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TML Review 2016: 6. Davis Cup, Murray vs Nishikori. Showdown in Birmingham

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Mai come quest’anno la Coppa Davis è stata fucina di grandi match memorabili e alcuni di questi non possono non essere inclusi in una top ten qualsiasi sia il parametro di giudizio di inclusione. La prima partita in esame è la sfida tra Andy Murray e Kei Nishikori che si gioca a Birmingham in Gran Bretagna. E’ il primo turno della Coppa che assegna l’insalatiera, ma già per entrambe le compagini, quella giapponese e quella britannica, arriva un avversario molto ostico. Murray è ancora il numero 2 che nessuno avrebbe pronosticato numero 1 ma in questi 2 anni ha saputo dare il meglio quando ha giocato per la propria Nazionale e nella sfida contro Nishi e company non vuole essere da meno.

La sfida in questione fa subito registrare il primo record: era dal 2009 che non si giocava un match con un ranking combinato così basso. Allora i protagonisti furono Rafael Nadal e Novak Djokovic. Le premesse per un grande incontro ci sono e tutto andrà ogni previsione.

Parte al servizio Murray e si comincia a pallettare e non poteva essere altrimenti. I 2 giocatori in campo fanno del palleggio da fondo una delle loro armi migliori e nessuno può snaturare il proprio gioco solo per lo spettacolo, lo si potrebbe fare per sorprendere l’avversario, ma non è questo il caso. Andy gioca male e con sole 2 prime ed un errore gratuito consegna la prima palla break del’incontro. Ma è solo un piccolissimo pericolo: 3 punti consecutivi di cui un servizio vincente riportano tutto in equilibrio. Andy è aggressivo con il rovescio, ma Nishi si difende bene e tiene a zero il suo primo turno di battuta. Anche lo scozzese non ha patemi particolari nel tenere il servizio anche se sul 40-0 deve subire un dritto anticipato e un’accelerazione spaventosa che lo spazzano via dal campo.

E’ nel 4° gioco che i sismografi entrano in ebollizione. Murray prima mette un lob scarso che muore nel suo campo, ma una stecca di Nishi, una risposta aggressiva di rovescio e uno smash alla Djokovic consegnano il primo break della partita. 3-1. Ma Murray non è un cecchino e ancora il servizio non è quello che sarà nella seconda parte di stagione e dopo il momentaneo 30-0 si ritrova 30-40 con un esiziale doppio fallo. Per il momento si salva dando una bella sgasata con un’accelerazione paurosa di rovescio che sembra quasi un secondo dritto.

Nishikori fa e difa e dopo un tranquillo 40-0 si ritrova a dover passare per il Limbo dei vantaggi. Ancora perplimente è un doppio fallo e sicuro di chiudere il game regala 2 punti. Si rifà subito con un’arma molto sottovalutata del suo repertorio: il dropshot. 3 drop e 3 punti e pericolo scampato. Murray sembra proiettato verso un primo set agile, ma Nishi porta la scambio allo sfinimento e sono proprio gli scambi lunghi a premiarlo.  Se poi mettiamo anche una risposta di rovescio con la palla colpita al massimo della sua elevazione allora si arriva subito allo 0-40. Risposta vincente di Nishi da circoletto rosso e controbreak servito su una scodella per il wasabi. 4-3. Il pareggio arriva subito e nonostante una risposta fulmicotonica dello scozzese. Molto bene Andy nel 9° giuoco con 2 ace ad aprire e chiudere e uno splendido passante in corsa di rovescio. Nishikori al servizio tituba ed è lui a consegnare il primo set point all’avversario, ma dopo essere rimasto indietro per tutto il game finalmente Kei viene a prendersi il punto in avanti. Il parziale sembra destinato ad andare al tiebreak quando prima Andy ottiene il 5 pari in cui si esibisce in una veronica che chiude il punto e poi prende un rischio sulla seconda ben ricompensato, ma quando è il giaponese a servire la mano non è proprio quella di un chirurgo. 2 doppi falli, un errore di Murray che sabglia un rovescio down the line e un esiziale punto sul 30-40 danno il primo set di vantaggio alla Gran Bretagna. 7 giochi a 5. 1 set a 0.

Nella prima parte del secondo parziale si concentrano una bella percentuale di emozioni della partita. Forte del vantaggio del primo set Murray sente la pressione e spreca malamente fin dal primo game. All’inizio c’è un’ottima copertura della rete da parte di Nishi ma quello che emerge è che a dominare è la risposta piuttosto che il servizio. Arrivano 2 palle break sul 15-40 e un lob seguito da un rovescio in controtempo e una comoda chiusura a rete consegnano il break al giapponese. Dopo un veloce 30-0 Nishi deve far fronte con scarsi risultati a 2 risposte vincenti con grado alcolico diverso: la prima è 15°, facile, la senza è un 70° stile assenzio con tanto di salto in rovescio. Rios docet. Ma questi 2 spettacolari punti servono a poco e il game va al giapponese che nel game successivo si permette di esordire con un ottimo taglio che procura un drop irrecuperabile, ma un successivo smash alla Djokovic vanifica tutto e il 2-1 britannico non fa tardi ad arrivare. Nishikori all’improvviso perde la sua risposta e il 4° gioco è esemplificativo. Nonostante un Murray falloso che non chiude anche delle volèe comodissime arriva il break. Andy rompe una racchetta ma grazie ad un lungolinea vincente di rovescio che inchioda Nishi breakka e siamo 2-2.

Palle nuove e subito ace per la Gran Bretagna. 3° smash sbagliato da Nishi e passante lungolinea di Murray (circoletto rosso). Solo il nastro dà un punto inutile al Giappone e la Gran Bretagna mette di nuovo la testa avanti.

Nei successivi turni di battuta succede poco. Nishi chiude a 15 per Murray si va ai vantaggi ma non si vedono palle break che erano state copiose ad inizio parziale. Unica nota a margine è un ace a 149 mph di Murray che viene cancellato dal falco. Che peccato. Ancora nessun sussulto nell’8° e 9° gioco. Si vede qualche colpo spettacolare come una mezza veronica di Nishi ma il punteggio segue rigorosamente il servizio. Dal 4-3 Murray si arriva presto al 5-4 e poi 5 pari ma prima finalmente Kei becca il primo smash della giornata. Bene così. Il set potrebbe chiudersi sul 6-5 e servizio Nishi quando ci sono 2 set point per Andy procurati con una splendida risposta vincente di rovescio. 4 punti consecutivi e si va al tiebreak. Sacra dei minibreak e risposta protagonista assoluta. Si arriva al 5 pari con ben 5 minibreak. La prima zampata è giapponese che però non concretizza il set point. Ace di Murray che poi chiude con un vincente il punto sul proprio turno di servizio e infine chiodo sulla bara per l’8-6 finale. 2 a 0 Gran Bretagna e punto che sembra ormai andare comodo verso la Nazionale della Regina.

Il terzo set inizia in maniera cauta per entrambi, pochi punti in risposta ma molte perle. La prima arriva da Nishi con 30-15 quando mette un passante lungolinea con il rovescio a una mano (?!), Murray si aggrega alla spettacolo e si esibisce in un drop vincente. Siamo sull’1 pari. Ancora il giapponese si esibisce in una veronica assurda che spiazza l’avversario ma di contro l’altro recupera ben 2 drop consecutivi ma ancora nessuna scossa. Il primo scricchiolio britannico arriva nel 4° gioco quando una risposta vincente lungolinea dà a Nishi la possibilità di brekkare ma Andy si improvvisa server&voller e annulla, altri 2 punti 2 e siamo sul 2 pari. Ancora la barra rimane ferma. Gioco bianco per il Giappone (in cui si segnala una splendida stop-volley) anche Murray fa altrettanto che non fosse per il punto del 40-15 che è l’ennesimo lungolinea vincente di rovescio. Oggi il giapponesino lo spara quanto vuole. Altro turno di battuta perfetto per il Sol Levante e siamo sul 4-3. Murray si complica la vita e la paga cara. Un rovescio in salto non necessario lo porto sul 15-30 poi doppio fallo sul 30-30 e break che porta l’avversario a servire per il set. Brutta tegola questa se si pensa che Andy non ha mai subito in tutto il parziale. Nishi non trema e con 2 ace si porta a set point e chiude con un assurdo passante di rovescio. 2 set a 1 e il Giappone che si rianima.

Forte del set di vantaggio Murray non sente la pressione che si concentra su Nishi. Prima risposta vincente. BOOM. Seconda risposta vincente. BOOM. Esiziale doppio fallo ma errore grave di Andy che non chiude il punto, tenta di rompere la racchetta ma poi rinuncia. Kei si salva per il rotto della cuffia nonostante la scarsa percentuale di prime (5/12). Murray non vuole perdere tempo e vuole chiudere la tenzone. Gioco a zero e patata bollente che va ancora in mano giapponese. Ancora sotto Kei: 0-30 ma Gran Bretagna che non sfonda. Errore grave di Murray che mette fuori un punto che aveva preparato alla perfezione e ancora un altro errore di dritto (il 3° consecutivo), arriva una risposta vincente su una seconda che sembra una terza a 85 mph e palla break. Niente, non è giornata. Nishi si salva ancora ed è stufo di stare a subire arriva l’inaspettato break nipponico nel 5° gioco, Murray mette in mostra un vincente dal centro con annessa accelerazione ma non può nulla. Break Japan. Qualcosa nella mente di Murray si incrina e in risposta nel game successivo spreca l’impossibile. Chirurgico Nishi e siano sul 4-2. Il servizio britannico cala di brutto ed è facile penetrare sulle 2e, 2 risposte vincenti regalano il prezioso 5-2 per il Giappone che ci crede. Overgrip gasquettiano per Murray che tira fuori la Excalibur. Paura giappone e choke scontato. Doppio fallo e controbreak aleatorio. Da qui fino a fine set non ci sono capovolgimenti di fronte e il Giappone pareggia i conti e a poco vale il recupero di uno smash risolutore di Nishi da parte di Murray che perde comunque il punto. 6 giochi a 4 e 2 set pari.

L’inerzia della partita sembra cambiata e la situazione sta per sfuggire di mano ad Andy quando un arcigno Nishikori strappa un inaspettato break in apertura dimostrando di sapercela fare in risposta. E qui Andy si incazza. Non può più sopportare che l’occhio a mandorla lo terrorizzi e si scatena: 4 punti consecutivi sul servizio Giappone e arriva il break. La serie continua con altri 3 punti: nel primo si apre il campo con il rovescio e si prende il punto a rete, poi grande prima a uscire e siamo 40-0. La serie si interrompe a 7 con un chop di Nishi alla Federer, ma il 2-1 GB arriva subito.

Il 4° gioco inizia con 2 errori gratuiti per Murray, ma da qui in avanti dilaga. Complici un doppio fallo e uno smash alla Djokovic (forse ne sta abusando?) arriva il secondo break ai vantaggi ed è notte fonda per il Giappone. No. Murray ha deciso che ancora non è finita. Andyno regala letteralmente il controbreak nonostante un un servizio vincente e un ace e siamo 3 a 2. Lo scozzese è peggio di un sismografo, a prestazioni scarse seguono colpi da manuale. In apertura nel 6° gioco mette in campo un assurdo passante di dritto in corsa. Nishi si riprende momentaneamente con un servizio al corpo, ma siamo sul presto 15-40. C’è ancora tempo per mettere in mostra il rovescio lungolinea ed eccolo pronto ad annullare la prima palla break. 3 punti consecutivi cavano dal buco il Giappone che però ricade subito nel baratro e il game si chiude con una risposta vincente su una seconda lentissima. 4 a 2 ma ancora la partita non è finita. Nishi è perfetto nella distribuzione dei colpi e si issa fino allo 0-30. 3 punti perfetti di Murray riportano tutta alla normalità, ma arriva un altro choppettino alla Federer, doppio fallo e nervosismo che aumenta. Dura poco perché ci pensa un servizio vincente a dare sicurezza alla Gran Bretagna che potrebbe chiudere già nel game successivo quando ci sono i primi 2 match point. Chop e chiusura a rete da applausi e partita ancora aperta. Murray recupera tutto ma non basta e dovrà essere il suo servizio a chiudere. C’è solo tempo per segnalare uno scambio durissimo sul 30-0 ma il match è finito. Si chiude sul 4° match point. Vittoria determinante per la Gran Bretagna e soprattutto per Murray, ma siamo a febbraio e lui è ancora Lo Scarsone.