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TML Review 2016: 5. Roma, Djokovic vs Nishikori. Quanto sei bella Roma quann’è sera

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Perché Djokovic quest’anno non ha confermato il titolo a Roma? Semplice: perché ha perso in finale contro Andy Murray. No. Il titolo Novak Djokovic l’ha perso in semifinale contro Kei Nishikori che ha ripetuto l’ottima prestazione dell’omologa semifinale di Madrid sempre contro il numero 1 del mondo e per poco non ci spaccava il colpaccio. In terra madrilena furono solo 2 i set giocati qui sono 3 e l’incontro si è deciso per pochissimi particolari: un classico pareggio che si risolve in pochi e ma fondamentali punti.

La partita programmata in serata è ventilata dal Ponentino più malandrino che c’hai e un friccico de luna tutto per i protagonisti in campo. Parte Djokovic al servizio e Nishikori comincia subito a spingere e si ritrova sul punteggio di 15-30. Leitmotiv della serata saranno i vincenti da fondo campo e i dropshot che fin dalle prime battute dell’incontro scandiscono il metronomo del match. Nole ottiene il punto ma si dà una racchettata sul calcagno per togliere la sabbia sotto la suola e si fa un male cane. Non ne risente più di tanto perché quando è Nishikori al servizio arrivano subito le prime 2 palle break, prontamente annullate. Nole è profondissimo e molto spesso spedisce sulla punta dei piedi dell’avversario la palla di ritorno. L’1 pari è presto servito e sembra una di quelle partite che il numero 1 del mondo porterà a casa senza patemi. Ma nel 3° gioco arriva l’imprevisto. Risposta al fulmicotone giapponese ed è subito 0-30, per un attimo Djokovic si salva e sale 30-30, ma non c’è verso: ancora una risposta profonda procura una palla break che si concretizza subito. 2-1 giapponese che evidenzia più i meriti del campione nipponico che i demeriti del suo avversario.

Nishikori è in tutte le parti del campo e nonostante la netta superiorità tecnica del suo avversario riesce a sopperire a questo handicap con dei recuperi prodigiosi. Sul 30-40 la partita potrebbe ritornare sui giusti binari, ma un recupero eccezionale salva il break e Nole non può far altro che applaudire e dire:”Bravo!” (forse in francese). Ace e Nishi che conferma il break.

Ormai si gioca sul servizio della testa di serie numero 6. Nole ottiene un servizio a zero, ma nonostante tutto mostra un body languange un po’ ciondolante che infastidisce leggermente il pubblico ma forse è frutto di quella botta tremenda che si è autoinflitto sul calcagno. Si passa al servizio giapponese e qui arriva molto probabilmente il punto del match con Nishikori che deve fare il diavolo A4 per vincere il punto con Nole che recupera tutto. L’unica soluzione all’infinita tela di scambi è il drop ed eccolo che arriva dopo 29 scambi. Qui grande Kei. All’ottimo drop di Sushi ne segue uno pessimo di Nole che però si riscatta presto con una risposta vincente, ma serve a poco se dall’altra parte arrivano 2 servizi vincenti che confermano il break e il momentaneo 4-2.

Un Nole completamente remissivo lascia, o meglio butta il 7° gioco e un vincente di Nishi chiude un game disastroso al servizio per il numero 1 del mondo quasi incredulo. Nishi gioca alla grande e Djokovic è completamente spaesato. Facile ottenere il servizio per il giapponese che chiude il primo parziale per 6 giochi a 3 con 31 punti vinti a fronte dei 26 del serbo. Sembra una di quelle giornate storte per l'(EX) GOAT, ma fino a prima del Torneo di Wimbledon ci ha insegnato a non darlo mai per morto, anzi quando sembra morto è lì che ritrova lo smalto e la lucidità necessaria per passare avanti.

Nel secondo parziale Nole scalfarianamete non ci sta. Ottenuto il servizio senza troppi patemi attacca come un forsennato quando è Nishikori a servire. Il biglietto da visita fatto stampare apposta da una tipografia di Belgrado recita:” Ti breakko quando voglio! Firmato: Sig. Djokovic Novak“. Un vincente di rovescio lungolinea millimetrico da circoletto rosso apre la rincorsa. Nishi ci mette del suo con un bel doppio fallo e siamo sullo 0-30, poi 0-40 e 3 palle break consecutive. Nole non è cinico, è sprecone e si fa annullare tutte le palle break e subisce un parziale di 4 punti consecutivi. Si va ai vantaggi e il game sembra di marca serba perché quando arriva un’altra risposta vincente di rovescio con la palla ancora in salita non si può non dare il break, così ad honorem, ma il break va conquistato. Kei non può nulla nello scambio da fondo allora si inventa una magia con un drop velenoso che stana il serbo. Servizio vincente e set  che per ora resta in equilibrio, ma quanta fatica!

Il 3° game inizia male per Nole e sta quasi per fare la frittatone ritrovandosi sul 30-40 con un vincente di Nishikori da applausi, ma non è questo il game dirimente. Un ottimo drop da fondo campo e un servizio vincente danno il giuoco a Nole che sale 2-1. Finalmente per Nishi c’è un turno di servizio non tribolato dove si vedono tantissimi vincenti. 2-2. Nel 5° gioco Nole esordisce male mette a referto un nuovo doppio fallo, niente di grave perché si issa fino al 40-15, si complica la vita facendosi rimontare con Lahyani sempre protagonista a cercare il segno. Ottimo Nishi con una risposta vincente, ma 2 punti per Nole chiudono il game.

Kei Nishikori è un tennista giapponese, ma prima di essere tennista è giapponese, l’arte del maneggiare le spade si trova nel DNA degli abitanti dell’Estremo oriente ed ecco che arriva un dropshot che assomiglia ad un colpo tagliato di una katana. Circoletto rosso d’obbligo. Nole è impaziente e vorrebbe brekkare: piccolo sclero con un ball boy ma poi si scusa subito. Ancora equilibrio e 3 pari.

La partita è in stagnazione e sul servizio Nole non si gioca. Bene una risposta vincente per Nishi, ma è solo una, gli altri 4 punti sono serbi e siamo 4-3. Nole cambia le scarpe e le sta quasi per fare al suo avversario quando arrivano altre 2 palle break. Nole è superbo in risposta e a manovrare da fondocampo, ma lo è altrettanto Kei nel tirarsi fuori dagli impicci 4 punti consecutivi e 4 pari. Nulla si muove.

Gioco en blanco per Nole condito da 2 servizi vincenti e patata bollente che passa nelle mani di Nishi ed è qui che arriva l’imprevisto. Nonostante un brutto dropshot Nole sul 30-15 il serbo esce vincitore dalla guerra dei drop successivi e ottiene l’esiziale e dirimente break che gli consegna il parziale. 6-4 con 37 punti vinti contro 32. L’idea generale è che forse il serbo non meritasse il set così e che il tiebreak sarebbe stato più democratico, ma questo nel tennis non conta nulla, assolutamente nulla.

Terzo set e probabilità di vincere al 50 e 50. Parte al servizio Nole. Nessun patema: un ace, umn servizio vincente e dropshot da fondo campo. 1 a 0. Nishi si complica la vita: da 40-30 si fa infilare per 3 volte consecutive: break Djokovic. 2 a 0 e servizio Nole. La partita ormai sembra assegnata, ma ha ancora regalare tante emozioni. Nel 3° giuoco si parte con un lobbone serbo. Bene così. Nonostante il giapponese sia in svantaggio non manca di mettere vincenti e così si procura la prima palla per il controbreak. Annullata. Il martellamento nipponico continua e un ottimo vincente di dritto dà l’illusione che la partita si possa riaprire. Nole annulla, altro parzialino di 3 punti consecutivi e si scappa verso il 3-0. I punti più belli li fa chi sta sotto e quelli più importanti quello che sta sopra. Storia vista e rivista. I vincenti dell’Estremo Oriente valgono il prezzo del biglietto del Centrale del Foro Italico, ma Nole è più concreto, nulla da eccepire. Nishi si esibisce anche in un drop che avrebbe stanato anche il mostro di Loch Ness. Si chiude con un ace e finalmente arriva il primo game. Anche Nole vuole partecipare allo spettacolo e arriva un dritto a rientrare in corsa, di contro Nishi risponde con un vincente sul 30-15 ma si segue ancora l’andamento del servizio.

Il 6° gioco inizia in maniera pessima per il giapponese e lo 0-30 è uno degli smash più brutti di sempre. (GIF di Nole necessaria). Errori banali portano l’underdog quasi a livello baratro ma si salva per 2 volte, la seconda con una discesa a rete che poi chiude con lo smash, tanto per farsi perdonare quello precedente. Nole vorrebbe chiudere la tenzone e dopo un’ottima difesa a rete incita la folla, ma è solo un fuoco di paglia. Arrivano ben 3 palle break, 2 annullate e la terza chiusa malamente con un gratuito non da numero 1. L’umpire dice a Nole che ha la racchetta rotta, lui non se ne era accorto minimamente. Break Nishi che si riporta subito in carreggiata. 4-3 e siccessivo 4-4. 9° gioco titubante per l’indiscusso e indiscutibile complici anche un doppio fallo e una rispsota vincente, Nole tenta di scuotersi e va avanti 5-4 con la possibilità di chiudere. Da qui iniziano a piovere vincenti a iosa per il serbo e sul 30-40 arriva il primo match point dopo una veronica nipponica e recupero prodigioso. Nishi per ora si salva. Ma che spavento.

Nessun sussulto nei successi game e si fa al fatale tiebreak. Parte Nole: minibreak, palla a Nishi e controbreak. Troppi errori gratuiti da una parte e dall’altra ma qualcuno deve andare avanti e il primo a farlo è Novak che complice un doppio fallo dell’avversario si ritrova sul 6-3 con 3 match point nella faretra. Il primo viene annullato magistralmente: che momento per piazzare il vincente lungolinea. I match point saranno 4 ed è questo a decretare una grande vittoria serba a fronte di una prestazione super del giapponese più forte della storia (diciamo pure il secondo) 😛 il numero 1 ha speso tanto e la pagherà cara con Murray arrivato fresco all’atto conclusivo che raccoglie quello che è rimasto dell’avversario.

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