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The GOAT Theory: Sistema ranking 1984-1989, figli delle stelle

L’articolo precedente è stato noioso, scolastico, molto didascalico, per cui questo dovrà per forza essere più appetibile. Qualcuno si potrebbe chiedere perché scrivere questi 2 (o 3) articoli. I motivi sono molteplici: 1) Non si trova questo materiale in rete e soprattutto nel sito ATP. 2) Sarà fondamentale per gli articoli che seguiranno, anzi saranno proprio questi 2 (o 3) pezzi a dare lo spunto per risolvere tanti e tanti problemi che riguardano la GOAT Theory.

Eravamo arrivati al 1983, quindi continuiamo con il 1984.

1984

Il 1984 è un anno fondamentale per quanto riguarda il sistema ranking ATP. La “corsa alle stelle” rallenta un po’ e si introducono delle regole molto più rigide per la categorizzazione dei tornei. Il procedimento è uguale a quello degli anni precedenti, ma le classi di merito sono più difficili da raggiungere. L’algoritmo usato per i tornei è  il seguente:

  1. Tra i $25.000 e i $150.000 una stella di merito per ogni incremento del montepremi di $25.000
  2. Tra $150.001 e $500.000 una stella di merito per ogni incremento del montepremi di $50.000
  3. Tra $500.001 e $1.025.000 una stella di merito per ogni incremento del montepremi di $75.000
  4. Da $1.025.000 in su una stella di merito per ogni incremento del montepremi di $100.000

E’ compresa una stella di bonus in base alla profondità del tabellone:

  1. 0 per draw a 32
  2. 1 per draw a 48
  3. 2 per draw a 56
  4. 3 per draw a 64
  5. 4 per draw a 96
  6. 6 per draw a 128

Non c’era bonus per il draw size per i tornei con un prize money inferiore a $15.000 e lo stesso per i tornei con tabelloni a 96 e 128 con montepremi inferiore a $200.000.

Lo schema del 1984 è uguale al 1983. Qualcuno potrebbe dare un occhio all’altro articolo, ma lo riportiamo per chi si fosse collegato solo in questo momento.

Per non tediare il lettore con altre tabellone astruse riportiamo solo uno scorcio dei tornei più importanti e solo i punti assegnati al vincitore.

E’ possibile notare come non tutti gli Slam hanno lo stesso punteggio per il vincitore e che ancora gli Australian Open sono distanti dagli altri Slam. E’ stato preso un campione, o meglio un sottoinsieme dei tornei ATP, quelli più blasonati per renderci conto di come erano classificati. Questo tipo di approccio sarà usato per tutto l’articolo.

Un’altra grande rivoluzione del 1984 è l’introduzione della media variabile, ossia non più fissa a 12 come negli anni precedenti ma dipendente dalla numero dei tornei che si giocavano che determinava una certa fascia. Particolare che viene spesso trascurato nelle analisi di questi anni:

  • Se il tennista giocava meno di 12 tornei
  • Se il tennista giocava 12 o 13 il divisore era N (con N uguale al numero di tornei).
  • Se il  tennista giocava 14 tornei e almeno 1 torneo del  Grand Prix il divisore era N-1.
  • Se il  tennista giocava 19 tornei e almeno 2 torneo del  Grand Prix il divisore era N-2.
  • Se il  tennista giocava 23 tornei e almeno 3 torneo del  Grand Prix il divisore era N-3.

(Da notare come Forest Hills sia tagliato perché i tornei facenti parte del WCT non davano punti ATP).

 

1985-1989: l’ATP si sveglia

Dal 1985 al 1989 per fortuna l’ATP si sveglia e comincia a pubblicare qualcosa. Non si tratta delle tabelle che tanto avrebbero fatto comodo, piuttosto i punti vinti da un giocatore in un determinato torneo. Il problema di fondo di questo sotterfugio è che i punti sono “edulcorati” dai punti bonus, per cui per risalire ai vari punti reali bisogna conoscere la chiave, ossia: quali erano le classi dei bonus? Questo particolare aspetto non sarà tema di questo articolo, ma è d’obbligo saperlo. Da questo momento in poi si può procedere in 2 modi: o facendo ricerche su ricerche su Internet in vecchi giornali dell’epoca o siti affini, oppure usare una formula inversa per risalire ai punti che venivano assegnati per una vittoria di un determinato torneo. L’approccio usato al momento è il secondo, un po’ un escamotage, però è il metodo più veloce per arrivare alle info che ci servono.

1985

Il sistema è lo stesso del 1984, per cui non ci sono sorprese, o meglio ci sono ma non nelle tabelle, se mai ci sono, queste riguardano la collocazione dei tornei. Le tabelle per questi anni sono le seguenti:

Qui abbiamo voluto esagerare. Avendo a disposizione tutti i punti ATP ci siamo permessi di allargare l’orizzonte a quasi tutti i tornei ATP per avere un’idea di come questi si siano evoluti. La situazione al vertice rimane pressoché invariata. Wimbledon scavalca US Open come montepremi ma non tanto da acquisire una stella supplementare. Entrambi sono fermi a 290 punti. A “pagare” questa volta è il Roland Garros che rimane al palo con 270 punti. La grandissima novità del 1985 è l’introduzione del Lipton, il torneo di Miami che voleva essere il 5° Slam. E’ un super evento con lo stesso formato degli Slam. L‘ATP non può essere indifferente e lo colloca addirittura sopra gli Australian Open. 230 punti per il torneo della Florida, 190 per quello australiano. Anche il montepremi dei 2 tornei è molto differente: $750.000 vs $645.000 per cui questo collocazione non è così scandaloso, anzi è doverosa. Di grande prestigioso, ergo grandi montepremi e punti, è il torneo su terra verde di Forest Hills con $500.000 di prize money e 170 punti per il vincitore. Sarà questo il top tournament sotto gli Slam (a parte il caso unico del Lipton). Tutti gli altri eventi sono abbondantemente sotto.

1986

Il 1986 è famoso per l’assenza degli Australian Open che, per via della loro ricollocazione nel calendario, non si giocano. Questo semplifica un po’ le analisi, anche se è certo che la presenza del torneo australiano non avrebbe sconvolto l’ecosistema ATP, perché sappiamo quello che è stato prima e quello che sarà dopo. Riguardo tutti gli altri tornei la situazione rimane invariata. Da registrare la equiparazione di tutti gli Slam. Il grande torneo di Boca West (è quello di Miami, non vi preoccupate) e Forest Hills ancora sugli scudi.

1987

Grande ritorno per gli Australian Open, ma la ricucitura con gli altri Slam è molto lontana. Miami gli sta ancora davanti e questo status durerà per diverse stagioni. Gli US Open incrementano il montepremi così come pure gli altri tornei e le stelle in questo modo aumentano. Dal massimo di 290 si sale fino a 330 punti. Wimbledon e Roland Garros rimangono staccati. Particolare attenzione in questo anno va data a Parigi-Bercy. Il torneo indoor che oggi è tanto bistratto si colloca come super top tournament in questa stagione e lo sarà per tante a seguire. Per il momento raggiunge Forest Hills con 170 punti, ma il sorpasso è dietro l’angolo. Situazione invariata per gli altri tornei.

1988

Il 1988 è un anno eccezionale (però mi pare che fino a questo punto siano tanti gli anni eccezionali). Finalmente gli Australian Open raggiung…no. Gli Australian Open rimangono indietro rispetto agli Slam e lo saranno per diverse stagioni (fino addirittura al 1995). Però gli AO hanno il contentino di raggiungere almeno per un anno il Lipton, 250 punti per loro. Nel paragrafo precedente si parlava di Bercy, bene qui è evidente il grande salto in avanti del torneo parigino. $810.000 di montepremi e 210 punti. Super evento che mette in cattiva luce sia Miami che Australian Open. Però è fortemente penalizzato dal tabellone a 32 che ancora ha un certo peso nella gerarchia dei tornei. Il resto rimane invariato. Da registrare però il declassamento di Forest Hills ormai in via di estinzione.

1989

Il 1989 è l’ultimo anno “delle stelle”. Sempre solita storia: montepremi aumentati e punti che aumentano. Questa volta è Wimbledon a fare la voce grossa. C’è il sorpasso Australian Open-Miami, 10 punti che significano tanto a livello di prestigio e soprattutto ci dicono che Key Biscane non sarà mai il 5° Slam. Nel 1985 non era utopia, lo è oggi, ma il tennis ci insegna che può succedere di tutto. Parigi-Bercy vede il piatto e rilancia e consolida il tuo status di top tournament. Il tabellone a 32 non è un problema se hai $1.000.000 di montepremi. 230 punti. Un’enormità se si pensa che quello più in basso dà 50 punti in meno e quello appena sopra 20.