TML Classic: Finale US Open 2009, Del Potro vs Federer, Corazon Espinado
5° set
Il pubblico era venuto all’Arthur Ashe per vedere trionfare Federer, ma sta assistendo ad “un qualcosa di incredibile“. Questa volta è Del Potro a servire per primo e non si lascerà scappare questo piccolo vantaggio. Perde un solo punto per colpa di un dritto a rete, ma rimedia con un servizio vincente e un bell’approccio a rete. Ci pensa poi Federer a regalargli il punto dell’1 a 0.
Federer al servizio. Servizio vincente. Tutto nella norma. A rete il back di Roger. 15-15. Missile in risposta di Del Potro vincente. 15-30. Fuori il dritto di Federer e 15-40. Ci sono 2 palle break. La prima sfuma per via di un’accelerazione dell’argentino che si spegne a rete, ma di contro altare arriva un passante di dritto micidiale inside out vincente…ed è subito break. 2 a 0. Roger è alle corde.
Bisogna a tutti i costi confermare il break, ma non è così semplice. E’ Federer a condurre le danze a e portarsi sempre avanti nel punteggio. Prima 0-15, poi 15-30 e infine 30-40 e conseguente palla break. Ma in tutte le occasioni è Roger a sbagliare ancora sotto i colpi di Del Potro che costringono sempre l’avversario al forzato. Sfuma l’occasione per il riaggancio svizzero che spreca inutilmente un challenge e siamo sul 3 a 0.
Sotto nel punteggio Federer deve solo sperare di prendere il break. Intanto deve mantenere i suoi turni di battuta e lo fa con un certo agio anche se commette doppio fallo e in certi frangenti è nervoso, ma i punti arrivano lo stesso.
Del Potro non trema, ma deve fare fronte ad un Roger che non ci sta a fare la vittima sacrificale. Rogé spinge e va anche sul 15 pari e sul 30 pari. Il dritto argentino però non perdona e il numero 1 rimane inerme: se l’altro tira più forte non ci sono soluzioni applicabili. 4 a 1.
Ancora Federer a servire, ma è un servizio che conta poco. Conta poco anche il doppio fallo del primo punto, perché arrivano facili gli altri 4 e siamo di nuovo punto e a capo. I 4 punti arrivano: uno grazie ad un vincente piazzato da dentro il campo, l’altro grazie ad un bellissimo gancio dalla baseline che produce un dritto vincente, il terzo è frutto del pressing asfissiante e un Del Potro attendista.
Ormai la partita di Juanito è in discesa. Fondamentale per lui è il gioco in bianco del 7°. La risposta a martello di Federer è inefficace, il suo backettino nel punto successivo è fuori e alla fine arriva un tracciante argentino di dritto. 5 a 2 e Federer che si ritrova a servire per rimanere nel match.
La partita volge al suo epilogo. Prima Federer manda fuori il rovescio, poi il dritto non va e si spegne a rete. Timida reazione con Del Po che manda anche lui il dritto a rete. Ancora male Roger con il rovescio che spara lungo. Primo match point. Roger si salva come può, ma anche il nastro sembra essergli contro. Mette a segno 2 servizi vincenti consecutivi, ma sono inutili. Del Potro apre il gas e parte la contraerea argentina. Missile di dritto lungolinea, doppio fallo, altro match point. Il rovescio di Federer è lungo e la partita è finita.
Un argentino torna a vincere gli US Open così come aveva fatto Guillermo Vilas a Forest Hills sulla terra verde. Nel 1977 ci fu la più bella e variopinta esultanza per la vittoria di un torneo di tennis che si ricordi, con contorni simili ad un incontro di calcio con tanto di invasione di campo. Questa volta non c’è invasione. Del Po si butta a terra e poi piange. Il record di Tilden rimane ancora inviolato. Il cuore di Federer è spezzato, ma può essere felice dell’ottima annata disputata con la doppietta Roland Garros-Wimbledon, ma quel record non lo riprenderà mai più. Corazon espinado.