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No great opponents theory: Gli avversari scarsi di Federer

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Le recenti scoperte degli scienziati che hanno per la prima volta intercettato delle onde gravitazionali prodotte dalla collisione di 2 buchi neri hanno aperto un nuovo orizzonte nella concezione nell’universo e hanno confermato le teorie sviluppate 100 anni fa da Albert Einstein nella famosa “Teoria della Relatività Generale”. Grazie anche all’apporto dell’Italia e dei suoi grandi professionisti è possibile oggi riformulare la nostra percezione anche del tennis, che, come cosa immanente, fa parte dell’universo in cui viviamo e che è soggetto alle leggi previste dal grande Albert. Ecco che oggi siamo in grado di formulare la “No great opponents theory”: così come la Big Bang Theory cerca di spiegare l’origine dell’universo, questa teoria cerca di spiegare a tutti cos’è il tennis e soprattutto come si deve valutare. Il primo caso in cui possiamo applicare questa nuova teoria è la carriera di Federer che, come già ampiamente previsto, conferma in toto la teoria. Ma vediamo nel dettaglio le varie particelle che fanno parte di questa nuova fisica.

Lleyton Hewitt

Hewitt è stato uno dei grandi protagonisti del simbolico passaggio generazionale tra Pete Sampras, che si ritirerà nel 2002 agli US Open (con cerimomia l’anno successivo) e Roger Federer. Mentre Roger, passato professionista nel 1998, faceva parlare di sé solo per il suo lato da bad boy con scarsi risultati, Lleyton, coetaneo dello svizzero, collezionava tornei e primati. Il suo primo grande exploit si ebbe sul cemento di Adelaide, a casa sua, in Australia. A soli 16 anni e 11 mesi divenne uno dei più giovani a vincere un torneo ATP, davanti a lui c’è solo l’americano Aaron Krickstein che vince il torneo di Tel Aviv nel 1983 a 16 anni e 2 mesi. Nello stesso anno Federer ottenne 2 misere partecipazioni ad torneo di casa di Gstad sulla terra battuta e a Basilea, poi solo 2 vittorie a Tolosa in cui uscirà ai quarti di finale contro l’olandese Jan Siemerink.

Nel 1999 gioca 4 finali chiudendo al numero 25 del ranking mondiale, Federer 64. Nel 2000 si ha la sua esplosione: vince 4 tornei tra cui il prestigioso torneo del Queen’s particolarmente adatto alle sue caratteristiche da erbivoro (nel corso della sua carriera si toglierà diverse soddisfazioni vincendo 4 tornei diversi su questa superficie). A Flushing Meadows si spinge fino alle semifinali sconfitto dal 4 volte campione Pete Sampras a sua volta sconfitto da Marat Safin in finale. Parallelamente Federer negli Slam non va oltre il 4° turno del Roland Garros sconfitto da Corretja in 3 set.

Dopo l’esplosione ci vuole l’acuto che arriva a New York l’anno successivo: confermato il torneo del Queen’s arriva a Flushing Meadows da testa di serie n° 4: batte in sequenza: Gustafsson, Blake, Portas, Haas, Kuerten (rifilandogli anche un bel bagel), in semifinale annichilisce un Kafelnikov che colleziona la miseria di 4 game. Straordinaria è la vittoria contro Pete Sampras che in questo torneo aveva dimostrato di essere in grande spolvero disputando un grandissimo match nei quarti di finale contro Agassi finito con 4 tie-break su 4 set giocati. Sempre nel 2001 diventa il più giovane numero 1 della storia con i suoi 20 anni e 8 mesi. Nel 2001 Federer ottiene solo una grande soddisfazione o poco più battendo quello che rimane di Sampras a Wimbledon e il primo titolo sul sintetico di Milano, quindi 3 anni dopo il primo titolo di Hewitt.

Il 2002 è l’anno della sua consacrazione: a Wimbledon c’è aria di cambiamento, il 7 volte campione Sampras perde mestamente contro Bastl nell’ormai famoso Court N°2 ribattezzato poi il cimitero dei campioni e in finale arrivano 2 tennisti che sembrano non essere adatti al gioco sull’erba secondo i radical chic, troppo avvezzi a vedere serve&volley a manetta sui prati di Church Road. L’unico esponente di questa corrente sembra essere Tim Heman spazzato via da Hewitt in semifinale. Dall’altra parte della rete c’è un altro picchiatore quale è l’argentino David Nalbandian a cui molti apostrofano con poca gentilezza di avere “buttato via il suo talento”. Con la vittoria ai Championships l’australiano entra nell’elite di chi ha fatto doppietta Wimbledon-US Open. Federer sembra ormai uscito dai radar e negli Slam delude parecchio, ma la vittoria nel Masters di Amburgo, quindi sulla terra battuta non passa inosservata ai più, anche se pare chiaro che una rondine non fa primavera. Nel biennio 2001-2002 vanno registrate anche le vittorie al Masters di fine anno di Hewitt.

Nel 2003 si ha il turning point delle carriere di Hewitt e Federer. Roger ottiene un grandissimo risultato a Wimbledon, il suo primo grande sigillo della carriera, mentre Lleyton viene eliminato clamorosamente al primo turno da defending champion, primo nell’era Open che succede a Manolo Santana vincitore nel 1966 e poi sconfitto nella prima partita del 1967. Da questo momento in poi il talento di Federer viene fuori e di contro Hewitt ne risentirà terribilmente: emblematica è la finale degli US Open in cui lo svizzero vince in finale proprio contro l’australiano annichilito con un 6-0 7-6 6-0 riportando alla mente la famosa finale del 1974 in cui Connors giudiziò il vecchietto Rosewall incapace di opporre resistenza all’americano davvero troppo forte.

L’ultimo grande acuto della carriera dell’australiano è l’Australian Open del 2005 in cui arriva in finale. E’ vittorioso nei quarti di finale in un partita epica contro David Nalbandian finita 10-8 al quinto set e poi in semifinale contro Andy Roddick. Assente al Roland Garros, prenderà 2 severe lezioni da parte di Roger sempre in semifinale a Wimbledon in 3 set a agli US Open in 4 set. Dopo queste 2 batoste sembra che l’australiano non possa più impensierire Roger che vincerà sempre negli H2H fino al torneo di Halle del 2010 con un parziale di 15-0. L’australiano non otterrà più risultati di prestigio navigando nelle retrovie come comprimario riservando qualche acuto nei tornei minori.

Mark Philippoussis

Classe 1976, 5 anni in meno di Federer, ha riservato le sue migliori prestazioni prima dell’anno 2001, quindi non si capisce per quale motivo sia sempre annoverato tra gli “avversari scarsi” di Federer visto e considerato che si sono incontrati solo 5 volte, di cui 2 in Davis, quindi inutili ai fini di un torneo di singolare. L’unica sfida che salta agli occhi è ovviamente la finale di Wimbledon del 2003 in cui vinse nettamente Federer. Ma chi è Mark Philippoussis? Famoso tra i 30enni, o giù di lì, per essere uno dei giocatori presenti nel videogioco arcade Virtua Tennis in cui aveva una battuta formidabile, era stato progettato in questo modo nel gioco proprio per la sua grande potenza, soprannominato per questo “Scud”.

Il suo primo grande successo si ebbe nell’Australian Open del 1996 in cui sconfisse al terzo turno Pete Sampras. Allora fu una grande sorpresa. Dopo aver arrancato nei tornei del Grande Slam arriva un grande risultato con la finale a Flushing Meadows battendo ai quarti di finale un Thomas Johansson sugli scudi al tiebreak del 5° set e Carlos Moya in semifinale. Nell’atto conclusivo dovette arrendersi al maggiore talento di Patrick Rafter che macinava serve&volley e che gli inflisse anche un bagel nel set finale. Non vincerà mai tornei del Grande Slam ma sarà protagonista per l’Australia delle vittorie in Davis nel 1999 e nel 2003. Purtroppo il suo grande talento per il tennis sarà condizionato parecchio per gli interventi al ginocchio che lo perseguiteranno parecchio,:di Nadal ce n’è uno solo nella storia dell’universo, tutti si aspettano che possa rientrare come ha fatto spesso il maiorchino e fare sfracello, ma non è difficilissimo rientrare e dominare. Ma prima di ricadere nell’anomimato Mark riserva un ultimo grande acuto a Wimbledon in cui arriva in finale nel 2003 battendo tra gli altri anche Andre Agassi al quinto, prima di capitolare contro il già citato Federer al suo primo Slam in carriera.

Da lì in avanti sarà un calvario per Mark, sempre alle prese con il ginocchio e precipitato nei bassi fondi della classifica ATP, con un 2005 e 2006 da dimenticare prima dell’inesorabile ritiro nel 2007 dopo essere stato vittima dell’ennesimo infortunio al ginocchio (destro questa volta) che ne compromise inesorabilmente la carriera.

Andy Roddick

Andrew Stephen “Andy” Roddick, classe 1982, ha avuto una carriera che è andata in parallelo con quella di Roger, prendendosi qualche soddisfazione che manca allo svizzero. Diventato professionista nel 2000 ottiene, come Federer, il primo titolo nel 2001 sul cemento di Atlanta, sempre in quell’anno si aggiungeranno i titoli di Washington (oggi ATP 500) e di Houston sulla tanto odiata terra battuta, che quando diventa verde o marrone, come in questo caso, fa brillare gli americani, come era già successo a Connors in tutta la sua carriera.

L’anno della sua consacrazione è il 2003. Mentre Roger colleziona tornei in tutte le parti del mondo e arranca negli Slam tranne che a Wimbledon, Andy ottiene grandissime soddisfazioni nei tornei più importanti del circuito: semifinale agli Australian Open, sconfitto dal tedesco Schüttler e semifinale anche a Wimbledon battuto proprio da Roger che si rivelerà la sua bestia nera ai Championships. In estate mette a segno una tripletta storica già fatta registrare da Pat Rafter nel 1997 e che poi sarà replicata da Nadal nel 2013: vincere i 2 Masters 1000 nordamericani Cincinnati e Canada e lo Slam a stelle e strisce. A New York ottiene il suo unico titolo dello Slam della carriera battendo un Nalbandian in grande spolvero in semifinale, prima di commuoversi dopo l’ultimo punto nel match conclusivo contro Juan Carlos Ferrero. Grazie a questi successi diventa il numero 1 del mondo per 14 settimane.

Il 2004 e 2005 sembrano andare ancora in parallelo e ottiene 2 grandi risultati a Wimbledon sconfitto sempre in finale da Federer, non dando mai l’impressione di poter impensieri lo svizzero. Tra i grandi successi di Roddick annoveriamo il Masters di Miami del 2004.

Nel 2006 ha una prima parte di stagione molto deludente, ma si riscatta prontamente in America, con la vittoria a Cincinnati e la finale a New York persa in 4 set sempre contro il suo non rivale Roger Federer.

L’ultimo grande acuto della carriera lo piazza a Wimbledon dove non vincerà mai e che sarà sempre il più grande rimpianto della sua vita. Il 2009 sembra il suo anno: assente Nadal per infortunio in finale arrivano lui e Federer, i pronostici sono tutti favorevoli allo svizzero, ma la partita è da antologia e questa volta Andy non sembra fare la vittima sacrificale, vince il primo set, cede secondo e terzo, ma ottiene agevolmente il quarto. Si va al quinto in cui non c’è tiebreak e la partita si protrae per 30 game Roger vince 16 a 14 gettando nello sconforto l’americano, vicinissimo al tanto agognato titolo.

Tolto il Roland Garros che ha digerito molto spesso malamente, ma lì c’era un modesto Nadal ad impensierire Rogerino, non ottiene altri risultati di prestigio negli Slam, l’ultimo grande torneo vinto rimane il Masters 1000 di Miami, prima di chiudere al 14° posto il 2011 e 39° il 2012 e ritirarsi definitivamente.

Marcos Baghdatis

Il cipriota Baghdatis è un 1985, quindi 4 anni più giovane di Federer, e ancora una volta sorge qualche dubbio se considerarlo o no un avversario scarso di Federer: tutti abbiamo negli occhi la carriera di Nadal esploso giovanissimo e per questo motivo accostato spesso a Federer nonostante la evidente differenza di età, 5 anni. Baghdatis è arrivato tardi nel circuito per essere considerato un degno rivale di Federer. Si dice che una rondine non fa primavera, quindi una sola partita non fa primavera, e mi riferisco alla finale degli Australian Open 2006 vinta nettamente da Federer, ma Marcos ricordiamo veniva da uno splendido torneo in cui aveva battuto Roddick, Ljubo in 5 e sempre in 5 Nalbandian dopo essere stato sotto 2 set a 0. Presentatosi all’atto conclusivo evidentemente stanco dovette cedere allo strapotere dello svizzero che partiva comunque con i favori del pronostico. L’ultimo suo grande acuto è la semifinale di Wimbledon del 2006 dove venne sconfitto da Rafael Nadal.

Fino a questo punto della carriera si può parlare di un ottimo Baghdatis che a soli 21 anni era arrivato all’atto conclusivo di uno Slam, il suo quadro clinico peggiora sensibilmente nel 2008 a causa di diversi infortuni che lo tengono lontano dai campi per quasi tutto l’anno e come già ribadito è molto difficile ritornare ai tuoi livelli dopo un infortunio almeno che non ti chiami Rafael Nadal che ha fatto spesso dei rientri che hanno del miracoloso.

Dal 2009 in poi è costretto a vagare nell’Ade dei non top player disputando diversi tornei minori e non ottenendo mai risultati di rilievo negli Slam. L’ultimo torneo vinto rimane quello di Sydney del 2010.

Fernando Gonzalez

Fernando Gonzalez, con la “z” e non con la “s”, quello è un altro, rientra spesso nell’immaginario collettivo degli avversarsi scarsi di Federer per via della finale degli Australian Open del 2007. il concetto della rondine che non fa primavera rimane (e sono 3), così come rimane la grande prestazione di “Mano de Petra” in quel di Melbourne nel 2007 in cui annichilì ai quarti di finale un inerme Nadal in 3 set con il punteggio di 6-2, 6-4, 6-3 per poi riservare la stessa sorte a Tommy Haas,che non si capisce perché non annoverato nella collection degli avversari scarsi che è stato sconfitto da Rogerino per 13 volte, di cui 4 nei tornei degli Slam, ma per qualcuno forse conta solo la finale, le 6 partite precedenti sono solo di contorno, non si sa. Nell’ultima finale giocata sull’appiccicoso Rebound Ace Federer ha la meglio ma il cileno spinge Roger fino al tiebreak nel 1° set, prima di capitolare nei successivi 2 parziali.

Tra gli avversari scarsi di Federer è forse quello che andato meglio al Roland Garros. Proveniente da un Paese terraiolo quale è il Cile non poteva che riservare qualche bella prestazione sulla terra battuta parigina in cui è arrivato ai quarti sconfitto solo da Roger e in semifinale nel 2009 costretto a capitolare alla grande rivelazione di quell’evento che fu Robin Soderling giustiziere di Nadal al quarto turno.

Così come capitato spesso ai membri di questa falsa categoria nel 2010 comincia ad accusare problemi fisici che lo porteranno ad un calvario insopportabile fino al ritiro nel 2012 a Miami.

Interazione delle particelle

Fino a questo punto abbiamo parlato delle particelle che compongono questo Modello Standard e fin qui va tutto liscio, ma quello che è più importante è capire come interagiscono queste particelle se vengono a contatto tra loro. Spiegamo meglio: la concezione comune vuole che Federer abbia avuto avversari scarsi nel vincere i suoi Slam dal 2003 al 2007. Scarsi per quale motivo? Perché non avevano un palmarès all’altezza dei grandi come potrebbero essere oggi lo stesso Federer che ha in bacheca 17 Slam, Nadal 14 e Nole 11. Ma quello che sfugge alla percezione comune, ma che è comunque percettibile attraverso gli strumenti è che se gli “avversarsi scarsi” si scontrano tra loro avviene un processo di annichilazione che trasforma la massa dello sconfitto in energia che va ad incrementare i punti del ranking del vincente che così, oltre alla sua massa iniziale, avrà acquisito una certa energia supplementare da spendere eventualmente in un’altra interazione con un’altra particella. Oltre alle “avversarsi scarsi” nel bilancio energetico dobbiamo inserire gli “avversari forti” esattamente come avviene nelle 4 forze fondamentali della natura che presentano una interazione forte e una debole, lo stesso avviene nel tennis. Un esempio lampante di avversario forte è Agassi vincitore di 8 titoli Slam in carriera. Ma vediamo il dettaglio esempio di queste interazioni scrutando gli Slam vinti da Federer da Wimbledon 2003 agli US Open 2007.

Wimbledon 2003: Hewitt come già detto perde al primo turno, nel caso particolare contro Karlovic (-1), altrettanto fa Gonzalez che perde contro Melzer all’esordio (-1). Roddick perde in semifinale contro Federer (+1) e Philippoussis sempre con Roger in finale (+1). Baghdatis non partecipa (0). Philippoussis batte Agassi al 4T (+1). In questo caso abbiamo un caso in cui in sistema acquisisce una quantità di energia di quella che spende così da avere un bilancio energetico positivo. Somma = +1.

Australian Open 2004: Hewitt perde al quarto turno contro Federer (+1), Philippoussis perde nello stesso turno contro Arazi (-1), González contro Roddick al primo turno (+1) che perde ai quarti contro Safin (-1), Baghdatis non partecipa (0), Hewitt che batte Agassi (+1). In questo caso Federer ha un bilancio energetico positivo con un +1 nel quarto turno, +1 Roddick vittorioso su Gonzales, -1 Roddick sconfitto da Safin, -1 Philippoussis contro Arazi e Baghdatis che non partecipa 0 e vittoria di Hewtt su Agassi. Somma = +1.

Wimbledon 2004: Hewitt sconfitto da Federer (+1), Philippoussis sconfitto da Henman (-1), González sconfitto da Philippoussis nel 3T (+1), Roddick battuto in finale da Federer (+1), Baghdatis non partecipa (0). Anche in questo caso si ha un bilancio energetico positivo, in particolare +1-1+1+1+0=+2.

US Open 2004: Hewitt sconfitto da Federer (+1), Philippoussis fuori al 1T (-1), González fuori al 1T (-1), Roddick sconfitto da Johansson (-1), Baghdatis fuori con Federer al 1T (+1). Roddick batte Nadal (+1). Vittoria con Agassi ai quarti di finale (+1). Somma = +1.

Wimbledon 2005: Hewitt sconfitto da Federer (+1), Philippoussis fuori al 2T (-1), González sconfitto da Federer nei quarti (+1), Roddick sconfitto in finale da Federer (+1), Baghdatis fuori al 1T (-1). Somma = +1.

US Open 2005: Hewitt sconfitto da Federer (+1), Philippoussis fuori al 1T (-1), González fuori al 3T (-1), Roddick fuori al 1T (-1), Baghdatis fuori al 1T (-1). Vittoria con Nalbandian in vantaggio negli H2H (+1), vittoria in finale con Agassi (+1). Bilancio negativo di -1.

Australian Open 2006: Hewitt fuori al 2T (-1), Philippoussis fuori al 1T (-1), González fuori al 1T (-1), Roddick fuori con Baghdatis (+1), Baghdatis battuto in finale da Federer (+1). Baghdatis batte Nalbandian in semi (+1) Somma = 0.

Wimbledon 2006: Hewitt battuto da Baghdatis ai quarti di finale (+1), Philippoussis fuori al 2T (-1), González fuori al 3T (-1), Roddick fuori al 3T (-1), Baghdatis fuori con Nadal in semifinale (-1). Vittoria con Nadal (+1). González batte Safin in semi (+1), Baghdatis batte Murray al 4T (+1). Somma = 0.

US Open 2006: Hewitt fuori con Roddick ai quarti di finale (+1), Philippoussis fuori al 1T (-1), González fuori al 3T (-1), Roddick sconfitto in finale da Federer (+1), Baghdatis fuori al 2T (-1). Hewitt batte Djokovic (+1), Somma = 0.

Australian Open 2007: Hewitt fuori con Gonzalez (+1), Philippoussis assente (0), González finale contro Federer (+1), Roddick sconfitto da Federer in SF (+1), Baghdatis fuori al 2T (-1). Vittoria con Djokovic (+1). Vittoria di González con Nadal (+1). Vittoria con Safin di Roddick (+1). Somma = +5.

Wimbledon 2007: Hewitt fuori agli ottavi di finale contro Djokovic (-1), Philippoussis assente (0), González fuori al 3T (-1), Roddick fuori ai QF (-1), Baghdatis fuori ai QF (-1). Vittoria con Safin (+1), vittoria con Nadal (+1). Vittoria di Baghdatis con Nalbandian (+1). Somma = -1.

US Open 2007: Hewitt fuori al 2T (-1), Philippoussis assente (0), González fuori al 1T (-1), Roddick battuto da Federer ai quarti di finale (+1), Baghdatis fuori al 1T (-1). Vittoria in finale con Djokovic (+1). Somma =-1.

Facendo un bilancio energetico complessivamente si ottiene un +10 che conferma ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che data un sistema chiuso come la carriera di un tennista, in cui esiste un campione (nel caso specifico Federer), x avversari scarsi e y avversari forti alla fine si ottiene sempre e comunque un bilancio energetico positivo qualsiasi sia il numero di avversari scarsi e avversari forti. Inoltre da qui possiamo trarre un corollario altrettanto fondamentale che dice: in una carriera di un tennista ci saranno sempre avversari forti e avversari scarsi che misureranno la loro forza, un tennista con bilancio negativo non è un campione, uno con bilancio positivo lo è. CVD.