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Caro Babbo Natale…vorrei, vorrei, esaudirei tutti i sogni miei

Come ogni anno siamo riusciti ad intercettare le letterine spedite dai tennisti a Babbo Natale. Si sa che ormai i tennisti sono grandi e vaccinati ma ancora vogliono credere nei sogni e rinnovano questa tradizione nella speranza di aver un aiuto dall’alto. Come da tradizione in Lapponia arriva il cartaceo, non esistono email per Santa Claus, quindi carta, penna, calamaio, saliva e francobollo speciale. Ma vediamo il dettaglio di alcune di esse senza rivelare il mittente.

“Hola Santa, Todos bien?! Por questo anno intendo chiederti poco o niente. La maravigliosa stagione del 2017 è stata muy hermosa. Como ogni ano todos mi chiedeno de fare un figlio, ma yo non intiendo farlo. Non es mi intenzione battere el record del mi amigo Rogé. Una sola escosa. No infortuni. Yo ha una certa etas e non intiendo patir. Nunca torneo, ma una stagione mui serena”.

“Carissimo Babbo Natale. Lo sappiamo che tu lavori per me, se vuoi puoi chiedermi tu quello che vuoi. La mia banca suona il rock…e tutto il resto all’occorrenza. Cosa ti piacerebbe avere? No limits. Vuoi sapere se io sono il più grande? You have be careful, I don’t ask them stupid questions like that. Dai, visto che ci siamo ti chiedo io qualcosa. Hai presente Rafa, il mio amico fraterno? Lascialo dove sta. Non vorrei che il mio record di Slam fosse superato. Ahia, ahia, Ahiaiiii. Ti chiedo solo questo”.

“Ciau Santa Klaus. Io chiedo te solo di non fare chokare me. Masters va bene per me, ma Slam è troppo per me? Io avere grande rovescio, rovescio una mano come grandi campioni passato, posso fare a vincere grande torneo. Può tu aiutarmi? Anno scorso io vicino in Australia, solo Nadal battuto me in grande partita, questo anno io sicuro che vincere. Se no succede spaco bottiglia amazo familia!”.

“Caro Santa Klaus come tu sta? Io sono ciovane molto fotte. Tutti otiano me pecché pello. Io non mi spieco. Questo anno è anno tella svolta. Io chieto solo vincere crande torneo, torneo di erba di Lontra. Mio fratello rosicone, ma io non importa, io gioca con rovescio tue mani. Non si pole quello erba Londra? Meglio cemento americano o terra pattuta Parigi. Australia? Pure pene, anzi penissimo. Crazie mille”.

“Caro Babbo Natale, ti scrivo una lettera veloce, velocissima. Sono impegnato del torneo round robin di 1,2,3 stelle dove gioco sia il doppio che il singolare. Quest’anno cosa mi hai regalato? Tornei su tornei su tornei. Quest’anno cosa voglio? Tornei, su tornei, su tornei giocati, certamente, non ti credere. Ho battuto Nadal sulla terra battuta…e allora? Io voglio giocare, giocare solo giocare. Grazie. Tuo Dom”.

“I have a chance. BOOM. I have another chance. BOOM. Perché Santa tutti i federiani mi persequitano? Io non ho fatto niente. Ho vinto solo una partita, solo uno Slam. Che sarà mai? L’ha vinto Johansson. Dai su. Potevo vincerlo contro Rios, ma quello svizzero si è messo lì. Cosa chiedo? Fai dimenticare a metà dell’umanità quel cavolo di 2014. Tornei? No, grazie. Mi basta quelli che ho. Grazie”.

“Com ca va Santa? Grande questo anno por moi. Io volevo la top 10 e ho avuto il numero 7. Posso chiedere di più? No, merci. Però visto che ho preso carta e calamaio ti chiedo una cosa: dato che tutti i morti dell’ATP non vinceranno niente mi puoi mettere in lista per un torneino con il 1000 davanti? Chiedo solo questo. Merci boucù”.

“Stop, stop, stop. Ma l’anno scorso ti ho scritto? Io non ricordo. So solo che ho scritto alla tua collega Befana. Ho lasciato la mia sock sul camino e ci ho trovato un Bercy. Siamo sicuri che non vi siete messi d’accordo. Tutti mi denigrano, ma sockoglioni. Perché…se mi parte l’embolo sockazzi. Qualche altro torneino c’è per me? Metto una calza anche per te. Thank you”.

“Asshole! Che annata è questa?! Io devo vincere uno Slam all’anno. Te lo dissi 3 anni fa e ora che fai, scappi? Vieni qua che me te magno! Mo che devo fare a inizio anno? Mi ha lasciato anche Magnus. Che devo fare? Mi ritiro? Dillo tu! Vergogna. Che figura mi fai fare a Parigi? Allora te lo ribadisco: io voglio vincere a Wimbledon. E crepi l’avarizia! Uomo avvisato e trequarti salvato”.

“Ma io ti avevo scritto? Mi pare che solo quelli bravi possono farlo. Però visto che ci siamo ti scrivo. Che te devo dire? Devo pure chiederti qualcosa? Ma de che? Top 10 io? Te lo immagini? Ho giocato al Masters. Te lo immagini? No, dai. Che ti devo chiedere? Niente. Auguri”.

Per il momento la rassegna si ferma. Se riusciremo a trovare altre lettere le pubblicheremo senz’altro.