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TML Classic: Semifinale Roland Garros 2013, Nadal vs Djokovic, Invasione barbarica

5° set

Non esiste uomo più vivo di uno che era morto“. Sono le parole pronunciate da Nadal all’indomani della semifinale degli Australian Open 2009 contro Verdasco. Questa volta l’uomo morto non è lo spagnolo, ma Djokovic. Nole è talmente vivo che vuole andarsi a prendersi subito il 5° set. Ma ancora la strada è lunga. Nadal sente il colpo è prima spara lungo poi commette doppio fallo. C’è la risposta vincente serba e siamo in un amen sullo 0-40. Il numero 2 del mondo si salva momentaneamente con un servizio vincente ed un errore dell’avversario, ma Nole mette le ali a costringe all’errore Rafa che spara a rete. Break in apertura di set. E qui gira.

Nadal non ne vuole sapere di lasciare scappare così una partita che aveva vinto. Approfitta di 2 errori di Djokovic e del solito smash messo fuori dopo altri 2 recuperati provvidenzialmente si procura una palla break. Non c’è modo però si sfondare. Il serbo è bravo a salire quando serve e anche lui sa usare il dritto uncinato lungolinea. Ai vincenti di dritto seguono quelli di rovescio e dopo una scambio di pura potenza vinto dal numero 1 del mondo si capisce forse che il Re di Parigi sta per abdicare.

Lo 0-2 non spaventa il mancino di Manacor che sa che c’è tutto il tempo per recuperare. Così quando è lui a servire non concede palla break e piazza anche un servizio vincente di seconda. Poi uno di prima e si riavvicina nel punteggio.

Il dritto in allungo lungolinea di Nadal sul 1° punto del 4° game è da cineteca, ma non serve fare i punti più belli per vincere il match. Djokovic è attento e piazza il servizio vincente. Per un attimo si distrae e commette un doppio fallo, ma, fortuna per lui, non è determinante ai fini del punteggio. Lo slice si Nadal si infrange sulla rete e 3-1 serbo.

Momento critico per Rafa nel 5° gioco. Prima sbaglia una volèe, poi commette doppio fallo. Si scuote con un vincente di rovescio in cross, ma una risposta precisa e decisa di Nole porta il game ai vantaggi. Non si saranno palle break, ma il castello sta quasi per crollare. Fortuna per lo spagnolo che sappia usare anche il rovescio. Vincente in backhand lungolinea e vincente in backhand bis e siamo sul 3-2.

Il 4-2 arriva facilissimo con 4 punti in cui Nole spinge a tutta. Nadal affossa il drop a rete e poi tira lungo il dritto. Dopo 4 punti siamo già al 7° gioco.

Nole molla un po’ la presa e lascia che sia il suo avversario a amministra il 7° gioco. Arriva solo un punto serbo che lo porta 30-15, ma Rafa chiude con un facile servizio e dritto in controbalzo.

4-3 Djokovic ed è qui che arriva la Storia con la “S” maiuscola. I primi 2 punti sono vinti da Nadal che risponde. Arriva una seconda malandrina di Nole seguita da un dritto mandato fuori da Rafa. 30 pari. Lo spagnolo piazza un dritto vincente down the line rischiosissimo a 153 km/h ma cade sulla riga. Palla break. Rafa strappa troppo il dritto e commette un gratuito. Parità. Scambio lungo e Nole corre a rete per chiudere una volèe facile. La corsa è troppo veloce, dopo la volèe non riesce a fermarsi e invade il campo dell’avversario con la racchetta in mano. E’ invasione e il punto per regolamento spetta a Rafa che conosce il suo sport e punta l’indice della mano destra verso Nole. E’ una delle immagini più conosciute del tennis e segna un tassello importante della sua storia. Djokovic non sente ragioni e vuole il punto e inizia la querelle con Maria, ma non c’è nulla da fare, è ancora palla break. Nole reagisce e di rabbia fa tergicristallare l’avversario che sbaglia, ma arriva un’altra palla break, la decisiva e dopo un dritto sparato a rete arriva il break che riequilibra la partita, il torneo, la stagione, la storia.

Siamo sul 4 pari e Nole accusa il colpo. Questa volta aveva lui il match in mano e l’ha buttato. Nadal non si lascia pregare e approfitta per portarsi avanti. Il 5-4 arriva di prepotenza.

Anche se provato Nole non molla. Dopo 2 punti con servizio e dritto e poi vincente di dritto, Nadal sale in cattedra con una parabolissima di dritto lungolinea che ricade sulla riga. E’ un’immagine che tanti conoscono e forse la sublimazione del topspin che tanto a dato al maiorchino. Tutti si aspettavano che la palla andasse fuori, ma è precipitata un nanosecondo prima di uscire. E’ un doppio circoletto rosso. Djokovic non si fa influenzare da questi hot shot ed entra in campo per prendersi il punto e poi chiude con la violenza. Prima dritto e poi rovescio bang! Siamo sul 5 pari.

Nessuno vuole mollare e i punti in risposta sono pochi. Il 6-5 Nadal arriva facile, così come il 6 pari noliano. Siamo al Roland Garros e non c’è tiebreak nel set decisivo, si procede a oltranza.

Nel 13° gioco c’è tempo ancora per i circoletti rossi e Nadal piazza il vincente di dritto lungolinea in corsa. Ma vale sempre un 15. Il servizio è padrone e arriva anche un servizio vincente di seconda. 7-6.

Nole sale subito sul 40-0, lascia 2 punti al suo avversario, ma chiude il game a 30. 7 pari.

Nadal non trema nel 15° gioco dopo un momentaneo 0-15 si issa sull’8-7 con 2 servizi vincenti consecutivi e chiude di prepotenza colpendo dove si trova l’avversario invece di mandare la palla là dove c’è il campo aperto. Mostruoso.

Djokovic va a servire per rimanere nel match, ma è schiacciato dallo strapotere nadaliano. Prima arriva un altro smash facile che manda fuori, poi è costretto a subire un passante di rovescio che parte dalla baseline. Fuori il dritto sullo 0-30. Primo match point che Rafa concretizza dopo l’errore serbo.

La partita finisce 9-7. Il Re non è morto, è ancora vivo, ha vinto una delle partite più belle e dure della sua carriera. E’ solo una semifinale ma Ferrer la domenica successiva è solo una formalità. Nadal e Djokovic consegnano alla storia una delle più grandi semifinali Slam di sempre, forse la finale anticipata più bella di sempre.