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TML Classic: Finale Australian Open 2012, Djokovic vs Nadal – Parte I

Novak-Djokovic Australian Open 2012

AVVERTENZA: L’articolo si sviluppa in 2 parti, per cui se la prima dovesse risultare incompleta non vi preoccupate perché nella seconda ci sarà il finale che tutti aspettano con ansia.

Per tanto tempo si sono viste partite di tennis cercando di estrapolare determinate caratteristiche peculiari, però alcuni ricordi sono più forti di altri così si travisa la realtà dei fatti perché rivedendo poi a freddo un match si capisce che magari alcuni punti chiave non rispecchiano quello che ha conservato la nostra memoria. Oggi, grazie al lavoro di tennisabstract.com è possibile analizzare in maniera precisa e quasi maniacale un match, qualsiasi esso sia, arrivando così a delle verità riconosciute in maniera unanime. Ma per fare un ulteriore passo rispetto ai dati “grezzi” del suddetto sito si possono aggiungere delle ulteriori elaborazioni utili ancora di più a capire se è successo qualcosa e soprattutto perché. Abbiamo voluto partire da un match storico, un classico: la finale degli Australian Open 2012. Tutti conoscono il risultato, la partita monstre, le 5 ore e 53 minuti di lotta bruta, ma molti si confondono su come siano andati i fatti e perché ad un certo punto la partita è andata in una direzione piuttosto che un’altra, chi è stato più cinico nei momenti che contano o chi ha fatto più punti, per esempio.

Punteggio

Il primo step dell’analisi non può non partire dal punteggio: 5-7 6-4 6-2 6-7(5) 7-5 per Djokovic. Questo ci dice che Nadal ha vinto il primo set per poi perdere il secondo e il terzo, questo piuttosto nettamente, poi si è rifatto nel tiebreak del quarto dove Nole è arrivato sicuramente a 2 punti dal match (ce lo dice il 5 tra parentesi) per vincere di misura nel quinto e ultimo parziale. Bene. Così è troppo facile ed è quello cui (quasi) tutti si fermano, ma a questo punto passiamo allo step successivo che è quello delle stats che vengono mostrate a fine match.

Palle break

BP e Servizio

Il primo dato che evidenziamo è il numero di palle break salvate/sprecate (che sono dati complementari). Da qui esce fuori che Nadal ha dovuto fronteggiare 20 PB a fronte delle sole 6 di Djokovic. Per 13 volte Rafa si è salvato, Djokovic in 2 occasioni su 6. Questo significa 2 cose: che Nadal è stato un mostro in risposta e Djokovic un cecchino al servizio. E’ una considerazione un po’ banale, che metterei in ghiaccio in attesa di un approfondimento più accurato. Certo, già possiamo dire che con 7 break subiti a fronte dei soli 4 di Djokovic Nadal ha fatto il miracolo arrivando a giocarsi la partita al 5°, ma si sa che certi punti contano più di altri.

Servizio

Il secondo dato che prendiamo in considerazione è il servizio. Come si vede dal riquadro le prime in campo dei 2 sono state praticamente le stesse con una resa più alta per Djokovic. Invece il dato più allarmante per Nadal è stata la resa con la 2a: un 49.2% a fronte di un 64% di Nole. Dato molto significativo e se si guarda questo particolare nella maggior parte dei casi è proprio la 2a di servizio a fare la differenza. Chi ha una resa minore è quasi sempre sconfitto.

La prima di servizio

Considerando la partita set-by-set si nota come con una maggiore percentuale di prime in campo non sempre si porta a casa il set. Nel primo parziale si è seguita questa regola: 63.4% di Nadal contro il 53.6% di Djokovic. Ma nel secondo, vinto da Nole, si ha una leggera prevalenza per Nadal con un 57.7% vs 55.6%. Nel terzo, set stradominato da Djokovic, si ha uno strabiliante 86.7% di prime in campo per il serbo che annichiliscono di fatto il 44.5% dell’avversario e il 6-2 che ne consegue non è certo casuale. Tanto equilibrio nel 4° risolto al tiebreak con 0 break e percentuali di prime molto simili: 73.3% vs 74.2%, qui Nole è stato a 2 punti dal match, ma bravo Rafa a salvarsi. Il pallino passa nelle mani definitivamente di Nole nel set decisivo con un 72.7% vs 70.4%.

La seconda di servizio

Già abbiamo accennato al 64.0% di Nole contro il 49.2% di Nadal. Un vantaggio significativo per il serbo dovuto anche ad un splendida risposta. La percentuale di seconda è stata appannaggio del serbo in tutti i parziali. Da sottolineare come nel terzo non abbia mai perso un punto con la seconda.

I doppi falli

Inutile dire che Nadal ha commesso 4 doppi falli e Djokovic 2. L’essenziale in questi casi è capire quando sono arrivati.

Nadal

  1. Il 1° doppio fallo di Rafa è arrivato sull’1-0 Djokovic del 2° set e punteggio 0-0. Ininfluente.
  2. Nadal restituisce il favore facendo doppio fallo dopo che Djokovic gli aveva fatto regalato il break allo stesso modo. Il doppio fallo arriva sul set point Nole. Massima gravità.
  3. 4° set. 3-2 Nole senza break. 15-15. Ininfluente.
  4. 5° set. 0-0. 40-15 Nadal. Ininfluente.

Djokovic

  1. Sanguinoso doppio fallo di Djokovic che riapre la partita sul 5-3 de l 2° regalando il break a Nadal che si porta 5-4 e servizio. Quasi massima gravità.
  2. 5° set. 4-5 Nadal senza break. 40-0.  Ininfluente.

Il rapporto sui doppi falli ci dice che nonostante un maggior numero da parte di Nadal in fin dei conti entrambi hanno commesso 1 doppio fallo grave. Più grave quello di Rafa che arriva sul set point Nole. Di un gradino più basso quello del serbo che però così ha regalato un break che poteva riapire il set.

Vincenti/Non forzati

Il terzo dato è puntum dolens di tutte le statistiche. Il bilancio dei vincenti ed errori non forzati. Essendo questi dati mai perfetti è difficile avere dei numeri condivisi unanimamente. (Io ho provato a segnarli punto per punto e i dati sono differenti da quelli ufficiali), per cui ci fidiamo delle stats ufficiali e notiamo che applicando il famoso teorema di Tommasi il computo W/U è in negativo per entrambi i tennisti di conseguenza dovrebbe essere una “brutta partita”. Mah, diciamo che questo teorema lascia un po’ il tempo che trova ed è molto, ma molto riduttivo. Ma quello che possiamo evidenziare subito sono i vincenti di rovescio di Djokovic ben 11, qualcosa che oggi è del tutto inusuale. Il dritto uncinato di Nadal fa male e non ci stupiscono i 25 vincenti, qualcuno da circoletto rosso (definizione che tornerà utile più avanti).

Differenziale FH e BH

  1. Il differenziale tra vincenti/non forzati di dritto (FH) complessivo denota un bilancio negativo per entrambi i tennisti. -3 per Nole e -8 per Nadal. Però andando a scavare set per set si nota come nel primo set sia di -3 per Nole e solo -1 per Nadal (set vinto dallo spagnolo). Nel secondo e nel terzo si ha una inversione di tendenza con un +1 Nole e -3 Nadal e, +5 Nole e -4 Nadal. Nel 4° set Nadal ha sistemato un po’ la mira con uno 0 nei vincenti/non forzati di dritto a fronte dei -5 di Nole. -1 per entrambi nell’ultimo parziale.
  2. Di rovescio va leggermente meglio Nole ma male nel computo complessivo: -16. Ha fatto peggio Rafa con un -19. In tutti i set il differenziale del BH (backhand o rovescio) è stato negativo per entrambi. Dato significativo per Nole che di solito non sbaglia tanto di rovescio, ma è probabilmente questa la chiave per cui si è avuto una partita così tirata che Nole poteva chiudere benissimo in 4.

Vediamo i numeri set per set

  1. -6 Nole, -4 Nadal (set per Nadal)
  2. -2 Nole, -3 Nadal (set per Nole)
  3. 0 Nole, -3 Nadal (set per Nole)
  4. -2 Nole, -4 Nadal (set per Nadal)
  5. -6 Nole, -5 Nadal (set per Nole)

Per ora congeliamo i dati “primari” e forniamo delle stats che non si erano mai viste.

Key points

Key Points

Ed ecco un nuovo tipo di statistica che è alla base per una nuova analisi delle partite e che evidenzia come si sono giocati i punti più importanti, perché si sa che nel tennis alcuni punti contano più di altri, non a caso si può vincere facendo meno punti dell’avversario. Nella figura sono mostrati 3 tipi di key points (punti chiave) in ordine di importanza. I primi sono di suprema importanza ossia le palle break fronteggiate che determinano in maniera quasi irreversibile l’andamento di un match. Poi i punti che chiudono il game, infine i punti sulla parità.

Già ne abbiamo parlato nella sezione palle break, ma ricordiamo che Nadal ha dovuto affrontare 20 BP e Djokovic solo 6. Delle 20 palle break Nadal ne ha salvate 13, ossia il 65%, mentre Djokovic solo 6 su 2, ossia il 33%. Dato significativo che dimostra che Nadal è stato più freddo e più cinico nei momenti salienti ma altresì il numero spropositato di BP concesse hanno fatto pendere la bilancia dalla parte del serbo. Però Djokovic 4 volte su 6 ha messo in campo la 1a  (67%), mentre Nadal “solo” 12 (60%). Nonostante gli 0 ace Rafa ha fatto registrare 4 di quelli che noi chiamiamo (grazie a Rino Tommasi) servizi vincenti (nel riquadro RlyWnr), ossia quei servizi che non sono ace, ma che sono ingiocabili. Entrambi i giocatori hanno commesso 3 errori non forzati, gravi per Nole (50%), nella norma per Nadal (solo 15% del totale). Da entrambe le parti sono arrivati un doppio fallo sulla palla break. Qui la bilancia non si smuove. (Per RlyFcd si intende un punto finito con l’avversario che commette un errore forzato).

Djokovic però è stato più bravo rispetto a Rafa a chiudere subito i game al servizio con una resa del 70% quando aveva nella racchetta la possibilità di chiudere a fronte del solo 50% di Rafa che ha messo molte più prime in campo: 83% contro il 64%, ottimo nei servizi vincenti, ma Djokovic ha numeri nettamente superiori nel reply winner e reply forced e c’era da aspettarselo da un ribattitore quale è Nole, soprattutto quello del 2011-2012 (fino agli Australian Open).

In totale il dato che sintetizza meglio chi ha giocato i punti più importanti è quel 66% per Nole contro il 58% di Nadal, uno dei motivi principali per cui Djokovic ha vinto il titolo e Nadal no.

Winning probability

Winning Prob

Sì, ma la partita poteva finire al quarto!”, “Nadal ha dominato!”, “Djokovic ha buttato la partita sul 40-15!” Finalmente grazie ad un grafico molto semplice ed esplicativo possiamo fugare ogni dubbio e capire chi ha dominato di più, chi ha avuto la possibilità di chiudere la partita e soprattutto quali sono i punti chiave della partita.

Il grafico descrive la percentuale di possibilità di vincere del futuro vincitore (in questo caso Nole) e parte dal presupposto che entrambi i giocatori hanno la stessa possibilità di vincere per cui all’inizio c’è un 50 e 50, man mano che la partita si sviluppa con la vittoria dei punti, dei game e soprattutto dei set salgono le chance di vittoria di uno o dell’altro tennista.

Nel primo set tutto è andato liscio per 4 giochi, poi break Nadal nel 5° gioco ed ecco che le probabilità di vittorie di Rafa aumentano. Purtroppo per Rafa Nole recupera il break nell’8° gioco e rimette tutto in pari. Esiziale è il break che subisce nell’11° gioco che dà la possibilità a Nadal di chiudere il set e lo fa al 12° game con il suo servizio.

Nel secondo set avendo Nadal un set di vantaggio la win probability è sempre a suo favore, ma un primo scossone si ha nel 4° gioco quando subisce il break. Le quotazioni di Nadal ritornano alte recuperando il break nel 9° gioco, ma butta via tutto, set e vantaggio con il break che regala il set a Djokovic. Essendo sull’1 pari la WP ritorna al 50%.

Il terzo set è dominio Nole con break nel 4° e nell’8° e ultimo gioco. Ormai qui il match è girato a favore del serbo che in vantaggio 2-1 ha la possibilità di chiudere.

Nel quarto set Nole ha la possibilità di chiudere e i picchi di WP arrivano al punto 1 indicato nel grafico che corrisponde al 4-3 0-40 servizio Nadal in cui Djokovic la poteva chiudere avendo a disposizione 3 palle break consecutive. L’altro picco è al punto 2 e corrisponde al tiebreak in cui Nole si ritrova sul 5 punti a 3 e quindi 3 volte a 2 punti dal match, ma qui Nadal si salva e rimette tutto in pari. 2 a 2 e WP che torna al 50-50.

Il quinto, e quindi la partita, la poteva portare a casa Nadal che nel 6° gioco ottiene il break e si porta avanti 4-2 (evidenziato nel picco al punto 3). Ma arriva subito il controbreak che riporta la partita in parità. Dirimente e fatale è il break che subisce Nadal nell’11° gioco che consegna la partita a Nole che chiude nel successivo game di servizio. Da notare l’ultimo picco a favore di Rafa al punto 4 determinato da una palla break avuta nell’ultimo gioco.

Il dominio

Inutile stare a tediarvi con formule di matematica e statistica. Ma è intuitivo capire che osservando il grafico chi ha la maggiore area del proprio colore ha dominato di più il match, ossia è stato quello che per più tempo e punti ha avuto il pallino del gioco in mano. Qui si nota una prevalenza del colore blu di Nole che dall’inizio del terzo è “passato in vantaggio” e stava per chiuderla al quarto. Nadal ha recuperato qualche pixel nel quinto, ma è durato poco. Inutile il suo break perché alla fine il suo dominio è stato spazzato dall’avvicinarsi da parte di Nole alla vittoria.

Djokovic ha dominato per il 54.04% del match contro i 45.96% di Nadal. (+8.08% Nole).

La volatility

La volatility misura l’importanza di ogni punto ed è dato dalla differenza (in valore assoluto) tra la WP di vincere il punto corrente e la WP di vincere il punto successivo. Per avere un’idea, un 10% è un punto importante, 20% fondamentale, 30% cruciale per le sorti del match.

Comeback factory

Il comeback factory è un indice che quantifica in termini numerici la consistenza di una rimonta ed è data dall’inverso della più bassa WP del vincitore. Per avere un’idea dei numeri: nella semifinale tra Federer e Djokovic agli US Open del 2011 ll CF è stato di 79.0 ossia 1/(.013%). I match dominati hanno un CF attorno al 2.0. Questa partita ha avuto un CF di 9.5 data dall’inverso della WP al punto 4, massimo picco di WP per il perdente Nadal. (1/0,105% = 9.5) .

Excitement Index

Se la volatility misura la % di importanza punto per punto, l’EI misura quando un match è stato “eccitante”, quindi più ci sono punti con alta volatility e più è alto l’EI che è dato dalla media punto per punto della volatility. Un match dominato ha un EI di circa 35, uno medio sui 50, uno con continui capovolgimenti di fronte sui 64. Questo match ha avuto un EI di 61 ossia altissima.

L’articolo continua con la seconda parte in cui ci sarà l’approfondimento punto per punto.