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TML Classic: Finale US Open 1980, McEnroe-Borg, Maledetto Open!

5° set

Finora abbiamo scherzato. La vera partita, quella classic, inizia solo ora,

Borg al servizio nel primo gioco. Nel primo punto lo svedese costringe all’errore Mac che poi si rifà con un chop stetto che beffa l’avversario. 15 pari. Lunga la palla americana e 30-15. Borg attacca la rete per prendersi il punto. 40-15. Bjorn difende male la rete e arriva il 40-30. Passantissimo svedese vincente lungolinea di dritto e per la prima volta il numero 1 del mondo mette la testa avanti. 1 a 0.

Nel 2° gioco Mac mette subito in mostra un facile serve & volley con chiusura in smash. Servizio vincente e 30-0. Serve & volley che viene eseguito male con una volée che muore a rete e 30-15. Ancora passante vincente lungolinea svedese e 30 pari. Servizio vincente per il 40-30. Ennesimo passante, questa volta un po’ telefonato ma efficace. Si va ai vantaggi, ma si chiude subito. Serve & volley e un servizio vincente portano il computo dei game sul 1 pari.

3° game. Serve & volley di Borg che chiude con la seconda volée. Passante di Mac che Bjorn scheggia soltanto. 15 pari. La palla di Borg muore sulla racchetta di John. Ottima risposta sulla seconda e chiusura agile a rete. Serve & volley rischiosissimo di Borg, ma efficace. 40-30. Borg alza la traiettoria e Mac può solo sfiorare. 2 a 1.

Parte male McEnroe nel 4° gioco. Risposta strepitosa di Borg che costringe John all’errore nella volée. Passante in corsa dritto vincente di Borg. Circoletto rosso che vale lo 0-30. Nastro che aiuta Mac con Borg che tenta il passante. 15-30. Ci sono 2 servizi vincenti consecutivi. 40-30. Doppio fallo e l’umpire si incarta chiamando game per Borg. Non vale. Serve & volley e vantaggio interno. Foot fault. Poi si entra nello scambio che si conclude con il passante di Mac. È uno scambio splendido che vale il circoletto rosso.

5° gioco. Borg esordisce con 2 servizi vincenti. Poi mette un doppio fallo, il 7° del match. Altro servizio vincente e 40-15. Serve & volley Bjorn e 3 a 2.

Nel 6° game non si gioca Mac nel primo punto mette il serve & volley con volée alta di rovescio. Poi 3 servizi vincenti e siamo 3 pari.

Il 7° game è quello che decide la partita e la storia. È quello più famoso di questa partita, però molto spesso interpretato male. Nel primo punto Borg lascia la palla di Mac che pensava fosse fuori. La palla è realmente fuori, ma l’umpire non torna sui suoi passi. Bjorn sbarella e perde tutta la sua tenuta mentale di ghiaccio. Il secondo punto è svedese perché Mac la mette wide. Doppio fallo svedese e 15-30. Mac manda lungo e siamo 30 pari. Altro doppio fallo svedese. Questo davvero inaspettato. 30-40 e palla break. Passa Borg con Mac a rete e parità. Largo il lob di Borg che sbaglia quello che non dovrebbe. Altra palla break. Bjorn non difende bene la rete e c’è il break decisivo. Il numero 1 del mondo si è fatto condizionare da una chiamata dubbia, però arrivata nel 1° punto e quindi poco influente sul game stesso anche se è un game del set decisivo.

Sul punteggio di 4-3 e servizio Mac va a servire con molta leggerezza. Parte con 2 servizi vincenti. Poi a rete è prodigioso: 3 volée una più difficile dell’altra. Circoletto rosso e 40-15. Borg può mettere solo un passante. Poi c’è un servizio vincente e 5 a 3 americano.

Nel 9° gioco Mac lascia le redini del set al suo avversario. Borg attacca la rete e si prende il primo punto. Nel punto successivo il rovescio di John muore a rete. ACE. Discesa a rete svedese e 5 a 4.

Ora c’è il game decisivo. Out il passante stretto di Borg. C’è qualche dubbio. Mac manca la volée dopo il servizio che finisce lunga. 15 pari. Servizio vincente e 30-15. Serve & volley e match point. Altra chiusura con serve & volley. John McEnroe vince una splendida partita e bissa il titolo dell’anno prima. Borg esce dal campo pieno di fantasmi per un titolo che poteva portare a casa e che mai come oggi poteva essere suo. Ci sarà un’altra finale per lui qui l’anno dopo, ma non sarà all’altezza del suo eterno rivale. Sarà proprio il suo continuo fallimento a New York uno dei motivi del suo clamoroso ritiro. Maledetto Open!