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US Open 2016: Analisi tabellone: Djokovic pesca Nadal, con Murray ci sono Wawrinka, Nishikori e Del Potro

 

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La 136a degli US Open si apre con un po’ più di incertezza sul vincitore finale. Se a Wimbledon Novak Djokovic sembrava lanciato verso il titolo che lo avrebbe proiettato verso il Grande Slam, a Flushing Meadows Nole non sembra così imbattibile. La sconfitta al primo turno dei Giochi Olimpici ha fatto tanto male da fargli saltare il Masters 1000 di Cincinnati per un problema al polso che ormai sembra curato. Nel frattempo Murray ha acquistato sempre più quotazioni e una sua vittoria non è così utopistica anche se il terzo titolo di Nole sembra in ghiaccio. In ghiaccio perché quest’anno ci ha insegnato che dopo una debacle arriva subito una vittoria e difficilmente il serbo si sarà scappare l’occasione di incrementare il numero di Slam della sua bacheca. Quest’anno non è stato lo schiaccia sassi del 2015 ma 3/4 di Grande Slam non si buttano via anche e soprattutto in chiave storica. Sarebbe la terza volta per lui dopo aver vinto 3 Major nel 2011 e nel 2015. Murray ha subito una piccola battuta d’arresto con la sconfitta in finale a Cincinnati contro Cilic. Ha assottigliato il distacco dal numero 1, che è comunque molto grande, e l’oro olimpico lo potrebbe lanciare verso il titolo newyorkese così come avvenne 4 anni fa. Gli altri sembrano staccati anni luce a partire da Wawrinka e Nadal. Inutile nascondere che al 95% la coppa se la giocheranno i primi 2 della classe.

Quarto di finale Djokovic-Cilic

Non è stato particolarmente fortunato il numero 1 del mondo che ha pescato diversi giocatori che potrebbero rivelarsi degli ossi duri nel cammino verso il titolo. Nulla di trascendentale, per carità, ma ci sono dei tennisti che sarebbe meglio evitare soprattutto ai primi turni. Il primo in assoluto è Janowicz che gioca con un PR. Dopo la sua grande esplosione nel 2013 si è perso completamente, sia perché non sono arrivati i risultati sia per dei malanni fisici. Da poco è ritornato a giocare ai livelli che gli competono, ma non è minimamente paragonabile a quello di 3 anni fa. La vittoria di Nole sembra facile, ma sarebbe stato meglio incontrare una wildcard o un qualificato piuttosto che un PR (cfr. primo turno delle Olimpiadi). Al secondo turno ci sarà quasi sicuramente una delle bestie nere del 2016: Jiri Vesely, il ceco che lo ha battuto senza troppi complimenti a Monte Carlo al primo turno, in uno dei 2 maggiori upset dell’anno (l’altro sapete tutti qual è). Djokovic in questo periodo soffre i giocatori che fanno della potenza il loro marchio di fabbrica e Vesely fa parte di questa categoria. Ottimo è stato il suo rendimento a Wimbledon. Ma qui siamo sul cemento veloce ed è tutta un’altra storia. Paradossalmente il terzo turno sembra il più facile sulla carta, tra tutti potrebbe spiccare Klizan, simbolo del male, ma non sembra il grado di impensierire il numero 1 del mondo. Nel quarto turno o ottavi di finale c’è un mucchio selvaggio di desaparecidos o presunti tali. La tds più bassa, la 13, è quella di Gasquet e sulla carta dovrebbe essere lui ad affrontare Nole, ma non c’è da scommetterci più di tanto. Ritorna da un infortunio e a Winston-Salem, città delle Camel, si è fumato un torneo ormai vinto partendo da tds 1 con largo distacco sugli altri. Forse c’è qualche speranza di vedere Long John, ma è in crisi di identità, debutta contro un tipo di colore, tale Tiafoe, giovane di belle speranze che arricchisce il carniere della Federazione a stelle e strisce che non ha più stelle al massimo solo le strisce di batoste e risultati negativi collezionati dal ritiro di Roddick nel 2012 a oggi.

Fino a qualche settimana nessuno si sarebbe filato Marin Cilic, ma la sua vittoria nell’Ohio ha aumentato a dismisura le sue quotazioni. La cabala ci dice che dopo un exploit segue un periodo di letargo, più o meno lungo. Ma chissà. Sempre meglio tenerlo d’occhio.  Marino è stato particolarmente fortunato: nè Dutra Silva, Elias, Stakoso sembrano essere alla sua altezza. La prima testa di serie che potrebbe incontrare è Jackie Sock, fresco campione olimpico (anche se nel doppio misto), ma tutti i pronostici sono per il croato. Cilic è l’alfiere bianco, mentre la parte dell’alfiere nero spetta a Tsonga che ormai da parecchio tempo galleggia nei confini della top 10 e che è da 2 anni che non riesce a dare la zampata del campione. Come fortuna siamo sui livelli di Cilic e uno scontro tra i 2 al quarto turno sembra inevitabile. Andreozzi?! Haase, Duckworth, non sono credibili, lo sarebbe Kevin Anderson, ma quest’anno è molto lontano dagli ottimi risultati raggiunti nel 2015. Occhio a Ioka Poka ma Nishioka.

Quarto di finale Nadal-Raonic

Dopo l’ottima prova a Rio con tanto di medaglia d’oro in doppio e quarto posto in singolare Nadal sembra di nuovo profondato nell’Assenzio, non la bevanda, ma il quadro di Degas. La prova con Sbornia Coric è stata sconcertante, neanche lontanamente paragonabile a Rio e ancora una volta ritornano gli incubi che credevi perduti ormai. I bookies non gli danno chance, e la quota a 30 può allettare qualche scommettitore incallito, ma quel 30 dà l’idea di come Rafa non sia, ad oggi, all’altezza della sua fama. Ma chiusa la parentesi dei piagnistei ci concentriamo sui freddi numeri che ci dicono di un Nadal che ha pescato bene (d’altronde c’era da aspettarlo a Manacor lo chiamano “Sampei“). Primo turno agevole con Istomin che prenota il campo per 5 set come ormai è consuetudine. Al secondo turno ci dovrebbe essere il nostro Seppiolone intenzionato a mettersi definitivamente il cappio al collo. Nel terzo turno dovrebbe arrivare in vino Vinolas, ma non ci scommetterei più di tanto, forse sarebbe meglio puntare su Bellucci o un Benneteau ritrovato.

Spagna di qua e Spagna di là. Dall’altra parte dello steccato nadaliano c’è AGUT reduce da un ottimo torneo a Winston-Salem che sembra essere intenzionato ad intavolare un derdy iberico al quarto turno. A tentare di sbagliargli la strada ci saranno: Baker, Delbonis (questi molto più accreditato) e ancora meglio Pouille. Sfida omaggio della USTA a 2 sconosciuti tali Clezar e Chiudinelli (svizzero di Basilea del 1981, ma non è quello originale, anzi…).

Tra alti e bassi. Più alti che bassi la sorpresa di questi US Open potrebbe essere il platano Milos Raonic, ma non si trova in una botte di ferro. Già del primo turno c’è lo schizofrenico Dustin Brown, capace di perdere da chiunque, ma quanto meno te l’aspetti tira fuori la prestazione del secolo. Il cemento non è il suo habitat naturale, ma sempre stare attento a Zio Dustin, detto Maria. O Mannarino e Harrison non sono avversari temibili sulla carta per Milos e neanche il quartetto “c’era” Paire, Lajovic, Baghda, Bagnis. Quindi terzo turno tutto da decriptare. Interessante la zona presidiata da Monfils che si ritrova un Pablo Cuevas che potrebbe rivelarsi una spina nel fianco. La sfida nel terzo turno tra i 2 sembra scontata. Forse lo yogurt più erotico del banco frigo potrebbe mettere in difficoltà Gael, ma le percentuali di conversione della sorpresa a realtà sono minime. Siamo in America e non poteva mancare il maggiore distributore di cibo biologico del mondo: McDonald chiamato a fronteggiare il qualificato Šátral. Altra sfida omaggio targata USTA.

Quarto di finale Thiem-Wawrinka

Il titolo di questo paragrafo è dettato solo dalla convenzione che vuole che siano le 2 tds più elevate a presidiare uno spiccio di tabellone, perché andando a vedere i numeri e soprattutto il rendimento né Domenico, né Stan sembrano così lanciati verso il quarto di finale che spetta loro. Nonostante tutto possiamo dire che forse l’austriaco ha la possibilità di dimostrare che la caterva di punti collezionati fino ad ora non sono solo frutto di una collezione di torneini, ma che dietro c’è un vero talento. Millman al primo turno, poi Berankis o Jaziri e forse, e dico forse Samquerreynumero1. Non sono da escludere Tipsi e Busta. Incertezza che ci fa capire che Thiem non può non arrivare agli ottavi.

Ormai in rottura completa e decadenza, quello che è rimasto al tenace Ferru è solo una buona testa di serie che lo agevola nel tabellone, ma non più di tanto. Già Dolgo potrebbe essere il suo giustiziere alla prima uscita e se dovesse passare il Fogna nazionale non vuole fare sconti dopo il mancato triplete a Rio. Poi i numeri dicono Johnson, ma la testa dice Del Potro che qui a New York potrebbe definitivamente ritornare, ha pescato un buon tabellone è già siamo al 50% dell’opera. L’altro 50% deve essere farina del suo sacco.

Stan the Man si è beccato un primo turno molto ostico. Verdasco ha dimostrato di non avere quella continuità di risultati di una volta, ma è pronto sempre a fare lo sgambetto a qualche pezzo da 90 (cfr. primo turno Australian Open 2016). Superato il primo scoglio, il secondo turno sulla carta è molto più agevole, con l’avversario che dovrebbe essere uno tra l’azzurro Giannessi e l’americano Kudla. Nel terzo turno ci si aspetta il giovincello Sasha Zverev che si trova in un periodo di appannamento dopo l’ottimo torneo di Washington.”Lui è peggio di me” potrebbe essere benissimo il titolo della sezione in cui sono Kyrgios e Tomic. I 2 australiani presidiano la 6a sezione del tabellone e dato il nulla cosmico che li circonda una loro sfida al terzo turno sembra scontata. Ma qualcuno chi scommetterebbe un penny?

Quarto di finale Nishikori-Murray

Fresco vincitore delle US Open Series per un cavillo giuridico degno del processo a O.J. Simpson. (E’ arrivato 3°, ma siccome i primi 2 non hanno preso parte ad almeno 2 eventi della serie non potevano concorrere). Nishikori deve dimostrare che il bronzo carioca che ha fatto felice tutto il Paese del Sol Levante non è stato un caso. Già finalista qui nel 2014, se non si rompe, potrebbe arrivare lontano. Al primo turno ha Becker (l’altro, non il luppomane), secondo turno con Khachanov, giovane promettente, ma oggi i giovani promettono promettono, ma non mantengono (come ci insegna la mitica Ambra), insieme a Fabbiano, altra Q per Nishi cui, se osserviamo bene il tabellone si è beccano le 3 Q e il segno di Batman di griffiniana memoria. Kohlschreiber dovrebbe essere il suo avversario al terzo turno, ma chi ci crede? Meglio tacere su Philipp. Il primo avversario serio dovrebbe essere Goffin, ma non è da escludere un altro, l’ennesimo, exploit Karlovic chiamato a ritoccare il record di longevità del tennis. Terzo turno sfizioso tra il belga e il croato si prospetta a ore 12.

Il Ringo Star dei Fab 4 è chiamato a dimostrare che anche il supporto della batteria è fondamentale al gruppo (già lo è per chi ha un minimo di cognizione di come si suona uno strumento che non sia il campanello di casa), 3 Slam, 2 ori olimpici e 12 Masters sarebbero di lui un mito vivente, peccato che nella sua stessa epoca c’è gente con il curriculum leggermente più pesante. L’unico modo per arrivare a John, Paul e George è solo quello di mettere in cascina titoli pesanti. La ricorsa al 2° US Open parte dal non tanto amato Rosol, secondo turno contro GranoLLers o Monaco, Nel terzo turno potrebbe essere l’esteta Simon con Radek pronto a piazzare il colpaccio. Ammasso indifferenziato dovrebbe incrociarsi con lo scozzese. Nella garbage collection ci sono: Coric, Dimitrov, Feliciano e Mmoh (che non è un errore di stampa). Con una pistola puntata forse prenderemmo Greg, ma dobbiamo essere sicuri che la pistola sia carica, altrimenti non ne vale la pena.

Ecco le percentuali di tennisabstrac.com:

– Novak Djokovic: 37.8%

– Stan Wawrinka: 13.2 %

– Rafael Nadal: 12.5 %

– Andy Murray: 9%

– Kei Nishikori: 7.2%

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