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US Open 2017: Analisi Tabellone. Federer complesso, Nadal medio, Murray a casa

La 137a edizione degli US Open sarà l’edizione dello Slam americano con più defezioni di top 10 di sempre, ben 4 top 10 assenti. Si fanno sentire le assenze dei 2 finalisti dello scorso anno, evenienza che non accadeva dal 1971 quando i giocatori della WCT non furono ammessi allo Slam a stelle e strisce. Ancora anche Nishikori, ma questa non è una notizia. Lo è a metà l’assenza di Milos Raonic. Clamorosa ma prevedibile anche quell’ex numero 1 del mondo Andy Murray che sabota il tabellone come nessuna aveva fatto prima Tutte queste defezioni concentrano l’attenzione sui 2, sempre loro, grandi rimasti che si giocano il numero 1 del mondo. La lotta nuda e cruda riguarda solo Nadal e Federer. I 2 sono capitati nella stessa parte di tabellone per cui un loro eventuale scontro ci sarà solo in semifinale. A conti fatti la difficoltà intrinseca del torneo presenta la seguente graduatoria tra i primi 3 della classe: Federer con il tabellone più difficile, Nadal più fortunato di Federer, e Murray a casa.

Quarto di finale Nadal-Dimitrov

Nadal si ripresenta a Flushing Meadows come numero 1 del mondo e testa di serie numero 1, ça va sans dire,  così come capitato nel 2010 e nel 2008. Il ritorno al vertice per lui è stato un premio per questa parte di stagione straordinaria che ha disputato non lesinando forze da spendere in tutte le parti del mondo giocando tutti i Masters 1000, più qualche altro 500 (inutile o quasi). Questo tabellone in tempi non sospetti sarebbe stata manna dal cielo, ma le prestazioni in chiaroscuro a Montreal e a Cincinnati non fanno presagire niente di buono e nel suo lato c’è Roger Federer nettamente più forte di lui in questo momento sul veloce come dimostrano nei primi 3 incontri dei 2 nella prima parte di stagione. Rafa debutta contro Lajovic una partita molto facile sulla carta. Non ci dovrebbero essere problemi anche nel secondo turno dove ci sarà il vincitore tra Daniel (Taro) e la wildcard Tommy Paul, preferito a Shapovalov perché americano? Chi lo sa. Nella terza partita ci potrebbe essere la più grande revenge della storia perché è Richard Gasquet l’indiziato numero 1 a sfidare Rafa nel terzo turno. Facili per lui sembrano le sfide prima contro il lucky loser Leonard Mayer e lo è di più il secondo contro un Sugita facile preda del transalpino anche se il Nishikori 2.0 sta giocando bene in questo periodo. C’è anche Blancaneaux. Ma chi è? Ma la domanda non è:”Chi è?”, la domanda è:”Perché?”. Perché è stata assegnata la wildcard a lui anziché a Shapo. (Già è la seconda volta che si ripete questo concetto, e non sarà l’ultima).

L’avversario del quarto turno dovrebbe uscire nello scontro tra Fognini e Berdych, ma qualcuno punterebbe mezzo dollaro su uno o l’altro? Lasciamo fare al caso. Per il Fogna nazionale ci sarà un derby in apertura, esattamente contro il qualificato Stefano Travaglia. Questa è già una notizia perché vorrà dire che avremo nel secondo turno un giocatore che si è cinto la testa dell’elmo di Scipio. Il figlio di Fufo dovrebbe incontrare Troicki facilmente pronosticabile vincitore su Troicki a sua volta favorito contro Gombos. Nell’altro spicchio Berdych ha un esordio non facile contro Harrison, stesso dicasi per Dolgopolov nella seconda partita. Ucraino sempre pronto a tankare sul più bello. Accusato di fixing lui ha risposto:”Arrivati ad un certo punto non mi spiace più giocare, e non è una grande sorpresa per gli scommettitori questa…“.

Nelle prime fasi in questa parte di tabellone Dimitrov sembra quello che ha pescato meglio. Per lui nelle prime partite ci sono tanti desaparecidos che non dovrebbero costituire ostacolo serio per il campione di Cincinnati. Šafránek per lui al primo turno (Sì, ma chi è?).  Impronosticabile  secondo turno. Bedene e Rublev sono 50 e 50, forse meglio Bedene, ma non c’è da mettere nessuna mano sul fuoco. Il numero più alto indica in Pablo Cuevas il più probabile sfidante di Greg al terzo turno, ma Pablo è mezzo vivo e mezzo morto. Anno in chiaroscuro per lui, più scuro che chiaro e grande incognita che pende su di lui. Dovrebbe avere vita facile contro Zum Zum che però ha ben figurato a Winston-Salem. Tagliati fuori in partenza i vari Stebe e Kicker.

Quarto di finale Federer-Thiem

Il super-favorito e lanciato verso il 20° Federer non è stato fortunato nel sorteggio, poteva andargli peggio, ma anche molto meglio, perché? Andiamo a spiegare. I primi turni per lui sono di puro riscaldamento. C’è curiosità sull’esordio contro il negretto Tiafoe che ha fatto fuori Zverev a Cincinnati. Sembra essere più lui una minaccia che il secondo turno contro il più probabile Youzhny o lo sconosciuto Kavicic (che non c’era con il basket). Il russo ha fatto diversi exploit qui a New York, ma i tempi d’oro per lui sembrano passati. Tra le tds più pericolose che Rogé poteva pescare al terzo turno ha preso la 15a forza, la penultima dietro solo a quella dell’ultimo entrato Robin Haase, e questo è un punto di fortuna dello svizzero. Paradossalmente non potrebbe essere lo spagnolo a presenziare il terzo turno ma il suo connazionale Fernando Verdasco che ha deciso che da qui a fine carriera farà la mina vagante, a differenza della cantante Tigre di Cremona, che non si schioda dalla sua dimora. Non sono da buttare via né Pospisil, bhè, forse sì, né Kuznetzov. Fino a qui tutto liscio per il Re, ma ora iniziano i problemi. Nel quarto turno ci dovrebbe essere Nick The Beast se non perde la testa e gioca focused come contro Nadal e Ferrer a Cincinnati. Tabellone morbido per l’australiano che dovrebbe avere vita facile contro il connazionale Millman, così come nel secondo turno contro o Jaziri o Monteiro, coppia d’oro. La sfida più succulenta doveva essere quella contro Querrey, ma è saltata. Questa ultima parte di tabellone innalza la difficoltà del tabellone del numero 3 del mondo. Il ricordo della semifinale di Miami con il tiebreak finale deciso dal pubblico non lascia qualche spiraglio per un eventuale upset, anche se nessuno metterebbe mai Nick davanti a Federer.

Dominic Thiem, che in questo momento ondeggia tra il pessimo e l’ancora più pessimo, si ritrova un tabellone confezionato d hoc. Per lui ci sono 3 WC, un PR e 2 vecchie glorie. Fantastico. L’esordio dell’austriaco è contro Minaur da cui si attende un botto da un momento all’altro. Friztante sfida a secondo turno contro Taylor (Fritz) o contro Baghdatis. Il candidato numero 1 del terzo turno è Mannarino, ottima 30a testa di serie che ben sta figurando in questo periodo dell’anno. Il francese non dovrebbe avere difficoltà a sbarazzarsi il PR Berankis all’esordio. Secondo turno complesso per lui con Ivo Karlovic pronto a ritoccare i record di longevità del torneo, degli Slam e dell’era Open in generale, sempre con il nulla osta di Connors. Domenico incrocerà nel quarto turno uno tra AGUT e Del Potro. AGUT è quello più in forma al momento, protagonista a Winstom-Salem, Del Potro è quello con il potenziale più alto, ma con una stato di forma pessimo per i suoi standard. La loro sfida al terzo turno sembra scontata. Difficile immaginare un Seppi redivivo o un Dustin Brown che inizia a giocare bene sul cemento. Non sono da prendere in considerazione: Kypson, Menéndez-Maceiras e Laaksonen. Già domandarsi chi sono dà loro una cerca notorietà che meritano meno di altri.

Quarto di finale Cilic-Tsonga

Tra i primi 8 della classe quello che ha pescato più no great opponents è Tsonga, sarebbe tutto magnifico se ad oggi non fosse lui stesso un no great opponent. Ma tolta questa disquisizione filosofica spostiamoci sul pragmatismo. Copil per il francese al primo turno. Facile. Poi c’è il grande protagonista di Montreal e qualificato Denis Shapovalov. Il 18enne canadese ha dovuto passare 3 turni di qualificazioni per colpa di wildcard assegnate un po’ a casaccio, o forse con troppo campanilismo. I fari sono puntati su Shapo che si spera possa fare bene al suo debutto in uno Slam, ma già abituato al 3 su 5: chi si scorda la sua pallata a Arnaud Gabas? Jo ha pescato il peggiore del gruppo di coda del seeding, Haase e per questo non tanto sicuro di incontrarlo nel terzo turno. Potrebbero passare al suo posto Almagro, Johnson o Edmund. Tutti giocatori sullo stesso livello. Dati alla mano e oggi (lasciamo stare le carriere).

Sezione ancora più variopinta quella con Carreno a reggere il picchetto insieme a Ramos. Qui potrebbe succedere di tutto, ma saranno i 2 spagnoli ad arrivare al terzo turno. C’è Istomin per Albert, l’eroe di Melbourne, all’esordio. Nella seconda partita Mahut, qualificato ai danni di Tsisipas. Fuori gioco in partenza Fucsovis. Non sembrano essere degli ostacoli insidiosi né King (un altro, e siamo a 3), né Norrie, né Tursunov.

Cilic prende il posto dell’ulitma ora del “fortunato” Murray, ma perché lo era Andy e ora Marin? Ebbene sì, dalla sua parte ci sono tutti avversari ampiamente alla sua portata, sempre considerando un Cilic sano. Esordio per lui contro Tennys Sandgren. Il nome è tutto un programma. Secondo turno più con Floryan Mayer che con Dutra Silva. Si aspetta Schwarzy al terzo turno, ma sarebbe gradita sorpresa un ritorno ai suoi standard del PR 4K (che non è un mitra semi-automatico). C’è Pouille capolista dell’altra sezione, Pouille che quest’anno ha perso con troppa gente abietta. Dovrebbe essere lui ad arrivare al terzo turno incrociando un redivivo Ferrer chiamato a dimostrare se queste 2 ottime settimane di tennis siano solo il canto del cigno oppure una ritrovata condizione.

Quarti di finale Alex Zverev-Querrey*

SQN1 prende il posto di Cilic incasinando l’articolo e il tabellone, sarebbe d’uopo un “trova-sostituisci“, ma non funzionerebbe, così si procede manualmente. Già il primo turno potrebbe essergli fatale con un redivivo Gilles Simon pronto a riscattare anni e anni di oscurità dopo l’exploit di Shanghai 2014. Molto più semplice sulla carta il secondo turno contro o Eubanks o Sela. Si spera poi che finalmente Khachanov possa arrivare al terzo turno, almeno questo, non chiediamo altro. I vari Lu, sicuro, ed Albot Escobedo sono avversari alla sua portata. Sam viene inserito nel gruppo parlamentare misto dove non c’è un leader. Il numerino del tabellone ci suggerisce John Isner, bombardiere in stato di grazia. Ha fatto bene nel post-Wimbledon e New York, è casa sua e potrebbe piazzare la zampata decisiva per incidere il suo nome nei grandi degli States. Facile per lui il primo turno contro Pierugo. Meno facile un eventuale scontro contro Chung o Zeballos. Al terzo turno ci potrebbe essere M. Zverev, ma non sarebbe scandaloso trovare un Paire rinsavito. Chissà. Da segnalare Kwiatkowski, campione NCAA e wildcard americana. Forse la USTA dovrebbe ripartire meglio le WC, non sempre viene fuori un Connors o McEnroe dai college più fighi del mondo. Chiusa parentesi.

C’è grande fervore per capire dove potrà arrivare il Next Gen ma ormai affermato Alex Zverev. Vincitore di Roma e Montreal a 20 anni è a New York che deve dimostrare di essere un grandissimo dopo che ha velatamente tankato Cincinnati per via della stanchezza. Tabellone di media difficoltà per lui con un King (non quello) all’esordio. Difficile per essere un secondo turno la presenza o di Coric o di Vesely. Altrettanto complesso se non di più l’incrocio al terzo turno contro Kevin Anderson che si fa preferire ad Aragone, Giannessi, e qui non ci vuole molto, e al PR Gulbis, il re dei locali notturni che diventa PR, chi ce lo doveva dire mai? Nella section di Sasha si annidato tante insidie, ma tutte al di sotto del suo livello e tutti non campioni. Il capitano di questa ciurma è Jask Sock che dovrà vedersela con Thompson nel primo turno. Fabbiano l’Italiano ha l’occasione di vincere la prima partita in uno Slam contro l’abbordabilissimo J-P Smith. Al terzo turno dovrebbe esserci Muller primus inter pares in gruppo eterogeneo insieme a Tomic, Lorenzi e Sousa. In sintesi: Sasha vs Sock il quarto turno più probabile.

Proiezione banale

Visto che tennisabstract.com tarda a pubblicare le sue sofisticatissime proiezioni, ne inventiamo di nuove, molto meno sofisticate, anzi direi quasi banali. Dividiamo il seeding in gruppi. Per ogni gruppo si stila una classifica dei giocatori che al momento sono più in forma per questo US Open. Siccome una delle prime 4 tds può incontrare uno solo dei giocatori di ogni gruppo selezioniamo quelli capitati nel loro spicchio di tabellone. La forza dell’avversario per le prime 4 tds viene calcolato come l’inverso nella sua classifica all’interno del gruppo. Si assegna un coefficiente di difficoltà proporzionale al turno in cui si può incontrare quel giocatore. Si parte da 2 per il 3T, poi 4 per il 4T, 8 per i QF e 16 per le SF, sommiamo i valori ottenuti ed ecco il valore relativo che indica la difficoltà del tabellone. Per non tediarvi ho deciso di calcolare solo il valore relativo dei primi 2 della classe, che poi sono quelli che godono della maggiore attenzione mediatica. (L’aggiunta di Cilic è arrivata dopo la defezione di Murray)

Facile intuire come il tabellone Federer sia più difficile di quello di Nadal, ma di pochissimo. Cilic è messo molto, ma molto meglio. (Si spera di non aver fatto errori dopo le sostituzione del tabellone dell’ultima ora).

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