Stats & AnalysisUltimi articoliUS Open

TML Classic: Finale US Open 2009, Del Potro vs Federer, Corazon Espinado

Per tanti anni gli US Open hanno cercato di colmare quel gap che li ha sempre tenuti dietro al Torneo di Wimbledon. Una Nazione, gli USA, in cui lo sport è una religione, una religione laica che non venera santi o dei, ma eroi della quotidianità che arrivano là dove pochi essere umani sanno arrivare. La più grande Nazione del mondo che per superbia vuole prendere tutto ed essere superiore a tutto e tutti. Perché quindi non farlo con il tennis? Bene, a Newport, Philadelphia e poi definitivamente a New York si è cercato di scrivere la storia, con un’invidia inconscia e primordiale verso i genitori inglesi di questo sport, a suon di dollari, grandi impianti, grande diffusione mediatica, tutto grande. Ed è  in questo contesto che si gioca una delle partite più importanti del nuovo millennio. Da un lato c’è Bill Tilden e dall’altro Roger Federer. Bill fino al 1950 è Il Tennis, senza “se” e senza “ma”, per lui parla la sua legacy e i record che si porta dietro, alcuni dei quali imbattibili, o, per dirlo all’americana, unbreakable. Quello più significato riguarda le 6 vittorie consecutive dello US National Championships che quando si disputava ai suoi tempi era il torneo più importante del mondo, superiore anche allo stesso Wimbledon. Federer non è ancora il Tennis, ma lo sarebbe diventato o lo è sempre stato ma l’abbiamo scoperto dopo. Ma per essere tale deve ergersi al di sopra di tutto e di tutti, ed è a New York che vuole sbancare, vincere e stra-vincere e prendersi il record di Tilden. Nel 2009 ha già vinto per 5 volte consecutive il torneo della Grande Mela, e il 6° sigillo era quasi scontato. Troppo alta la superiorità nei confronti degli avversari, in particolare con l’avversario per antonomasia, tale Rafael Nadal. All’atto conclusivo di presenta Rogé e quello che aveva demolito Rafa in semifinale, dopo che questi era al rientro da un infortunio al ginocchio che gli aveva fatto saltare Wimbledon. E’ argentino, è alto, ed ha un grande braccio. Ha pochissima esperienza e non ha mai vinto niente di importante. Non ci sono dubbi su chi dare favorito, ma sono queste favole che fanno girare la storia del tennis e dello sport in generale, le vittorie di chi non ti aspetti contro il dominatore assoluto.

1° set

Si gioca di domenica, domenica 13 settembre. Una consuetudine che verrà travolta negli anni successivi per via della pioggia. Federer arriva in finale dopo aver regolato per l’ennesima volta Djokovic nella famosa semifinale del tweener, e Del Potro non ha avuto pietà di Nadal. La partenza è tutta di marca svizzera e pochi, se non i facinorosi sono disposti a scommettere che quella che si sta consumando non sarà la solita passeggiata federiana verso l’ennesimo Slam.

Si parte con Federer al servizio. Il numero 1 del mondo mette subito in mostra i muscoli e la sua agilità che ancora ai tempi era nel pieno del suo fervore agonistico. Aggredisce la rete e primo punto per lui. Segue un servizio vincente e un errore di rovescio di Del Potro che porta il punteggio sul 40-0. Piccolo errore di Federer per il 40-15 presto rimediato con un affondo di dritto del campione di Roland Garros e Wimbledon.

La palla passa a Del Potro e si capisce che per lui sarà durissima. Roger è ancora aggressivo, avanza con il dritto verso la rete e chiude con una volèe tagliata. 0-15. Sbaglia il colpo successivo che spedisce a rete, un rovescio per l’esattezza. Ancora aggressivo e ancora punto elvetico con chiusura a rete con una volèe. La verve dello svizzero è veemente ed è sempre lui a dettare i tempi del gioco e fa il buono e cattivo tempo. E’ lui a regalare il momentaneo 30 pari per colpa di un errore di rovescio. Del Potro non serve bene e il suo avversario di sposta sul dritto per rispondere e piazzare la risposta vincente: 30-40 e prima palla break. Questa volta però è Del Po ad essere aggressivo e l’annulla. Federer fa quello che vuole ed è ancora una chiusura a rete a procurargli il punto e la seconda palla break del game. Qui comincia a vedersi il braccio caldo di Tandil che mazzuola la palla per 3 volte consecutive e piazza il vincente. Ma il pericolo non è scampato. Juanito strappa troppo con il dritto e manda lungo. Terza palla break. Non si passa, non si passa. 1-2 argentino e siamo ancora sulla parità. Non è finita. Fuori il dritto inside out di Juan Martin e quarta palla break. L’argentino si salva ancora con un servizio vincente, ma non in maniera definitiva. Ancora dritto troppo strappato e quinta palla break del game. E questa volta arriva il break. Veronica di Del Potro, si salva Federer che ritorna e piazza il vincente di dritto il cross. 2-0 Federer e partita che per lui è già in discesa.

Sul servizio di Federer si gioca poco o niente. Lascia scappare qualche punto, come quello dello 0-15 frutto di un errore di dritto, ma lo aggiusta subito per piazzare l’inside out vincente con tanto di challenge di Del Potro che però pesca a vuoto. Servizio vincente di seconda, servizio vincente di prima e siamo sullo 0-3.

Finalmente Juanito non soffre più sulla sua battuta e il 4° gioco scorre via facilmente. Ace, 2 servizi vincente, un piccolo punto regalato e un ancora servizio vincente.

Anche Roger che non lascia nulla al caso e si porta a casa il 5° gioco. Nel primo punto Del Po scende a rete ma si fa infilare da un passante di rovescio, poi arriva il drop morbido vincente di Federer e siamo sul 30-0. Piccolissimo svarione svizzero con un dritto sparato a rete e un doppio fallo. Tutto si sistema subito con un servizio vincente e la chiusura in smash nel punto successivo dopo un challenge che aveva fatto rigiocare il punto: chiamata out del giudice di linea, challenge argentino, la palla è in, si rigioca, ma il punto va sempre allo svizzero. 4 a 1.

Il parziale potrebbe precipitare nel 6° gioco, dopo che a 2 servizi vincenti segue un’ottima difesa della rete con volèe tagliata di Federer e un doppio fallo albiceleste. Si arriva alla sesta palla break dell’incontro, ma Roger non è così spietato e piazza fuori il suo dritto inside in. Juanito si salva con un ace a 126 mph e un servizio vincente. Ma che fatica!

I primi 2 punti del 7° gioco sono dei fuochi di paglia che si spengono subito. Federer parte male e piazza il doppio fallo. Poi perde le misure del campo e manda fuori. 0-30. Non ci sono problemi. Il computer viene resettato e si comincia: Del Potro spara a rete. Ancora dritto vincente inside out di Rogé, Juanito controlla il segno, è in, no challenge. Bellissimo il lob del 40-30 e chiusura con dritto vincente di marca elvetica. 5-2.

I buoi sembrano scappare quando la testa di serie numero 6 perde la bussola. Dapprima c’è un dritto da homerun, poi Federer continua ad amministrare la rete che ormai è il suo ufficio e piazza la volèe morbida per chiudere il punto. Ancora fuori il dritto argentino e 0-40. 3 palle break che sono anche 3 set point. Il primo scappa per colpa di un ace. Il secondo con una chiusura in smash e il terzo un dritto vincente piazzato vicino alla rete. Break che non arriva e il game si chiude con un ace.

Federer chiude il parziale di grande mestiere anche se nel primo punto piazza un doppio fallo. Presto però arriva la toppa. Servizio vincente, ace, dritto a rete di Del Potro e chiusura di Federer. 6-3 dopo 40 minuti. 35 punti a 27 e 6° titolo consecutivo che sembra in ghiaccio.


Continua————>