The GOAT Theory: Cosa resterà di questi anni ’80
Se gli anni ’90 avevano creato parecchia confusione imprevista, negli anni ’80 c’è confusione, ma era stata in qualche modo prevista. Come spiegato negli articoli riguardanti i 2 macro tronconi in cui è possibile dividere questo decennio con le 2 metodologie diverse di assegnazione dei punti ATP con: media fissa per la prima parte (1980-1983), e variabile per la seconda (1984-1989). Il concetto di star, come classe di merito, introdotto nel 1978 teorizza un numero infinito di possibili categorie che, come ovvio, non possono essere illimitate, sia per il numero finito di tornei, sia perché anche i montepremi sono finiti. Viene meno così il concetto di categoria in senso stretto, che abbiamo scoperto essere solo fittizio, e subentrano delle categorie ad hoc che sono determinate da ogni singolo evento. Questo comporta la presenza di “buchi” all’interno dei singoli calendari year-by-year, perché non tutti i tornei vanno a riempire quella particolare categoria fittizia, ricordando che le suddette categorie sono distanziate da un offset di 10 punti, come avveniva implicitamente negli anni ’90. Qui il tutto avviene in modo esplicito.
È opportuno ribadire alcuni concetti che sono stati espressi nei 2 articoli linkati, che però qui trovano un’applicazione concreta e precisa, e quindi determinano in maniera significativa l’adattamento dell’algoritmo ranking oriented. Gli Slam presentano tutti punti sfasati proprio perché i punti assegnati ad essi è determinato dai montepremi che spesso erano molto differenti da Slam a Slam.
Il rapporto che oggi (2018) appare fisso tra i massimi tornei e quelli delle categorie più piccole, 8:1, qui è molto variabile e cambia di anno in anno.
L’Australian Open assume un valore inatteso per la prima parte del decennio. Se nella seconda parte lo scarso peso del torneo è certificata con un punteggio massimo assegnato al vincitore molto inferiore rispetto a quello degli altri Slam, nel 1980-1984 appare alla pari degli altri 3 fratelli. Come è facile intuire, l’algoritmo RO di conseguenza assegna gli stessi punti e lo stesso peso, anche se è consuetudine declassare le edizioni dello Slam Down Under in questo periodo. L’unico modo oggettivo per evidenziare questo declassamento è calcolare un rating fittizio basato sulla partecipazione dei tennisti a questo evento. Potrebbe essere una via, però questo comporterebbe l’introduzione di un altro algoritmo che va a sostituire quello ranking oriented creando molta confusione. Meglio lasciare tutto com’è e rivedere questo particolare alla fine della discussione su questo tipo di approccio che si è deciso di adottare.
Un altro problema non indifferente che nasce qui, ma che sarà molto più preponderante negli anni ’70 è la presenza di tanti eventi importanti, anche con ricchi montepremi che non assegnavano punti ATP. Non si può violare l’assioma 7 e assegnare un valore 0 a questi eventi, per cui sarà necessaria una manipolazione correttiva ad hoc che assegni ad essi un punteggio in relazione all’algoritmo usato in quel periodo. Nello specifico questo avviene per esempio nei tornei WCT dal 1982 al 1984, introdotti per una forzatura di Lamar Hunt, che però non davano punti ATP. I tornei hanno un certo peso nel calendario e bisogna in qualche modo non lasciarli sfuggire. Sarà d’uopo così ritornare su questi eventi ATP (attenzione, non esibizioni) e metterli sotto la giusta luce.
Così come fatto nell’articolo precedente è opportuno avere un quadro delle categorie reali year-by-year. Negli anni ’90 sono tantissime rispetto alle attese, qui sono di meno rispetto alle attese. Un’altra anomalia, che si aggiunge alle numerosissime riscontrate fino a ora.
Nel 1994 si era arrivati fino a 22, per fortuna qui il massimo arriva a 18. “Per fortuna” perché così le equazioni caratteristiche e il conseguente calcolo dei coefficienti correttivi risulta leggermente semplificato. Si ripete però lo stesso sotterfugio fino per gli anni ’90. La situazione è talmente ingarbugliata che può capitare che alcune categorie siano sempre eclissate da quelle superiori tanto da non comparire nell’equazione diminuendo il numero di membri. Questo particolare si vedrà nelle tabelle. Per esempio: se tutti i tornei da y punti sono collocati in settimane in cui c’è sempre un torneo che vale x > y, il valore max_punti_ATP per quell’annata/y non apparirà nell’equazione caratteristica. Come l’articolo precedente vediamo il dettaglio year by year dei punti assegnati dai tornei.
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Anche in questo caso vengono presentate le equazioni caratteristiche, ampiamente esplicate nell’articolo precedente.
Coefficienti anti-sfasamento
Chi è stato attento saprà che la chiusura non può non essere dedicata ai coefficienti anti-sfasamento derivanti dall’assioma 4.