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The GOAT Theory: 1935, Il doppio conta qualcosa

1935

I migliori del mondo del 1935 sono Vines, Tilden e Nusslein, però tra tutti emerge Vines che è la super-star tra i professionisti. La sua superiorità si manifestava nel “gioco veloce”, soprattutto quello indoor. Purtroppo, in questa stagione non c’è un innesco importante dai dilettanti e per questo motivo non si può allestire una nuova World Series. È altrettanto inutile ripetere quella dell’anno precedente, per cui si decide di costruirne una “anomala”: un Round Robin a 4 con particolare attenzione al doppio. A partecipare a questo tour sono Vines e Tilden, notoriamente singolaristi e gli specialisti del doppio: George Lott, il migliore del mondo, e Lester Stoefen. La coppia americana già protagonista del circuito amateur si distingueva per la complementarietà dei ruoli: da un lato Lott era il giocatore tecnico dall’altro Stoefen era quello “potente”. Gli H2H saranno strutturati in questo modo: Lott-Stoefen vs Tilden-Vines. Tilden era stato un grande doppista da dilettante, però aveva perso l’abitudine a giocarlo e lui stesso dichiara di essere “il peggio doppista del mondo”.

Si parte il 9 gennaio al Madison Square Garden con 14.000 spettatori paganti. La partita di apertura è Tilden vs Lott dove vince Bill. Però l’attrazione principale è il doppio, giocato al meglio dei 5 set. Spettacolare è il primo della serie, con un 6-4 al 5° set che si protrae fino a mezzanotte e 25 in cui vincono Tilden e Vines.

A Philadelphia ci sono 6.300 spettatori. Il doppio è ancora protagonista e c’è ancora un 5 setter e vincono ancora Tilden e Vines. La prima vittoria della coppia Lott-Stoefen arriva a Pittsburg, però qui si giocava al meglio dei 3 set. A Boston George e Lester vincono il primo set 31-29, il più lungo set della storia fino a quel momento, però poi perdono la partita davanti a 4.500 spettatori. Nel frattempo, prosegue il tour di singolare passato in secondo piano. Dopo la prima parte le statistiche dicono: Vines-Stoefen 14-0, Tilden-Lott 11-3 (più un pareggio a Buffalo).

Al Convention Hall si misura la velocità del servizio e dati riportano:

  • Tilden: 128.4 mph
  • Vines: 130.2 mph
  • Stoefen: 131.4 mph
  • Lott: 108.6 mph

A febbraio la troupe si sposta sulla West Coast. Stoefen ha un virus intestinale e per questo motivo lui insieme al suo partner perde spesso in doppio. La situazione si fa insostenibile e il 7 marzo Nusslein sostituisce Lester. Il tour è molto efficiente dal punto di vista logistico, ci sono delle crepe, però è superiore agli anni precedenti.

A fine febbraio si gioca un torneo tradizionale, il Pan American a Miami Beach. Non ci sono né Tilden, né Vines. Vince Nusslein su Kozeluh.

Nusslein debutta ad Indianapolis contro Vines. Ci sono 4.000 spettatori. Le sfide di doppio diventato squilibrate perché il tedesco non è certo un doppista. Praticamente non l’ha mai giocato nella vita essendo “nato come professionista”. Il 9 maggio a New York si aggiungono i francesi Martin Plaa e Robert Ramillon.

Si gioca il Madison Dixon Pro, un piccolo evento con 6 giocatori al via. Si gioca a Virginia Beach. Della stessa risma è il torneo di Atlanta, sempre con tabellone a 6.

L’Associazione Tennisti Professionisti, che non è l’ATP che sarebbe nata molto tempo dopo, ma l’IPA. Bill Tilden era il leader dell’IPA, International Pro Players Association, che escludeva i teachers. Per questo motivo Tilden è costretto a dimettersi dalla vecchia Professional Lawn Tennis Association che includeva anche i teacher. Vines era in entrambe le associazioni, associazioni che non erano in contrasto tra di loro. Nonostante il crescente numero di queste Federazioni è sempre l’ILTF a fare la voce grossa e impedisce alla Federazioni nazionali di ospitare nei loro club gli eventi professionistici.

Si organizza ancora la Bonnardel Cup, una sorta di Davis per i pro. In finale arrivano USA e Francia. Vince la Francia per 4-1.

Nel frattempo, si giocano diverse sfide miste pro-amateur. Nusslein prima gioca con Allison e poi con Wood.

Si va in Europa e si apre la campagna a Strasburgo con un piccolo evento. L’evento clou è il French Pro che si gioca al Garros che vede tutti i migliori al via. Un tabellone a 24 e con Vines si ha una garanzia di qualità. Vince proprio l’americano che approfitta di un Tilden che si perde per strada, e sconfigge in finale Nusslein.

Un altro grande evento, allo stesso livello del French Pro è l’International Pro Championship of Britain di Southport giocato sull’”Hard Court”. In finale ci sono 5.000 spettatori, per rendere l’idea dell’importanza dell’evento, poco conosciuto ai più. Vince ancora Vines.

Ci gioca anche un team event ad Amsterdam con Plaa, Ramillon, Vines e molti pro olandesi. Poi ci sono altri eventi minori che però danno sempre un + 1 a chi lo vince: La Baule, Deauville e Le Touque.

Continuano gli eventi “preistorici” quali British Pro e German Pro (con 4.000 spettatori in quest’ultimo),

Tilden torna a giocare negli USA dove c’è lo US Pro giocato all’Orange Lawn Tennis Club. Non ci sono tutti i migliori e si fatica a considerarlo un Major, però nei limiti dell’anno 1935 può essere incluso in questa categoria. Storica la finale in cui riesce a prevalere Tilden nonostante i 2 bagel presi.

I migliori vanno a Wembley, e questa volta ci sono tutti e per questo motivo il torneo londinese diventa il migliore dell’anno. La finale è tra i più forti e Vines batte Tilden. Lott e Stoefen si aggiudicano il doppio.

A Parigi, sul cemento dipinto di rosso si giocano dei match stile Bonnardel Cup con 9.000 spettatori nella prima sera e 10.000 nella seconda.

Henri Cochet va a promuovere il tennis in Egitto, India, Indie Occidentali, Filippine e Cina. Il francese va anche in Australia e gioca contro R. Cummings e fa tappa in tante città asutraliane.

Il numero 1 non può non andare a Vines che vince: Garros, Southport e Wembley. Tilden e Nusslein si contendono il 2° posto.

Non ci sono scossoni e solo un’anonima Erthel Burkhardt Arnold diventa professionista.