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The GOAT Theory: 1934, l’arrivo di Vines

1934

L’arrivo di Ellsworth Vines provoca una grande esplosione nel mondo professionistico del tennis. Con gli anni sarebbe stato quasi dimenticato, ma nel 1934 Vines è un grande nome, forse il più grande e il suo passaggio fa girare la ruota.

Vines è il protagonista delle World Series che vedono protagonista ancora una volta Bill Tilden. Siamo nel 1934, Bill è nato nel 1893, questo significa che l’americano è nell’anno dei 41. L’amico e allievo Ellsworth è nell’anno dei 23. C’è una bella differenza di età, ed è miracoloso come Tilden sia ancora in auge nonostante le tante primavere.

Prima di iniziare le World Series c’è un medio-grande torneo che si gioca a Philadelphia, su campo indoor. Vince Richards, ma ci sono pochi big, compreso Vines che ancora non si vuole mostrare e si sta allenando a Pasadena.

La serie Tilden-Vines si apre come tutte le migliori serie al Madison Square Garden di New York. È un evento storico e nella Grande Mela ci sono 16.000 spettatori. Grandi numeri per un grande evento. A latere di questa serie se ne gioca un’altra tra Richards e Barnes, ma solo in qualche appuntamento, ma vale poco, pochissimo. Al Boston Garden ci sono 11.500 paganti per la sfida generazionale tra i migliori del mondo. A Chicago sono 5.000. Al primo giro di boa dopo Baltimore Vines è in vantaggio 11-9, un vantaggio che aumenterà fino alla fine della serie.

Plaa e Cochet volano negli USA e insieme a Tilden e Vines giocano una serie USA vs Francia in cui dominano gli americani.

Si aggiunge alla truppa anche Alfred Chapin, uno dei pochi avversari dell’era Tilden quando questi era ancora dilettante, ma tra i pro brillerà poco. Ci sono tante esibizioni in tutti gli USA con dei piccoli Pro Tour con un copione poco chiaro dall’inizio dalla fine. Questi Pro Tour però sono importanti perché permettono l’organizzazione di tornei, nel senso più stretto del termine, tra i suoi protagonisti. Da quest’anno in poi si può parlare di un vero e proprio circuito pro dati i tanti appuntamenti che costellano tutta la stagione. Si gioca a New York l’Eastern Pro Championships e viene vinto da Vines. È un torneo con un knock-out iniziale più round robin. Ci sono anche il Middle States Pro, New England Pro, Western Pro e il Great Lakers Pro dove arriva anche Kozeluh (piccolo evento con soli 350 spettatori in finale). Ci sono Clayton Pro e Milwaukee Pro. Dopo la tappa del Wisconsin però Tilden annuncia la cancellazione degli eventi successivi che si sarebbe dovuto giocare a: Memphis, Louisville, Cincinnati e Indianapolis. Oggi sembrerebbe un sacrilegio, ma allora non lo era, e i tanti tornei organizzati erano un segnale chiaro del peso enorme che ormai avevano acquisito i professionisti.

Si giocano sempre gli US Pro, che non possono essere assimilati a questo circuito pro virtuale. Non è un grande evento e non c’è Tilden. Si gioca al South Shore Country Club ad Hingham nella Contea di Plymouth nel Massachusetts. La superficie è la terra battuta e questo permette a Nusslein di esprimersi al meglio. È lui il vincitore. Hans vince in finale contro un altro terraiolo, Karen Kozeluh.

Oltre a Vines ricordiamo che c’è anche Cochet, però il francese non brilla anche se è uno dei protagonisti del circuito pro. Gioca la serie USA vs Francia, diverse sfide con Richards (esibizioni che perde tutte) e 2 tornei del circuito “virtuale” americano. Non aggiunge niente al suo palmarès.

In Europa cominciano ad avere l’importanza che ci si aspetta alcuni tornei chiave del mondo pro. Il French Pro (che ritorna dopo l’assenza del 1933). C’è Tilden e c’è Cochet, oltre a Plaa. In realtà Cochet ci sarebbe, ma ritirandosi prima dell’inizio del primo match è come non avesse mai partecipato. Si gioca sul clay outdoor del Garros e vince Tilden.

Prende vita il Wembley Pro che doveva essere l’omolgo professionistico di Wimbledon. Si gioca all’Empire Pool su Green Painted. Nella prima edizione si organizza un round robin a 6 con: Tilden, Vines, Barnes, Plaa, Maskell (l’intruso), Nusslein. In finale vanno Vines e Nusslein e vince Vines, sempre più numero 1 di questo 1934. La partecipazione di pubblico è notevole: si parla di 10.000 spettatori nonostante il brutto tempo (fuori, non all’interno dell’impianto).

Vines vince anche il Paris Indoor che si gioca su clay indoor. A Tilden rimangono il Southport Pro e Lyon Pro dove batte ancora Cochet.

Nel ranking pro è Vines il numero 1 indiscusso, numero 2 è Nusslein per aver vinto lo US Pro e battuto Tilden a Wembley e French Pro.

Nei dilettanti emerge Fred Perry che viene considerato superiore a Vines. Gli viene proposto il passaggio ai pro, ma lui rifiuta. Come diversivo diventano pro George Lott e Lester Stoefeen, entrambi ottimi doppisti, ma sicuramente non top player nel singolare.