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The GOAT Theory: Lo sfasamento del 1971

I difetti che erano presenti nel 1972 si ripresentano anche nel 1971. Però con una differenza. La divisione tra giocatori della WCT e gli altri professionisti era netta e precisa, ma questo non impediva, attraverso un ban, ai giocatori WCT di partecipare ai tornei dell’ILTF e poi del Grand Prix. Questa non chiusura però non si rifletteva in ogni singolo evento, o meglio: i WCT erano soliti partecipare ai tornei del loro circuito e raramente sconfinavano, lo stesso avveniva in senso opposto. I professionisti “indipendenti” erano confinati nel loro grande recinto e raramente andavano a calpestare l’erba del giocattolo di Lamar Hunt. Il risultato di tutto questo è chiaro: l’era Open non è così “Open” come la si possa immaginare e per ogni tennista ci sarà un lotto di eventi da disputare che è magari differente da un altro, evenienza che con gli anni sarebbe scomparsa del tutto.

Significativo in questo senso è il caso di Bill Riordan, che ancora non organizzava un suo circuito indipendente, però aveva già le mani in pasta su tanti eventi invernali americani. Quello più importante ero lo US Indoor, grande torneo che lui era disposto ad aprire a tutti. L’eterna diatriba con Lamar Hunt fece saltare tutto e i giocatori WCT rimasero al palo. A Salisbury andarono solo professionisti indipendenti, declassando tanto un torneo da ben $50.000. Tutto questo oggi fa ridere, oggi fa rabbia, ma allora era tutto “normale”.

Facendo bene i conti viene fuori che giocatori del calibro di Laver e Rosewall, ossia WCT, parteciparono a molti meno eventi dei loro colleghi indipendenti, liberi di spaziare per tutto il Grand Prix compresi i 3, massimi eventi, i tornei del Grand Slam. E da qui che nasce il paradosso della gamba zoppa (come lo chiamerà Rino Tommasi), quello che riguarda l’Australian Open. In quest’annata lo Slam aussie si salva grazie ad un corposo accordo tra gli organizzatori e la Dunlop che elargì ben $125.000. Questo permise sia ai giocatori della morente National Tennis League e della WCT di andare a Sydney, giocando un grande evento a marzo e non più nella classica e scomoda data di gennaio. Diversi tennisti indipendenti giocarono questo Slam, che però a tutti gli effetti risulta un WCT, sia per quanto riguarda le fonti ufficiali, sia riguardo i partecipanti, tutti o quasi appartenenti a questo circuito.

Questo sballottamento di tennisti produce un altro paradosso, questa volta molto difficile da districare. Il torneo di gran lunga più ricco dell’anno (occhio però al Tennis Champions Classic) con i suoi $121.000 di montepremi viene “disertato”. Stiamo parlando degli US Open. Lo Slam americano, che da sempre è stato foriero delle novità introdotte nel tennis, si trova a dover ingoiare il boccone amaro della defezione dei WCT, tra tutti Laver e Rosewall. Non tutti seguirono la scelta delle 2 leggende australiane, ma basta la loro assenza a declassare un evento che per principio deve essere posto al di sopra di tutti.

Lo Slam che fa la fine peggiore è il Roland Garros, anche esso portatore di un signor montepremi di $80.000. Sono assenti tutti i WCT, compresi Laver, Rosewal e John Newcombe. Uno Slam con asterisco come già evidenziato in questo articolo.

Questa lunga digressione storica ci porta alla divisione in 2 tronconi della stagione 1971. Una divisione che non avremmo mai voluto fare, ma che alla luce della storia del tennis diventa necessaria.

Il centro di gravità del 1971 diventano i WCT, per fare una cernita sui tornei cui questi hanno partecipato/potevano partecipare faremo una carrellata evento per evento e in base al field capiremo se questo può fare parte della categoria o meno. I WCT puri ovviamente non si toccano, resta da vedere quali eventi ILTF e soprattutto del Grand Prix possono fare parte del carniere dei giocatori di Lamar Hunt. Per fare questo prenderemo la lista di questi privilegiati e faremo un matching con il tabellone di un evento NON WCT: se non c’è nessuno di loro allora si scarta, se c’è almeno uno di loro, allora questo fa parte dell’insieme. I giocatori della lista sono:

  • Rod Laver
  • Ken Rosewall
  • John Newcombe
  • Pancho Gonzales
  • Roy Emerson
  • Tom Okker
  • Fred Stolle
  • Roger Taylor
  • Ismail El Shafei
  • Cliff Drysdale
  • Marty Riessen
  • Dennis Ralston
  • Andrés Gimeno
  • Mark Cox
  • Nikola Pilić

Il quadro generale per il 1971 è il seguente, la divisione:

  • Blu: tornei non WCT
  • Giallo: torneo WCT
  • Bianco: Tornei ILTF presenziati dai WCT

 

Si vede chiaramente la distinzione tra WCT e altri tennisti professionisti. Ad essere pignoli però i tornei del WCT erano aperti a tutti, in linea teorica, ma di fatto frequentati solo dei loro “soci”, ecco perché è opportuno classificarli come “closed”, nonostante questo piccolo particolare. Tutti gli eventi sono così distinti:

Vicino ad ogni evento sono stati accostati i punti ATP (virtuali) che davano, in questo modo agevoliamo il lavoro per ricavare le famose equazioni caratteristiche.

Coefficienti anti-sfasamento

Chi è stato attento saprà che la chiusura non può non essere dedicata ai coefficienti anti-sfasamento derivanti dall’assioma 4.