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Fab 4: Il cambio della guardia

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Nel corso del finale di stagione del 2016 abbiamo assistito ad un recupero prodigioso da parte di Andy Murray che in 5 mesi è riuscito a colmare un gap che sembrava incolmabile e che, complice anche il crollo verticale di Djokovic, è stato ricucito quando nessuno se lo aspettava. Con Murray al numero 1 del mondo si chiude il cerchio di quelli che la stampa chiama Fab 4, in onore dei Beatles, ma che tanto Fab non sono. Tra tutti i primi 2: John Lennon e Paul McCartney stanno là davanti con record che li collocano nella leggenda, staccato di pochissimo George Nole Harrison che ha saputo colmare il gap con il duo fondatore della band inglese (inarrivabile) e alla batteria il taciturno e sempre discreto Ringo Starr Murray che ha dato il suo contributo alle sonorità della band, forse la più forte della storia del tennis.

La domanda che ci poniamo è: la rincorsa di Murray è stata la migliore? Ossia: è quella che è riuscita a colmare il gap maggiore oppure in passato quando i Super-Fab 3 si sono avvicendati nella poltrona del tennis mondiale c’è stato un recupero più prodigioso e inaspettato di quello di Murray del 2016? Andiamo nel dettaglio.

Djokovic 2014 – Murray 2016

La rincorsa di Murray parte da molto lontano. Tutti hanno in mente i 8035 punti di gap post Roland Garros ma Djokovic era numero 1 del mondo molto prima per cui la rimonta bisogna farla partire dalla settimana in cui Djokovic è diventato leader della classifica ATP. Nel caso particolare Nole ha ripreso la prima posizione il 7 luglio 2014 dopo la vittoria di Wimbledon in finale contro Federer scalzando Rafael Nadal. In quella settimana Djokovic aveva 13130 punti contro i soli 3040 di Murray che era addirittura posizionato al 10° posto. Il gap iniziale era così di 10900 punti. La differenza si è andata man mano assottigliando fino a raggiungere un primo picco in basso nella settimana del 10 novembre 2014 quando Andy mise tanto fiele in cascina con il tour de force di torneo che poi lo qualificò per il Masters di fine anno. Da allora il gap ha oscillato tra i 6000 e gli 8000 punti per poi raggiungere un nuovo picco il 5 maggio 2016 con 9025 punti. Ed è qui che comincia la vera e propria rimonta, una rimonta che in 123 settimane complessiva ha ribaltato le carte in tavola.

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Da questa prima analisi possiamo estrapolare i dati significativi che sono

  • Punteggio ex numero 1: 13130
  • Punteggio inseguitore: 3040
  • Massimo gap: 10090
  • Settimane di rincorsa: 123

Nadal 2013 – Djokovic 2014

La precedente rincorsa ha avuto numeri meno altisonanti ma studiarla ci permette di capire quanto sia importante la prima. Nadal ridiventa numero 1 del mondo la settimana del 14 ottobre 2013 dopo una straordinaria annata in cui ha fatto benissimo ma è sempre stato incalzato da Djokovic che vincerà il titolo, seppur platonico, di “Campione del mondo” ITF. Le distanze tra i 2 sono minime nel corso di tutto il nuovo regno spagnolo e il sorpasso avvenuto dopo Wimbledon 2014 non è stato così clamoroso. Djokovic al momento del cambio della guardia era numero 2 con soli 40 punti di distacco che si sono dilatati fino ai 3825 durante il torneo di Indian Wells per poi essere recuperati in toto in “sole” 39 settimane.

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  • Punteggio ex numero 1: 11160
  • Punteggio inseguitore: 11120
  • Massimo gap: 3825
  • Settimane di rincorsa: 39

Djokovic 2012 – Nadal 2013

Da molti è stato definito “The Best Comeback Ever” ma andiamo a vedere il dettaglio. Nadal alla fine del 2012 era messo male, ma molto male. Quando Djokovic diventa numero 1 scalzando Federer il 5 novembre 2012 e Nadal è numero 4. Nole ha 11420 punti e Rafa 6795, 4625 di differenza. Il gap si allarga molto di più all’indomani della vittoria di Djokovic agli Australian Open del 2013 per raggiungere il suo massimo il 2 febbraio 2013 con 7520 punti di differenza. Da qui comincia una rimontona che porta di nuovo il mancino di Manacor sul tetto del mondo il 7 ottobre 2013 con appena 40 punti di vantaggio sul secondo.

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  • Punteggio ex numero 1: 11420
  • Punteggio inseguitore: 6795
  • Massimo gap: 7520
  • Settimane di rincorsa: 48

Federer 2012 – Djokovic 2012

Il più breve governo dei Fab 4 è quello di Federer del 2012. Non poteva chiudere la carriera con una sola settimana di ritardo dal record di Sampras così Roger con la vittoria di Wimbledon 2012 era riuscito a ridiventare numero 1 del mondo per arrivare alle fatidiche 302 settimane da leader del tennis mondiale, record assoluto. Questo regno è durato poco: dal 9 luglio 2012 al 5 novembre 2012, 18 settimane, un po’ come i governi democristiani degli anni ’70, ’80 detti anche “governi balneari“. Facile il cambio della guardia con Djokovic che sostituisce il Re.

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  • Punteggio ex numero 1: 11075
  • Punteggio inseguitore: 11000
  • Massimo gap: 1335
  • Settimane di rincorsa: 18

Djokovic 2011 – Federer 2012

Tra tutti i cambi di guardia quello in oggetto è il più clamoroso. Nessuno si aspettava che Federer sarebbe ritornato numero 1 del mondo soprattutto dopo aver visto i suoi maggiori rivali, Nadal e soprattutto Djokovic arrivare a vette così alte. Il 2011 è l’anno di Djokovic e quando diventa numero 1 il 4 luglio 2011 dopo aver vinto Wimbledon ha 13285 punti, Federer è addirittura 3° con 9230 con un distacco di 4055 punti. Il gap si è allargato maggiormente nell’autunno del 2011 con il massimo raggiunto il 14 novembre 2011 con 6805 punti, da qui parte la rincorsa che come nel 2016 è stata anche frutto di un calo di Nole, ma Federer è passato da 6670 punti a 11075 in 6 mesi, grandissimo record che si aggiunge ai già tanti raggiunti in carriera.

djokovic-2011-federer-2012

  • Punteggio ex numero 1: 13285
  • Punteggio inseguitore: 9230
  • Massimo gap: 6805
  • Settimane di rincorsa: 53

Nadal 2010 – Djokovic 2011

Il 2010 è stato l’anno di Nadal che non poteva non diventare numero 1. Lo farà all’indomani della vittoria del Roland Garros ai danni di Robin Soderling. In quella settimana il prossimo re non era numero 2 bensì numero 3 e nessuno si sarebbe aspettato un’ascesa ai vertici così prodigiosa. Nadal diventa numero 1 il 7 giugno 2010 con 8700 punti, Nole ne ha 6675, quindi 2025 di differenza. Il gap si allarga sempre di più fino a raggiungere il picco il 29 novembre 2010 con ben 6415 punti di distacco. Da lì inizia una nuova era con Nole che decide di togliersi quella aura di eterno 3° dietro i 2 mostri sacri. Il 2010 non era stato positivo per lui con una sola vittoria con un top 10 fino agli US Open, ma la vittoria con tanto di match point annullato (2) in semifinale contro Federer è stato il turning point della sua carriera. L’inizio del 2011 è semplicemente perfetto: 41 vittorie consecutive che si interrompono contro Federer nella semifinale del Roland Garros in una partita da cineteca ma nel frattempo aveva fatto il vuoto e la corona gli viene consegnata dopo la vittoria contro Nadal a Wimbledon sfondando quota 13000 (13285 punti per l’esattezza) con Rafa a 11270. Il gap è stato ricucito in 56 settimane.

 

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  • Punteggio ex numero 1: 8700
  • Punteggio inseguitore: 6675
  • Massimo gap: 6415
  • Settimane di rincorsa: 56

Federer 2009 – Nadal 2010

Aveva perso la corona per colpa della mazzata di Parigi e l’infortunio occorso dopo in preparazione a Wimbledon, ne aveva approfittato Federer che con la vittoria contro Andy Roddick era tornato numero 1 del mondo, ma Rafa non era ancora morto. Una delle sue tante resurrezioni parte dalla settimana del 6 luglio 2009, dal rientro negli USA e dalla sconfitta in semifinale a New York contro uno splendido Del Potro. Al momento del cambio della guardia Roger ha 11220 punti Rafa 10735 (appena 485 di differenza). Il gap si allarga sempre di più e raggiunge il massimo con la vittoria di Federer all’Australian Open e dopo il torneo di Indian Wells con 4235 di distacco. Il sorpasso Nadal arriva da lì a pochi mesi, e non poteva essere altrimenti. Lo Slam rosso lo premia come migliore del mondo e il 7 giugno 2010 è di nuovo numero 1 con 8700 punti contro i 8390 di Federer che perde i punti conquistati l’anno prima con la vittoria su Soderling battuto clamorosamente proprio dallo stesso svedese ai quarti di finale.

 

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  • Punteggio ex numero 1: 11220
  • Punteggio inseguitore: 10735
  • Massimo gap: 4235
  • Settimane di rincorsa: 48

 

Purtroppo l’indagine sul cambio della guardia deve fermarsi qua perché prima del 2009 i punti assegnati dal ranking ATP avevano uno schema differente per cui volendo allargare lo spettro avremmo dei dati incoerenti, ma visto che ci siamo andiamo fino in fondo. Come qualcuno già può immaginare mancano 2 cambi. Federer-Nadal nel 2009 e Nadal-Federer del 2008.

Nel momento in cui Federer perde per la prima volta il trono dopo l’inavvicinabile record di 237 settimane consecutive al vertice mondiale il 18 agosto 2008 la classifica recita: Nadal 6700 punti, Federer 5930 che volendoli aggiustare ai numeri attuali facendo una proporzione che oggi più o meno assegna il doppio dei punti per evento anche se distribuiti in maniera diversa turno per turno (in realtà la stima ci dice di una proporzione di 1.97, ma approssimiamo) i punti sarebbero 13400 contro 11860, 1540 di differenza. Federer ridiventa numero 1 il 6 luglio 2009 con 11220 punti contro i 10735 di Nadal. Le settimane trascorse sono 46, il gap massimo aggiustato è di 5190 arrivato dopo la vittoria di Roma di Nadal, da lì a 8 settimane avrebbe perso tantissimo con la già citata sconfitta contro Soderling e la conseguente conquista del primo e unico Roland Garros da parte dello svizzero.

Conclusione

Quindi possiamo concludere che il comeback di Murray è il più importante in termini numerici? Numbers don’t lie: 10090, 3825, 7520, 1335, 6805, 6415, 5190. Vince il 10090. Ma non ci siamo dimenticati qualcosa? Sì. Federer diventa numero 1 del mondo per la prima volta 2 febbraio 2004 e quello che sarebbe diventato numero 1, Rafael Nada ‘ndo sta? Nadal si trovava alla posizione numero 40. Federer aveva 5225 punti, Rafa 917; tradotto: 10450 contro 1834, gap = 8616 che è minore del 10090 di Murray, ma nel corso del regno di Federer questo gap è salito fino ad arrivare al suo zenith il 4 ottobre 2004 con 12260 (aggiustati) di distacco, ne deduciamo che il più grande comeback della storia dei Fab 4 è quello di Rafa che è partito da molto, ma molto lontano per arrivare in cima e ci sono voluti più di 4 anni per riuscirci.