Tennisball, l’arte di vincere nel gioco del diavolo
Nel 2011 esce un film che passa sottobanco per via del successo di “The Artist“, ma non per gli amanti dello sport. Un grande Brad Pitt veste i panni di Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics (baseball), che dopo un’ottima annata è costretto a rifare la squadra “saccheggiata” dei suoi migliori talenti dalle squadre più ricche. Beane viene aiutato da Peter Brand (personaggio immaginario) che usa un approccio numerico-statistico invece che analisi superficiali fatte dagli scout ancorati ad un stile ormai obsoleto. Il lavoro di Brand si basa sulle teorie di Bill James, uno dei più grandi se non il grande statistico del baseball. Gli Athletics non vinceranno il titolo ma con un budget 4 volte inferiore a quello dei New York Yankees riusciranno a collezionare 103 vittorie nella regular season proprio come la squadra della Grande Male, inoltre la franchigia di Oakland collezionerà 20 vittorie consecutive, record dell’American League.
Sì, ma a noi non interessa il baseball. E neanche a me. Quello che è fondamentale in questo sport è che le statistiche e i numeri sono pane quotidiano e attraverso studi di anni e anni, di migliaia di partite, si è riusciti a ricavare delle formule oggettive e soprattutto condivise per valutare determinati aspetti del gioco. Perché allora parlarne? Semplice, troviamo un parallelo con il tennis che condivide tanti aspetti col gioco del baseball, uno tra tutti: la mancanza di tempo.
Le manie che perseguitano gli appassionati di tennis sono le stesse di quelle del baseball solo che nel giuoco delle basi i parametri sono diversi, ma lo scopo è sempre il medesimo: stilare classifiche, soprattutto di rendimento. La domanda che sta alla base del baseball (assonanza voluta) è: chi ha avuto il migliore rendimento alla battuta? Per tanti e tanti anni per misurare questo parametro si usava la BA = batting average, tradotto in italiano come media battuta. E’ una statistica che tutti i giocatori di baseball si portano dietro per tutta la carriera ed è riconosciuta dalla MLB. Come si calcola? Rapporto tra il numero totale di valide e il numero totale dei turni alla battuta. Molto lineare come parametro. James fu il primo a comprendere che questo parametro non era sufficiente a misurare l’efficacia di un battitore.
On-base percentage (OBP)
Fu su questa base che nacque l’On-base percentuage che introdusse altri parametri riguardanti la performance del battitore come le basi ball, la base ottenuta per colpa del lanciatore che colpisce il battitore (hit by pitch) e le apparizioni al piatto. (E’ questo il parametro che più di tutti stava alla base delle scelte di Beane nel film).
La OBP misura quanto frequentemente un battitore raggiunge la base. E si ottiene:
H = valide, BB = Basi ball, HBP = Hit By pitch, AB = apparizioni al piatto, SF = Sack Fly (4 ball voluti)
Slugging percentage (SLG)
Ancora gli statistici non erano soddisfatti perché mancava qualcos’altro come gli homerun. Singoli, doppi, tripli e grand slam. Fu così che nacque la SLG che misura la “produttività” di un battitore.
E’ calcolato come basi totali diviso per le apparizioni al piatto. AB = numeri di apparizioni al piatto. 1B = singola base, 2B = 2a base, 3B = 3a base, HR = Homerun.
Le basi ball sono escluse da questo calcolo, le apparizioni al piatto che finiscono con una base ball non sono conteggiate. Non è una percentuale ma una scala di misura il cui massimo è 4.000
On-base plus slugging (OPS)
Tanto per non farsi mancare nulla si decise di accorpare le info contenute nei 2 parametri precedenti per creare l’OPS = OBP + SLG
TB = Total bases.
Perché questo enorme excursus? Perché ci suggerisce che magari nel tennis le statistiche che abbiamo sempre avuto tra le mani per misurare la performance di un giocatore in determinati aspetti del gioco non sono così consistenti. Difficile capire chi ha fatto meglio al servizio mettendo a confronto solo % di prime in campo, % di prime vinte, % di seconde vinte. Danno qualche info, ma non quello che sogliamo sapere, ossia: chi ha servito meglio?
Per rispondere alla domanda in prima battuta usiamo un parametro sempre inventato da James chiamato “Game score” che misura l’efficacia di un lanciatore. James assegna ad ogni lanciatore la seguente scaletta di punti in base al risultato del lancio.
- +1 Out
- +3 IP = numero di inning completato dal pitcher
- +2 per ogni inning completo dopo il 4°
- +1 per ogni K
- -2 per ogni hit concessa
- -4 per ogni earned run concessa
- -4 per ogni unrearned run concessa
- -1 per ogni walk
Il massimo ottenibile in una partita di 9 inning è 114.
Misura della battuta. Serve score
Giochiamo pure noi e usiamo questo tipo di scaletta per misurarne l’efficacia del servizio di un giocatore.
- +1 punto vinto con la 1a
- +2 punto vinto con la 2a
- +3 Ace di prima
- +4 Ace di seconda
- -4 doppio fallo
Per fare un esempio di rendimento prendiamo in prestito i dati della finale degli US Open 2009. Federer ha il seguente rollino con 181 punti giocati al servizio.
- +64 punti vinti con la 1a
- +51*2 punti vinti con la 2a
- +12*3 ace di 1a
- +1*4 ace di 2a
- -11*4
SS(Federer) = 162 / 181 (totale punti di battuta) = 0.895
Calcolo il max = 181 * 3 = 543 Da cui la percentuale di rendimento: % = 162 : x = 543 : 100 -> x = 29,83%
Del Potro
- +81 punti vinti con la 1a
- +33*2 punti vinti con la 2a
- +10*3
- -6*4
Calcolo max = 171 * 3 = 513 % = 153:x = 513:100 -> x = 29,82%
Da questo nuovo parametro possiamo dedurre che il rendimento al servizio per entrambi è stato praticamente uguale.
Vediamo alcuni esempi significativi di questo parametro:
Halle 2015 QF: Tomas Berdych vs Ivo Karlovic (famosa per il record di ace di IVO)
TB: 49 + 17*2 + 7*3 – 4*4 = 88 / 86 = 1.023
Calcolo max = 86 * 3 = 258 % = 88:x = 258:100 -> x = 34,10%
IK: 66 + 15*2 + 43*3 + 2*4 – 3*4 = 221 / 103 = 2.145
Calcolo max = 103 * 3 = 309 % = 221:x = 309:100 -> x = 71,52%
US Open 2015 F: Roger Federer vs Novak Djokovic
RF: 62 + 23*2 + 11*3 – 5*4 = 121 / 137 = 0.883
Calcolo max = 137 * 3 = 411 % = 121:x = 411:100 -> x = 29,44%
DJ: 63 + 32*2 + 3*3 – 5*4 = 116 / 155 = 0.748
Calcolo max = 155 * 3 = 465 % = 116:x = 465:100 -> x = 24,94%
Wimbledon 2009 F: Andy Roddick vs Roger Federer
AR: 140 + 31*2 + 27*3 – 4*4 = 267 / 239 = 1.117
Calcolo max = 239 * 3 = 717 % = 267:x = 717:100 -> x = 37,23%
RF: 113 + 42*2 + 50*3 – 4*4 = 331 / 197 = 1.68
Calcolo max = 197 * 3 = 591 % = 331:x = 591:100 -> x = 56,00%
Misura della battuta. Serve score 2.0
Finora abbiamo giocato con Bill James, allora continuiamo a farlo. Per stabilire quanto sia stato forte al servizio un giocatore misuriamo quanti punti questi ha portato e dopo quanti colpi. Possiamo immaginare che in un ace il servizio abbia contribuito al 100% nella vittoria del punto, ma man mano che lo scambio si allunga il servizio incide meno sulla vittoria del punto con una funzione decrescente 1/x, dove x è il numero di colpi giocati per vincere il punto. Se non si vince il punto si somma 0, alla fine per calcolare il rendimento si usa la media. Il massimo teorico è 100% quando si servono solo ace, man mano che diminuisce la media diminuisce la resa al servizio.
Osserviamo qualche esempio: Federer nella finale a Bangkok 2005 e Karlovic nella finale di Washington nel 2016.
Come era facile prevedere è Karlovic che ha un rendimento migliore con il servizio rispetto a Federer. Come continuare il gioco? Calcolate il serve score 2.0 dei finalisti degli US Open 2009.