Top 10: Le sconfitte più sorprendenti della storia del tennis
La sconfitta di Serena Williams agli US Open contro Roberta Vinci è stata una delle più grosse sorprese della storia del tennis. Serena veniva da 4 Slam vinti consecutivamente e il Grande Slam per il 2015 era quasi sicuro visto che negli US Open non perdeva dal lontano 2011, quando una straripante Samatha Stosur la sconfisse in finale per 6-2 6-3. Vediamo una classifica di quelle che sono state le 10 sconfitte più sorprendenti della storia del tennis.
10) Ivo Karlovic b. Lleyton Hewitt 1-6 7-6 6-3 6-4, Wimbledon 2003
Nel primo turno turno del Torneo di Wimbledon 2003 il detentore del titolo e numero 1 del mondo Lleyton Hewitt perde contro il gigante Ivo Karlovic, croato, numero 203 del mondo. E’ una delle più grosse sorprese che si siano mai materializzate ai Championships ed era dai tempi di Manuel Santana che il detentore del titolo non perdesse al primo turno, allora Manolo fu sconfitto da Charlie Pasarell nel 1967. Hewitt era partito bene e aveva chiuso il primo set in 19 minuti non rappresentando una novità in quel di Wimbledon soprattutto nei primi turni. Lleyton sbaglia troppo e Karlovic usa la sua arma migliore per sconfiggere l’australiano: il servizio, mette a segno 18 ace e chiude in 2 ore e 24 minuti.
9) George Bastl b. Pete Sampras 6–3, 6–2, 4–6, 3–6, 6–4, Wimbledon 2002
Nel Court n°2 di Wimbledon si materializza una delle più grandi sorprese della storia del torneo con il detentore di 7 titoli Pete Sampras che perde contro lo sconosciuto svizzero George Bastl in quello che verrà definito il “cimitero dei campioni“. Pistol Pete mette a segno 8 ace e 10 doppi falli e che capisce che è tempo di lasciare il tennis definitivamente dichiara alla fine del match. Ma riserverà ancora un’ultima grande soddisfazione vincendo gli US Open ultimo torneo giocato dal campione statunitense.
8) Bill Scanlon b. John McEnroe 7-6, 7-6, 4-6, 6-3, US Open 1983
Lo scenario è il Louis Armstrong di Flushing Meadows e non mancano le frecciatine di Mac all’arbitro ma perde nel quarto turno e per la prima volta dal 1977 quando gli US Open si giocavano sulla terra battuta non arriva in semifinale agli US Open.
7) Alexander Volkov d. (1) Stefan Edberg, 6-3, 7-6, 6-2, US Open 1990
Edberg è la prima testa di serie e perde contro Volkov, numero 52 del mondo, al primo turno, evenienza che non si verificava dai tempi di John Newcombe contro Jan Kodes nel 1971 . L’unico precedente tra i 2 era stato a Basilea nel 1989. Per Edberg fu una grande batosta visto che era stato eliminato al primo turno anche al Roland Garros e si vede interrompere una striscia di 21 vittorie consecutive. L’arma vincente di Alexander è stato il servizio condito di 6 ace. Edberg è venuto spesso a rete ma è stato diligentemente passato e ha subito un break nel primo set e in quello finale è stato brekkato 2 volte nel 4° e nell’8° e ultimo game. L’ultimo punto è un dritto mancato a rete da Stefanello.
6) Juan Martin del Potro d. Roger Federer, 3-6, 7-6 (5), 4-6, 7-6 (4), 6-2, US Open 2009
A New York nella edizione 2009 degli US Open si materializza una delle più grosse sorprese della storia del tennis. Il 20enne argentino Juan Martin Del Potro batte Roger Federer e vince il suo primo titolo del Grande Slam della carriera. L’ultima sconfitta di Federer a New York risaliva al 2003. La finale sarà ricordata per avere avuto come protagonista anche Hawk-Eye spesso a sfavore del campione svizzero che non si è scomposto mantenendo il suo caratteristico aplomb. Roger è stato uno sprecone: in vantaggio di un set è andato a servire per il secondo sul 5-4, è salito fino al 30-0, poi Del Potro ha tirato fuori il suo magistrale dritto, Roger ha un set point sul 40-30 e c’è una chiamata dubbia che grazie ad occhio di falco viene evidenziata come out, Juan Martin ottiene il break e vince il tie-break per 7 punti a 5. Nel terzo set ha la possibilità di chiudere essendo andato avanti 4-3 e servizio ma perde il servizio e Roger chiude il set con il suo. Il quarto set è deciso dal tie e il quinto e ultimo parziale vede il gigante di Tandil andare subito avanti 2-0 con break e ne ottiene un altro per chiudere definitivamente la pratica per 6 giochi a 2.
5) Richard Krajicek b. Pete Sampras 7-5, 7-6 (7-3), 6-4, Wimbledon 1996
Dopo 3 vittorie consecutive ai Championships finisce (momentaneamente) il regno di Sampras che è sconfitto dall’olandese Richard Krajicek, un gigante di 1.96 m che spara come Pete delle cannonate al servizio, il cui movimento è stato definito come il migliore che sia mai visto nel tennis. Così si ferma a 25 la striscia delle vittorie consecutive a Wimbledon per Sampras. Gli ace messi a segno da Pete sono solo 5 ed è chiaro che non sia giornata, lo statunitense ha avuto anche la possibilità di breakkare sul 5-5 del secondo set essendo stato sotto 0-5, ma non c’è rimedio. Alla fine gli ace di Krajicek saranno 29.
4) Ken Rosewall b. Lew Hoad 4-6 6-2 6-3 6-3 , U.S. National Championships 1956
Nel 1956 Lew Hoad disputa una stagione straordinaria tra i dilettanti e conquista i primi 3 titoli del Grande Slam di quell’anno oltre a diversi altri tornei come gli Internazionali d’Italia e il Torneo di Amburgo. Si presenta a Forest Hills da strafavorito e non ha nessun problema ad arrivare in finale, ma ad attenderlo c’è il suo amico e connazionale Ken Rosewall che gli infliggerà la sconfitta più dolorosa della sua carriera e che molti versi l’ha indirizzata in binari sbagliati, primo tra tutti il suo mancato passaggio al professionismo che con il Grande Slam del 1956 era quasi automatico e che avverrà solo dopo la vittoria a Wimbledon del 1957. Davanti a 12.000 spettatori si materializza l’incubo per il 21enne efebico adone biondo. Hoad tira le sue solite cannonate, ma dall’altra parte della rete c’è un mago nella risposta dal rovescio sublime. Lew lotta solo nel primo set vinto per 6 giochi a 2, poi scompare dal campo, viene brekkato 2 volte nel 2 set: al 6° e 8° gioco e 3 volte nel 3° set una volta zero (nell’8° gioco). Nel quarto set solo 2 game vanno ai vantaggi entrambi vinti da Rosewall che chiude per 6 giochi a 3.
3) Michael Chang b. Ivan Lendl 4-6 4-6 6-3 6-3 6-3, French Open 1989
Il quarto turno del Roland Garros 1989 tra Chang e Lendl sembra un match di ordinaria ammistrazione per il cecoslovacco numero 1 del seeding e i primi 2 set vinti ne sono la testimonianza. All’improvviso Michael si sveglia e vince il terzo parziale ma comincia a manifestare i primi segni di crampi, sembra spacciato ma, deficitario di doti fisiche, come un Ulisse dei nostri tempi mette in campo la metis, l’astuzia: ad ogni cambio campo prende quando più tempo possibile mangiando a piccoli bocconi una banana con l’intendo di innervosire Lendl, e ci riesce. Nel quinto set Chang mette in mostra il capolavoro dell’astuzia, il famoso “servizio da sotto“, invece di servire secondo i canoni colpisce la palla dal basso verso l’alto spiazzanto Lendl che si vede costretto a venire a rete e viene passato essendo visibilmente disorientato e il pubblico impazzisce. Ma le prodezze del cinesino non erano finite. Nel match point mette in mostra una super SABR antelitteram che stupisce ulteriormente il cecoslovacco che non è spiazzato dalla risposta di Chang ma piuttosto dalla pressione psicologica che la posizione dell’americano comporta, così sbaglia e perde inesorabilemente il match.
2) Henry Cochet d. Bill Tilden 6-8 6-1 6-3 1-6 8-6, U.S. National Championships 1926
Il 17 settembre 1926 finisce il regno di Bill Tilden sullo Slam americano che durava da 6 anni, a detronizzarlo è il francese Henry Cochet tanto poco considerato da non essere convocato dalla Nazionale francese per la Coppa Davis. I 10.000 spettatori del West Side Club sono increduli. Il primo set è vinto strenuamente dal campione uscente per 6 giochi a 8, nel secondo molla e in campo c’è un Cochet di lusso che concede un solo game all’avversario e scende a rete molto spesso, in questo modo conquista anche il terzo set. Nel quarto ritorna un grande Tilden che comincia a sparare cannonate come aveva sempre fatto per tutta la carriera e questo gli permette di pareggiare i conti e portarsi 2 pari. Il quinto set è molto equilibrato ma il primo a brekkare è il moschettiere che vince per 8-6 interrompendo a 42 il numero di vittorie consecutive (record all time) di Big Bill nello U.S. National Championships.
1) Soderling b. Nadal 6-2 6-7 6-4 7-6 , Roland Garros 2009
La madre di tutte le sconfitte si materializza al Roland Garros in una domenica di maggio. Il 4 volte campione e imbattuto Rafael Nadal con una striscia attiva di 31 vittorie consecutive soccombe sotto i colpi dello svedese Robin Soderling che per tanti anni rimarrà l’unico ad averlo battuto a Parigi e nella partita al meglio dei 5 set sulla terra battuta. Il primo set è dominio svedese con Robin che concede poco o nulla a Nadal, questi torna in partita nel secondo e vince il tie-break. Nel terzo Soderling brekka ad inizio parziale e mantiene il break fino alla fine e chiude per 6 giochi a 4. Nel quarto è Nadal ad andare avanti per 2-0, ma Soderling recupera e si va al tie-break, qui sale subito 6-1 e converte il secondo match point che ha sulla racchetta, Nadal perderà ancora a Parigi nel 2015 contro Djokovic, ma questa rimane una sconfitta bruciante e inaspettata per quello che aveva dimostrato Nadal sulla terra battuta sia prima dell’incontro, sia per quello che dimostrerà negli altri anni di carriera.