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A change of seasons: Djokovic è destinato a dominare anche l’inizio del 2016

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Continua la rubrica a cura di voi utenti che avete voluto dedicare un poco del vostro prezioso tempo per scrivere un racconto, un articolo, una raccolta di emozioni che il tennis ha lasciato nella vostra mente. Questa volta la parola passa a Seachan che sembra avere uno stile molto simile a quello là, quello che chiamano Topspin.

La stagione 2015 è recentemente volta al termine, suggellata dalla finale di Coppa Davis, trofeo ottenuto quasi in solitaria da Andy Murray, attuale numero 2 ed al suo best ranking di fine anno. Ma il 2015 è indubitabilmente l’anno di Novak Djokovic, anche più di quanto lo sia stato il 2011, a mio avviso soprattutto per quanto il serbo sia riuscito a fare dopo aver vinto gli U.S. Open. Nel 2011, infatti, Nole arrivò stanco e sfibrato all’ultima parte della stagione, rimediando ben 4 sconfitte (Del Potro in Davis, Nishikori a Basilea, Ferrer e Tipsarevic alle Finals) e ritirandosi prima di affrontare Tsonga nei quarti di finale a Bercy; in pratica, Djokovic non vinse alcun torneo tra U.S. Open 2011 ed Australian Open 2012, cosa per lui decisamente inusuale. Questo articolo analizza e confronta il rendimento dell’attuale numero 1 al mondo a cavallo di due stagioni (leggasi anni) e divaga toccando un’altra domanda che molti si sono posti o si stanno ponendo: finirà il dominio di Nole? Se sì, quando potrebbe finire?

Il cambio di stagione

Per ottenere dei dati che non siano falsati dai primi anni di attività, ho scelto di limitarmi (salvo espressamente indicato) agli anni in cui Nole abbia disputato le Finals e confrontarne il finale con l’inizio della stagione successiva. Per questioni di superficie, di geografia dei tornei, di pause ed altri fattori più arbitrari, ho scelto di considerare come “finale di stagione” tutti i match giocati dopo gli U.S. Open fino alle Finals (o finale di Davis) comprese. Come “inizio di stagione” ho considerato tutti gli incontri dall’inizio del calendario annuale ATP fino a Miami.

A change of season

Delle 9 stagioni concluse alle Finals, possiamo analizzarne 8 e notiamo che Nole non subisce particolarmente la pausa, in quanto nella metà delle occasioni ha migliorato la % di vittorie rispetto al finale dell’anno precedente. Ovviamente, tutti sappiamo che Nole è il più bravo di tutti a “partire” tra i big degli ultimi anni, non a caso può vantare 5 Australian Open e spesso ha vinto degli Slam senza tornei preparatori. Tuttavia, gli ultimi tre anni mostrano una leggera flessione di Nole ai blocchi di partenza: a fronte delle sole 3 sconfitte (4 comprendendo questo 2015) nei finali di stagione 2012-2014, vi sono 6 sconfitte nelle prime fasi delle stagioni 2013-2015. Piccolezze, in ogni caso. Impressionanti i numeri di Nole negli ultimi 4 finali di stagione (75-3; 96.2%) e negli ultimi 5 inizi di stagione (107-8; 93.0%). Insomma, da questa prima analisi possiamo supporre che nel 2016 Nole inizierà come ha terminato il 2015, forse perdendo un paio di incontri tra Doha e Miami.

I titoli

Nel 2015 Nole ha vinto 11 titoli, mai aveva raggiunto un simile risultato. Di questi 11, ben 4 sono arrivati dopo gli U.S. Open, in pratica tutti i tornei a cui abbia preso parte. Ad inizio carriera Nole aveva un calendario più fantasioso, come quasi tutti i campioni in erba, fino al 2009-10 ha alternato tornei minori ad inizio e fine stagione, negli ultimi anni la sua programmazione si è stabilizzata. Possiamo dire che, in media, Nole affronta quattro tornei dopo gli U.S. Open (Pechino, Shanghai, Bercy, Finals) e 4-5 tornei a inizio stagione (Doha, Australian Open, Dubai, Indian Wells, Miami). I migliori risultati di fine annata sono i 4 titoli del 2013 e del 2015. ll miglior risultato di inizio annata risale al 2011 con 4 titoli. Unico caso in cui Nole non abbia vinto neppure un titolo a fine stagione è proprio il 2011, in cui esaurì le pile agli U.S. Open, mentre Nole dal 2008 in poi ha sempre vinto almeno un torneo ad inizio anno e dal 2010 sempre almeno due tornei. Possiamo dunque supporre che Nole vincerà almeno due titoli tra Doha e Miami, di cui almeno un titolo pesante (Slam o 1000). Ma fino a qui abbiamo confermato la scoperta dell’acqua calda.

Altro dato veramente sorprendente di Nole nelle prime fasi dell’anno riguarda la percentuale di vittorie nelle finali disputate. Se Nole ha un’eccellente percentuale complessiva (59/85; 69.4%), questo dato diventa eccezionale nelle finali disputate tra inizio anno e Miami (19-3; 86.4%). Nole ha perso soltanto tre finali disputate nei tornei di inizio stagione: contro Nadal ad Indian Wells nel 2007, contro Murray a Miami nel 2009 e contro Federer a Dubai nel 2015. Il dato impressionante è questo: dal 2010 al 2015, Nole ha vinto 14 delle 15 finali disputate fino a Miami, non perdendo in finale per quasi sei anni. Se Nole arriva in finale nei primi mesi del 2016, possiamo supporre che vincerà quasi certamente, soprattutto se si tratterà di Australian Open, Indian Wells o Miami.

Le sconfitte

Chi potrebbe fermare Nole nei prossimi mesi? La risposta è ovvia, solo se stesso, magari mentalmente esausto e sofferente per troppa pressione, una dieta al limite ed altri fattori che probabilmente contribuirono a metter fine al suo dominio dopo l’esaltante 2011. Quando finì, in pratica, il dominio di Nole iniziato agli Australian Open 2011? Continuò per tutto il 2011 con altri 2 slam e in tutto 10 titoli e sconfinò nel 2012 con la vittoria del terzo Australian Open. Nole perse a quel punto due partite nei tre successivi tornei: la semifinale di Dubai contro Murray e la semifinale di Indian Wells contro Isner, al tie-break decisivo. Poi Nole vinse Miami, vendicandosi contro Murray, ma da quel momento in poi, Nole vinse soltanto in Canada prima di tornare a dominare nel finale di stagione. Dunque possiamo considerare la vittoria di Miami ed il passaggio alla terra come la fine del dominio del biennio 2011-12 e la fine di questo dominio ha un nome (Nadal) che oggi non sembra più in gradi di fermare Nole, così come il secondo nome (Federer sul verde) non sembra più in grado di fermare Nole su questa superficie ed al meglio dei cinque set.

Ma chi, ad inizio anno, è stato in grado di fermare il Nole già vincente? Dal 2008 al 2015, i seguenti giocatori hanno sconfitto Nole più di una volta: Roddick (3 volte), Murray, Federer e Tsonga (2 volte; Nadal 2 volte se includiamo il 2007). Tutti gli altri, una volta soltanto, cito quelli ancora in attività: Simon, K. Anderson, Ferrer, Nadal (in Davis), Gulbis, Youzhny (ma gioca ancora?), Isner, DelPotro, Haas, Wawrinka, Karlovic. Di tutti questi, soltanto Roddick, Tsonga e Wawrinka lo hanno battuto al meglio dei cinque set. Dunque sembra che – ad esclusione dei super-bombardieri – solo quattro giocatori possano fermarlo in match che contano ad inizio 2016: Wawrinka, Tsonga, Federer e Murray. Ma solo i primi due al meglio dei cinque.

Facciamo un ulteriore passo avanti e chiediamoci: quando potrebbe perdere Nole? E qui scopriamo una curiosità: la prima sconfitta di Nole non arriva mai in finale dal 2008. In 4 casi, Nole perde molto presto, entro il quinto match: 2009 (1° match contro Gulbis a Brisbane), 2010 (5° match contro Tsonga agli AUS), 2014 (5° match contro Wawrinka agli AUS), 2015 (3° match contro Karlovic a Doha); in due casi dopo una decina di incontri (8° contro Davydenko in Davis nel 2008; 11° contro Murray a Dubai nel 2012); in un caso al 18° (Del Potro in SF a Indian Wells), in un caso eccezionale al 42° (la celeberrima SF del Roland Garros del 2011 contro Federer). Di queste “prime sconfitte”dal 2008, nessuna è arrivata in una finale, una sola in un 1T, una in Davis, 3 nei QF e 3 in SF, dunque Nole deve guardarsi dai primi scogli che troverà ai QF o alle SF di Doha o degli Australian Open.

Le strisce e i ricorsi storici

Se non siete tifosi di Nole, a questo punto sarete quasi scoraggiati e fate bene. A cosa aggrapparsi? A come sono terminate le grandi strisce di Nole ed a qualche ricorso storico, più cabalistico o scaramantico che altro.

La striscia più lunga di Djokovic inizia a Dicembre 2010, con la vittoria in tre set contro Simon nella finale di Davis. Da quel momento, inanella una serie di 43 vittorie consecutive, impreziosite dalle vittorie di Davis, Australian Open, Dubai, Indian Wells, Miami, Belgrado, Madrid e Roma. Fino a trovare la miglior giornata di sempre di Federer sul rosso (opinione personale) e perdere in quattro set. Meritano il dovuto rilievo altre due serie, entrambe con nefaste similitudini: 28 vittorie consecutive dopo aver perso la finale US 2010 fino alla sconfitta contro Wawrinka ai quarti degli Australian Open e 28 vittorie consecutive dalla sconfitta contro Federer a Dubai fino alla finale Roland Garros persa da Wawrinka, ancora lui (cit.) nel 2015. Negli ultimi mesi è toccato a Federer (proprio lui, cit.) causare l’ultima sconfitta di Nole prima di una striscia e poi la prima sconfitta dopo molti match (23, tra Cincinnati ed il RR delle Finals 2015). Le lunghe strisce di Djokovic vengono sempre interrotte da svizzeri e sempre negli Slam.

Ma fortunatamente Nole non ha una lunga striscia aperta, quindi gli svizzeri fanno meno paura, infatti il serbo ha vinto “soltanto” gli ultimi tre incontri consecutivi. Il finale di questo 2015, assomiglia molto a due altre stagioni, il 2012 ed il 2014, con una sola sconfitta dagli U.S. Open a fine anno. Nel 2012 perse da Querrey a Bercy e vinse le Finals contro Federer, poi vinse gli Australian Open 2013. Nel 2014 perse da Federer a Shanghai, poi vinse le Finals contro Federer e nel 2015 ha vinto gli AUS Open. Tifosi di Djokovic, la cabala è con voi: Nole vincerà gli Australian Open 2016. Nel 2013 invece Nole non perse mai a fine anno e poi perse ai QF degli Australian Open 2014… ancora una volta, Nole può ringraziare Federer che, con la vittoria nel RR delle Finals, ha scongiurato questa possibilità.

Conclusioni

Dal 2007 in poi, Nole ha sempre vinto almeno 1 titolo prima dell’inizio della stagione su terra e dal 2010 sempre almeno 2, di cui almeno 1 tra slam e 1000. Inoltre, dal 2010, Nole perde al massimo 2 incontri tra inizio anno e Miami. Negli ultimi tre anni riparte dai blocchi leggermente peggio di quanto abbia terminato la stagione precedente, ma è comunque sempre il migliore da cinque anni nei primi tre mesi dell’anno.

Negli ultimi 6 anni, Nole ha vinto 14 delle 15 finali disputate nei primi tre mesi dell’anno, perdendo solo da Federer a Dubai 2015. Dei giocatori in attività, dal 2008 solo Federer, Tsonga e Murray lo hanno battuto più di una volta entro Marzo, se partiamo dal 2007, si aggiunge Nadal. Ma nessuno lo ha battuto più di una volta al meglio dei cinque set ad inzio anno tra i giocatori in attività.

Nel 2012 fu la combinazione degli altri tre Fab 4 a spezzare il dominio del 2011. Ad oggi solo Murray sembra in grado di fermare Nole, ma in Australia, Murray ha sempre perso, Nadal sul rosso non sembra più in grado di fermare Djokovic né Federer sul verde. Ad esser onesti, solo un giocatore sembra in grado di fermare Djokovic in Australia, dato che Roddick ha smesso da tempo: Stan Wawrinka. Ad avvalorare questa divinazione, altri due spunti: Nole non perde mai il primo incontro dell’anno in finale (spesso in SF o QF), perciò se Nole supererà indenne Doha, il ranking suggerisce che Murray non potrà fermarlo; inoltre Djokovic deve proprio temere gli svizzeri, perché sono sempre gli svizzeri ad interrompere le sue strisce. Per sua fortuna, Federer ha già fermato la striscia nel RR delle Finals quindi Nole può davvero fare tutti gli scongiuri serbi, ma sembra in una botte di ferro per l’inizio del 2016.

Ah, dimenticavo una curiosità. In carriera, Djokovic ha perso finali solo da giocatori europei: Wawrinka, Nadal, Federer, Murray, Haas e Tsonga.

Chiedo scusa per eventuali (probabili, a dire il vero) errori. Correggete pure ogni svista ed imprecisione con i commenti.

Seanchan Tremalking (TML; Dicembre 2015)