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The GOAT Theory: 1936, Anche le donne

1936

O’Brien e Tilden progettano un grande pro tour nel Nord America per il 1936. Oltre agli uomini ci saranno anche le donne. Un fatto nuovo che apre un nuovo orizzonte nella storia del tennis. Per quanto sia lecito non fare una netta distinzione tra Era Open e Pre-Open nel tennis femminile perché non c’è stata la mega-diaspora del maschile, è comunque d’uopo fare una piccola distinzione perché prima del 1968 non è tutto amatoriale, c’è una piccola parte che passa al professionismo, anche se non è così fondamentale da sconvolgere gli equilibri in campo.

Il tour si apre a New York e Chicago: sono i 8 giocatori che fanno parte della troupe, questi sono divisi in 2 gruppi da 4 e in uno di questi c’erano le donne.

La “World Series” si gioca tra Ellsworth Vines e Lester Stoefen, ma una serie “farlocca” perché non assegnerà il titolo di “campione del mondo”. Più che altro era la serie di punta di tanti H2H fissi o quasi che riguardavano il tour americano. Si apre al Madison Squadre Garden, come di consueto. Vines e Tilden arrivano a New York dalla California. Big Bill non è escluso e giocherà la sua serie con Bruce Barnes.

Le donne che fanno parte della troupe sono Ethel Burkhardt Arnold e Jane Sharp, top player, ma non le migliori del mondo.

Vines è in ripresa dall’infortunio al ginocchio avuto durante l’estate dell’anno precedente, però ora è in netta ripresa. Questo Vines basta e avanza per essere superiore a Stoefen che ha caratteristiche molto simili al californiano, ma è semplicemente più scarso. C’è anche Berkely Bell che gioca il doppio insieme a Vines: le coppie sono Vines-Bell vs Lott-Stoefen (il primo match di apertura viene vinto dalla prima coppia). C’è anche la possibilità di giocare il doppio misto e le coppie sono: Arnold-Stoefen vs Sharp-Tilden.

Alla prima uscita a New York ci sono 14.800 spettatori, grandi numeri, però l’incasso è leggermente inferiore dall’anno precedente. Vines dimostra di essere il migliore del mondo e qualcuno si permette di dire che è “il più grande giocatore di tennis indoor della storia”. Dopo New York si gioca a Chicago e ci sono 5.500 spettatori.

Dopo queste 2 grandi tappe il gruppo si divide:

  • Tilden, Barnes e le 2 ragazze vanno nella East Coast
  • Vines, Bell, Lott e Stoefen vanno in California

Arnorld e Sharp non era così famose, e qualcuno fa presente come la presenza di Helen Jacobs ed Helen Willis Woody avrebbe significato molto, ma molto di più.

Il tour Tilden-Barnes ha pochi spettatori rispetto al previsto ed è molto squilibrato, nonostante Barnes avesse vinto il primo incontro della serie a Pittsburg. A Cleveland Tilden abbandona il campo dopo 45 minuti per protesta contro il promoter locale che non pagava. Non un bell’auspicio. Ogni tanto si vedono Kinsey e Snodgrass in California, ma gli equilibri cambiano poco.

Ci sono anche delle “esibizioni sanzionate” con Don Budge, Frank Shields, Helen Woody e Alice Marble.

La Sharp il 20 aprile salta St. Louis per infortunio e non tornerà più, per questo motivo alcune tappe sono cancellate.

Il gruppo guidato da Tilden è labile e Al Chapin si aggiunge alla troupe e ci saranno le sfide di doppio secondo questi accoppiamenti: Barnes-Chapin vs McClure-Tilden. In una serie squilibrata gli incontri di doppio sono l’attrazione più gustosa. Oltre Vines-Stoefen si gioca anche la serie Lott-Bell, però non è così fondamentale.

Il tour si chiude a East Orange (30-31 maggio): Stoefen, Tilden e Barnes vanno in Europa, mentre Vines si riposa.

A causa di casini con la PTLA lo US Pro è un torneo di infimo valore. Molti suoi membri avevano fatto apparizioni non autorizzate all’Orange Club e altri club. Un motivo futile, ma essenziale dal punto di vista storico-statistico. Molti considero lo US Pro come Major a prescindere, però ci sono delle eccezioni lampanti, come questa, in cui il torneo americano non può stare davanti a tutti. Questa constatazione si porta dietro il corollario inevitabile che mette davanti o meglio, in sostituzione, un altro torneo, magari meno famoso. Sarà una costante della GOAT Therory: anno per anno si dovranno isolare i migliori tornei per scegliere i Major.

Il torneo più importante dell’anno, almeno per quanto riguarda i dilettanti è la Coppa Davis. Giocandosi solo nel week-end c’è la possibilità di avere degli scontri misti pro-amateur per preparare il tie. In questo contesto possiamo registrare le sfide tra Kozeluh contro Budge ed Allison, e anche sfide di doppio in un Karel gioca insieme a Richards.

Vinnie era stato per stato tempo in disparte per colpa di un grave infortunio, ed era tornato a giocare da poco. Nel frattempo era stato il coach del Team Davis dell’Australia e a causa dell’imminente scontro con gli USA era stato espulso.

Il French Pro non perde il suo status di Major, però sia Tilden che Barnes perdono la nave Queen Mary e non arrivano in tempo per giocare il Major francese. Si fa risentire Henri Cochet che dopo essere passato professionista ha giocato ai margini del circuito che conta preferendo esibizioni per promuovere il tennis in posti che definiremmo esotici. Il Moschettiere vince in finale sul connazionale Ramillon.

C’è un grande evento anche a Southport, l’International Pro Championships of Great Britain. Evento con 9 giocatori, ma sicuramente con un peso specifico maggiore rispetto allo US Pro. In questa tornata c’è Hans Nusslein però manca Barnes, ma per infortunio. Martin Plaa elimina Tilden e dopo una prima fase a eliminazione diretta c’è un Round Robin con i 4 rimasti: Nusslein, Plaa, Cochet e Ramillon. Vince Hans.

Si gioca anche la Bonnardel Cup. La finale è tra USA e Francia (14-15 agosto). Vincono subito gli USA con un 3-0 secco. Si gioca anche il tanto atteso Tilden vs Cochet ma con meno fascino del previsto (i 2 si erano affrontati la settimana precedente a La Baule). Vince Tilden in un fantastico 5 setter. La Francia fa il punto della bandiera portando a casa il doppio con Cochet-Ramillon. Il risultato finale è 4-1 per gli americani.

La notizia dell’anno, anzi la NON notizia è che non ci sarà il Torneo di Wembley. Tilden telefona a Vines, questi risponde negativamente e per questo motivo il torneo londinese viene annullato. Non ci sarà neanche un French Pro Indoor.

Dan Maskell vince il solito British Pro. C’è anche il German Pro che ormai ha perso la sua centralità che lo caratterizzava nei primi anni della nascita del vero professionismo. Stoefen si aggiudica il torneo di Le Touquet. È l’ultimo evento importante per i pro. Tilden e Lester così tornano negli USA.

Data l’assenza di tornei importanti i pro si sparpagliano per il mondo. Cochet continua a girare per esibizioni varie: in Egitto, Medioriente e Balcani.

Vines, Tilden e la Sharp vanno in Giappone per una tournée asiatica. C’è un grande afflusso di pubblico e a Tokyo si registrano 12.000 spettatori. Vengono coinvolti anche i professionisti locali: La Sharp gioca contro la Okada (anche se il divario tra le 2 è enorme).

Tilden vince solo la 2a partita della serie con Vines, ma la serie si conclude con lo score di 8-1.

Il ranking pro è dominato da Vines e Nusslein. C’è una contesa tra i 2, perché Vines è il più forte però ha giocato solo nella prima parte di stagione e alla fine, mentre Nusslein si è aggiudicato tanti tornei pur non essendo protagonista delle World Series. Molti preferiscono Elly ad Hans. Scelta legittima per i parametri di quei tempi.

Nel ranking misto Perry è davanti a tutti data la sua straordinaria stagione tra i dilettanti. Fred decide di firmare e passare tra i professionisti.  L’ennesima rivoluzione sposta ancora di più l’ago della bilancia a favore del professionismo. Il clou della successiva stagione sarà Vines vs Perry. Una sfida tra titani.