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I 24 Slam di Margaret Court, l’ultimo record da battere

Margaret Court holds the Ladies Singles Plate after beating USA's Billie Jean-King, 1970

Dopo la sconfitta contro Angelique Kerber Serena Williams sembra sempre ad un passo dalla storia e arrivare al fatidico 22 che rappresenta il record di Slam dell’era Open, ma per un motivo o un altro rimane sempre al palo. A New York c’era stata una splendida Roberta Vinci a impedirle di realizzare il Grande Slam in un dei più grandi, se non il più grande, upset della storia del tennis, in questo modo si è allontanata la possibilità di raggiungere Steffi Graf ultima donna a realizzare il Grande Slam nel 1988 cui bisogna aggiungere la medaglia d’oro olimpica che ha fatto tirare fuori agli addetti ai lavori l’espressione “Golden Grand Slam”. Questo traguardo dopo gli Australian Open di quest’anno è ormai sfumato e pur avendo vinto l’oro a Londra nel 2012 difficilmente potremmo rivedere Serena tentare l’impresa della Graf. Ma il primato assoluto degli Slam in campo femminile appartiene a Margaret Court che nel corso della sua lunga e travagliata carriera riuscì a vincerne 24 di cui 11 Australian Championships e poi Open a partire dal 1969. Vero è che la differenza tra professioniste e dilettanti prima dell’era Open è del tutto trascurabile in ambito femminile, anche se c’è una netta differenza nel giocare per “diletto” piuttosto che giocare per soldi, ma questo numero, il 24, sembra edulcorato da determinate circostanze che le hanno permesso di essere al momento giusto al posto e, non per ultima, la cittadinanza australiana della Court le ha permesso di disputare fin da giovanissima lo Slam di casa in cui fin da subito fece incetta di titoli.

Per renderci conto di quanto pesano questi 24 Slam andiamo ad analizzarli uno ad uno e tiriamo fuori le nostre conclusioni.

Nel 1960 vince il suo primo Slam in casa sull’erba di Brisbane e fa registrare un achievement curioso: vince la finale contro la connazionale Jan Lehane, ma perde quella della categoria juniores contro Lesley Turner. La rivista Daily Telegraph a cura di Lance Tingay ci dà una classifica di fine anno di quella stagione e troviamo:

  1. Maria Bueno (BRA)
  2. Darlene Hard (USA)
  3. Sandra Reynolds Price (RSA)
  4. Christine Truman Janes (GBR)
  5. Zsuzsa Körmöczy (HUN)
  6. Ann Haydon Jones (GBR)
  7. Angela Mortimer (GBR)
  8. Jan Lehane (AUS)
  9. Yola Ramírez (MEX)
  10. Renee Schuurman (RSA)

Delle tenniste facenti parte di questa top ten sono presenti a Brisbane la Bueno (1), la Truman (4) e la Lehane (8), 3 top ten che declassano inevitabilmente il torneo che inoltre presenta un tabellone da 32 giocatrici. Per renderci conto di quali fossero i veri Major della stagione possiamo fare una carrellata di tutti i tornei disputati: il torneo più importante dell’anno in cui non potevano mancare le migliori era quello di Wimbledon in cui sono presenti tutte le top ten indicate da Tingay con tabellone 128 like. Agli US National ci sono la Bueno (1), Darlene Hard (2), Christine Truman Janes (4), Ann Haydon (6), Jan Lehane (8): 5 top ten. Al Roland Garros: Sandra Reynolds Price (3), Christine Truman Janes (4), Zsuzsa Körmöczy (5), Ann Haydon-Jones (6), Jan Lehane (8), Renee Schuurman (10), 6 top ten su 10. Non è difficile immaginare che questi tornei, che poi negli anni successivi rappresenteranno la Triple Crown, fossero i tornei più importanti del circuito, ma la domanda sorge spontanea: se gli Australian Championships non erano un major quali tornei gli stavano oggettivamente davanti? Non è difficile scovare quali che più o meno erano sullo stesso piano, ossia con tabellone a 32 e 3 top ten al via, ma a noi interessano i pezzi grossi, da una ricerca accurata saltano fuori:

  1. British Hard Court Championships, tabellone a 32 con: Christine Truman Janes (4), Ann Haydon Jones (6), Angela Mortimer (7)
  2. Internazionali d’Italia, tabellone a 40 con: Renee Schuurman, Yola Ramírez , Zsuzsa Körmöczy e Jan Lehane
  3. West Of England Championships, tabellone a 28 con: Yola Ramirez, Sandra Reynolds, Renee Schuurman, Maria Bueno
  4. Queen’s Club, tabellone a 50: Christine Truman, Renee Schuurman, Yola Ramirez
  5. German Championships: Maria Bueno, Renee Schuurman, Angela Mortimer, Sandra Reynolds, Yola Ramirez, Christine Truman
  6. Pacific Southwest Championships: Darlene Hard, Christine Truman, Ann Haydon, Maria Bueno
  7. Pacific Coast Championships: Darlene Hard, Christine Truman, Ann Haydon, Maria Bueno

Da questi numeri possiamo senz’altro dedurre che per quanto l’Australian Championships fosse un torneo dello Slam ne aveva come minimo 7 davanti ed altri erano come minimo al suo stesso livello. Di questi la Court non ne vincerà nessuno nel 1960, limitandosi a pochi trionfi a casa sua per cui già uno Slam è messo in discussione ed è uno di quelli messo meno peggio.

Nel 1961 chiamare internazionale gli Australian Championships è un grosso sforzo perché tra le 45 partecipanti solo una è straniera, esattamente la britannica Vivienne Cox. La Court vince il torneo battendo solo 5 avversarie tutte connazionali e non perde nessun set.

La top ten di quell’anno secondo iLance Tingay del Daily Mail era:

  1. Angela Mortimer Barrett (GBR)
  2. Darlene Hard (USA)
  3. Ann Haydon (GBR)
  4. Margaret Smith Court (AUS)
  5. Sandra Reynolds Price (RSA)
  6. Yola Ramírez Ochoa (MEX)
  7. Christine Truman Janes (GBR)
  8. Zsuzsa Körmöczy (HUN)
  9. Renee Schuurman Haygarth (RSA)
  10. Karen Hantze Susman (USA)

Nello Slam australiano c’era solo la Court come top ten e molto probabilmente perché era australiana, difficile immaginare una sua partecipazione in caso di provenienza da un altro Paese. A Wimbledon ci sono tutte, manca la Hard ma per una situazione contingente, nessuna si sarebbe mai sognata di non presenziare ai Championships. Stesso dicasi per gli US National e il Roland Garros. Facendo la solita carrellata nei tornei di quella stagione questa volta è molto più semplice trovare tornei oggettivamente superiori allo Slam Down Under. Ci sono: French Indoors, British Covered Court Championships, British Hard Court Championships, Internazionali d’Italia. Kent Championships, West of England Championships, Queen’s Club, German Championships, Essex County Club Invitation, Pacific Southwest Championships, Pacific Coast Championships.

Abbiamo preso in considerazione 2 anni e già 2 Slam sono saltati, ma andiamo avanti. 1962. Stesso procedimento.

La top ten di fine anno di Lance Tingay è la seguente:

  1. Margaret Smith Court (AUS)
  2. Maria Bueno (BRA)
  3. Darlene Hard (USA)
  4. Karen Hantze Susman (USA)
  5. Vera Puzejova Sukova (TCH)
  6. Sandra Reynolds Price (RSA)
  7. Lesley Turner (AUS)
  8. Ann Haydon (GBR)
  9. Renee Schuurman (RSA)
  10. Angela Mortimer (GBR)

Gli Australian Championships hanno un piccolissimo e momentaneo risveglio con un tabellone a 45 con 5 straniere di tutto rispetto, tra le top ten ci sono: la Court (1), Darlene Hard (3) e Lesley Turner (7).  Inutile controllare ancora una volta i tornei della Triple Crown che hanno sempre un field superiore a tutti gli altri tornei, ma se qualcuno lo vuole fare può sempre recuperarli (wikipedia docet). Qui è un po’ più complicato trovare tornei superiori agli Australian Champs, ma ci proviamo. Ci sono: British Hard Court (più o meno sullo stesso piano), Internazionali d’Italia, Queen’s Club, German Championships, Essex County Invitational, Pacific Southwest Championships e Pacific Coast Championships più o meno sullo stesso piano.

Pare inutile continuare con questo andazzo che potrebbe annoiare non poco il lettore. Ci capisce da queste 3 analisi che inevitabilmente gli Australian Championships non erano sullo stesso livello degli altri Slam che con gli anni hanno mantenuto sempre un certo field, tra tutti Wimbledon che ha avuto al via sempre le migliori e non ha avuto la fuga dei professionisti che si era visto nel tennis maschile, anche se qualcuna aveva abbandonato la truppa come Pauline Betz, ma nulla di trascendentale. Però vogliamo e dobbiamo essere completi quindi da adesso in poi ci concentriamo sullo Slam australiano per capire la sua pessima qualità.

1963

Top ten del Daily Maily.

  1. Margaret Court Smith (AUS)
  2. Lesley Turner Bowrey (AUS)
  3. Maria Bueno (BRA)
  4. Billie Jean Moffitt (USA)
  5. Ann Haydon Jones (GBR)
  6. Darlene Hard (USA)
  7. Jan Lehane O’Neill (AUS)
  8. Renee Schuurman (RSA)
  9. Nancy Richey (USA)
  10. Vera Suková (TCH)

Tabellone a 39 con 3 straniere nel seeding ma tutte non nella top ten e le uniche top ten nel field erano le australiane.

1964

L’edizione 1964 dello Slam australiano è forse la peggiore della storia: un field con 27 partecipanti, con pochissime straniere tutte di 2° o 3° livello con un bye nel primo turno per alcune teste di serie, questo significa vincere 4 partite per poterti aggiudicare il torneo.

  1. Margaret Court (AUS)
  2. Maria Bueno (BRA)
  3. Lesley Turner (AUS)
  4. Carole Caldwell Graebner (USA)
  5. Helga Schultze (GER)
  6. Nancy Richey (USA)
  7. Billie Jean Moffitt (USA)
  8. Karen Hantze Susman (USA)
  9. Robyn Ebbern (AUS)
  10. Jan Lehane (AUS)

 

1965

Nel 1965 si ha una inaspettata ripresa e in Australia vanno le migliori del mondo oltre alle fortissime tenniste di casa. Il tabellone è 64 like con le solite teste di serie ad avere un bye per primo turno.

  1. Margaret Court Smith (AUS)
  2. Maria Bueno (BRA)
  3. Lesley Turner (AUS)
  4. Billie Jean Moffitt (USA)
  5. Anna Haydon Jones (GBR)
  6. Annette Van Zyl (RSA)
  7. Christine Truman (GBR)
  8. Nancy Richey (USA)
  9. Carole Graebner USA
  10. Françoise Dürr (FRA)

Da questa top ten è più facile trovare le assenti che quelle presenti a non essere presenti. La sola assente è Nancy Richey quindi a buon diritto possiamo far rientrare questo Slam nella categoria dei Major. Così contrariamente alle altre edizioni vagliate fino ad oggi la Court non perde d’ufficio altri pezzi 🙂

1966

Piccola flessione rispetto all’edizione precedente tanto grave da comprometterne il titolo di Major, le migliori straniere non vanno fino a Sydney e così l’Australian Championships diventa uno Slam a metà.

  1. Billie Jean King (USA)
  2. Margaret Court Smith (AUS)
  3. Maria Bueno (BRA)
  4. Ann Haydon Jones (GBR)
  5. Nancy Richey (USA)
  6. Annette van Zyl (RSA)
  7. Norma Baylon (ARG)
  8. Françoise Dürr (FRA)
  9. Rosie Casals (USA)
  10. Kerry Melville (AUS)

Tra le top ten ci sono solo: la Court (2), Nancy Richey (5) e Kerry Melville (10).

1969

Nel 1969 lo Slam australiano diventa Open, l’ultimo a farlo, ma nonostante questa apertura a professioniste e dilettanti il torneo inizia un lento declassamento che andrà di pari passo con il torneo maschile che negli anni ’70 sarà relegato a evento di 2a e in certi casi anche di 3a fascia. Il tabellone è striminzito: ci sono 32 partecipanti anche se il seeding non è così scarno come il tabellone possa fare pensare.

  1. Margaret Court (AUS)
  2. Ann Haydon-Jones (GBR)
  3. Billie Jean King (USA)
  4. Nancy Richey (USA)
  5. Julie Heldman (USA)
  6. Rosie Casals (USA)
  7. Kerry Melville (AUS)
  8. Peaches Bartkowicz (USA)
  9. Virginia Wade (GBR)
  10. Lesley Bowrey (AUS)

Delle top ten non straniere ci sono solo: Billie Jean King (3), Ann Haydon-Jones (2), Rosie Casals (6), delle australiane ci sono: Margaret Court (1), Kerry Melville (7) e Lesley Bowrey (10). Quindi abbiano 6 top ten al via e a questo punto la domanda lecita è chiedersi come mai si sia deciso di usare un tabellone a 32. La conclusione su quest’anno è che l’Australian Open è ancora una volta uno Slam a metà.

1970

Il 1970 è l’anno del Grande Slam della Court che inesorabilmente parte degli Australian Open. Da lato abbiamo un allargamento del tabellone rispetto all’edizione precedente che diventa un 64 like, ma quest’anno le top ten latitano dando a Margaret uno Slam molto facile da vincere, in 4 partite lascia in totale alle avversarie appena 14 giochi con annessi 3 bagel.

  1. Margaret Smith Court (AUS)
  2. Billie Jean King (USA)
  3. Rosie Casals (USA)
  4. Helga Niessen (GER)
  5. Virginia Wade (GBR)
  6. Ann Haydon Jones (GBR)
  7. Kerry Melville (AUS)
  8. Karen Krantzcke (AUS)
  9. Julie Heldman (USA)
  10. Françoise Dürr (FRA)

Nessuna top ten straniera si spingerà fino a Sydney per giocarsi il titolo contro la Court declassando di parecchio il torneo.

1971

L’edizione 1971 tocca forse il punto più basso della sua storia: è scarno dal punto di vista del tabellone con 30 partecipanti, troppo pochi per un top tournament figuriamoci per uno Slam, e la situazione è maggiormente aggravata da un seeding in cui ci sono poche straniere tutte giocatrici di seconda fascia.

  1. Evonne Goolagong (AUS)
  2. Margaret Smith Court (AUS)
  3. Billie Jean King (USA)
  4. Rosie Casals (USA)
  5. Kerry Melville (AUS)
  6. Judy Dalton (AUS)
  7. Françoise Dürr (FRA)
  8. Virginia Wade (GBR)
  9. Helga Masthoff (GER)
  10. Chris Evert (USA)

A parte le 2 top player australiane nessuno si spinge fino in Oceania regalando il più classico scontro in finale tra le tds numero 1 e la numero 2 con la vittoria della numero 1 che però avrebbe perso la sfida più importante in quel di Wimbledon e per questo motivo Evonne scavalcherà la Court nella leadership del tenni mondiale.

1973

L’ultimo trionfo in Australia per la Court arriva nel 1973 quello che sarà il suo ultimo anno a grandi livelli e chiuderà 3/4 di Slam. Ancora una volta quello che abbiamo di fronte è uno Slam a metà che viene rimpolpato nel tabellone ma che ancora una volta è deficitario di top player escludendo le solite australiane.

  1. Margaret Court (AUS)
  2. Billie Jean King (USA)
  3. Chris Evert (USA)
  4. Evonne Goolagong (AUS)
  5. Kerry Melville (AUS)
  6. Virginia Wade (GBR)
  7. Rosie Casals (USA)
  8. Helga Masthoff (GER)
  9. Olga Morozova (URS)
  10. Betty Stove (NED)

Tra le straniere l’unica che si degna di andare in Australia è Virginia Wade che tra l’altro difendeva il titolo, le altre rimangono a casa.

 

Conclusione

In conclusione dico che questo articolo non vuole sminuire la carriera, e ripeto la carriera, della Court che come potete benissimo osservare ha vinto 191 titoli così se da un lato “perde” qualche Slam per via della poca consistenza dell’Australian Open, dall’altro vince altri titoli nello stesso anno che si possono definire Major. Il sunto dell’articolo vuole essere solo un gioco di logica, matematica e storia che cerca di capire come mai una tennista nella sua carriera abbiamo potuto vincere così tanti titoli dello Slam, 24, di cui appunto 11 provenienti da un unico torneo. Nonostante tutto alcune tenniste sono andate vicine a questo numero con la Graf a quota 22 e Serena a 21 con la possibilità di raggiungere e perché no superare la Court. Ce la farà?