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The GOAT Theory: Il Redshift

  • 1990

Il 1990 segna la più grande rivoluzione a livello di ranking ATP. Via la media, che sia fissa o variabile, e dentro il best of 14. Questo per quanto riguarda il lato giocatori (che ricordiamo assiomaticamente trovarsi su un piano inferiore a quello dei torneo, assioma 5). Per quanto riguarda i tornei finalmente vengono introdotte le categorie, 4 categorie che sono affini a quelle che conosciamo. Però bisogna fare attenzione: per quanto tutti sono abituati a considerare un unico filone il periodo 1990-oggi e a scartare il 1989, le cose non stanno in questo modo. Ci sono molte più analogie tra il 1989 e il 1990, piuttosto che tra il 1990 e il 2000, per citare una data a caso dell’intervallo. Il sistema 1989 è insito in quello del 1990 che ha alla base delle regole diverse però all’atto pratico i 2 si configurano più o meno allo stesso modo (come spiegato qui).

Vediamo il dettaglio per renderci conto di quanto affermato. La categoria suprema è divisa in 2 sottocategorie: Slam da $2.000.000 400 punti, Slam da $1.000.000 360. Questa nuova configurazione potrebbe fare pensare ad un rivoluzione, che in effetti c’è ma è blanda. Nel 1989 la Triple Crown assegnava 400 punti (solo Wimbledon per la precisione), nel 1990 la Triple Crown assegna 400 punti. Non è cambiato niente al vertice, si è solo fatto in modo che gli Australian Open, seppur con meno punti, potessero essere sullo stesso piano degli altri 3 Slam con i suoi 360 punti.

Un altro errore che si commette spesso è quello di considerare gli attuali Masters 1000 equipollenti ai “Masters Series” del periodo 1990-2008. Anche qui ci sono da fare diverse rettifiche. Intanto nel 1990 la nuova categoria sotto gli Slam si chiamata ATP Championship Series, o meglio ATP Championship Series, Single Week. L’uso della stessa prima parte del nome non è casuale perché quelli che poi sarebbero diventi Super 9 non sono tornei al di sopra di tutti gli altri e soprattutto della categoria inferiore, ma sono solo 9 tornei scelti tra quelli più importanti di questa fascia. Certamente con il senno di poi questa scelta ha posto le basi per un aumento del redshift ma nel 1990 questo riguardava solo il gap tra Slam e top tournaments, quello tra top tournaments e altri tornei si sarebbe manifestato più avanti. Basta guardare i punti assegnati dall’ATP per renderci conto di quanto detto. Bercy con i suoi $2.000.000 di montepremi prende 300 punti, Miami $1.500.000 265, Cincinnati e Roma$1.300.00 e $1.280.000 280 punti. Fino a qui niente di strano se non fosse che nella fascia $1.000.000-$1.200.000 si inseriscono ben 14 tornei: Toronto Indoor, Canada, Stockholm, Tokyo Indoor, Indianapolis , Stuttgart Indoor, Tokyo Outdoor, Hamburg, Philadelphia, Indian Wells, Stuttgart Outdoor, Monte Carlo, New Haven, Sydney Indoor. Solo 5 di questi sono “Super 9” gli altri no, però sono lì e danno tutti 230 punti. Un’anomalia strana che appare tale sono ai nostri occhi, ma allora era normale. Lo schema del 1989 non si voleva stravolgere ed eccolo ancora presente qui anche se con delle sfaccettature diverse.

A conti fatti il redshift diminuisce rispetto al 1989, e c’era da aspettarselo, lo stesso era capitato nel 1984 con il cambio del sistema . Però rimane sempre alto. 400 – 300 = 100.

  • 1991

La riforma del punteggio del 1990 dura solo un anno. Subito rivoluzione nel 1991…e non poteva essere altrimenti. Gli Slam alzano ancora il tiro con un incremento del prize money rispetto all’edizione precedente anche di $500.000. Questo si traduce in una ricategorizzazione di tutti gli eventi che però mantengono lo schema dell’anno precedente. I 2 Slam con prize money più grande, Wimbledon e Roland Garros, (circa $3.500.000) hanno diritto a 500 punti, poco indietro gli US Open con circa $3.000.000 di prize money e 480 punti. L’Australian Open non colma il gap e si ferma a 440 punti con i suoi circa $2.000.000 di montepremi. Ancora super-protagonista Bercy che ha preso pianta stabile come primo dei top tournaments. $1.650.000 di montepremi e 300 punti. Resiste Miami a 265. Ancora Cincinnati e Roma a 250 e grande gruppone di 13 tornei tutti sullo stesso piano, ma alcuni Super 9 e altri no. I “Super 9” sono: Canada, Stoccolma, Amburgo, Monte Carlo e Indian Wells, agli altri: Philadelphia, New Haven, Stuttgart Outdoor, Tokyo Outdoor, Stuttgart Indoor, Indianapolis, Tokyo Indoor, Sydney Indoor semplicemente no pur prendendo lo stesso numero di punti.

Non cambia il discorso sul Redshitf. 500 – 300 = 200. Grande impennata in quest’anno.

  • 1992

Qui ci sono pochissime differenze rispetto all’anno precedente. L’unica di rilievo è il ritorno dell’equipollenza tra i tornei della Triple Crown. Per il resto tutto invariato ai piani alti con Bercy ancora a 300 punti. Da segnalare però che finalmente  tutti i Super 9 tranne 1 assegnano un maggior numero di punti rispetto a quelli della categoria inferiore: 250 vs 230. A 230 rimane invischiato solo Indian Wells, per il resto sistema molto simile a quello attuale con i dovuti distinguo tra Bercy, Miami, Cincinnati-Roma e il resto del gruppo.

Redshift. 500 – 300 =200

  • 1993

Nel 1993 si registra la prima anomalia statistica dettata da situazioni contingenti. In questo caso l’anomalia riguarda il torneo di Stoccarda Indoor. Il torneo tedesco spara la cifra esorbitante di $2.250.000 e pur essendo un NON Super 9 guadagna più di tutti i tornei tranne gli Slam che ancora aumentano montepremi e punti. 530 Wimbledon e Roland Garros, 520 US Open, 450 Australian Open. Stuttgar Indoor prende 330 e solo per quest’anno sarà davanti a Bercy con i suoi $2.165.000 di montepremi e 320 punti. 10 punti di differenza, ma sono sufficienti a stargli davanti. Il 1993 è l’anno del definitivo stacco tra Super 9 e altri tornei. Tutti e 9 i tornei prendono un punteggio che va dai 280 ai 320, ovviamente c’è da considerare il caso Stuttgart Indoor che è più un caso unico e “fortuito” che strutturale.

Redshift. 530 – 330 =200

  • 1994

Stuttgart indoor mantiene il suo status di super-torneo però c’è il riaggancio di Bercy. Entrambi i tornei, pur appartenendo a categorie diverse, hanno $2.250.000 di montepremi e danno 380. Rispetto al 1993 si ha un grande incremento nell’assegnazione dei punti ATP. Il Roland Garros si staglia a 650 (era 530 nel 1993), seguito da Wimbledon e US Open con 640. Ancora dietro gli Australian Open che ancora non chiudono il gap con gli altri Slam. Per lo Slam aussie ci sono 580 punti.

Redshift. 650 – 380 =270.

  • 1995

Quest’anno a fare la voce grossa è Miami. Il Lipton vuole tornare ai vecchi fasti e mette sul piatto $2.500.000 . Questo status lo fa balzare avanti a Bercy e Stuttgart Indoor che confermano il prize money dell’anno precedente, 380 punti per loro e ben 440 per il torneo della Florida. Piccolo passo in avanti solo del Roland Garros che va a 670. 650 per Wimbledon e US Open. Ultimo anno di purgatorio per gli Australian Open ancora dietro la Triple Crown con i suoi 580 punti.

Redshift. 670 – 440 =230.

  • 1996-1998

Il 1996 è l’anno di un’altra grande rivoluzione dove si vede per la prima volta una configurazione simile a quella attuale. Gli Slam danno tutti gli stessi punti,  740 e i tornei della categoria inferiore, ribattezzati Super 9 in maniera ufficiale la metà, 370. Questo è il passo definitivo che segna la nettissima separazione tra Slam e top tournaments di prima fascia che però mantengono ancora una distanza relativamente piccola con quelli della seconda.

Redshift. 740 – 370 = 370

  • 1999

Piccolissimo correttivo per il solo 1999. 770 punti per gli Slam e 400 per i Super 9. Stessa distanza in termini di punti dell’anno precedente, ma proporzione diversa

Redshift. 770  – 400 = 370

  • 2000-2008

Nel 2000 si ha un’altra rivoluzione che evidenzia ancora di più il redshift potendo gli Slam a 1000, i Super 9 ribattezzati ATP Masters Series a 500 punti. Gli altri tornei si stagliano a 300-250 punti. Sono i Championship Series precursori di quelli che oggi chiamiamo ATP 500 che però ancora non avevano lo status attuale essendoci una proporzione 1000/300 = 3.33 tra Slam e questa categoria ancora inferiore a 2000/500 = 4 di quella attuale. Grande novità: vengono aboliti i bonus.

Redshift. 1000  – 500 = 500.

  • 2009

Nel 2009 nasce il sistema attuale con gli Slam che schizzano a 2000 punti. I Masters Series assegnano 1000 punti e vengono ribattezzati Masters 1000. Gli ATP Championship Series diventano ATP 500 e gli ATP World Series, ATP 250. Il gap si dilata di un fattore 2, creando un’incredibile sproporzione tra tornei di fascia alta e quelli di fascia bassa. E’ il massimo picco del redshift.

Redshift. 2000  – 1000 = 1000.

Sintesi

Il grafico rappresenta nella linea blu i punti assegnati dal torneo più importante del circuito, torneo Slam, la linea marrone quello del top tournament non Slam. Come è facile intuire a parte piccole eccezioni contingenti la distanza aumenta sempre di più fino ad arrivare ai 1000 punti attuali. Per renderci conto di questo grafichiamo la distanza tra Best Slam e Top Tournament.

La linea di tendenza dice tutto. Dal 1973 ad oggi si ha un costante aumento della distanza tra i tornei di fascia alta e quelli della fascia inferiore. Ci sono delle eccezioni come il 1984, anno della riforma del ranking, o nel passaggio dal 1995 al 1996 con Miami a rompere un po’ le uova nel paniere, ma sono dei dati trascurabili. Il redshift è un fenomeno che sta diventando sempre più preoccupante e con una nuova riforma del calendario potrebbe aumentare sempre di più.