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L’anno che verrà. Caro amico ti scrivo…cosa succederà nel 2017

2017

Si apre la stagione numero 141 del tennis moderno, la 49 dell’era Open e l’ATP Tour numero 28. Dopo la lunga pausa forzata arrivata seguirta alla straordinaria finale del Masters con l’annichilimento da parte di Murray nei confronti di Djokovic e dopo la vittoria al cardiopalma dell’Argentina della sua prima Davis della storia in terra croata. Di bassissimo rango è stata l’IPTL che non ha avuto nessuna stella e che è stata presto archiviata. Questo periodo di stasi ha permesso ai compulsivi del tennis di ripassare qualche torneo o partita del passato, studiare nuovi numeri e tirare fuori nuove teorie, altri hanno preferito staccare mentalmente dal tennis per ricaricare le batterie in vista della nuova stagione e forse hanno fatto bene. Ma ormai c’è poco la pensare da lunedì inizierà ufficialmente la nuova stagione che si preannuncia come la più incerta da tanto tempo a questa parte. Un piccolo scorcio del 2017 è arrivato con il torneo delle wildcard all’Australian Open che segna le prime luci dell’alba del nuovo anno, ma come l’aurora di una nuova alba la luce che è arrivata è poca e ancora nel cielo si vede la luna segno che ancora la notte non è finita.

Melbourne prepara ad ospitare il primo grande evento della stagione e gli operai del Melbourne Park sono già all’opera. Chissà quale superficie installeranno: una veloce come lo era il caro e vecchio Rebound Ace, oppure sarà la solita “colla” che viene definita impropriamente, ma molto impropriamente “cemento lento“. Le indicazioni sulla velocità della superficie usata per le Finals di Londra hanno evidenziato un piccolo ritorno al passato con un cemento più veloce, forse gli australiani si faranno trascinare da questa nuova tendenza e velocizzeranno i campi destando, come se ce ne fosse bisogno, nuove polemiche con i telespettatori che guardando le partite in TV credono di poter misurare la velocità di una pallina.

Ma questo è solo un aspetto marginale, quello che è più importante è che a differenza del 2016 non esiste più un solo un uomo al comando chiamato a fare il buono e cattivo tempo. Inutile nascondere che un anno fa molti avevano puntato sul Grande Slam di Nole e la chiusura al numero 1 del mondo era più scontata del finale di Indipendence Day, ma Murray ha squarciato il velo del Tempio e ora è lui a tirare la carretta. Non può essere considerato un dominatore Murray ma essere primo con 12410 ti dà una certa sicurezza. in passato ci sono stati numeri 1 con meno punti e non per questo meno dominanti. Però se da un lato il sorpasso scozzese c’è stato in tutto e per tutto, sigillato, certificato e ceralaccato con la finale di Londra, dall’altro gli indici prestazionali che tengono non solo conto dei tornei vinti ma anche degli avversari battuti mettono davanti Nole, tra tutti la famosa ELO, metodo usato negli scacchi. L’indice ELO si applica malamente al tennis per diversi motivi ma ci fa capire che ancora Nole può dire la sua, molto probabilmente non ritornerà presto numero 1, ma è lui l’avversario più forte da contrapporre a Murray. La distanza in classifica è minima e l’Australian Open è il suo Slam. Già ha in cascina 6 titoli e l’eventuale 7° lo proietterebbe tra i più grandi raggiungendo Sampras e Federer che hanno vinto 7 volte Wimbledon (oltre a Renshaw ma questo lo lasciamo da parte) sempre dietro a quello spagnolo che ha vinto uno Slam per 9 volte. In sintesi: Murray parte in pole position, ma in prima fila c’è Nole che alla prima curva è pronto a riprendersi quello che gli appartiene.

Capitolo giovani

Capitolo giovani. I giovani DEVONO vincere. Stop. Qui è inutile usare la retorica o giri di parole questa stagione deve essere necessariamente quella del cambio generazionale, cambio generazionale che negli anni addietro era auspicato ma che quest’anno viene invocato a gran voce. I soliti vecchi che tirano il carrozzone dell’ATP hanno iniziato a dare dei primi segni di cedimento, ed era ora aggiungerei. Il simbolo della ruggine che fa inceppare gli ingranaggi è rappresentato dal buon vecchio Ferru, giocatore dal cuore e fisico indomabile, che con l’età inevitabilmente ha pagato lo scotto e ha chiuso la stagione con zero titoli dopo che ne aveva vinto almeno uno dal 2010, e addirittura 5 nel 2015. Il crollo di Ferrer è sintomatico e segna una piccola inversione di tendenza anche se la virata non è stata così ferma e decisa. Andando ad analizzare l’età media dei vincitori dei titoli dell’ATP World Tour si scopre che il 2015 è stato l’anno più senile dell’era Open con una media incredibile di 29,096 anni. Per la prima volta dal 2011 l’età media è scesa, di poco, ma è scesa verso un onesto 28,509, un modesto calo del 2% che però è un grande passo avanti. Se fossimo a Wall Street e analisti finanziari saremmo tutti ad investire su un ulteriore flessione dell’età media dei vincitori ATP che seguendo il nuovo trend dovrebbe accostarsi attorno ai 28 anni circa, ma qualcuno è pronto a scommettere che la flessione sarà ancora più forte, ma queste sono solo proiezioni chissà se una resurrezione di Federer e Ferrer non faccia tornare in alto le quote della senilità. Ma dalle proiezioni fallaci per definizione passiamo alla storia, ai fatti precisi e immutabili. Nel 2016 c’è stata la vittoria di un titolo ATP da parte di un teenager. Zatterone Zverev ha vinto a San Pietroburgo all’età di 19,447 anni. Era dai tempi di Cilic a New Haven nel 2008 che non occorreva un’evenienza del genere. Sono passati 8 anni e qualcuno aveva profetizzato che nessuno sotto i 20 anni avrebbe più vinto un titolo del circuito maggiore. Profezia smentita in pieno. Oltre all’eclatante vittoria di Sasha sono da segnalare le vittorie di Kyrgios a Marsiglia e Khachanov a Chengdu, entrambe arrivate prima dei 21 anni. Un’altra inversione di tendenza, infatti era dal 2013 che un under 21 non vincesse un titolo ATP, allora fu Tomic a vincere a Sydney a 20,255 anni.

Però queste sono solo dei sassolini lanciati in un uno stagno, i fan di tutto il mondo vogliono lo tsunami e dove può arrivare? Bhè, è facile dirlo: in uno Slam. Difficile rivedere un Nadal 19enne che vince il Roland Garros, ma quantomeno ci si aspetta che uno tra Zverev, Thiem, Kyrgios, Pouille possa finalmente trionfare dove si fa la storia. Se non in uno Slam ci si aspetta una vittoria in un Masters 1000. L’anno scorso c’è stato un nuovo vincitore, nella fattispecie Marin Cilic a Cincinnati, ma è un nuovo che tanto nuovo non è sia per l’età sia perché aveva già portato a casa un titolo molto più pesante 2 anni prima. Possibile che con 9 cartucce non si riesca a beccare il bersaglio? Allora siamo ancora più franchi: quest’anno pretendiamo che un giocatore nato negli anni ’90 vinca un Masters 1000. Più schietti di così si muore.

Debutto dei campioni

I campioni quest’anno hanno voluto cambiare le carte in tavole mutando il loro consueto debutto stagionale. La vera stagione inizierà il 2 gennaio con i tornei di Brisbane, Doha, Chennai e la Hopman Cup. Il torneo più importante tra questi sembra essere quello del Qatar che è uno, se non il migliore 250 del circuito. Come di consueto ci sarà Novak Djokovic che difende il titolo dell’anno scorso e dalla parte opposta una gradita sorpresa: Andy Murray. Lo scozzese diventato numero 1 del mondo ha deciso di non giocare la Hopman Cup ma di presenziare al più lucroso ma difficile torneo qatariota, forse già a Doha ci sarà un’altra sfida al vertice. A Brisbane ci saranno ben 5 top 10, tutto questo grazie al “trasloco” di Nadal che ha preferito l’Australia invece del consueto Torneo di Doha e di Wawrinka che non difenderà così il titolo di Chennai, oltre ai 2 campioni Slam citati ci saranno anche Milos Raonic, Kei Nishikori e Dominic Thiem. Niente male per un 250 che negli anni passati aveva avuto un field un po’ scadente rinvigorito solo dalla presenza di Roger Federer di cui parleremo tra poco. Il torneo indiano di Chennai sembra il più povero del lotto e può contare solo sulla presenza di Marin Cilic, numero 6 del mondo. Per il resto solo giocatori di seconda fascia come AGUT, numero 14 del mondo e Albert Ramos, numero 27 che dovrebbe essere tds numero 3. The last but not the least è la Hopman Cup che come mai in passato vedrà i riflettori puntati per il ritorno in campo di Roger Federer, non a caso i diritti televisivi che in passato erano stati venduti per pochi piccioli sono andati ad Eurosport che punta al colpaccio di spettatori ansiosi di rivedere il campione svizzero di nuovo all’opera. Federer giocherà il torneo a squadre miste insieme a Belinda Bencic che nessuno si è filata neanche di striscio. Il re è Roger e Belinda è solo una comparsa. Povera Belinda.

I record

Quali record verranno battuti quest’anno? Forse nessuno di importante. L’anno scorso si era scommesso sul sorpasso di Djokovic nella classifica del Masters 1000 ai danni di Nadal che puntualmente è arrivato. Djokovic era a 26 e Nadal a 27. Oggi Nole è a 30 e Rafa a 28 e niente sembra presagire ad un controsorpasso, quindi record noliano in ghiaccio. Nell’azoto liquido sembra quello di Federer per quanto riguarda i numero di Slam, solo un Grande Slam nadaliano potrebbe spazzarlo via, quindi fantascienza pura. Un Grande Slam noliano potrebbe avvicinare il fatidico record di 17, ma anche qui siamo nella fantascienza, un po’ meno pura, ma sembra di fantascienza si tratta. Sono in una cassaforte a Fort Knocks anche i record relativi al ranking con annessi e connessi. Sfumato il sogno 302 per Nole c’è poco da inseguire. L’unico interrogativo sarà capire se Murray riuscirà o meno a mantenere la prima posizione. Le proiezioni lo danno fermo al numero 1 fino a Monte Carlo, ma la matematica potrebbe condannarlo già in Australia. Così come la stagione scorsa è stata per la prima metà noliana e la seconda murrayana, il ranking si presenta in maniera diametralmente opposta proprio per come è concepito, quindi: prima parte in cui Murray potrebbe farla da padrone e seconda un cui Andy difende un botto di punti e dove ci potrebbe essere la zampata di Djokovic se riuscirà a mantenere dei livelli decenti come quelli visti fino al Roland Garros del 2016.

A questo punto che cosa volete, le profezie del Mago? Volete sapere che cosa succederà quest’anno usando tutti i miei poteri? Il cliente ha sempre ragione quindi vi accontento.

  1. Federer non vincerà Slam
  2. Nadal non vincerà Slam
  3. Djokovic vincerà almeno uno Slam
  4. Murray vincerà almeno uno Slam
  5. Ci sarà un nuovo vincitore Slam
  6. Djokovic chiuderà l’anno al numero 1
  7. Djokovic vincerà il Masters raggiungendo così il record di Federer
  8. Un giocatore nato negli anni ’90 vincerà un Masters 1000
  9. Nick Kyrgios chiuderà l’anno in top 10
  10. Lucas Pouille chiuderà l’anno in top 10
  11. Gael Monfils uscirà dalla top 10 a fine anno
  12. David Goffin entrerà in top 10 ma solo per poche settimane
  13. Nadal vincerà un titolo sulla terra battuta raggiungendo Vilas
  14. Sasha Zverev chiuderà l’anno in top 10
  15. Juan Martin Del Potro chiuderà l’anno in top 5
  16. Serena Williams uscirà dalla top 5 a fine anno
  17. Angelique Kerber sarà numero 1 per tutto l’anno
  18. Karolina Pliskova vincerà uno Slam
  19. In ambito femminile ci saranno 4 vincitrici diverse nelle prove dello Slam
  20. Monica Puig entrerà in top 10
  21. L’Italia vincerà in Argentina la sfida di primo turno della Coppa Davis
  22. La Svizzera perderà il primo turno di Davis
  23. La Spagna perderà il primo turno di Davis
  24. La Gran Bretagna arriverà in finale di Davis
  25. La Francia arriverà in finale di Fed Cup
  26. La Repubblica Ceca arriverà in finale di Fed Cup
  27. Ci sarà un altro Fedal, l’ultimo della serie
  28. Djokovic incrementerà il vantaggio negli H2H con Murray
  29. Djokovic batterà un’altra volta Federer
  30. Djokovic batterà un’altra volta sulla terra battuta Nadal

Thank you. Buon anno a tutti e soprattutto buon tennis a tutti!