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L’anno che verrà: caro amico ti scrivo cosa succederà nella nuova stagione

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Si apre la stagione numero 140 del tennis moderno, la 48 dell’era Open e l’ATP Tour numero 27. Tutti sono ansiosi di vedere di nuovo i tennisti in campo, a trepidare per le emozioni, a piangere per le delusioni e a discutere su chi è il GOAT. I campi di tutti il mondo sono in manutenzione: i giardinieri di Wimbledon, come gli operai della Coca-Cola, cercano di limare i campi in erba usando una formula segreta, a Melbourne già i motori sono accesi da un bel pezzo e le qualificazioni per le wild-card dell’Australian Open hanno aperto uno squarcio nel velo che ci separava dalla nuova stagione. La tecnologia va sempre avanti ed oggi è possibile vedere di tutto e di più, anche qualcosa di impensabile fino a 10 anni fa.

Ormai è consuetudine aprire la stagione con la lucrosa esibizione di Abu Dhabi in cui saranno protagonisti Nadal e Stan Wawrinka. Djokovic partirà a Doha cercando di vendicare l’unica sconfitta non arrivata in finale nel 2015 contro Ivone avvenuta ai quarti. Roger è atteso a Brisbane dove l’anno scorso firmò la vittoria numero 1000 in carriera. Inutile nascondere che l’appuntamento più importante dell’inizio dell’anno sarà l’Australian Open che ci darà subito l’idea di che stagione ci aspetta. Tutti sono pronti ad azzannare Nole, il numero 1 più numero 1 della stori,a che cerca di cancellare l’unico record degli Slam che ha un grosso, grossissimo asterisco: le 6 vittorie agli Australian Champs poi Open di Roy Emerson a cui, per ovvi motivi, non gli è stato intitolato il centrale del Melbourne Park, ed è stato preferito il roscio Rod Laver vincitore solo 3 volte a casa sua. Meno male che qualcuno dall’altra parte della terra conosce la storia del tennis. Questo ci porta ad un altro quesito fondamentale: Djokovic saprà ripetere la mega stagione 2015, secondo le più accreditate teorie cosmologiche, NO. Ma dove si fermerà la sua asticella? Farà una stagione di tutto rispetto come Federer nel 2007, Canas permettendo? Oppure come McEnroe nel 1985 si perderà per sempre nell’oscurità dell’Ade? I calcoli sembrano dargli quasi d’ufficio il primo Slam della stagione. All’orizzonte non si vedono grandi avversari: Federer ha deciso di disputare una stagione con la cassa integrazione, Nadal rimane sempre un’incognita e forse sarà proprio un suo risveglio a dare una scossa al circuito, Murray sempre costante non ha l’istinto felino di piazzare la zampata per poi magari fare schifo nella successiva parte di stagione …e i giovani dove sono? Qualcuno ad oggi potrebbe farmi un nome di un candidato serio a vincere uno Slam? Thiem, Tomic, Dimitrov, Chung, chi? Chi potrebbe puntare al bersaglio grosso? A quanto pare nessuno.

Quello che è futuro e imperscrutabile, domani sarà passato ed entrerà nella storia. Che cosa potrebbe succedere quest’anno per aggiornare gli almanacchi della storia del tennis? La prima cosa che ci viene in mente è il Grande Slam che ormai dal 1934 perseguita tutti i tennisti del mondo, qualcuno ha affrontato e battuto questo fantasma, ma altri grandi e grandissimi ci sono andati a sbattere contro. Così dopo la vittoria dell’Australian Open ci si chiede chi sarà il successore di Laver che ancora è un vecchietto arzillo che forse prima di andarsene vuole stringere la mano al suo successore. (Stai tranquillo Rod, forse così puoi campare in eterno).

Un recordino che può contare e non contare a seconda che una farfalla batta le ali a Pechino e a Stoccolma arriva il sole invece che la pioggia è quello dei Masters, oggi Masters 1000. Il record è di Nadal con 27 tituli, con Djokovic a quota 26 e Federer a quota 24. Ora, dando uno sguardo veloce al calendario troviamo: 2 Masters 1000 con tabellone da 96 sul cemento, 3 Masters sulla terra battuta, 2 sul cemento americano, uno a Shanghai e l’ultimo a Bercy. Facendo qualche previsione da Mago non sembra difficile ipotizzare un sorpasso Nole ai danni di Rafa che sul cemento non fa più male e che sembra essere diventato inferiore anche nel suo amato clay rispetto al serbo. Ma mai dare per battuto Nadal, è morto e risorto almeno 3 volte, quindi mai darlo per trapassato, un suo ritorno potrebbe destabilizzare il circus che ha sempre timore del mostruoso mancino. Come potete vedere inevitabilmente si parla sempre dei 3 moschettieri del nuovo millennio, che non saranno francesi come quegli degli anni ’20-30, ma sono sempre loro a tirare avanti la baracca, si spera sempre nell’exploit in un Masters che darebbe linfa vitale al circuito. I tornei del Grande Slam sono 4 e il 3 su 5 penalizza molto le nuove leve, ma i Masters 1000 sono 9 e il 2 su 3 potrebbe permettere a qualcuno finalmente di potersi imporre dopo un 2015 monotematico.

La grande eccezionalità del 2016 è rappresentata dal torneo olimpico. A Rio hanno preparato un campo eccezionale, fino a qualche tempo fa sembrava che i lavori stessero in alto mare, invece l’impianto è bello e pronto per scrivere la storia. Ma il problema principale del torneo olimpico non è la sua organizzazione che non ci sono dubbi, a questo punto, che sarà impeccabile, ma che valore ha rispetto agli altri tornei dell’anno e che ruolo può avere nel palmarès di un giocatore. Nadal ha fatto tanti danni nel corso della sua carriera e non sto qui a elencarli, ma tra tutti emerge la sua vittoria alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Fino a quel momento il torneo olimpico era stato vinto o da sconosciuti come è il caso di Nicolas Massu nel 2004 in cui l’indiscusso numero 1 del mondo Federer era uscito prematuramente contro Berdych, o non aveva avuto un ruolo importante all’interno del tour come le edizioni degli anni ’90. Con la vittoria di Rafa c’è stato un’ascesa inaspettata e incontrollata delle quotazioni del torneo che nel 2012 ha avuto un appeal mediatico senza precedenti e la non vittoria di Murray ancora una volta ha diviso l’opinione sul valore che aveva acquisito il torneo. Quello che è sicuro e che il torneo del 2012 valeva molto di più di quello del 2008, e molto probabilmente questo del 2016 supererà i suoi 2 precedenti sempre per colpa del maledetto Rafa che non doveva vincere, una vittoria di Federer o meglio di uno sconosciuto avrebbe lasciato tutto com’era e nessuno si sarebbe scomodato a fare classifiche sui tornei sotto gli Slam. Meglio il Masters o le Olimpiadi? Eterno dilemma che forse in estate troverà una soluzione, ma i presagi non sembrano buoni.

L’unico record che è quasi sicuramente in ghiaccio è quello degli Slam di Federer che con il suo 17 rimane in alto ancora irraggiungibile. L’unico che lo può raggiungere e superare è Nadal, ma deve vincere 3 o 4 Slam, ipotesi possibile, ma altamente improbabile. Nole a quota 10 è dato da tutti in rampa di lancio potrebbe avvicinare quello che ormai sembra il record per eccellenza. Nole nel 2016 compirà 29 anni sembrano troppi per poter ambire da qui a 2-3 stagioni a superare Federer, ammesso e non concesso che Rogerino non ci riservi qualche sorpresina, magari al Roland Garros, chi lo sa? Quello che però tutti aspettano è l’exploit di un giovane. Il trend è disarmante, il tennis invecchia e nessuno emerge. Forse era più bello seguire negli anni ’80 e ’90 in cui dei giovanissimi vincevano a Wimbledon e poi agli Australian Open. Becker ed Edberg, e poi Sampras e Agassi, tutti ragazzini terribili che stavano sul tetto del mondo. La domanda è: ci dovremo abituare a questo tennis di “vecchi”? Le statistiche dicono di sì, ma la genetica dice di no. Difficile ipotizzare che un giocatore possa giocare meglio a 30 anni che a 20, magari determinate circostanze gli permettono di avere risultati migliori nella seconda parte della carriera, ma tutti i medici sportivi sanno che il corpo dopo un po’ inizia a logorarsi e non rispondere più agli stimoli come faceva un tempo. Quindi: giovani, fatevi avanti: “The world is yours”, diceva Tony Montana in Scarface.

A questo punto che cosa volete, le profezie del Mago? Volete sapere che cosa succederà quest’anno usando tutti i miei poteri? Il cliente ha sempre ragione quindi vi accontento.

  1. Federer sarà ancora considerato il GOAT da tutti i suoi tifosi
  2. Federer sarà ricordato da qualcuno come un giocatore che ha vinto gli Slam dal 2003 al 2007 con avversari scarsi
  3. Qualsiasi articoli ci sarà si parlerà sempre di GOAT
  4. Gli insuccessi di Nadal sono dovuti per la maggior parte all’introduzione del passaporto biologico
  5. Gli H2H non contano
  6. Davidenko è davanti a Nadal negli H2H
  7. Djokovic vince perché c’è una generazione che non sa emergere
  8. Djokovic vince perché ha avversari scarsi
  9. Nadal non ha avuto nessun avversario sulla terra battuta
  10. Non si possono confrontare epoche diverse
  11. Federer ha avuto avversari più forti di Djokovic, basta guardare il loro palmarès
  12. Djokovic ha avversari più forti di Federer, basta guardare Federer stesso con 17 Slam, Nadal con 14, Murray e Stan
  13. Ma perché la Errani non cambia il suo servizio?
  14. Certo che se Fognini avesse la testa sarebbe un grande campione
  15. Non abbiamo un grande tennista in Italia dai tempi di Panatta per colpa delle infrastrutture italiane che scarseggiano
  16. Wawrinka è il GOAT dei picchi di gioco
  17. Soderling dopo il 2011 ha chiuso la carriera a causa di un silent ban
  18. L’erba di Wimbledon è sempre più lenta dell’anno precedente
  19. Il cemento ormai non è più cemento, è diventato colla
  20. Il Roland Garros è uno Slam di serie B, non ha le luci e il tetto sul centrale
  21. L’Australian Open non ha storia ma ormai ha raggiunto gli altri Slam
  22. Laver ha fatto il Grande Slam nel 1969, ma 3 prove su 4 si giocava sull’erba
  23. Gonzales è il più sottovalutato di tutti perché ha giocato quasi tutta la carriera nel circuito professionistico
  24. Federer è longevo, ma Rosewall lo è stato di più. Bhè, però Rosewall veniva da un’altra epoca, impossibile paragonarli
  25. Se la Giorgi non facesse tanti doppi falli vincerebbe uno Slam a occhi chiusi.
  26. Federer ha saltato tanti Masters perché non erano importanti
  27. Nadal è stato l’unico che ha battuto Federer e Djokovic al top
  28. Scusate, ma cosa sono le World Series?
  29. Uno Slam vale quanto 100 Masters
  30. Su queste superfici è impossibile fare il Grande Slam
  31. La terra battuta è una superficie di serie B
  32. Ormai l’erba è superata si gioca solo perché c’è Wimbledon
  33. Il Masters ormai è diventato un masterino

∞. ma se ci tolgono queste discussioni di che cosa parleremo?

Thank you, buona stagione…..and……let’s play!

Buon anno a tutti…….