TML Review 2016; 7. ATP Finals, Murray vs Raonic. A step from hell
Inutile nascondere che il leitmotiv della seconda parte della stagione 2016 è stata la rincorsa di Murray al numero 1 del mondo. Il sorpasso c’è stato ma poteva essere solo un fuoco di paglia, un dominio di 2 settimane spazzato via dal più forte, ed è per questo che le Finals di quest’anno sono state fondamentali per determinare chi è veramente il più forte, ma prima della vittoria finale dello scozzese c’è una partita sliding doors che riassume in 3 set una intera stagione.
Milos Raonic arriva in semifinale dopo aver disputato la sua migliore stagione della carriera con finale a Wimbledon e tanto di best ranking, numero 3. Alla vigilia delle Finals la sua partecipazione al torneo dei Maestri era incerta ma nel round robin ha fugato ogni dubbio e in semifinale stava dimostrare quanto di buono ha maturato nel 2016, stava…un Raonic non più solo server-bot, ma propositivo a rete e che tiene anche lo scambio lungo.
1° set
Si parte con Murray al servizio dove non concede nulla. Servizio vincente, buona seconda e ottima tenuta dello scambio evidenziano un Andy in piena forma. Quando è Raonic a servire la velocità dei colpi aumenta e il canadese inizia a picchiare forte. Bene per lui quando il campo è aperto, ma se la diagonale si restringe sono cavoli amari per lui. Andy mette in campo un’ottima difesa e scende a metà campo per chiudere con un passante, si permette poi un cross stretto che arriva sui piedi del suo avversario che non può far altro che buttare fuori. Milos per il momento si salva con 2 servizi vincenti, ma tutti sono consapevoli che per lui non sarà una passeggiata tenere tutti i turni di servizio. Palla che passa a Murray che ancora non concede nulla. Una caratteristica essenziale di Andy numero 1 è senza dubbio il miglioramento al servizio. Un servizio che quando può spinge e una seconda che è arrivata ad uno standard tale da far dimenticare il “Muzza” (diminuitivo di Muzzarella) britannico. Servizio e scambio quindi sono le chiavi dell’incontro. La seconda chiave è ben visibile nel 3° e 4° punto del 3° game quando è Murray a comandare sempre e comunque nella manovra.
Raonic è un po’ in confusione ed esordisce con un grave errore a rete, chiama il challenge, ma la palla è palesemente out. Si riprende subito però sfruttando benissimo le diagonali con il dritto. Si permette di conquistare un punto con un vincente di seconda. Bene Milos, ma dall’altra parte della rete si vede un Murray che corre da una parte dall’altra del campo senza freni.
Nel 5° gioco finalmente si cominciano a vedere le botte. Andato avanti facile 30-0 Murray perde per qualche attimo il radar e prima sbaglia la manovra, poi stecca, si riprende con un colpettino profondo, ma dall’altra parte arriva un vincente di dritto lungolinea che lo lascia sul posto. Quando servi piano devi aspettarti la sassata. C’è un ottimo servizio in slice a togliere momentaneamente le castagne dal fuoco, ma un Raonic che stranamente prende il timone dello scambio si procura una palla break, per il momento Andy si salva grazie anche ad una stecca di Raonic, ma si capisce che non sarà una passeggiata neanche per lui.
Fino a qui ci siamo dimenticati del server-bot, ma questi non può non palesarsi, soprattutto in una partita così fondamentale. Detto, fatto. 3 servizi vincenti e un ace per Milos e 3 pari raggiunto in 2 nanosecondi. Anche Murray non vuole essere da meno nella sagra del buon servizio, 2 servizi vincenti anche per lui e 2a ancora protagonista. L’unico scambio lungo del game si chiude con un gratuito di Raonic. Ma poco male. E’ ancora lui a comandare il servizio anche se mette in campo il primo doppio fallo completamente ininfluente. Rischia su uno smash comodo che angola troppo nonostante il campo aperto e pareggia i conti sul 4 pari.
Se c’è un game in cui Murray ha mostrato di essere il più forte del momento forse questo è il 9° del primo set. Tutto inizia secondo i piani, ma Raonic viene subito a rete a prendersi il punto. Punto per Murray e 30-15. Time warning lanciato così, a caso. Non è un penalty point, ma è un tarlo nella fragile mente scozzese che perde il ritmo del servizio e commette doppio fallo. Arriva una rispostissima di Raonic, challenge inutile di Andy e prima palla break. Andando a studiare il fenomeno Muzza scopriamo che tra i top player è quello che scende meno a rete e per questo ci stupisce come lo abbia fatto per la prima volta nell’incontro per difendere la palla break. Incredibile, che coraggio! La 2a palla è ancora protagonista e Murray ha la possibilità di chiudere, ma ancora la strada è lunga. Lo scambio è ancora canadese che vince 2 punti con scambi lunghi. Andy chiama il challenge per disperazione ma ha palesemente torto. “Murray has no challenge remaming“. Seconda palla break e ancora chiusura di lusso con una demi-volèe bassissima di Raonic prontamente intercettata. Ancora Raonic padrone, badilata che pizzica la riga di fondo e 3a palla break per lui. Questa volta Murray la mette sul pallettismo e la vince. Arriva poi il primo errore grave per Milos nel game che pareggia ancora andando a rete, ma non ci sono più palle break e si chiude con un gratuito canadese. Huge hold per Andy e 5-4 che pesa.
Milos è ancora impeccabile al servizio tranne per un punto lasciato per strada a causa di una volèe sbagliata a rete. Non ci sono problemi e il 5 pari è presto servito. Murray perde completamente la bussola nell’11° gioco, mette solo un ace, per il resto è un disastro complice anche una buona risposta del suo avversario. 4a palla break dell’incontro ed esizialissimo doppio fallo che consegna il break a Milos. Raonic non vuole perdere tempo e si porta subito sul 40-0, ma un Murray indomito prova a girarla, ma è troppo tardi, si chiude con un servizio vincente e primo set che va in Canada e gli incubi scozzesi iniziato ad alleggiare nella O2 Arena.
2° set
Raonic è ringalluzzito dalla vittoria del primo parziale e ne approfitta per mettere pressione. Dopo un errore in avvio in cui si incarta a rete mette in mostra il suo chip&charge e un drop in slice vincente. Molto bene. Poi sbaglia il colpo successivo perché buttato fuori dal campo, ma comunque rimane propositivo. Volèe in allungo per lui ma passante che lo trafigge. Si arriva ai vantaggi ma Murray chiude il game con 2 servizi vincenti. Altro game chiave della partita è il 2° del secondo parziale. Dopo un avvio sprint di Milos Murray si riprende subito e si ritrova 30 pari, poi 40-30 per il servitore con un inside out per la prima volta positivo ma un dubbio fallo complica il gioco che va ai vantaggi. I gratuiti canadesi sono tanti e gravissimo lo è quello che procura la prima palla break. Andy non ne approfitta e spreca sparando fuori. Raonic affossa nuovamente a rete un altro colpo e seconda palla break. Ancora una volta è il cinismo ad essere deficitario tra le armi dello scozzese che commette unforced nei momenti chiave. Milos per il momento si salva anche grazie ad un ace e uno scambio lungo che stranamente gli arride.
L’allarme in casa Murray da arancione diventa rosso quando subisce il break nel 2° gioco. Il buon giorno si vede dal mattino, anzi il mal giorno si vede dal mattino: doppio fallo con challenge buttato. Sale fino al 30-15, ma Raonic aggredisce, chiude con lo smash, poi Murray sbaglia in manovra butta la palla e deve fronteggiare una prima palla break. Andy cerca di stanare il platano con un drop telefonato presto intercettato ma è bravo nel contro-drop che per il momento lo salva, ma una risposta fulminate lungolinea e un dritto che muore a rete consegnano il break a Milos che si porta avanti 2-1 e servizio.
Incredibile ma vero. Qui la partita sembrava ormai finita con Raonic chiamato “solo” a tenere il servizio, ma un inferocito Murray non le manda a dire. Mette pressione all’avversario che prima stecca un dritto che va fuori di kilometri, poi un’ottima risposta porta all’errore chi è alla battuta. 0-30. Ancora male, anzi malissimo Milos in uscita del servizio e break AZEROOO con una copertura fallace della rete. 2 a 2 e tutto torna sui soliti binari. Murray, visto il calo dell’avversario, ne approfitta e sale in cattedra, è on fire e non concede nulla quando è lui a servire. Parzialone di 8 punti consecutivi e vantaggio per 3-2. L’emorragia di punti si chiude quando è Raonic a servire, ma ha ancora parecchie difficoltà. La risposta di Murray si fa sentire e se poi aggiungiamo un passante strettissimo incrociato da circoletto rosso allora c’è da preoccuparsi. Arriva un’altra palla break per Murray che difende egregiamente la rete e per questo scatta l’urlo di incoraggiamento. Raonic per il momento annulla e costringe l’avversario all’errore. Ancora Raonic falloso e gratuito imperdonabile. Andy ancora non ne vuole sapere di far girare l’incontro. Seconda palla break e questa volta a salvare il canadese è il polso anche se nel mezzo c’è un piccolo battibecco con un challenge di Murray sulla prima che diventa seconda, ma il punto è legittimamente per Milos. Piccoli scampoli di Murray tengono in vita un game ormai all’epilogo e ci pensa il suo servizio a chiudere. Ancora tanta fatica per lui però.
Da qui in avanti non ci sono tanti sussulti. C’è un 15-30 sul servizio Murray, ma Raonic non arriva mai a palla break e ancora una volta denota i suoi limiti a rete, si riscatta però subito con un gioco lampo in cui non fa giocare il suo avversario. Altro game tenuto per Murray a 30 che concede qualcosa per via di uno scazzo generale che lo perseguita. Raonic sta per combinare la frittatatona quando nel 10° gioco si ritrova sotto 0-30 complice anche un doppio fallo. Si riprende subito anche grazie a qualche recupero prodigioso. Mette a segno anche un altro ace, il 5° della partita e siamo sul 5 pari.
L’11° gioco va ai vantaggi, ma non si arriva mai a palla break. Murray è sempre e comunque avanti: mette in mostra anche il serve&volley, poi colpo da maestro con un vincente di dritto incrociato e uncinato che pizzica l’incrocio delle righe sul 30-30, ma ancora non sfonda. Raonic in un’occasione è anche fortunato e la sua volèe gaglioffa si arrampica sul nastro per poi cadere dall’altra parte della rete. Murray però chiude. 6-5 e patata bollente che passa nella mani di Raonic. Non ci sono problemi per lui: non si scambia, si arriva sul 6 pari e tiebreak fu.
Il tiebreak vede da subito la prevalenza britannica. E’ Murray infatti a procurarsi il primo minibreak frutto di un punto vinto su uno scambio lungo. Subito 2-0. Si arriva fino al 4-1 senza patemi con un choppettino incollato alla rete per Murray. Poi 5-3 e all’improvviso tutto si riapre quando Raonic spara una sveglia vincente. Murray impreca. Uno scambio racambolesco si risolve a favore di Raonic con Murray che cerca di usare la racchetta come un put da golf. Dirimente il minibreak che porta Murray sul 6-5 che poi chiude alla prima occasione con un servizio vincente. 7 punti a 5 e partita che torna in equilibrio.
3° set
Si decide tutto nel 3° set che promette scintille. Ancora una volta è Raonic a partire forte. Game in apertura velocissimo e sprint anche nei primi 2 punti del servizio Andy che commette altrettanti gratuiti. Milos restituisce il favore nei 2 successivi e siamo 30 pari. Male Murray e arriva la prima palla break prontamente annullata però con il solito unforced canadese che arriva quando non deve arrivare. Arriva un altro regalo scozzese, seconda palla break ma non si chiude, non si chiude. Murray sta giocando male, ma dall’altra parte della rete non c’è un avvoltoio pronto ad approfittare della situazione e grazie al bonus dato dalla 2a palla nuova di zecca si cava dagli impicci. 1 a 1, ma ancora pagura.
Raonic non vuole sentire ragioni o recriminazioni. Nel suo servizio non si gioca ed è lui, se gli va, a concedere punti con un doppio fallo, non ci sono altri spiragli. All’improvviso si sveglia anche il servizio scozzese fino a questo momento sonnecchiante. 4 punti consecutivi e pessimo Raonic a rete. 2 a 2. Il copione ormai è chiaro e le occasioni da segnalare sono poche: sul 40-0 Raonic arriva un doppio fallo. Stop. Anche Murray imita il suo rivale ma ancora la nave della partita va a dritta senza nessuno scossone. 7° gioco, servizio Raonic: server-bot e si sa, errore a rete, e si sa. Bellissimo il punto di rovescio con cui Murray chiude il lungolinea sul 30-15, ma è punto che vale solo per lo spettacolo. Piccolo affanno per Andy nell’8° gioco quando prima un’ottima risposta e un dritto potente lo mettono under pressure e sotto 0-30. Ma Andy si riprende prontamente e quando si trova sul 40-30 sono passate le 3 ore di gioco. ‘ccezionale è il vincente di Raonic dopo una scambio durissimo. Applausi, ma vale poco. Servizio Murray preciso e deciso e 4 pari.
All’improvviso parallelo tra spazio e tempo, linea retta che divide il se, il ma, il why e il because. Luce spenta per Raonic, misura dei colpi andata e Murray che pressa durissimo. 4 punti consecutivi Murray e break azero servito su un piatto d’argento. C’è qualche occasione di far partecipare il challenge ma la sua presenza non era necessaria. Prima occasione ghiottissima per portare a casa il match. BOOM. Batte Andy e arriva una risposta vincente. Murray sta capendo poco o nulla ed è orrendo in manovra, manovra che fino a questo momento lo aveva visto padrone. Arriva l’immediato controbreak, un controbreak di rabbia e si va avanti. Raonic rifiata un po’ e concede 2 punti, sale 40-30 ma ancora una volta getta tutto alle ortiche: doppio fallo e breakkone Andy. Forse ci siamo.
Per una sorta di ribaltamento metafisico chi serve gestisce male lo scambio, il dritto di Raonic è potente e spinge fuori fal campo l’avversario. Piccola reazione scozzese, ma Andy è sprecone, se la prende anche con i flash degli spettatori in prima fila e arriva il controbreak-bis. Dirimente e fatale tiebreak che deciderà tutto.
Raonic al servizio, minibreak. Murray al servizio, minibreak con doppio fallo. Bene così. Andy viene a prendersi il punto a rete. 2-1, sequela di bel servizio e 4-3 scozzese. Il numero 1 del mondo dà una sgasata e si prende anche il 5-3 e grida. Ma il piccolo vantaggio dura poco, errorino e 5 pari. Arriva il 6-5 e primo match point, Raonic annulla con la potenza e il pubblico disturba un po’. Palla fuori di Raonic e 2° match point scozzese. Milos si salva ancora una volta, c’è anche un 3° match point e addirittura il platano si improvvisa serve&voller, ci prende gusto e aggredisce la rete per prendersi il punto che lo porta sul 9-8. Murray non trema e annulla il match point con una la seconda e discesa a rete. Altro punto per Andy e il 20° del tiebreak si spegne sulla rete. Murray vince 11 a 9, va in finale dove sfiletterà Djokovic, si aggiudica il match più lungo del 2016 giocato sulla breve distanza nonché il più lungo (sempre 2 su 3) della storia del Masters. Andy è stato ad un passo dall’inferno ma ne è uscito con classe e tenacia.