volta tocca al numero 3 del mondo cedere il servizio ma nulla e perduto, nonostante il 3-0 aussie, Hewitt e Groth si complicano la vita: il primo a capitolare è il bicampione Slam seguito subito a ruota dal compagno, così i 2 fratelli highlander vanno sul 2 a 1. Sembra fatta per la Gran Bretagna, ma nel quarto parziale succede di tutto: Jamie cede la battuta, Hewitt non è cinico, non ne approfitta e anche lui viene breakkato. Si arriva fino al 5-5, poi 6-5, ma Andy spreca clamorosamente e si va al tie-break. I Murray bros arrivano fino al 6-4 sprecano il match point e gli australiani chiudono per 8 punti a 6. Nel set decisivo la Gran Bretagna scappa sul 3-0 ma si fa recuperare fino al 5-4. Sam Groth va alla battuta ma un paio di errori grossolani portano la Gran Bretagna ad un passo dal sogno finale che manca dal 1978 quando John Lloyd e Christopher Mottram dovettero arrendersi agli USA con John McEnroe a fare da mattatore al Mission Hills Country Club di Rancho Mirage.
Belgio-Argentina 1-2
Nell’altra semifinale gli argentini tentano il colpaccio in terra belga e si portano in vantaggio per 2-1. Berlocq e Mayer sconfiggono Bemelmans e Darcis per 6-2 7-6(2) 5-7 7-6(5). Nel primo set il belgio subisce 2 break e si arriva subito alla conclusione del parziale. Nel secondo parziale le 2 squadre si scambiano favori vicendevolmente e con 2 break da una parte e 2 dall’altra e si arriva all’inevitabile tie-break che va nelle mani degli argentini. Il quarto parziale è vinto dai belgi che sfruttano una piccola disattenzione della coppia argentina e chiudono per 7 giochi a 5. Anche nel quarto parziale ci sono break e controbreak e il tie-break viene vinto ancora dagli albicelesti. L’Argentina è ad un passo dalla finale. Ricordiamo che l’Argentina non ha mai vinto la coppa, ma ha disputato 4 finali: nel 1981, 2006, 2008 e 2011.
Spareggi
Russia-Italia 1-2
Fabio Fognini e Simone Bolelli, più semplicemente Fognelli o Bolognini, campioni Slam mettono a posto una situazione non del tutto semplice da risolvere che si era venuta a creare nella sfida tra l’Italia e l’arcigna Russia. La coppia Italia chiude per 7-5 2-6 7-6(5) 7-6(2) portando l’Italia sul 2-1 in trasferta. Ma nulla è ancora chiuso. “Remember Astana” direbbe qualcuno parafrasando una famosa frase che si sente spesso nel basket made in USA che fa più o meno:”Remember Munich“, ricordando la sconfitta della nazionale di basket statunitense contro l’Unione Sovietica nella finale Olimpica a Monaco 1972.
La fredda cronaca: la Russia schiera Donskoy e Kravchuk, coppia non molto forte ma che sconfisse la Spagna del doppio di luglio guidato da Lopez e Marrero. Il primo a concedere balla break è proprio Kravchuk ma viene annullata prontamente. Il primo a capitolare però è Donskoy sul punteggio di 6-5 che consegna così il parziale agli azzurri. Il secondo set è quasi tutto di marca russa, o meglio sono i nostri a regalare alla grande: prima Bolelli e poi Fognini cedono il servizio e si arriva subito al 6-2 che chiude il parziale. Il terzo parziale è molto equilibrato anche se sono i russi a cedere per primi i nostri non ne approfittano e si va al tie-break, al terzo set point Fognini-Bolelli chiudono e si va sul 2 a 1. Nel quarto set Kravhcuk riesce a brekkare al quarto break point concessogli da Fabio. La compagine capitanata da Shamil Tarpischev non sembra essere cinica nel chiudere i parziali e Donskoy si fa fregare ancora una volta: è ancora tie-break e qui giganteggiano i nostri senza pietà, 7 punti a 2 e siamo sul 2-1… Fognini è chiamato a chiudere il tie subito, non è ancora finita, “Remember Astana”.
Altri campi
La Svizzera guidata dal campione Roger Federer si complica la vita e viene sconfitta dalla coppia olandese formata da De Bakker e Middlekoop. Si vede subito che non è serata per la coppia elvetica formata da Roger e Marco Chiudinelli che devono cedere in cinque set con il punteggio di 7-6(7) 4-6 4-6 6-4 6-1. Da notare l’ultimo parziale che è stato dominato dai Paesi Bassi che costringono così la corazzata elvetica a fare gli straordinari domenica scomodando qualche top player che avrebbe fatto a meno di scendere in campo volentieri.
Non trema la coppia spagnola formata da Rafael Nadal e Fernando Verdasco che chiude i conti con la Danimarca sconfiggendo nel doppio Kromann e Nielsen per 6-4 3-6 7-6(4) 6-4 rimanendo così nel Group I per il prossimo anno.