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Una giornata con una mattinata bella

 

Novak Djokovic of Serbia stretches before a practice session at Wimbledon in London June 23, 2013. REUTERS/Stefan Wermuth (BRITAIN - Tags: SPORT TENNIS)

Continua la rubrica a cura di voi utenti che avete voluto dedicare un poco del vostro prezioso tempo per scrivere un racconto, un articolo, una raccolta di emozioni che il tennis ha lasciato nella vostra mente. Questa è la volta di Alt&Canc che sta facendo faville con il suo nuovo libro, quindi possiamo dire che è un VIP? L’unico VIP tra noi? Sì, lo possiamo dire. “Conosciamo un vip buttiamolo via”.

Questa stagione tennistica rimarrà nella mia memoria per sempre, perché ho visto per la prima volta giocare dal vivo due grandi del tennis, ed è stato fantastico. Ho sempre seguito i match in televisione e solo in questo 2015, spinto da un tennis di qualità incredibile e con la paura che le cose cambino in fretta, ho deciso di fare il grande passo. Non ero interessato a vedere un giocatore in particolare, nemmeno il mio amato Federer, bastava che fosse uno dei magnifici quattro. Ho avuto la fortuna di vedere Djokovic e lo stesso Federer, separatamente, ed è del primo dei due che voglio raccontare un episodio divertente che mi ha fatto cambiare idea sul campione serbo che prima, ammetto, non amavo gran che. Trattasi di una sua sessione di allenamento.

Djokovic aveva il campo prenotato per le nove di mattina se non sbaglio, e già il fatto di vederlo pronto a bordo campo a fare stretching, ben dieci minuti prima delle nove, mi ha fatto capire che professionista sia e perché è diventato il numero uno al di la delle sue qualità come tennista che tutti conosciamo. Con lui c’erano il fido Vaida, suo allenatore da sempre per chi non lo sapesse. Il nuovo coach aggiuntivo Boris Becker, che ho trovato in condizioni decenti, e lo sparring partner, Eva Longoria. Si parte con un po’ di riscaldamento e resto colpito subito dalla fluidità dei colpi del serbo, molto meglio di come mi era sempre sembrato dalla tv.

In campo parlano e ridono fra loro in un’aria rilassata, mentre le tribune si vanno riempendo di appassionati. Quando Nole vede che sempre più gente sta arrivando, per intrattenerci, parte a fare il suo show fatto di facce simpatiche e strani colpi. E devo dire che ci ha fatto divertire tutti quanti. Non mi aspettavo fosse un ragazzo così alla mano nonostante la vita che fa e il ruolo che ha. E’ stata una piacevole sorpresa vederlo finalmente “normale”. Col passare dei minuti però i ritmi salgono ed Eva fatica un po’ a tenere lo scambio e il peso di palla, ma tutto sommato se la cava. Nole intanto diventa un vero show-man e si diverte a intrattenere il pubblico con giocate assurde e battute ad ogni occasione. Ormai la gente era più divertita dagli sketch del campione serbo che interessata al gioco.

Il tempo passa veloce e così si arriva alla partitella finale tipica dei riscaldamenti, e qui c’è l’episodio che voglio assolutamente raccontarvi. Se la giocano a punti secchi, all’undici. Da una parte Nole da solo, di là dalla rete lo sparring Eva Longoria e Marian Vaida. Sorprendendo un po’ tutti Nole si mette a giocare d’impegno fin dall’inizio e per i due dall’altra parte non ce n’è. Fra lo stupore e l’ammirazione generale per i colpi del serbo si arriva al 6 a 0 quando, stanco di non vedere palla, Vaida chiama simpaticamente out un colpo di Novak in realtà sulla riga. E già qui scoppiamo tutti a ridere per le facce che fa il povero Nole, che fa finta di prendersela con l’arbitro e si dispera come un vero attore navigato. Ma il clou arriva adesso: nel punto successivo Eva colpisce di rovescio una palla che cade almeno un metro dentro le righe, ma Djokovic improvvisamente ferma la pallina e grida “Ouuuutttt”… ahahahahahaha clamoroso!! Siamo scoppiati a ridere tutti, compresi i giornalisti che stavano seguendo a bordo campo, Vaida, Eva e lo stesso Becker che fino a quel momento sembrava poco coinvolto. Non ci potevo credere, ho pensato “Questo è un pazzo totale, chiamare fuori una palla del genere. Ma come gli è saltato in mente?!?! ehehe”.

Praticamente fra le risate generali la partitella si è conclusa li, con un sonoro  7 a 1 per il campione serbo. A fine allenamento è rimasto poi alcuni minuti a firmare autografi, fare fotografie e parlare un po’ con tutti con la massima tranquillità, come fosse una persona qualsiasi e questo mi è piaciuto molto. Soprattutto l’ho visto umano come non mi aspettavo, dedicando molto tempo ai più piccoli che erano li a vederlo e fare il tifo per lui. Un vero campione insomma. Il racconto finisce qua, potrà sembrare una scelta azzardata, ma ho preferito raccontarvi questo piccolo episodio che fa capire davvero quale ragazzo normale ma al tempo stesso speciale e simpatico si celi dietro al campione trita-avversari Novak Djokovic, piuttosto che la cronaca dell’ennesima partita di tennis.