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Storia della Coppa Davis: Tanti miti da sfatare – 1902: States Over The World Yet

Coppa Davis 1902
Immagine dell’incontro di doppio della Coppa Davis del 1902

 

Nel 1902 si gioca la seconda edizione della Coppa Davis. Ancora una volta sono gli Stati Uniti ad ospitare l’evento. La prima edizione aveva avuto un grande successo, ma erano mancati i top player sia da una parte che dall’altra, ma questa volta, no, ai nastri di partenza ci sono tutti i migliori a partire dai fratelli Lawrence e Reggie Doherty per la Gran Bretagna e William Larned per gli USA.

A differenza del 1900 la pressione si fa sentire e i newyorchesi non possono mancare all’evento e, come spesso accadere in questi casi, gli USA la buttano sul nazionalismo e ne fanno una ragione di Stato. Riusciranno gli Yankees ad essere superiori alla Madre Patria? Il clima è simile alla prima America’s Cup di Vela del 1851 quando dell’Isola di Wight una piccola imbarcazione di nome America mise in riga la flotta di Sua Maestà dimostrando che gli americani ormai erano diventati superiori alla Gran Bretagna nel settore nautico.

Il luogo della sfida è il Crescent Athletic Club di Brooklyn nella Bay Ridge, uno dei tanti magnifici club che costellavano gli USA fin dalla nascita del tennis. Gli americani schierano Malcolm Whitman, un ragazzo biondo alto 1.90 m vincitore di 3 edizioni consecutive degli U.S. National Championships e già presente nel 1900. William Larned, detto Bill, detentore del titolo nazionale statunitense che avrebbe poi rivinto anche quell’anno e 7 volte in totale, record eguagliato da Bill Tilden, ma ricordiamo che Larned giocava con la regola del challenge round che lo ha molto agevolato. Il doppio era formato dalla super affiatata coppia Dwight Davis-Holcombe Ward vincitori del titolo nazionale e presenti anch’essi nel 1900.

Lo squadrone britannico era formato da Reginald Doherty, vincitore di 4 edizioni consecutive del Torneo di Wimbledon nel singolare e di 5 nel doppio (sarebbero state 8 complessive), dal fratello Lawrence che di lì a poco avrebbe ereditato lo scettro del fratello con 5 vittorie consecutive a Wimbledon nel singolare e che nel 1903 sarebbe stato il primo non americano a vincere lo U.S. National Championships. Il terzo membro della squadra è l’irlandese (a quei tempi l’Irlanda non era ancora indipendente dalla Gran Bretagna, lo sarà dal 1922 in poi) Joshua Pim, ormai un veterano di 33 anni che aveva vinto Wimbledon nel 18931894 ma che si dimostrerà l’anello debole della catena e, a posteriori, farà discutere la non scelta di Arthur Gore probabilmente maggiormente all’altezza della situazione.

Primo giorno

William Larned vs Reggie Doherty 6-2 6-3

Il primo giorno di gare è il 6 agosto ed è caratterizzato prevalentemente dalla pioggia. Si riescono a giocare i primi 2 set dei 2 rubbers e non sembra esserci storia, il New York Times parla già di netta superiorità statunitense con il Dottor Joshua Pim surclassato 6-1 6-1 da Whitman che mette in mostra una potenza mai vista su un campo da tennis fino a quel momento e Larned avanti 6-2 6-3 contro Reggie Doherty.

Ma avevano fatto i conti senza l’oste. La tenzone era iniziata alle 15:30, ora locale, e le gradinate erano già piene da almeno mezz’ora. Non sono mancate le alte autorità a presenziare all’evento: nella parte nord dello stadio c’era la famiglia del Presidente Roosevelt e i loro amici. Pittoresca era la scenografia con il campo addobbato con tanti fiori e piante colorate.

Larned e Doherty entrano contemporaneamente in campo provenienti entrambi dagli spogliatoi e l’applauso che gli accoglie è il più caloroso e fragoroso che si sia mai sentito in un campo da tennis fino a quel momento. Whitman e Pim entrano in un altro campo, nella zona orientale del complesso ma, pur non mancando, gli applausi non sono così eccezionali.

La sfida Larned-Doherty è il clou della giornata, a fare da umpire c’è una grande personalità del mondo del tennis: Robert Wrenn, al suo “Play!” il silenzio avvolge il Crescent: a servire è Larned che spara un potente swift e Doherty la manda il rete. Larned si dimostra fin da subito molto furbo tatticamente e spedisce la palla negli angoli dove Reggie difficilmente riesce a rispondere. Larned non ha bisogno di lob per passare il suo avversario, ma è sufficiente la sua straordinaria forza. Oltre al dritto Larned mostra un gran rovescio mettendo in imbarazzo, e non poco, Reggie. Questi si presenta spesso a rete cercando una posizione consona per poter colpire a volo, ma viene spesso passato. La partita scorre liscia e solo in 4 occasioni in 2 set si va ai vantaggi. Alla fine del secondo set la pioggia si va insistente e il gioco difetta così di spettacolarità, ma Larned, nonostante i tanti gratuiti riesce a chiudere il parziale. Le panchine delle 2 squadre si guardano negli occhi reciprocamente ed è chiaro che la partita debba essere sospesa, a sancire ufficialmente il tutto è Richard Stevens, supervisor della manifestazione che blocca tutto.

Malcolm Whitman vs Joshua Pim 6-1 6-1

Nell’altro incontro di giornata il dottor Pim dimostra subito che il suo mestiere non è quello di fare il tennista, come riportato molto ironicamente e ingenerosamente nelle cronache dell’epoca, ma è una verità che salta subito agli occhi guardando il suo match contro Whitman. La prima palla giocata dallo statunitense è un fallo, la seconda di servizio rimane in campo e Pim commette un gratuito spedendo la palla a rete. Malcom è il padrone del gioco, quando non serve la forza è il suo tocco ad essere protagonista e ogni volta che Joshua si presenta a rete viene passato con un lob. Nel terzo gioco Whitman mostra per la prima volta il suo reverse twist, il britannico risponde ma la palla muore sulla sua racchetta lasciandolo esterrefatto. I 2 stili di gioco dei giocatori sono molto diversi: mentre Malcom ha un gioco molto variegato, Joshua ha uno stile da difensore, un pallettaro ante litteram. Alla fine del primo set vista la superiorità americana gli spettatori cercano di spostarsi verso l’altro campo per vedere l’altro match un po’ superficialmente. Il secondo set è solo americano, l’unica nota spettacolare è un punto giocato nel 3° game in cui i giocatori scendono contemporaneamente a rete colpendo entrambi a volo la palla. La pioggia comincia a farsi incessante e il capitano Collins consultatosi con Pim propone lo stop dell’incontro, anche in questo caso Richard Stevens interviene e sospende l’incontro. La pioggia continua incessantemente e gli organizzatori sono costretti a rimandare la prosecuzione degli incontri al giorno dopo, alle 10:30.

Secondo giorno

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Reggie Doherty b. William Larned 2-6 3-6 6-3 6-4 6-4

Malcolm Whitman b. Joshua Pim 6-1 6-1 1-6 6-0

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William Larned b. Joshua Pim 6-3 6-2 6-3

Malcolm Whitman b. Reggie Doherty 6-1 7-5 6-4

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-Introduzione

Nella seconda giornata si sono giocati la prosecuzione dei singolari non terminati il giorno precedente e gli altri 2, decretando così il vincitore della seconda edizione della Dwight Davis International Challenge Cup.

I vincitori della Coppa sono ancora gli americani che chiudono la tenzone con un 3-1 alla fine della giornata con il doppio finale che rimarrà un match non decisivo, disputato il giorno successivo. L’unico ad essere sconfitto della compagine statunitense è William Larned battuto da Reggie Doherty nella prosecuzione del match del primo giorno, pur essendo avanti 2 set a 0. Questa sconfitta è stata completamente inaspettata visti i valori in campo del mercoledì, ma fortunatamente per gli americani William si è redento battendo Pim in 3 set riportando la propria squadra in vantaggio. Whitman ha fatto il suo dovere vincendo entrambi i suoi singolari contro Pim e Reggie Doherty. Il capitano dei britannici Wilson Collins intervistato a fine giornata giustifica la scelta di Pim al posto di Lawrence Doherty schierato contro Larned dicendo che dopo la sconfitta del detentore degli U.S. National Championships contro Reggie era plausibile che il dottore irlandese potesse impensierire William, così come era accaduto a Waterloo il meno forte avrebbe potuto avere la meglio, ma così non è stato. Nel pomeriggio non c’è stata storia e tutti i match si sono conclusi in “straight sets”. Solo nel terzo set Whitman ha avuto problemi contro Reggie portando il set sul 5 pari, ma gli Stati Uniti hanno brekkato subito e poi vinto il loro turno di servizio.

Reggie Doherty b. William Larned 2-6 3-6 6-3 6-4 6-4

Le partite sospese al mercoledì sono riprese la mattinata seguente e sono terminate prima di mezzogiorno. Ad assistere alla competizione c’erano circa 5.000 spettatori, per lo più donne e il vento che si è alzato dalla baia ha condizionato non poco l’andamento dei match. Reggie ha giocato molto più velocemente di quanto avesse fatto nella prima parte di gara su suggerimento del coach britannico. Larned non ha tirato fuori un’ottima prestazione e ha permesso a Reggie di venire spesso a rete a chiudere il punto. Il britannico ha iniziato a colpire la palla molto più pesantemente del giorno precedente e a questa potenza si è unita anche la precisione. Solo nell’ultimo game del quarto set c’è stata partita e per 2 volte si è arrivati al deuce, ma non c’è stato modo di aggiustare il game perso da William 11 punti a 9.

Malcolm Whitman b. Joshua Pim 6-1 6-1 1-6 6-0

Nella prosecuzione del suo match Pim si rivela una sorpresa. Riesce a vincere il quarto set per 6 giochi a 1. La luce aveva dato molto fastidio a Whitman e non aveva potuto volleare come di consueto. Ma nel quarto parziale la situazione torna alla normalità e Pim viene letteralmente spazzato via dal campo: prende un bagel e in tutti i turni di servizio non si riesce ad arrivare ai vantaggi raccimolando la miseria di 10 punti totali.

-Pomeriggio

Malcolm Whitman b. Reggie Doherty 6-1 7-5 6-4

Gli americani hanno fatto gli onori di casa così hanno concesso agli ospiti la scelta del campo: Whitman-Reggie si è giocato nel campo ovest e Larned-Pim in quello orientale. Gli americani come nella prima giornata hanno scelto di servire vincendo il lancio della moneta. Gli Yankees picchiano forte e i britannici si trovano a fronteggiare un gioco che raramente avevano visto nei loro campi. Poi, quando non era necessaria la forza, è subentrata l’astuzia, con i lob giocati spesso quando gli avversari arrivavano a rete. I Doherty spesso avevano utilizzato a proprio favore il fattore altezza: essendo molto alti venivano spesso a rete a chiudere il punto confidando nell’incapacità di fare dei lob dell’avversario, ma questa volta lo stratagemma non paga e gli scambi si allungano spesso facendo della partita uno scontro sugli scambi lunghi. Nel secondo parziale iniziano a farsi vedere i primi lob di Malcom che spiazzano il longilineo Reggie. Non mancano anche gli smash che impreziosiscono la partita. A fare da umpire è stato l’ex campione degli U.S. National Championships, Oliver Campbell.

William Larned b. Joshua Pim 6-3 6-2 6-3

Quando scende in campo contro Joshua, Larned è meno nervoso del solito e lo si capisce subito: appena cominciato il gioco tiene il servizio a zero. La maggior parte dei punti sono ottenuti usando dei passanti potenti che rendono inerme Pim. William non disdegna di venire a rete quando serve e lo fa sempre molto oculatamente. Il match scorre via veloce e si chiude con un severo 6-3 6-2 6-3. Pim è stato molto lento e la sua tattica difensivista non ha pagato, stare sulla linea di fondo non è stato certo una buona idea e gli incrociati che gli sono arrivati l’hanno completamente disorientato.

Quando Larned ha chiuso il suo match contro Pim c’è stata un’invasione di campo, i giocatori portati a spalla e l’eco delle grida del pubblico si sono sentite per tutta Staten Island fino ai Narrows. La polizia ha fatto un lungo cordone per evitare che la situazione degenerasse dopo che la folla si era spostata in massa per seguire la fine dell’incontro Whitman-Doherty. I giornali americani in trionfo gridano:” STATES OVER THE WORLD YET!“.

Terzo giorno

Lawrence Doherty / Reggie Doherty b. Dwight F. Davis / Holcombe Ward 3-6 10-8 6-3 6-4

Nonostante il risultato sia acquisito e l’ultimo rubber sembra essere un tautologico suffisso alla magniloquente tenzone si assiste al più importante e affascinante doppio della storia giocato nella costa atlantica degli Stati Uniti fino a quel momento. Gli spettatori non boicottano l’evento, anzi sembrano essere superiori di numero alle giornate precedenti: le anime presenti vanno dalle 5.000 alle 6.000 unità di entrambi i sessi e di tutte le età.

Il doppio inizia con Holcombe al servizio e il primo game è vinto dagli americani chiuso con uno smash di Davis. I successivi game sono di marca statunitense e assodato il break gli Stati Uniti portano a casa il primo parziale per 6 giochi a 3. Nel secondo set Davis e Holcombe si portano avanti per 3-1, ma da lì in poi i Doherty mettono in campo il loro repertorio vincendo 3 game consecutivi lasciando gli avversari a 15 in tutte e 3 le occasioni. Si arriva fino all’8 pari, i Doherty strappato il servizio agli americani e chiudono per 10 giochi a 8. I rimanenti set sono una formalità e i fratelli Doherty intascano una onorevole vittoria ricordandoci che nei primi tempi il doppio era una parte essenziale del gioco del tennis e in alcuni casi è stato più importante del singolare stesso.

Gli americani assistono alla sconfitta indolore dei loro beniamini che nella prima edizione erano stati determinanti per la vittoria. La partita si conclude con il punteggio di 3-6 10-8 6-3 6-4 e si chiude con un punto di Lawrence che piazza un colpo nella parte di campo a metà strada tra i 2 americani. Entusiasta dell’incontro a cui hanno assistito i 5.000 e più spettatori si dirigono festanti verso Fort Hamilton per ritornare in città.

“STATES OVER THE WORLD YET!”

(Si ringrazia per la pesante collaborazione il nostro Salvatore)

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