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Natale con i tuoi, tennis con chi vuoi

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Jingle Bells, Jingle Bless, Jingle on the….oggi è Natale, la festa più importante del mondo occidentale che volente o nolente si identifica con la religione cristiana che festeggia oggi la nascita di Gesù: inutile stare a parlare del folklore che trascende la dimensione strettamente religiosa della festa tanto da mettere in secondo piano la sua origine, ma quello che ci interessa è lo sport e il tennis in particolare.

Contrariamente a quanto si possa pensare mentre ci si diletta in regali, alberi, presepi, struffoli, capitoni e tombolata mista, in alcune parti del mondo c’è sport, anche a grandi livelli. Nei Paesi musulmani, che per ovvi motivi non festeggiano il Natale, si gioca qualche partita di calcio per Natale soprattutto quando questo cade in un giorno del weekend. Negli USA il Natale è sacro anche per lo sport, durante il periodo natalizio si giocano i Bowl Games dell’NCAA: partite che assegnano un trofeo particolare che coinvolge le migliori squadre universitarie di football americano, ma il 25 dicembre non si gioca. Dove il 25 dicembre è una data irrinunciabile è l’NBA, i Christmas Games sono sacri e nessun americano appassionato di sport potrebbe perdersi le 5 partite che nel giorno di Natale allietano gli appassionati di basket di tutto il mondo: per capire l’importanza di questo appuntamento, basta guardare la stagione 2011-2012, quando ci fu il lock-out per più di 2 mesi della NBA e che aprì i battenti proprio nel giorno dei Christmas Games consapevoli che non giocarli sarebbe stato un delitto per gli sportivi e non.

Oggi a Natale non si gioca più a tennis, forse l’IPTL potrebbe prolungarsi per tutto dicembre, ma gli organizzatori sono consci che i giocatori mal volentieri sacrificherebbero le festività per giocare qualche esibizione di poco prestigio, anche se molto lucrosi.

Natale per noi significa freddo, neve e camino acceso, ma dall’altra parte del mondo è estate quindi non è difficile organizzare un torneo all’aperto se ci fossero le giuste condizione per farlo, ma nell’emisfero australe, dove tutto il mondo del tennis ruota attorno all’Australian Open di Melbourne, si preferisce aspettare il nuovo anno per dare il via alla nuova stagione e partire subito con il botto rappresentato dal primo Slam dell’anno.

Una volta non c’era la stessa organizzazione di oggi, ecco che spulciando gli archivi saltano fuori ogni anno, o quasi, tornei disputati proprio il 25 dicembre. Se allarghiamo l’orizzonte al periodo che noi chiamiamo “delle feste” ci si perde un po’, così si è preferito fare una carrellata su quei tornei che non disdegnavano di essere disputati proprio nel giorno della nascita di Cristo.

Il primo a saltare fuori è il Victorian Champs del 1879, nato appena 2 anni dopo il Torneo di Wimbledon, il più antico del mondo, e primo ad essere disputato sul “cemento”, non certo il cemento di oggi che ha solo la base di questo materiale, ma proprio il calcestruzzo vero e proprio senza nessuna protezione o ammortizzazione nella superficie.

Il primo torneo che viene disputato in pianta stabile a cavallo del Natale è il New Zealand Championships, evento disputato sull’erba che annovera nel proprio albo d’oro perfetti sconosciuti o grandi tennisti che si sarebbero affermati solo dopo la vittoria di questa manifestazione. Il primo grande nome che salta agli occhi è quello di Tony Wilding, prima leggenda del tennis mondiale, che vinse per la prima volta nel 1901, per poi ripetersi nel 1906 e 1909. Oltre a Wilding troviamo anche quello di Bill Tilden che nel 1920 si trovò in Nuova Zelanda per caso, o per meglio dire per disputare il challenge round della Coppa Davis contro l’Australasia (Australia più Nuova Zelanda). Visto che era di passaggio, perché non rimpinguare la bacheca con un torneo facile facile?

In questa collection non poteva mancare l’Australasian Champs, antesignano dei moderni Australian Open che furono disputati per la prima volta nel 1905 e che videro l’edizione del 1906 essere disputata dal 24 al 30 dicembre a Christchurch in Nuova Zelanda con la vittoria di Wilding.

Il torneo di Natale per eccellenza rimane comunque la Coupe de Noel e non poteva essere altrimenti dato il nome inequivocabile: disputato sul parquet indoor a Parigi vede nel suo albo d’oro grandi nome del tennis transalpino e non solo. La prima edizione risale al 1912 e fu vinta da Max Decugis, un terraiolo ante-litteram, che ha vinto 8 di quelli che oggi chiameremmo Roland Garros, ma che quando giocava lui era riservato solo ai tennisti francesi o comunque stranieri appartenenti ad un club francese. Decugis vinse le prime 4 edizioni prima dell’arrivo dei 4 moschettieri francesi che monopolizzeranno il tennis mondiale ed anche il torneo di Natale. Jacques Brugnon vincerà nel 1920-1921, Borotra nel 1922, Lacoste dal 1923 al 1926, Cochet nel 1928. Il primo non francese ad aggiugicarsi la coppa sarà Fred Perry nel 1931 battendo in finale uno dei moschettieri, nell’accezione particolare Borotra. La Seconda Guerra Mondiale fermò tutto compreso questo evento e alla ripresa dopo le ostilità belliche ci sarà una sola edizione vinta da Henri Cochet su Marcel Bernard.

Il primo grande evento pro di questa categoria fu la Bristol Cup nata nel 1920 poco prima che fosse lanciato un vero e proprio circuito professionistico nel 1926 che vede nel suo albo d’oro molti sconosciuti, prima dell’affermazione del cecoslovacco Karel Koželuh per 6 volte consecutive.

Un altro torneo disputato a Natale era lo Sugar Bowl, forse questo nome può essere sconosciuto ai più ma negli USA è un nome che conoscono in tanti, ma se certamente non lo associano al tennis. Lo Sugar Bowl è il Bowl di fine anno che vede di fronte la squadra vincitrice della SEC contro quella della Big 12 giocato a New Orleans (sempre College Football). A latere di questo evento si è disputato dal 1934 al 1970 un torneo di tennis che ha visto grandi protagonisti del tennis americano, tra i tanti ricordiamo: Bobby Riggs, Frank Parker, Ted Schoederer e Cliff Richey.

Un evento creato solo per essere disputato durante le festività natalizie fu un torneo di Barcellona giocato sulla terra battuta disputato dal 1941 al 1960 con altri grandi nomi nell’albo d’oro a partire dal primo vincitore: Gianni Cucelli, per passare da Cochet, Petra, fino a Andres Gimeno e Santana.

Con l’inizio dell’era Open i tornei giocati alla fine dell’anno vennero quasi del tutto aboliti con la ben nota eccezione dell’Australian Open che dal 1977 al 1985 venne disputato proprio in questo periodo, spostando anche i tornei di preparazione ad essi. La decisione di disputare a Natale gli Australian Open si rivelerà un grande flop perché partiva da un concetto che si rivelerà del tutto fallace: invece di essere il primo Slam dell’anno divenne l’ultimo Slam dell’anno questo avrebbe spinto chi aveva realizzato 3/4 di Slam ad andare necessariamente in Australia per disputare il torneo aussie per completare il Grande Slam, ma nessuno riuscì in quegli anni ad ottenere questa impresa, il solo Borg fu vicino, ma le sue sconfitte agli US Open fecero declassare di molto il torneo Down Under.

La prima edizione natalizia degli Australian Open fu la 2a del 1977 (ricordiamo che nel 1977 si disputarono 2 edizioni del torneo) vinse Vitas Gerulaitis contro John Lloyd, ma mancavano i più grandi come Borg, Connors, McEnroe, Nastase, Vilas e Panatta. Nel 1978 si spostò ancora più avanti e il primo giorno di competizioni fu il 28 dicembre quindi niente tennis sotto l’albero. Vinse Vilas che in finale era opposto allo sconosciuto con il cappello da pescatore John Marks. Nel 1979 torna il tennis-panettone con l’Australian Open disputato dal 24 dicembre al 2 gennaio, date improponibili che fecero storcere il naso ai più forti che non mancarono di mandare frecciate all’organizzazione dicendo che in quel periodo preferivano stare a casa con la famiglia, tra tutti spicca Chris Evert che ha digerito quasi sempre male lo Slam aussie. Nel 1980 si ha un ulteriore slittamente e non si gioca a Natale ma dal 26 dicembre al 4 gennaio: vince Brian Teacher contro Kim Warwick.

Anche se dal 1924 l’Australian Open è rimasto sempre uno Slam, non si può dire che sia uno dei 4 Major del circuito e nel 1981 il draw era molto, ma molto scarno: vinse il sudafricano Johan Kriek in finale in quattro set sull’americano Steve Denton. Da notare invece un grande ritorno del tennis femminile con quasi tutte le migliori al via e Martina Navrativola vittoriosa in finale sull’eterna rivale Chris Evert.

Dal 1982 gli Australian Open non si giocano più nel periodo natalizio e cominciano una lenta ma inesorabile ascesa che nel giro di pochi anni lo riporteranno ad essere a tutti gli effetti un Major e a ricucire il gap con gli altri tornei dello Slam che avverrà in maniera definitiva nel 1988 quando dall’erba si passerà al cemento e da Kooyong si passerà al Melbourne Park.

Da questo momento in poi non si gioca più a Natale, forse è meglio così, durante le festività meglio dedicarsi ai propri familiari piuttosto che vedere una pallina che rimbalza avanti e indietro per quello c’è sempre tempo.

Vi auguro un Buon Natale dal profondo del cuore. Quello che vi auguro soprattutto in queste festività è la serenità, non la felicità che viene e che va ed è sempre effimera, ma vi auguro la serenità che è alla base per stare bene con se stessi e con le persone che ci stanno più a cuore, la serenità è la pace dello spirito e della coscienza e vi auguro che questa serenità vi accompagni sempre anche oltre a questa particolare occasione di festività. Auguri a tutti.

 

“Li campagni già sciurinu a mezzagnutt’ è jurnu chiaru, p’ lu nostru grand’ amur’ chi nasciu lu Redentur’