ATPUltimi articoli

Il Nuovo Mac

Mackenzie McDonald nasce a Piedmont, in Carolina, il 16 Aprile del 1995 ed è lì che all’età di tre anni inizia
a maneggiare la racchetta per la prima volta, insieme al padre Michael.
Dall’età di undici anni ha iniziato ad allenarsi con l’ex numero 6 del mondo e Semifinalista dell’Open
d’Australia, Wayne Ferreira, che ne ha subito individuato potenzialità e difetti in modo da sviluppare un
gioco efficiente per la sua stazza.
A livello Junior Mackie gioca poco ma riesce a raggiungere il numero 12 nella classifica ITF il 16 aprile 2012 dopo aver vinto il titolo di Easter Bowl, quell’anno raggiunge anche la SF agli AO proprio come il suo
allenatore. Ma è nel 2013 che arrivano i primi segnali che questo ragazzo possiede un talento speciale, non
comune. A Cincinnati infatti è diventato il terzo giocatore non classificato a qualificarsi per un evento ATP
Masters 1000 da quando è stata fondata la categoria nel 1990 (prima di lui ci erano riusciti Flach nel 1994 a Cincinnati stesso, Casal nel 1995 a Miami). Ha ricevuto una WC di qualificazione come matricola dell’UCLA (L’Università della California) ed è stato in grado di battere due tennisti esperti come Nico Mahut e SteveJohnson, prima di soccombere di fronte a Goffin nel primo turno.
Mac vuole comunque aspettare a diventare un professionista, vorrebbe terminare gli studi ma dopo che nel
2016 vince i Campionati Nazionali Universitari sia in singolo che in doppio (cosa che non accadeva dal 2001) capisce che il tennis può diventare il suo mestiere.
Nel biennio 16-17 Mackie cerca di farsi strada tra i grandi sgomitando soprattutto nel circuito Challenger,
ottenendo scalpi prestigiosi quali le vittorie contro il Negro Tiafoe, Kudla, Sangren, Istomin e altri. In pieno Ottobre 2017 arriva anche la prima vittoria in un Challenger a Fairfield, sintomo che Mac era pronto per i grandi palcoscenici.
Ed infatti inizia alla grande il suo 2018, passa tutti e 3 i turni di qualificazione agli Australian Open e vince la sua prima partita in carriera in un Main Draw ATP piallando Elias Ymer 61 al quarto (e Domanov muto). Ma è al 2T che mostra al mondo di cosa è capace in una splendida partita contro Grigor Dimitrov, semifinalista uscente. Mackie non ha alcun timore reverenziale ed il suo gioco fatto di accelerazioni improvvise manda nel panico il bulgaro che dopo essere stato con la testa sott’acqua per più di un’ora riesce a girarla e a portarsi 2 set a 1. Sembra finita e invece Mac tira fuori gli attributi per portare Dimitrov al quinto, dove però l’americano si arrenderà per 8 a 6.
È l’inizio di un grande anno per McDonald che a livello Challenger lo vedrà finalista a Dallas (dove perde da Nishikori) e trionfatore a Seul su Thompson. Fa comunque delle grandi cose anche nel circuito dei grandi, arrivano i primi QF a livello ATP in Olanda su erba (non fatemi scrivere quel nome), preludio ad una meravigliosa cavalcata in quel di Wimbledon dove si spingerà fino al 4T anche grazie ad una memorabile battaglia di stili superata 11-9 al quinto con il cileno Jarry. Si arrende dinnanzi a Milos Raonic in 4 sets, non senza lottare.
A Washington disputa poi una partita eccelsa con il redivivo Andy Murray detto lo Scarsone, partita in cui va vicinissimo a vincere ma si rifà a Shanghai dove ottiene la vittoria più importante della sua carriera e la rivincita su Raonic.
In questo inizio 2019 Mackie si sta decisamente confermando e anzi, per molti versi migliorando. In
Australia dopo una bella vittoria su Rulbev ha dato diversi problemi a Cilic che se l’è cavata soltanto in 4 set molto tirati, ma non ha fatto bene solo lì.
Un torneo che potrebbe risultare molto importante per Mac in ottica futura è stato sicuramente Delrey
Beach, dove ha ottenuto la sua prima vittoria contro un Top 5! È vero che si trattava di un Juan Martin Del Potro non al meglio, ma aveva comunque battuto in streight sets gli avversari precedenti, quindi vanno dati i giusti meriti anche a McDonald. Contemporaneamente a questa vittoria è arrivata anche la prima SF ATP, persa malamente contro Albot 36 60 60. Sicuramente Mackie dovrebbe cercare di diminuire certi black out, capita spesso che in vantaggio nel punteggio scompaia per un set e poi non riesca più ad accendere la luce.
Questa serie di risultati positivi l’ha comunque portato ad entrare fra i primi 60 al mondo (best ranking
raggiunto questa settimana, numero 59 della Classifica) e adesso per la prima volta in carriera verrà a
giocare la terra Europea, con 0 punti da difendere.

Sarà interessante vedere cosa combinerà su terra il buon Mac, partendo dalla settimana prossima a
Houston dove per la prima volta in carriera dovrebbe essere testa di serie in un torneo ATP…Per
caratteristiche tecniche potrebbe bene.
Si tratta infatti di un attaccante da fondo sempre alla ricerca dell’anticipo da entrambi i lati, molto simile a
Kei Nishikori. Mac ha un dritto e un rovescio molto potenti, che usa per cercare di comandare lo scambio da fondo e la terra potrebbe ridurre l’impatto del suo non eccelso servizio. È anche estremamente veloce, ha un fisico atletico che lo aiuta a coprire il campo ottimamente. Mackie possiede anche un pregevolissimo tocco a rete e una discreta propensione per essa, va spesso a chiuderci i punti ma anche a prenderseli, facendo vedere spesso e volentieri punti spettacolari.

Se l’articolo vi è piaciuto dedicate altri 5 minuti a Macchino e gustatevi questa Compilation che ho preparato personalmente

   By Carlito