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TML Review 2016: 3. Australian Open, Djokovic vs Federer. Volevo distruggere qualcosa di bello

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Volevo distruggere qualcosa di bello. E’ la frase che meglio di tutte sintetizza i primi 2 set della sfida di semifinale tra Novak Djokovic e Roger Federer. Una partita storica, se mi permette il termine, perché è l’ultima sfida di una lunga serie che ha portato il tennis a livelli mai visti primi e che grazie al magico trio Federer-Nadal-Djokovic ha portato al tennis grande notorietà e sempre più adepti. Questa sfida è l’ultima di quelle che ci avevano viziato, se vogliamo, a vedere un tennis spettacolare e se non spettacolare, maschio, pieno di colpi di scena, sempre giocato al limite e con match che entravano di diritto nei più belli di sempre senza che nessuno lo potesse mettere in dubbio. Dico questo perché dopo la sfida tra Federer e Djokovic di partite così ben giocate dal punto di vista tecnico unito all’agonismo e all’atletismo non se ne sono più viste in tutto l’anno e il trend sembra dirci che non ce ne saranno più visto che i protagonisti di queste epiche sfide hanno già dato il meglio di sé. Un’Inter grande come quella di Corso, Suarez e Mazzola non ci sarà più, ma questo non vuol dire che non ce ne sarà un’altra grande in modo diverso. Sono le parole di Ivan Benassi, detto Freccia, interpretato da Stefano Accorsi a dirci che in futuro ci saranno grandi sfide non come il Fedal e il Djokerer, ma altre belle ma in modo diverso.

Per la terza volta consecutiva si affrontano in uno Slam Federer e Djokovic. Le ultime 2 erano state finali, ma questa volta la sfida viene anticipata di un turno e per molti è questa la vera finale. Roger ha ben figurato fino alla vigilia così come Djokovic e le speranze di vedere ancora una volta Roger vittorioso sul serbo in un major ci sono tutte, ma i primi 2 set sconvolgeranno l’impossibile.

Arbitra Pascal Maria. Il sorteggio è vinto da Federer che decide si rispondere. Djokovic parte con il turbo. Ace in apertura e servizio vincente in chiusura, nel mezzo un grande passante con Roger che era venuto avanti per coprire la rete. Il pubblico è apertamente schierato con il 17 volte campione Slam che parte con uno schema Kramer: servizio e dritto ed è qui che inizia la mattanza. Djokovic è straordinariamente profondo, ribatte ogni colpo che arriva sulla riga di fondo dell’avversario che con la palla sui piedi può fare ben poco. 4 punti consecutivi di Nole gli danno il break immediato, l’impressione è che Federer sia solo un po’ impreciso, ma il bello (o brutto) deve ancora arrivare.

Servizio Djokovic e risposta vincente tagliato di rovescio. 0-15. Nole non ci sta e piazza un ace confermato anche dal falco maldestramente interpellato. Ancora profondo il serbo che chiude con un passante assurdo di dritto in corsa a rientrare che pizzica la riga. 3-0. Federer finalmente si scuote un po’ e 2 servizi vincenti e un ace gli regalano il primo game e un po’ di ossigeno. Il numero 1 del mondo va di fretta. Subito 3 punti, ma deve subire una risposta vincente di dritto con un piede dentro il campo. Arriva un altro punto svizzero, ma Nole chiude. 4-1. Federer è impreciso e commette errori gratuiti facilmente. Subito 0-30, punticino per Federer, ma altri 2 punti serbi confezionano il 2° break. Djokovic è un martello pneumatico con il rovescio e Federer non può fare nulla. 5-1. Nole ha la possibilità di chiudere subito e lo fa non senza dare spettacolo come nel punto che lo porta al 30-15 che è un passante incrociato strettissimo di dritto che cade nella metà campo adiacente la rete.  Roger si esibisce anche in un una veronica, ma i buoi sono già scappati. Servizio vincente Nole e set che va al serbo in 22 minuti in cui Djokovic ha dominato e, a parte un game interlocurtorio, Federer non ha capito niente.

Troppo brutto per essere vero questo Roger o semplicemente è il numero 1 del mondo ad essere ingiocabile. Nel secondo set ci si aspetterebbe una reazione d’orgoglio elvetica, ma questa non arriva, anzi. Parte Federer al servizio che deve subito osservare un passantino di rovescio serbo, poi sbaglia una volèe (anche se non era semplice) e un Nole profondo che tira suoi piedi dello svizzero annuncia un’altra palla break. Federer annulla di mestiere e arriva il perentorio:” komm jetzt!”. Djokovic non vuole concedere nulla ed è qui che inizia il parziale della vergogna. Ace di Nole, ace di seconda, passante facile e game in cascina. Federer sbarella completamente, concede 4 punti consecutivi al suo avversario di cui uno sempre con il passantino ormai leitmotiv del match e Nole che prende il largo. L’emorragia si conclude dopo 8 punti, ma il sangue continua a scorrere copioso da altre ferite apertesi nel frattempo. Sul servizio serbo non può fare nulla se non prendere 1, massimo 2 punti scendendo a rete ma non sfonda. Ma la batosta fatale arriva nel 5° gioco con Nole che mette a segno altri 4 punti consecutivi in risposta, uno dopo 18 colpi con recupero di Federer e relativo vincente. Un altro è una risposta al fulmicotone sui piedi di Federer che era dentro al campo. 4-1 e servizio Nole e siamo quasi al KO tecnico. Novak è una furia cieca. Piazza un servizio vincente e un rovescio che paralizza Federer e solo sul 30-0 arriva il primo macroscopico gratuito di marca serba che non conta nulla. Altri 2 punti e siamo 5-1 per Djokovic. Quando si tratta di servire per prolungare il match Roger esordisce con un doppio fallo. Male. Va avanti fino al 30-15 chiudendo con uno smash e poi 40-30. Se non entra la prima, la seconda è facile preda del rapace di Belgrado e così arrivano altri 2 punti che sono anche set point. Un rovescio profondissimo spiazza l’inerme svizzero che si salva per ben 2 volte nonostante dall’altra parte arrivino vincenti a grappoli. Il servizio di Federer torna operativo e ottiene il 5-2. Djokovic non ha problemi a chiudere. 6-2 e dopo 54 minuti abbiamo assistito al massacro di un grande campione.

Non si può, non si può, no, non si può vedere un Federer in queste condizioni sul cemento e contro un avversario che in passato aveva battuto in lungo e in largo. La reazione ci deve essere ed eccola che arriva. 4° set. Comincia Federer. Ace. Roger scende a rete ma sbaglia la volèe. Altro punto Nole e vincente di dritto outside in. Attacco profondo di Nole ma è fuori. Punto svizzero e 1 a 0. I gratuiti iniziano ad aumentare ma Federer è in partita, mette in campo una volèe di rovescio in allungo e scattano automatici gli applausi. Il serbo si riprende subito e tiene la battuta. Per questo giro Federer è solidissimo al servizio e si ricorda di essere stato allenato da Edberg fino a qualche settimana prima dell’incontro. Serve&volley, servizio vincente e ancora serve&volley e Roger sembra si sia svegliato. Bravo Federer, ma Djokovic è ancora lì e piazza un gioco bianco velocissimo in cui la risposta non esiste. Il 5° gioco sembra un altro di quelli in cui il numero 3 del mondo possa andare via liscio, ma si complica la vita. Primi 2 punti per lui poi grave errore a chiudere a volo e risposta sui piedi che non gli permette di piazzare la volèe. Dritto disumano uncinato di Nole e siamo a palla break per il serbo. Ancora una volta san servizio è vigile e Roger evita la figuraccia del secolo. Il radar di Belgrado ha un piccolo guasto dovuto ad una tempesta solare e nel 6° gioco finalmente si può assistere ad un turno di servizio combattuto. Prima un doppio fallo e poi un’ottima accelerazione di rovescio di Federer regalano il 15-30 a Roger che poi si esibisce in una difesa eccezionale a rete procurandosi una palla break che però viene prontamente annullata. Federer mette pressione all’avversario andando a rete e questi commette errori che nei primi 2 parziali erano solo miraggi. Per il momento 2 punti danno al serbo la sicurezza, ma presto arriva il ritorno elvetico con una deliziosa smorzata tagliata di rovescio. 2 ace danno ossigeno a Nole ed ecco a voi la SABR che dà il punto a Roger che poi recupera una difficilissima smorzata ed ottiene il tanto agognato break. 4-2 e servizio svizzero e applauso assordante nella Rod Laver Arena.

Federer sente l’odore del sangue e nonostante un piccolo passaggio a vuoto che lo porta a 15-30 chiude con autorità il suo turno di battuta con un ace e un servizio vincente. In mezzo un dritto inside in old style che impreziosisce la partita. Nole non può più fare nulla sul suo servizio, lo vince facile nonostante una chiamata maldestra su un suo chiaro ace prontamente dato dopo la verifica del falco. Federer serve per il set. Si va ai vantaggi. Nole ancora profondo ma non sfonda, alla 3a occasione Roger chiude. 6-3 e pubblico ringalluzzito.

Arriva la pioggia e si sospende la partita per 10 minuti. Si chiude il tetto e tutto può continuare. Al servizio c’è Nole che si ritrova sotto 0-30 anche grazie ad un nastro svizzero. Non ci sono problemi: 4 punti consecutivi e servizio tenuto. 1-0. I 2 giocatori sembrano rifiatare in questa prima fase nel 4° parziale e la risposta è quasi nulla. Nole ogni tanto ne mostra qualche versione deluxe, ma è centellinata a soli pochi punti. Quello che ne concede di più è sempre Djokovic ma non ci arriva mai a palla break nonostante un Federer propositivo che attacca e Novak un po’ falloso che commette qualche gratuito di troppo per chiudere i punti facili. Questo copione si ripete per 7 giochi ed è nell’8° che arriva il colpo di scena. Al servizio c’è Federer. Nel primo punto arriva un dritto in allungo da fondo campo vincente di Nole, poi 0-30, servizio vincente Federer e vincente di rovescio di Roger a termine di uno scambio bellissimo. Pioggia di circoletti rossi. Il punto è talmente bello che Federer non ne sarà più, ma proprio punti non punti belli. Una risposta vincente del serbo regala il break che lo porta a servire per il match. Non c’è più nulla da fare: 4 punti di Djokovic chiudono la semifinale e da questa partita in avanti nel corso della stagione per Federer saranno solo guai.

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