WTA Finals 2015: a Singapore una poltrona per 8
L’edizione 2015 delle Finals femminili, impropriamente dette Masters, sono una delle edizioni con meno appeal degli ultimi anni. Dopo il forfait della grandissima protagonista di questo 2015, Serena Williams, che non è riuscita a chiudere il Grande Slam, ma che ha comunque disputato una delle migliori stagioni della storia del tennis con 3 Slam, un Premier Mandatory: quello di Indian Wells e il torneo di Cincinnati (Premier 5), si sono aperte le porte a tante tenniste che fino alla settimana precedente all’inizio del sorteggio per il tabellone sono state in lizza per un posto nel torneo. Così le 8 qualificate sono: Simona Halep, Garbiñe Muguruza, Maria Sharapova, Petra Kvitová, Agnieszka Radwanska, Angelique Kerber, Flavia Pennetta e Lucie Šafárová.
Simona Halep
La rumena ha iniziato bene la stagione vincendo il torneo di Shenzen, in Cina battendo in finale la svizzera Timea Bacsinszky per 6-2, 6-2. Nel primo Slam della stagione, gli Australian Open è riuscita ad arrivare fino ai quarti di finale perdendo da Ekaterina Makarova, numero 10 del seeding , per 6-4 6-0. Nella sfida del World Group della Fed Cup contro la Spagna è riuscita a regolare Silvia Soler Espinosa, ma ha perso contro Garbine Muguruza, numero 23 della classifica WTA per 6-4 6-3. il secondo successo stagione è arrivato nel Premier di Dubai dove ha incontrato diverse difficoltà ai quarti contro la Makarova (6-3 1-6 7-5 il punteggio finale) e contro Caroline Wozniacki, tornata quasi ai suoi standard in questa stagione. In finale ha disposto della ceca Karolina Pliskova sconfitta per 6-4 7-6(4). Indian Wells è stato sicuramente il suo torneo, dove ha intascato $900,400 di primo premio in un torneo molto tribolato in cui ha anche approfittato del ritiro di Serena Williams in semifinale, questa di ritorno nel torneo californiano dal lontano 2001 quando iniziò il suo boicottaggio a causa di un episodio di razzismo. Con la vittoria sulla serba Jelena Jankovic è riuscita ad ottenere il 3° successo stagionale. A Miami si vede una grande Halep che però è costretta a capitolare contro una straripante Serena Williams in semifinale in uno degli incontri più belli della stagione.
La terra rossa europea non le sorride così tanto e raccoglie ben poche soddisfazioni. Nell’indoor di Stoccarda perde contro la Wozniacki in semifinale per 7-5 5-7 6-2. A Madrid (Premier Mandatory) fa molto male perdendo subito al 1° turno contro Alize Cornet. Agli Internazionali si spinge fino alle semifinali ma è una Carla Suarez Navarro che gioca uno dei migliori tennis della sua carriera ad estrometterla dal torneo romano. Si presenta al 2° Slam stagionale, Il Roland Garros, da finalista uscente, dopo che nel 2014 era riuscita ad arrivare fino all’atto conclusivo perdendo da Maria Sharapova, ma ottiene un flop perdendo al secondo turno contro la numero 70 del mondo Mirjana Lucic per 7-5 6-1.
La stagione sull’erba non è tanto florida. A Birmingham riesce ad arrivare ai quarti di finale superando 2 turni molto agevoli contro Naomi Broady (208) e Klara Koukalova (92) per poi cedere alla Mladenovic. A Wimbledon combina un disastro facendosi eliminare dalla slovacca Jana Cepelova che vince con il punteggio di 5-7 6-4 6-3.
Dopo lo Slam londinese si presenta nello swing estivo del cemento americano a Toronto dove disputa un ottimo torneo, ma in finale è costretta al ritiro cedendo così il titolo a Belinda Bencic. Ottiene lo stesso risultato anche a Cincinnati e stavolta in finale a fermarla è Serena Williams vittoriosa per 6-3 7-6(5). Si distingue anche nell’ultimo Slam dell’anno dove arriva in semifinale con i favori dei pronostici nel match contro Flavia Pennetta, ma un’eccellente Flavia la estromette dal torneo negandole così la sua prima finale a Flushing Meadows, 6-1 6-3 è il punteggio finale. Nel tour asiatico ottiene un quarto di finale a Guangzhou un secondo turno a Wuhan ed è costretta al ritiro contro Lara Arruabarrena a Pechino.
Garbiñe Muguruza
Per la spagnola questo è stato l’anno migliore della sua carriera condita con una grande soddisfazione: la finale di Wimbledon. In preparazione agli Australian Open si iscrive al Premier di Sydney dove perde clamorosamente ai quarti di finale dopo aver impartito un bagel alla sua avversaria con il punteggio di 0-6 6-1 6-4. Nello Slam australiano dopo aver battuto in sequenza: Marina Erakovic, Daniela Hantuchova e Timea Bacsinszky deve capitolare contro lo strapotere di Serena che nonostante la sua netta superiorità riesce a perdere il primo set: 2-6 6-3 6-2 sarà il punteggio finale. In Fed Cup contro la Romania riesce a portare 2 punti nel singolare alla sua Nazionale battendo Simona Halep e Irina Camelia Begu.
In quel di Dubai si spinge fino alle semifinali dove è costretta a cedere alla ceca Karolina Pliskova per 6-4 5-7 7-5. A Doha si ritira nel match di primo turno contro Carla Suarez Navarro, numero 9 del seeding, sul punteggio di 6-5 per motivi non del tutto chiari. Lo swing primaverile americano non le sorride e non brilla nè a Miami, nè ad Indian Wells. Nel deserto californiano è ancora la Pliskova ad avere la meglio al secondo turno. Nello stesso turno viene eliminata dall’azzurra Sara Errani in quel di Key Biscane con il punteggio di 4-6 6-4 6-1.
La sua stagione sul clay inizia in Germania, a Stoccarda dove cede nuovamente alla Halep, successivamente si presenta all’International di Marrakesh ma non ha grande fortuna perchè c’è la Mladenovic ad attenderla che vince 2 tie-break e chiude per 7-6(4) 7-6(6). A Madrid colleziona la sua 3a uscita al secondo turno contro la veterana Svetlana Kuznetsova. Nello Slam parigino ottiene un buon risultato spingendosi fino ai quarti di finale dove elimina Petra Martic, Camila Giorgi, Angelique Kerber e Flavia Pennetta, prima di cedere ai quarti di finale contro la numero 13 del mondo e futura finalista Lucie Safarova per 7-6(3) 6-3.
La stagione sull’erba non si apre nel migliore dei modi, per usare un eufemismo: a Birmingham è eliminata al primo turno da Magdalena Rybarikova e fa poco meglio a Eastbourne dove arriva al 2° turno ma è eliminata clamorosamente dalla wildcard Johanna Konta, numero 146 del mondo. Con queste credenziali non può certo presentarsi a Wimbledon da favorita, ma qui stupisce tutti. Nonostante un tabellone molto ostico riesce ad arrivre in finale battendo in sequenza: Varvara Lepchenko (40), Mirjana Lucic (54), la tds 10 Angelique Kerber, la tds 5 Caroline Wozniacki, ai quarti di finale la svizzera Timea Bacsinszky, e in semifinale Agnieszka Radwanska. In finale riesce a lottare contro Serena per qualche game ottenendo un break inaspettato a fine partita, ma deve cederer per 6-4, 6-4.
L’estate americana per lei è assolutamente da dimenticare: a Toronto perde al primo turno contro Lesia Tsurenko, una qualificata, così come a Cincinnati dove è sempre una qualificata a batterla: Yaroslava Shvedova. Agli US Open riesce a passare solo il primo turno prima di subire la terza sconfitta consecutiva di una squalificata: questa volta è Johanna Konta ad eliminarla (7-6(4) 6-7(4) 6-2).
Il momento no perdura anche all’inizio del tour asiatico e a Tokyo non si spinge oltre il secondo turno eliminata dalla Bencic. Finalmente il riscatto avviene in quel di Wuhan dove arriva fino in finale ma è costretta al ritiro e a cedere il titolo alla veterana Venus Williams ritirandosi sul punteggio di 6-3 3-0 per Venere. il più importante successo della stagione arriva nel Premier Mandatory di Pechino, il torneo più importante del circuito femminile dopo i 4 Slam, dove intasca un assegno di $973,505 dopo la vittoria in finale contro Timea Bacsinszky battuta per 7-5 6-4.
Maria Sharapova
Maria quest’anno non ha disputato una delle sue migliori stagioni costellata da brutte sconfitte e infortuni, ma nonostante tutto è riuscito ad ottenere la tds 3 nelle Finals. La stagione della Sharapova si apre con il Premier di Brisbane dove ottiene subito il primo successo dell’anno, accreditata della tds 1 riesce a battere la numero 2 Ana Ivanovic per 6-7(4) 6-3 6-3 . Ottiene ottimi risultati anche agli Australian Open dove si vede una Masha in ottima forma e batte in sequenza: Petra Martic, Alexandra Panova, Zarina Diyas , Shuai Peng, Eugenie Bouchard e Ekaterina Makarova, quindi 2 connazionali, prima di arrivare in finale dove lotta contro Serena Williams ma deve cedere allo strapotere della statunitense che colleziona il 19° Slam in carriera vincendo per 6-3 7-6(5).
Chiamata dalla Nazionale russa per Fed Cup non lesina l’invito, anche in vista delle Olimpiadi, e vince i suoi 2 rubber nel tie opposta alla Polonia contro Agnieszka Radwanska e Urszula Radwanska. Prima di andare negli USA insieme al suo fidanzato Dimitrov si iscrive al torneo, giocato sul cemento, di Acapulco ma è costretta al ritiro per problemi di stomaco prima del match di semifinale che la vedeva opposta alla francese Caroline Garcia. Ad Indian Wells arriva al 4° turno dove cede ad un’ottima Flavia Pennetta detentrice del titolo. A Miami arriva una brutta batosta quando al 2° turno (prima partita del torneo per lei) viene sconfitta dalla wildcard Daria Gavrilova per 7-6(4) 6-3.
La stagione terraiola si apre malamente: a Stoccarda dove era stata sempre grande protagonista con 3 titoli vinti consecutivamente vinti dal 2012 al 2014, cede al primo turno contro la tedesca numero 1 del ranking WTA Angelique Kerber. Ottiene ottimi risultati sulla terra battuta all’aperto: nel Mandatory di Madrid si spinge fino in semifinale dove viene elimanata dalla connazionale Svetlana Kuznetsova per 6-2 6-4. Agli Internazionali di Roma riesce ad ottenere il 3° successo in carriera nella Capitale battendo nell’atto conclusivo Carla Suarez Navarro per 4-6, 7-5, 6-1. “The Queen of Clay” come è stata ribattezzata negli ultimi anni, direi inaspettatamente, per i suoi successi sulla terra battuta arriva fino agli ottavi di finale dove cede ad un’ottima Safarova che si spingerà fino alla finale: 7-6(3) 6-4 è il punteggio dell’incontro.
L’ultima soddisfazione stagionale arriva a Wimbledon dove vinse nel lontano 2004 stupendo il mondo quando aveva ancora 17 anni, ma questa volta perde nuovamente contro la “non-rivale” Serena Williams che, dopo quella sconfitta ai Championships ha inanellato un filotto di 17-1 contro la bella siberiana, e vince con il punteggio di 6-2 6-4.
Iscritta al torneo di Cincinnati si ritira per un problema alla gamba destra che le impediscono di disputare la stagione americana sul cemento, rientra a Wuhan ma si ritira contro Barbora Zahlavova Strycova questa volta per un infortunio al polso sinistro. Quindi la Sharapova è da tenere d’occhio perchè si presenta alle Finals con poche partite sulle spalle e soprattutto in condizioni precarie.
Petra Kvitová
Petra apre la stagione 2015 a Shenzen dove arriva fino in semifinale battuta da Timea Bacsinszky per 6-4 6-4. Nel Premier di Sydney ottiene un ottimo risultato vincendo il suo 15° titolo in carriera sconfiggendo in finale Karolina Pliskova per 7-6(5) 7-6(6). Non brilla particolarmente nel primo Slam stagionale e dopo aver battuto Richel Hogenkamp e Mona Barthel cede nel terzo turno alla statunitense Madison Keys, numero 35 del ranking WTA.
La trasferta in Medioriente non le sorride e a fare da giustiziere in questo spicchio di stagione è Carla Suarez Navarro che la batte sempre al secondo turno sia a Dubai (6-3 4-6 6-3) che a Doha (3-6 6-0 6-3). Convocata per la Fed Cup dalla Nazionale ceca per le semifinali riesce a portare 2 punti a casa battendo le francesi Caroline Garcia e Kristina Mladenovic.
Pessimo è l’esordio nella stagione europea: a Stoccarda perde al primo turno contro la numero 43 del mondo Madison Brengle. Ma avrà tempo per riscattarsi. Nel Premier Mandatory di Madrid ottiene il successo più importante del 2015 e lo fa disputando un ottimo torneo battendo Serena Williams alla sua prima sconfitta stagionale, in finale non c’è storia contro la russa Svetlana Kuznetsova che perde per 6-1 6-2.
A Roma è ancora la sua bestia nera del 2015 ad estrometterla dal torneo, ossia contro Carla Suarez Navarro vincitrice per 6-3 6-2 ai quarti di finale. Nello Slam parigino arriva fino al quarto turno dove viene eliminata dalla tds 23 Timea Bacsinszky con il punteggio di 2-6 6-0 6-3. Prima di Wimbledon non gioca nessun torneo di preparazione sull’erba e ai Championships non ottiene ottimi risultati: da detentrice del titolo, dopo aver battuto le mediocri Kiki Bertens e Kurumi Nara cede alla veterana serba Jelena Jankovic per 3-6 7-5 6-4.
La stagione sul cemento americano si apre in maniera disastrosa con le sconfitte al primo turno contro Victoria Azarenka in Canada e contro Caroline Garcia. Si riscatta prontamente nel torneo di New Heaven, classico appuntamento pre-US Open dove ottiene il suo 17° titolo in carriera: questa volta in finale c’è Lucie Safarova battuta per 6-7(6) 6-2 6-2.
A New York, dopo aver avuto un tabellone molto agevole, battendo in sequenza: Laura Siegemund (126), Nicole Gibbs (117), Anna Karolina Schmiedlova (32), Johanna Konta (97) è costretta a cedere alla futura campionessa Flavia Pennetta, tds 26, che vince con il punteggio di 4-6 6-4 6-2. La sua stagione asiatica è pessima: a Wuhan perde da Roberta Vinci per 7-6(3) 6-2 nel secondo turno e a Pechino da Sara Errani nel primo turno con il punteggio di 7-5 6-4.
Agnieszka Radwanska
Aga apre il 2015 a Sydney uscendo prematuramente al secondo turno contro Garbine Muguruza. Agli Australian Open non ottiene ottimi risultati ed è costretta a cedere a Venus Williams (tds 18) dopo aver battuto: Kurumi Nara, Johanna Larsson e Varvara Lepchenko. Viene convocata dalla Nazionale polacca per lo scontro che la vede opposta alla Russia ma perde i 2 singolari contro Svetlana Kuznetsova prima e Maria Sharapova dopo.
In Medioriente ottiene pessimi risultati uscendo sempre al secondo turno: a Dubai perde per mano di della Muguruza. e a Doha ancora contro Venus che vince per 6-4 1-6 6-3. La trasferta statunitense non è delle sue migliori e ad Indian Wells perde clamorosamente contro la britannica Heather Watson, numero 43 del mondo e a Miami non si spinge oltre gli ottavi di finale dove viene battuta da Carla Suarez Navarro per 5-7 6-0 6-4. Cerca il riscatto a sul cemento di Katowice, ma dopo 2 turni molto agevoli perde in semifinale contro l’azzurra Camila Giorgi. Ad aprile è di nuovo richiamata dalla Nazionale per gli spareggi di Fed Cup contro la Svizzera qui ottiene una vittoria e una sconfitta rispettivamente contro Martina Hingis e Timea Bacsinszki.
La sua stagione sul rosso è completamente da dimenticare: a Stoccarda esce al primo turno per mano di Sara Errani, a Madrid non riesce a spingersi oltre gli ottavi di finale battuta dalla tds 5 Caroline Wozniacki. Clamorosa è la sua uscita al primo turno contro la tedesca Annika Beck, numero 83 del ranking WTA che vince per 6-2 3-6 6-1.
Dimenticata la terra battuta si riscatta prontamente sull’erba. Il suo esordio su questa superficie avviene a Nottingham, torneo appena ritornato nel circuito dopo tanti anni di assenza, dove arriva fino in semifinale perdendo contro la rumena Monica Niculescu per 5-7 6-4 6-0.
Ottiene ottimi risultati anche a Eastbourne dove cede solo nell’atto conclusivo contro la svizzera Belinda Bencic per 6-4 4-6 6-0. Uscita agli ottavi di finale nel 2014 disputa un grande Torneo di Wimbledon dove torna a deliziare il pubblico londinese con le sue magie che hanno fatto appassionare i suoi tifosi, batte: Lucie Hradecka, Ajla Tomljanovic, Casey Dellacqua, Jelena Jankovic e Madison Keys e perde in semifinale contro la spagnola Muguruza per 6-2 3-6 6-3.
Negli USA disputa tanti tornei ben 5: il primo è quello di Standford dove esce al secondo turno contro Angelique Kerber. I risultati non migliorano nella classica doppietta Canada–Cincinnati: mentre a Toronto arriva fino al quarto turno dove spreca malamente il vantaggio di 6-0 del primo set cedendo a Simona Halep (tds 2) per 0-6 6-3 6-1, esce al 2° turno (la sua prima partita del torneo) a Mason battuta dalla qualificata Anna Karolina Schmiedlova per 4-6 6-3 6-1.
Partecipa anche al torneo di New Heaven dove perde ai quarti di finale dalla futura campionessa Petra Kvitova. Nello Slam americano non riesce ad andare oltre al terzo turno e dopo aver disposto delle modeste Katerina Siniakova e Magda Linette, perde malamente contro la statunitense Madison Keys per 6-3 6-2.
Finalmente la sua mediocre stagione ha una svolta in Asia dove ottiene le migliori soddisfazioni della stagione. A Tokyo vince i $1,095,092 di primo premio dopo aver avuto un percorso netto senza perde set nelle sfide contro: Coco Vandeweghe, Elina Svitolina, Karolina Pliskova, Dominika Cibulkova e in finale Belinda Bencic sconfitta per 6-2 6-2. Il torneo di Wuhan è da dimenticare con la sconfitta al primo turno contro Venus Williams per 6-1 7-6(4). A Pechino si riscatta parzialmente giungendo in semifinale dove perde contro la Muguruza per 4-6 6-3 6-4 e l’altro successo asiatico arriva a Tianjin, un International da $500,000 di montepremi dove in finale ha la meglio su Danka Kovinic per 6-1 6-2.
Angelique Kerber
La tedesca di origine polacche ha cominciato la stagione a Brisbane dove è arrivata ai quarti di finale sconfitta dalla numero 28 del mondo Elina Svitolina. Oltre al torneo del Queensland in preparazione del primo Slam stagionale è andata a Sydney dove si è spinta fino in semifinale battuta dalla ceca Karolina Pliskova. L’Australian Open è assolutamente da dimenticare per Angelique che, non proprio fortunata, pesca al primo turno la numero 42 del mondo Irina Camelia Begu, che era una delle migliori non teste di serie del tabellone, e perde per 6-4 0-6 6-1.
Viene convocata dalla Germania in Fed Cup per la sfida di primo turno contro l’Australia: vince contro Samantha Stosur (6-4 6-4) e perde contro Jarmila Gajdosova (4-6 6-2 6-4) . La parte di stagione successiva è pessima: ad Anversa si fa estromettere subito dalla qualificata numero 81 del mondo Francesca Schiavone, a Dubai non riesce ad andare oltre il secondo turno dove perde da un’altra italiana: Flavia Pennetta, per 6-2 3-6 6-1. A Doha prende una severa lezione dalla wildcard Victoria Azarenka e che vince per 6-0 6-3. Un’altra eliminazione cocente arriva ad Indian Wells per mano della statunitense Sloane Stephens (7-6(6) 6-2). Fa poco meglio a Miami e dopo 3 sconfitte consecutive ottiene la vittoria contro Heather Watson, ma al turno successivo è già fuori per mano di Svetlana Kuznetsova.
Fino a qui la Kerber aveva giocato una pessima prima parte di stagione, ma sulla terra battuta arriva il suo riscatto. A Charleston, nell’unico torneo che ancora si gioca sull’har-tru (terra verde) del circuito WTA, ottiene il suo primo successo stagionale battendo in finale Madison Keys per 6-2 4-6 7-5. Nella semifinale di Fed Cup contro la Russia gioca un solo singolare e vince contro Anastasia Pavlyuchenkova. I successi continuano e a Stoccarda ottiene il suo secondo titolo consecutivo del 2015 battendo nell’atto conclusivo la tds 4, ex numero 1 del mondo, Caroline Wozniacki per 3-6 6-1 7-5. La striscia di 12 successi consecutivi si interrompe bruscamente a Madrid dove perde subito contro l’australiana Samantha Stosur. Non va tanto meglio a Roma dove subisce la seconda sconfitta stagionale da Irina Camelia Begu. Da buona tedesca non può mancare il torneo di Norimberga, ma qui è sfortunata perchè arrivata in semifinale è costretta a dare forfait prima del match che la vede opposta all’italiana Roberta Vinci.
La stagione sulla terra battuta si conclude al terzo turno del Roland Garros dove viene eliminata da Garbine Muguruza. La stagione sull’erba si apre con la terza vittoria stagionale a Birmingham dove in finale batte Karolina Pliskova per 6-7(5) 6-3 7-6(4). A Wimbledon dopo aver battuto Carina Witthoeft e Anastasia Pavlyuchenkova cede contro la futura finalista Garbine Muguruza (7-6(12) 1-6 6-2).
Le US Open Series si aprono nel migliore dei modi per Angelique che trionfa a Stanford cogliendo il suo 4° successo stagionale, 7° in carriera, disponendo in finale di Karolina Pliskova per 6-3 5-7 6-4. A Toronto si ferma agli ottavi di finale sconfitta da Simona Halep e rimedia una brutta sconfitta al primo turno di Cincinnati per mano della svizzera Belinda Bencic. Nell’ultimo Slam stagionale non va oltre il terzo turno: dopo aver vinto contro Alexandra Dulgheru e Karin Knapp perde contro Victoria Azarenka (tds 20) per 7-5 2-6 6-4.
Nel tour asiatico raccoglie poco: a Tokyo arriva ai quarti di finale, a Wuhan in semifinale e per Premier Mandatory di Pechino viene eliminata nei quarti da Agnieszka Radwanska che passa con il punteggio di 6-1 6-4.
Flavia Pennetta
La stagione 2015 di Flavia non è stata una delle sue migliori in carriera, anzi è una tra le peggiori degli ultimi anni in termini di costanza, ma tutto può cambiare con un torneo magico, un torneo che ti consegna alla storia e, come direbbero gli americani:”For the ages”. In Australia la Pennetta ha un inizio di stagione a dir poco pessimo: a Sydney è subito eliminata da Tsvetana Pironkova al primo turno, così come agli Australian Open dove perde clamorosamente per mano di Camila Giorgi per 4-6 6-2 6-3. Peggio di così non poteva cominciare.
Un parziale riscatto si ha a Dubai dove arriva ai quarti di finale eliminata dalla tds 3 Caroline Wozniacki. A Doha fa un passo indietro ed esce al 2° turno con un netto 6-1 6-1 infertole da Agnieszka Radwanska. Ad Indian Wells si presenta da detentrice del titolo e non vuole deludere i suoi fan: ottiene delle ottime vittorie contro Samantha Stosur e Maria Sharapova, ma perde contro Sabine Lisicki per 6-4 6-7(3) 7-6(4). Discreto è il suo rendimento a Miami che dove cede alla tds 2 Simona Halep. Partecipa allo spareggio di Fed Cup per l’Italia contro gli USA e vince il suo singolare contro Christina Mchale per 6-1 6-1.
Anticipa il suo debutto sulla terra battuta rispetto alle altre top player disputando il torneo di Marrakesh dove però non va oltre i quarti di finale battuta dalla numero 86 del ranking WTA Timea Babos. A Madrid è molto sfortunata e pesca al primo turno la tedesca Andrea Petkovic che la sconfigge per 6-3 7-5. Le eliminazioni al 1° turno continuano e questa volta sono gli Internazionali BNL d’Italia a vederla sconfitta subito da Elina Svitolina. Si presenta al Roland Garros da numero 28 del mondo: dopo aver battuto Magda Linette, Magdalena Rybarikova e Carla Suarez Navarro deve cedere a Garbine Muguruza per 6-3 6-4.
La stagione sull’erba per la Pennetta è tutta da dimenticare: eliminazione al primo turno contro Svetlana Kuznetsova a Eastbourne e al primo turno di Wimbledon per mano di Zarina Diyas. Nella stagione del cemento americana arriva a Toronto da numero 26 del ranking WTA qui non è sfortunata perchè, dopo aver incontrato un primo turno molto semplice contro la wildcard locale Gabriela Dabrowski nel secondo turno perde contro la grande protagonista della stagione 2015: Serena Williams che vince per 2-6 6-3 6-0. Lo stesso piazzamento arriva a Cincinnati dove perde contro la svizzera Belinda Bencic per 6-1 6-4. A New Heaven si ha l’ennesima eliminazione al primo turno, questa volta la carnefice è la qualificata Magdalena Rybarikova.
Ma il capolavoro del 2015 e per estensione di tutta la sua carriera è la vittoria degli US Open, prima italiana a riuscirci in tutta la storia del tennis. Dopo 4 turni relativamente semplici dove ha la meglio contro Jarmila Gajdosova, Monica Niculescu, Petra Cetkovska e Samantha Stosur, deve vedeserla prima contro la tds 5 Petra Kvitova, battuta per 4-6 6-4 6-2 e poi contro la favorita della semifinale Simona Halep che viene annichilita per 6-1 6-3. Dall’altra parte del tabellone si materializzava la più sorprendente sconfitta della storia del tennis con Serena Williams eliminata da Roberta Vinci, amica, connazionale e conterranea di Flavia che in una finale tutta italiana consegna alla Pennetta il primo e ultimo torneo del Grande Slam della sua carriera e shocca tutti durante la premiazione annunciando il suo ritiro a fine stagione. Questa notizia mette in apprensione tutto il mondo del tennis che non si aspettava un così clamoroso colpo di scena, ma pone un interrogativo: quale sarà il suo ultimo torneo? Tutti pensano alle Finals di Singapore, ma prima Flavia deve qualificarsi, così va prima a a Pechino dove perde agli ottavi di finale contro Anastasia Pavlyuchenkova. A Tianjin perde ancora al primo turno stavolta per mano della qualificata Lyudmyla Kichenok. Le viene concessa una wilcard per partecipare al torneo di Mosca qui batte al primo turno Daria Gavrilova e, sicura della qualificazioni al Masters femminile, si ritira prima dell’incontro con Lesia Tsurenko adducendo come motivazioni delle vesciche, ma il sospetto che sia solo stata una mossa tattica ci sono tutti.
Lucie Safarova
Lucie è l’ultima a qualificarsi per le Finals di Singapore, ha avuto un andamento della stagione molto simile a quello della Pennetta, solo che le è mancato l’acuto in uno Slam che poteva arrivare al Roland Garros dove si è fermata solo in finale sconfitta da Serena Williams. Così come Flavia, perde i primi 2 appuntamenti australiani con sconfitta al primo turno contro Samantha Stosur a Sydney e contro Yaroslava Shvedova agli Australian Open. Non va tanto meglio ad Anversa sconfitta al secondo turno da Karolina Pliskova. Ha un parziale riscatto a Dubai ma è sempre la Pliskova ad estrometterla dal torneo, questa volta ai quarti di finale.
A Doha arriva il primo e unico successo stagionale battendo nell’atto conclusivo la bielorussa Victoria Azarenka che per partecipare aveva usufruito di una wildcard. Pessima è la prestazione nei tornei primaverili sul cemento americano: ad Indian Wells perde al secondo turno contro Elina Svitolina e al primo di Miami contro Johanna Larsson.
Partecipa alle semifinali della Fed Cup contro la Francia dove vince il suo rubber contro Caroline Garcia. Sulla terra battuta indoor di Stoccarda non va oltre il secondo turno fermata da Caroline Wozniacki e a Praga perde clamorosamente contro la connazionale Tereza Smitkova al primo turno. Al Premier Mandatory di Madrid arriva fino ai quarti di finale dove lotta contro Svetlana Kuznetsova ma è costretta a cedere per 5-7 7-6(5) 7-6(3).Un’altra sconfitta clamorosa arriva agli Internazionali dove al terzo turno perde contro la qualificata Alexandra Dulgheru. Come accennato in precedenza il suo maggiore exploit arriva al Roland Garros, qui batte in sequenza: Anastasia Pavlyuchenkova, Kurumi Nara, Sabine Lisicki, Maria Sharapova, Garbine Muguruza e Ana Ivanovic, in finale lotta contro Serena e riesce anche a vincere un set ma cede alla distanza per 6-3 6-7(2) 6-2.
Sull’erba di Eastbourne perde all’esordio contro Dominika Cibulkova. A Wimbledon non brilla particolarmente e non approfitta di un tabellone agevole, dopo aver sconfitto Alison Riske (44), Su Wei Hsieh (131), Sloane Stephens (37), viene battuta da Coco Vandeweghe.
La stagione sul cemento americano si apre nel peggiore dei modi per Lucie che perde all’esordio a Toronto contro Daria Gavrilova. A Cincinnati va leggermente meglio dove perde ai quarti di finale contro Elina Svitolina. L’ultima soddisfazione della stagione è la finale a New Heaven persa contro Petra Kvitova. Successivamente arrivano solo sconfitte al primo turno, la più grave agli US Open contro Lesia Tsurenko, le meno gravi e quasi indolori quelle a Linz contro Cristina Andreea Mitu e a Mosca contro Anastasia Pavlyuchenkova.