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ATP Parigi-Bercy 2015: Ultimo tango a Parigi, Djokovic vince a Bercy il 6° Masters 1000 della stagione, è record!

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Serbia's Novak Djokovic holds the trophy after winning the final of the BNP Masters tennis tournament in two sets, 6-2, 6-4, against Britain's Andy Murray at the Paris Bercy Arena, in Paris, France, Sunday, Nov. 8, 2015. (AP Photo/Michel Euler)

Continua il momento magico di Novak Djokovic che continua a macinare record su record e ancora la stagine non è finita. A Bercy vince il suo 6° Masters 1000 stagionale, stabilendo il record assoluto, in precedenza nel 2011 sempre lui e Nadal nel 2013 si erano fermati a 5. Si tratta del suo 58° titolo in carriera, il 4° a Parigi-Bercy, altro record, dove scavalca il suo coach Boris Becker e Marat Safin fermi a 3. E’ il 10° titolo in stagione dove ha fatto sempre finale in tutti i tornei a cui ha partecipato tranne a Doha quando fu fermato ai quarti di finale da Ivo Karlovic, per il resto: 14 finali, record dell’era Open, superato Guillermo Vilas che nel 1977 era riuscito a collezionare 13 finali nella stessa stagione ma di caratura sicuramente inferiore. A questo punto sembra ormai chiaro che la sua vittoria alle Finals lo proietterebbe verso la migliore di sempre scavalcando definitivamente quella di Federer 2006 e dietro solo a quella del 1969 di Rod Laver in cui completò il Grande Slam, ultimo tennista a riuscirci nell’era Open.

La finale contro Murray è un classico numero 1 contro numero 2, dove però il numero 1 è distante anni luce dal secondo del ranking ATP. Andy non dà mai l’impressione di poter in qualche modo fare girare il match dalla propria parte e così l’unica incognita è capire con che punteggio finirà la partita. Il 20-9 negli H2H si fa sentire subito nonostante Murray stia disputando una stagione molto regolare con ottimi piazzamenti in quasi tutti i tornei che contano venendo meno all’appuntamento che conta tranne a Montreal dove ha avuto la meglio proprio sul serbo in evidente affanno che sarebbe poi stato sconfitto anche nella finale di Cincinnati. L’Accor Hotels Arena è gremita in ogni ordine di posto e i 16.000 spettatori presenti sperano in un grande spettacolo che non c’è stato o meglio c’è stato ma senso unico.

I primi 2 game dell’incontro sono di riscaldamento e nessuno sempre voler prendere l’iniziativa. Nel 3° game inizia lo show serbo che durerà per tutta la partita, ottiene il break a zero, complice anche un Murray sempre deficitario con la seconda, ormai diventato un suo marchio di fabbrica, e generoso nel concedere errori gratuiti all’avversario anche quando non c’è bisogno di forzare la mano; addirittura alcuni di essi sono molto grossolani come dei rovesci in scambi interlocutori che finiscono parecchi centimetri in corridoio. Ottenuto il break il serbo ha una piccolissima difficoltà nel suo turno di servizio andato ai vantaggi, ma non concede palle break e siamo sul 3-1. Nel turno successivo Murray fatica parecchio per chiudere e concede ben 3 palle break che se concretizzate avrebbero distrutto subito il set e anche la partita, ma in qualche modo Andy si salva. Nole non ha problemi ad andare sul 4-2 con un turno tenuto a zero e sembra quasi che non faccia fatica. 4-2. Djokovic è in giornata di grazia ed è pimpante e si butta su ogni palla, Murray non manca di deliziare il pubblico con qualche dropshot qualcuno anche molto spettacolare, ma non c’è nulla da fare, Nole recupera tutto e rimanda dall’altra parte anche in scivolata, cosa rara da vedere in un campo in cemento. Ottenuto il break si va presto verso il 5-2 e poi 6-2 che in 43 minuti chiude il parziale demoralizzando non poco lo scozzese.

Nel secondo parziale il copione non cambia: il primo a servire è Murray che da subito concede una palla break ma la annulla prontamente. Nole non sembra mollare la presa e agevolmente tiene il servizio. Murray continua a regalare e complice anche qualche accenno ad un acciacco fisico viene breakkato. La partita ormai sembra in dirittura d’arrivo quando è Djokovic ad avere un momento di smarrimento. Capita anche ai grandi campioni. All’improvviso si ritrova sotto 0-40 e il pubblico applaude convinto che ci possa essere finalmente partita. Murray chiude il break e inizia a urlare per incoraggiarsi, ma è solo un fuoco di paglia. Dopo 2 game interlocutori Murray getta tutto alle ortiche si fa breakkare un’altra volta sul 3 pari e da lì in avanti è tutto in discesa per il numero 1 del mondo che sotto un applauso scrosciante della ex Bercy Arena brandisce il l’Arbre da Fanti, il trofeo a forma di albero senza foglie offerta dalla BNP Paribas sponsor ufficiale del torneo. Nell’intervista finale, un po’ sornione, ringrazia il pubblico parigino e auspica sotto gli occhi vigili del presidente della federazione francese di vincere nell’altra Parigi, al Roland Garros, unico grande rimpianto di questo fantastico 2015 e unico trofeo importante che manca al suo palmares.

Intervistato a fine match dirà che sta vivendo un momento straordinario della sua carriera (e su questo non avevamo dubbi), ma è anche un momento felice della sua vita in generale e si sente appagato per avere una famiglia che lo sostiene, la moglie Jelena, il piccolo Stefan che gli danno parecchia energia per andare avanti e raggiungere nuovi obiettivi che prima per lui sembravano inarrivabili. Non direttamente ma implicitamente si fa scappare qualche rivelazione che per molti può passare inosservata, ma che è sempre di piena attualità tra i fan del tennis: Nole dice di non sapere chi è il grande di tutti i tempi ed è impossibile deciderlo. Strana dichiarazione questa, perché ormai è consuetudine per i tennisti in attività indicare Roger Federer come GOAT, forse il serbo ha intenzione di superare Roger? Questo non si sa. Il suo prossimo obiettivo sono le Finals che inizieranno la prossima settimana e per l’anno prossimo auspica di aggiungere un altro Slam alla sua collezione e raggiungere così 2 super leggende come Bill Tilden e Rod Laver a quota 11. Forse Tilden è molto lontano dall’immaginario di Nole, ma conosce molto bene Rocket Man e per lui è un onore essere accostato alla leggenda australiana che rimane un gigante di questo sport e che non manca di presenziare alle cerimonie di premiazione di tornei importanti.

Quello che emerge da questo scorcio di stagione è un Nole strabordante che ha scavato un solco tra lui e tutti gli altri, questo lo testimoniano sia i numeri sia il suo gioco. Chiude la Race to London a 15.285 punti un record straordinario, stabilendo anche il distacco record sul secondo che è Andy Murray che arriva a Londra con 8470 punti, ben 6815 di meno rispetto al serbo, il che significa che Murray potrebbe vincere 3 dei prossimi Slam e Nole non fare alcun punto e questo non basterebbe per il sorpasso. Questo dominio così netto porta sempre, come successo in passato, a fare delle considerazioni sul circuito e sulla forza degli avversari di Djokovic. E’ evidente che lui sia il più forte, su questo non ci sono dubbi, ma il numero 2 è battuto sistematicamente, il numero 3 è il 34enne Roger Federer che sta facendo dei miracoli disputando una stagione eccezionale per i suoi mezzi e per 2 volte è stato in finale in uno Slam. Dietro di loro il vuoto: Stan Wawrinka è il quarto del ranking ATP grazie ai suoi risultati negli Slam e alla vittoria meritatissima contro Djokovic al Roland Garros, ma è incostante ed è uscito spesso presto nei Masters 1000 e tornei minori. Il grande assente di questo 2015 è Rafael Nadal che ha disputato una pessima stagione per i suoi standard rimanendo per la prima volta a secco negli Slam e nei Masters 1000 quindi retrocedendo virtualmente ai livelli del 2004 quando ancora non era esploso. Fa specie vedere lo spagnolo senza tornei importanti sulla terra battuta. L’anno scorso era riuscito ad acciuffare il Masters 1000 di Madrid approfittando del ritiro in finale di Nishikori che gli aveva dando linfa vitale per vincere il suo torneo che rimane sempre il Roland Garros, quest’anno la sconfitta a Madrid è stata una grande mazzata per lui, sia per come è maturata sia per l’avversario che aveva di fronte mai vittorioso con lui sulla terra battuta. Nonostante tutto è lui il numero 5 per Londra con appena 10 punti di vantaggio su Berdych che precede Ferrer e Nishikori.

Un altro dato preoccupante che emerge da questa stagione è che non c’è stato nessun nuovo vincitore sia negli Slam, e questo era preventivabile, sia nei Masters 1000 che sono andati: 6 a Djokovic, 2 a Murray e 1 a Federer tutti giocatori vincitori Slam e Masters 1000 e giocatori navigati del circuito. Ad aggravare ancora il quadro clinico del circuito sono i finalisti degli Slam e dei 1000, tutti già vincitori di almeno un trofeo in passato: le uniche eccezioni, se così possiamo chiamarle, sono state le finali di Bedych a Monte Carlo e quella di Tsonga a Shanghai per il resto all’atto conclusivo sono arrivati i soliti noti con il nome di Fab Four: Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djovokic, Andy Murray. In tutto questo la vittoria al Roland Garros di Wawrinka sembra un fiore nel deserto che ha spezzato per un momento l’egemonia quasi imbarazzante di Djokovic, ma Stan, ricordiamo prima di questo successo era già stato vincitore Slam agli Australian Open del 2014. Al Masters di fine anno si presenteranno tutti veterani del circuito, il più giovane è Kei Nishikori con i suoi 25 anni che con la sua precaria condizione è in dubbio con Gasquet (29 anni) pronto ad subentrare eventualmente.

A questo punto della stagione ci si chiede inevitabilmente dove inserire il 2015 di Djokovic. Ma ancora è troppo presto per andare ad incassare le fiche, ancora il croupier sta facendo girare la pallina della roulette e le jeux ne sont pas fait, quindi ancora c’è un altra puntata bella grossa da fare sull’11 nero dei tornei vinti in stagione, sul 5 nero dei Masters di fine anno vinti, sul 16.785…no questo numero non c’è sulla roulette ma solo a vederlo dà una certa impressione. La stagione che è sulla bocca di tutti è quella di Federer del 2006 per alcuni versi uguale, per quanto riguarda il quadro degli Slam, inferiore per quanto riguarda i Masters Series, oggi Masters 1000, superiore perchè ancora mancano le Finals che Roger vinse in finale contro James Blake per 6-0, 6-3, 6-4 in una delle sue migliori performance della carriera insieme alla finale gli US Open 2004, quindi alla spicciolata ad oggi quantomeno le possiamo mettere sullo stesso piano. Andando indietro sembrano ormai demoliti il 1986 di Lendl, il 1984 di McEnroe, il 1980 di Borg e il 1974 di Connors, l’unica ottima annata rimane il 1969 di Rod Laver che volevo comparare ai prametri attuali fece circa 16.225 punti (ovviamente opinabili) ma che per certi versi rimane sempre superiore perchè arricchita del Grande Slam che rimane sempre il più grande traguardo che un tennista possa raggiungere. Questo per quanto riguarda l’era Open. Dando una sguardo indietro ci sono delle stagioni che meritano di essere menzionate:

-Wilding 1906: 24 titoli
-Wilding 1907: 19 titoli
-Wilding 1908: 16 titoli
-Wilding 1913: 14 titoli

-Tilden 1925: 15 + 1 finali
-Tilden 1926: 11 + 4 finali
-Tilden 1927: 13 + 3 finali
-Tilden 1930: 18 + 2 finali

-Trabert 1955: 18 + 2 finali

-Rosewall 1956: 12 + 5 finali
-Rosewall 1962: 9 + 2 finali (vincendo 7 dei primi 8 tornei dell’anno)
-Rosewall 1963: anno del Pro Grand Slam

-Laver 1961: 15 + 9 finali
-Laver 1962: 22 + 7 finali (con Grande Slam)
-Laver 1964: 11 + 3 finali
-Laver 1965: 17 + 8 finali
-Laver 1966: 16 + 10 finali
-Laver 1967: 21 + 5 finali (con Pro Grand Slam)

Traasciando Pancho Gonzales protagonista di grandi stagioni negli anni ’50 di grandissime stagioni che erano per la prima parte concentrate sulle World Series vinte per 6 anni consecutivi da Pancho.

Tutte stagioni frutto di situazioni molto diverse da quelle attuali: difficile al giorno d’oggi vedere un giocatore vincere 24 tornei in un anno, visto e considerato che il ranking è fatto al meglio di 18 tornei. Gli scenari che si prospettano da qui a fine anno sono:

-Nole non vince il Masters: rimane il dubbio amletico se considerare superiori 6 Masters 1000 a fronte di 4 Masters 1000 + le Finals.

.Nole vince il Masters: superarato senza dubbio il 2006 di Federer, ma il 1969 di Laver rimane davanti? La storia ci dice di sì, ma tutti saranno d’accordo? Ai posteri l’ardua sentenza.

ATP Parigi-Bercy 2015: 8 novembre 2015, La finale Djokovic vs Murray

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ATP Parigi-Bercy

Djokovic-Murray

Oggi, domenica 8 novembre si rinnova la “non rivalità” tra Novak Djokovic ed Andy Murray. I 2 sono alla 30a sfida con un netto vantaggio da parte del serbo che conduce negli H2H per 20-9. i 2 migliori talenti del 1987 avevano iniziato la carriera con delle prospettive simili e dopo la grandissima rivalità tra Federer e Nadal tutti avevano spostato gli occhi vero i 2 per identificare un nuovo appassionante dualismo che avrebbe infammato il pubblico di tutto il mondo. Ma la storia non è andata secondo i piani: Djokovic dopo essere stato un onesto numero 3 del mondo e aver vinto un grande torneo, quegli degli Australian Open del 2008 è esploso definivamente disputando una stagione straordinaria nel 2011 con 3/4 di Grande Slam fermato al Roland Garros da Roger Federer e deficitario nel post US Open, dopo un periodo di transizione dove è rimasto ai vertici nel 2012 e 2013, è ritornato prepotentemente alla ribalta nel 2014 pur vincendo solo Wimbledon e  quest’anno sta demolendo tutti i record che riguardano una singola stagione. Di contro Murray non è mai esploso definitivamente pur rimanendo sempre al vertice tranne nel finale del 2014 quando a seguito di un infortunio stava rischiando di non qualificarsi per il Masters, ma facendo un tour de force eccezionale in coda alla stagione è riuscito a qualificarsi rimendiando però  una magra figura alle ATP World Tour Finals nella sua Londra. Non mancano per Andy acuti di eccellenza come quello agli US Open del 2012 dove sconfisse proprio Nole in finale e vincendo così uno Slam da britannico evento che non succedeva dal 1936, quando Fred Perry vinse proprio a New York l’ultimo Slam della carriera. Sempre nel 2012 vinse il “Wimbledon sbagliato”, ciccò l’appuntamento con i Championships perdendo in finale contro Roger Federer che vinse il suo 7° Wimbledon e 17° Slam a distanza di più di 2 anni dall’ultimo successo in uno Slam avvenuto a Melbourne nel 2010, ma riuscì a vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Londra giocato proprio a Wimbledon in un torneo 2 su 3 eccezionale con la finale 3 su 5 dominata contro Federer proveniente da una seminale maratona contro Del Potro. Nel 2013 riuscì finalmente a coronare il sogno dei britannici vincendo il più prestigioso torneo del mondo a Wimbledon con vittoria su Nole. Così gli Slam di Murray sono fermi a 2: molti hanno fatto come lui nella storia, ma sicuramente lui rimane uno dei più grandi vincitori di Slam a non essere stato numero 1 del mondo, dietro forse solo a Guillermo Vilas che vinse 4 Slam, 2 pesanti nel 1977 che non è mai stato mai ai vertici della classifica del computer dell’ATP, ma che recentemente si è scoperto esserci stato per qualche settimana nel 1975 pur non venendo mai riconosciuto ufficialmente.

La prima sfida tra i 2 risale al 2006, a Madrid, sul cemento indoor: a vincere fu Djokovic per 1-6 7-5 6-3. Le successive sfide si disputarono tutti a livello di Masters Seriers, dal 2009 Masters 1000. Il primo sgambetto di Andy fu quello in Canada nel 2008 quando sconfisse il serbo per 6-3 7-6(3) prima di capitolare contro Nadal in semifinale. Cincinnati, Miami sorrisero ancora allo scozzese, ma quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare: nella finale degli Australian Open 2011 uno straripante Novak Djokovic demolì il britannico per 6-4 6-2 6-3 aggiudicandosi il secondo Slam della carriera. A Cincinnati Murray pose fine alla straordinaria serie di 41 vittorie consecutive da inizio stagione del serbo quando in finale fu costretto al ritiro fermandosi ad una sola vittoria dal record di McEnroe del 1984. L’Australian Open rimane sempre il loro luogo del delitto e nel 2012 si incontrarono in semifinale e come sempre alla fine ne uscì vincitore Nole, questa volta lottando per 5 set, ma comunque vincitore per 6-3 3-6 6-7(4) 6-1 7-5. Sempre nel 2012, come già detto, si affrontarono nella finale New York con Andy vincitore al 5° set. Nel 2013 è sempre Melbourne il palcoscenico della sfida ed immancabilmente arriva il trionfo del serbo. A Wimbledon la musica cambia e finalmente Murray può alzare al cielo la coppa con la punta ad ananas. Dopo quella vittoria Nole ha ottenuto un filotto di 8 vittorie consecutive compresa l’ennesima finale nella Rod Laver Arena di quest’anno. Successivamente Andy si è preso una parziale rivincita alzato al cielo la Rogers Cup a Montreal interrompendo l’imbattibilità nei Masters 1000 di Djokovic per il 2015, la risposta del serbo non si è fatta attendere e a Shanghai ha punito lo scozzese per 6-1 6-3.

  • Dopo la semifinale di ieri si ferma a 29 la serie di set vinti consecutivamente da parte di Djokovic (il record di 50 appartiene a Connors), supera tra gli altri Nadal (28) ma non Federer (31).
  • Djokovic gioca la sua 14esima finale consecutiva (il record è di Lendl con 17, seguito da Federer con 16).
  • Djokovic è il primo giocatore a giocare 8 finali nei Masters 1000 in un anno.
  • Djokovic è il primo giocatore a giocare solo finali nei Masters 1000 in un anno.
  • Djokovic detiene il record di vittorie annuali nei Masters 1000: 38 (su 40).
  • Djokovic ha raggiunto Federer nel record (assoluto) di partite vinte consecutive sul cemento indoor: 33
  • Djokovic ha una striscia aperta di 36 vittorie indoor (record di Lendl con 66 successi consecutivi)

#iostoconvale

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

Total Voters: 55

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ATP Parigi-Bercy 2015: 7 novembre 2015, Djokovic strapazza Stan, Murray elimina Ferrer

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Sul centrale della AccorHotels Arena si giocano le semifinale del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Ad arrivare al penultimo atto del torneo sono David Ferrer che alle 14:00 dovrà afforntare Andy Murray, alle 17:00 il remake della finale del Roland Garros tra Novak Djokovic e Stan Wawrinka.

[2] Andy Murray b. [8] David Ferrer 6-4 6-3

Le sfide tra lo scozzese e il valenciano sono in sostanziale pareggio con la bilancia che tende leggermente per il gelataio di Dunblane che conduce 10-6. La loro prima sfida risale al lontano 2006 sulla terra battuta di Barcellona in cui Ferrer si impose contro un giovane Murray per 4-6 7-6(4) 6-1, nello stesso anno si ripropose la sfida in Canada e questa volta fu Andy ad avere la meglio per 6-2 7-6(6). La prima sfida Slam tra i 2 risale alle semifinali degli Australian Open del 2011 con Andy vincitore in 4 set che avrebbe poi perso in finale contro Djokovic. Nel Roland Garros 2012 fu David ad avere la meglio, poche settimane dopo Murray si prese la rivincita a casa sua, a Wimbledon, nei quarti di finale vincendo per 6-7(5) 7-6(6) 6-4 7-6(4). Quest’anno si sono affrontati ai quarti di finale dello Slam parigino dove ha avuto la meglio Andy poi sconfitto da Nole in semifinale.

Andy Murray è il primo finalista del torneo di Bercy. Dopo aver battuto David Ferrer arriva all’atto conclusivo dell’ultimo Masters 1000 dell’anno per la prima volta in carriera, le altre volte si era spinto massimo fino a ai quarti di finale per 5 volte: 2007, 2008, 2010, 2011 e 2014. Con questo risultato si assicura quasi il numero 2 a fine anno obiettivo raggiungibile con la vittoria del torneo o, in caso di sconfitta in finale, con una sola vittoria al Masters di fine anno.

La cronaca: i 2 contendenti sembrano piuttosto stanchi soprattutto Ferrer reduce da 2 partite finite al terzo set e anche Murray che ha dovuto sudare contro Gasquet. Nonostante la superficie veloce e l’indoor le percentuali al servizio non sono eccezionali per entrambi, così è Andy a strappare subito il servizio al suo avversario. Andy mantiene il turno successivo e il terzo game è lottatissimo gioco con Ferrer che non molla e dopo 16 punti e 2 palle break annullate tiene la battuta. Ferrer non ci sta alla superiorità dello scozzese così breakka e si porta sul 3 pari. Il break decisivo del set arriva al 9° gioco, Murray ringrazia e non si fa irretire quando serve per il set: 1 a 0.

Nel secondo parziale dopo 3 game sostanzialemente in equilibrio e senza particolari errori parte la sagra dei gratuiti e alla fine ne esce vincitiore il meno peggio. Il primo a perdere il servizio è Andy, ma Ferrer gli restituisce subito il favore, da lì in avanti David si spegne come una candela e regala al suo avversario 2 break e il set che mandano Murray in finale.

[1] Novak Djokovic b, [4] Stan Wawrinka 6-3 3-6 6-0

Per la quarta volta quest’anno si affrontano Stan e Nole. La loro sfida più significativa rimane senz’altro la finale del Roland Garros quando uno splendido Wawrinka stupì tutti demolendo con il suo rovescio ad una mano supersonico il super favorito della vigilia capace solo di vincere il primo set prima di essere seppellito di vincenti dallo svizzero alla seconda vittoria Slam della carriera dopo l’Australian Open 2014. La sconfitta più dura di Nole di questa stagione e molto probabilmente della sua carriera è stata vendicata a Cincinnati quando uno straripante Djokovic sconfisse Stan per 6-4 6-1. Complessivamente le sfide tra i 2 vedono un sostanziale vantaggio per il serbo che conduce per 20-4. La loro prima sfida risale addirittura al Challenger di Aachen del 2004. Il primo confronto del circuito maggiore, escludendo le qualificazioni, si ha nel 2006 ad Umago con Djokovic costretto al ritiro sul punteggio di 6 pari. Oltre alla finale del Roland Garros le loro sfide più significative e spettacolari si sono giocati agli Australian Open: da cineteca sono le semifinale del 2013 e del 2014 con Nole che ha dovuto sudare più del previsto per vincere rispettivamente per 1-6 7-5 6-4 6-7(5) 12-10 e 2-6 6-4 6-2 3-6 9-7. Sempre in Australia quest’anno c’è stata lotta solo per 4 set, nel quinto Stan è crollato facendo scemare inesorabilmente il pathos del match.

  • Djokovic cavalca una striscia di 28 set consecutivi vinti. Il record appartiene a Connors con 50 set vinti di fila nel 1976.
  • Le vittorie consecutive indoor di Nole sono 35: 27 considerando il circuito ATP + le 8 in Coppa Davis (5 cemento indoor e 3 terra battuta indoor). Il record assoluto appartiene a Ivan Lendl che vinse 66 partite consecutive indoor considerando come superficie sia il cemento che il sintetico.
  • Djokovic non giocava una partita in due set con 2 tie-break dalla semifinale di Rotterdam 2010 con Youzhny.
  • Djokovic fino a oggi non aveva mai vinto senza fare almeno un break: 1-29 il suo record personale ad oggi.
  • Djokovic è a 32 vittorie consecutive sul cemento indoor, ed è a -1 dal record di Federer: 2004: Coppa Davis (2), Bangkok (5), 2005: Rotterdam (5), Bangkok (5), 2006: Coppa Davis (2), Madrid Masters (5), Masters Cup (5), 2007: Madrid Masters (4). Djokovic: 2012: ATP Finals (5), 2013: Paris-Bercy (5), ATP Finals (5), Coppa Davis (4), 2014: Paris-Bercy (5), ATP Finals (4), Coppa Davis (1), 2015: Coppa Davis (1), Paris-Bercy (3).

La cronaca: la rivincita del Roland Garros tra Nole e Stan diventa il remake della semifinale degli Australian Open. In un’ora e 53 minuti Djokovic si sbarazza di Wawrinka e vola verso la sua 8a finale in 8 Masters 1000 giocati quest’anno, un record. I pronostici erano tutti a favore del numero 1 del mondo, sia per il suo splendido momento che sta vivendo sia per gli scontri diretti contro Wawrinka sul cemento che sono nettamente a suo favore, in più aggiungiamo uno Stan molto stanco che nella giornata di ieri aveva terminato la sfida contro Nadal in tarda nottata e ha dichiarato ai giornalisti di essere andato a letto alle 3:45.

Il primo parziale rispecchia i pronostico con Nole sempre al comando della operazioni che non rischia mai sul proprio servizio, di contro è Wawrinka a giocare male e già al suo 1° turno in battuta è costretto ad annullare una palla break. Nole mette in mostra il suo dropshot, marchia di fabbrica di casa Djokovic e si porta avanti 4-1, da qui in avanti il serbo si limita ad amministrare e dopo 40 minuti porta a casa il parziale.

Il secondo set si apre con il break per Nole che sembra ormai indirizzare la partita con Stan che manifesta tutti i sintomi della stanchezza, ma non ci sta: il 4° game è il più spettacolare dell’incontro e il pubblico della Accor Hotels Arena si infiamma, alla 5a palla break dopo aver martellato di rovescio ad una mano il serbo strappa il servizio. Molto divertente il siparietto di Stan che costretto a rincorrere una palla che andava sugli spalti “ruba” la bottiglietta dell’acqua ad uno spettatore e ne beve un sorso. Da qui in avanti è un Wawrinka in continua ascesa e i fantasmi di Nole iniziano a palesarsi con Stan che continua a tirare missili. Nel 6° gioco la partita gira e lo svizzero strappa un altro esiziale break, nel game successivo è costretto a lottare per mantenere il servizio con 3 palle break concesse, Nole è molto falloso e se la prende con se stesso colpendo violentemente un piede con la sua racchetta prima di gettarla a terra prendendosi i fischi del pubblico e il warning dell’arbitro. Stan chiude facile nell’8° gioco il servizio a 0 e siamo 1 a 1.

Quando l’inerzia della sfida sembra andare dalla parte dello svizzero ecco un black-out totate: Stan perde lucidità e spinta, Nole si rianima ricomincia a tirare profondo ed è la fine. Da lì in avanti è solo un massacro per Stan che non raccimola nessun game, ha un piccolo sussulto nel game finale, ma è solo un fuoco di paglia. Il bagel è servito, Stan esce distrutto e Nole rimane in corso per la più grande stagione dell’era Open dopo quella di Laver del 1969 e ormai vicina, se non uguale come caratura a quella di Federer del 2006. L’unica nota negativa è l’interruzione a 29 dei set vinti consecutivamente, sfugge così il record di Connors, forse irraggiungibile di 50 set vinti consecutivamente.

Ecco il programma.

7 novembre ATP Parigi-Bercy

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

Total Voters: 55

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ATP Parigi-Bercy 2015: 6 novembre 2015, in semifinale vanno Djokovic, Ferrer, Murray e Wawrinka, fuori Nadal

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Sul centrale della AccorHotels Arena si giocano i quarti di finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Ad aprire il programma alle 14:00 sarà la testa di serie numero 2 Andy Murray che dovrà vedersela con Richard Gasquet, a seguire il match di David Ferrer opposto a Long John Isner che ieri ha battuto Roger Federer con quest’ultimo mai brekkato. Alle 19:30 il numero 1 del mondo Nole Djokovic dovrà affrontare Tomas Berdych e non prima delle 20:30 Rafael Nadal, reduce dal match thriller contro Kevin Anderson dove ha annullato un match point nel tie-break del secondo set, avrà davanti Stan Wawrinka.

  • Match in cui Nadal ha salvato dei MP (MP salvati):
    1) AO 2005 vs Mikhail Youzhny 1/32 (1)
    2) Marseille 2006 vs Olivier Rochus 1/16 (1)
    3) Rome 2006 vs Roger Federer F (2)
    4) Chennai 2008 vs Carlos Moyà SF (4)
    5) Indian Wells 2009 vs David Nalbandian 1/8 (5)
    6) Madrid 2009 vs Novak Djokovic SF (3)
    7) Paris-Bercy 2009 vs Nicolás Almagro 1/16 (5)
    8) Cincinnati 2010 vs Julien Benneteau 1/8 (1)
    9) Tokyo 2010 vs Viktor Troicki SF (2)
    10) Rio de Janeiro 2014 vs Pablo Andújar SF (2)
    11) Bercy 2015 vs Kevin Anderson 1/8 (1)

Ecco il programma

6 novembre ATP Parigi-Bercy

[2] Andy Murray b.  [10] Richard Gasquet 7-6 (7) 3-6 6-3

Prima di questo incontro il francese e lo scozzese si erano incontrati 9 volte con con 6-3 a favore di Andy. Le prime sfide tra i giovanissimi talenti avevano arriso al transalpino vincitore in Canada nel 2006 e Paris Indoor nel 2007 (in quest’ultima sfida subì un bagel nel secondo set prima di vincere al terzo per 6-3 0-6 6-4).  Spettacolare fu l’ottavo di finale di Wimbledon 2008 con Andy capace di vincere al quinto per 5-7 3-6 7-6(3) 6-2 6-4. Da lì in avanti il sostanziale dominio negli H2H è stato a favore del gelataio di Dunblane con Gasquet che non è riuscito a esplodere come tutti avevo preventivato dopo la sua carriera straordinaria da junior e dei primi anni da professionista. L’unica soddisfazione per Gasquetta è la vittoria in rimonta a Roma 2012 in cui vince per 6-7(1) 6-3 6-2. Andy cavalca un’onda di 3 vittorie consecutive nelle ultime sfide, più un walkover in Canada nel 2014, curiosità statistica: Murray ha perso sempre il set inaugurale della sfida.

Andy Murray è il primo semifinalista di quest’edizione del Masters di Parigi-Bercy grazie alla vittoria ottenuta in 3 set contro Gasquet. L’inizio dell’incontro è favorevole a Andy Murray che strappa subito il servizio all’avversario nel 2° gioco. Il terzo game è molto combattuto e si protrae per circa 12 minuti ma alla fine è Gasquet ad ottenere il gioco così non scappa via. il 5° gioco è molto semplice per lo scozzese che tiene a zero il servizio, e siamo 4-1. Murray cala vistosamente e Gasquet ne approfitta subito, ottiene il break a zero e il porta sul 4-3 e continua a scaldare la ex Bercy Arena che comincia ad acclamare il suo beniamino. I rimanenti giochi seguono tutti i turni di servizio e si va così al tie-break. Il primo a scappare avanti è Murray che si porta subito sul 3-1, ma Andy si innervosce sbaglia un dritto semplice e Gasquet recupera e sale 5-4 e poi ha un set point sul 6-5 che prontamente Murray annulla. Dopo un’ora e 13 minuti è lo scozzese a chiudere finalmente con un lob che segue un dropshot.

Il secondo set vede un Richard sugli scudi che emoziona il pubblico. Murray sembra evidentemente stanco e sotto 3-2 subisce il break, Gaquet sale anche con il servizio e conferma il break a zero. Il rovescio, marchio di fabbrica del transalpino fa la sua comparsa sul centrale e non ci sono speranze per il giocatore di Dunblane che è così costretto a capitolare per 6 giochi a 3 dopo 40 minuti.

L’ultimo parziale segue l’inerzia del secondo ed è Richard ad essere più in palla dell’avversario e si procura subito 2 palle break che vengono però prontamente annullate con dritto e un quasi ace. Nel turno di servizio di Gasquet lo spettacolo decolla e Richard impreziosisce lo scontro con un recupero in tuffo e uno dei suoi rovesci ad una mano che molti gli invidiano. Il primo a breakkare è il francese che approfitta di un Andy particolarmente falloso al servizio. Non tarda la contromossa dello scozzese che ben presto recupera il controbreak e sposta dalla sua l’equilibrio del match. Gasquet prima si salva annullando 3 palle break ma non può nulla nell’8° gioco e alla terza occasione subisce l’esiziale break e al turno successivo Murray chiude a zero sul proprio servizio e dopo 2 ore e 40 minuti chiude la tenzone.

[8] David Ferrer b. [13] John Isner 6-3 6-7(6) 6-2

Prima del quarto di finale tra Ferrer e Long John il valenciano era avanti 5-1 negli H2H con l’unica vittoria dell’americano avvenuta proprio a Bercy nel 2011 ai quarti di finale. Ci sono delle motivazioni tecniche per questo evidente squilibrio. Ferru risponde molto bene; se si entra nello scambio, non c’è storia, il valenciano è un mastino e mette Isner costantemente sotto pressione; la palla di Ferru viaggia bassa e questo a John, come a tutti i longilinei, dà molto fastidio; David, negli ultimi anni, a Bercy ha fatto molto bene, e questo non è da sottovalutare: respira un po’ “l’aria di casa”.

[1] Novak Djokovic b. [5] Tomas Berdych 7-6(3) 7-6(8)

H2H decisamente a favore del serbo che conduceva 19-2 prima di questa sfida. La prima e grande vittoria del ceco risale a Wimbledon del 2010 quando in semifinale sconfitte Nole approdando così alla sua prima e unica finale Slam della carriera. La seconda e ultima è quella di Roma 2013 con Tomas capace di recuperare un set di svantaggio e chiudere per 2-6 7-5 6-4. Nole cavalca una serie di 6 vittorie consecutive l’ultima sfida risale alla finale del Masters 1000 di Monte Carlo di quest’anno.

[4] Stan Wawrinka b.  [7] Rafael Nadal 7-6(8) 7-6(7)

L’ultima partita di giornata sembra essere il quarto più nobile con 16 Slam in campo ed unico sfida che sulla carta sembra equilibrata. H2H mettamente a favore di Nadal che ha vinto 12 partite consecutive contro Stan prima di perde la loro sfida più importante quella della finale agli Australian Open in cui dopo che Wawrinka si era portato avanti di un set e Nadal aveva accusato dei forti dolori alla schiena e purtroppo non ha potuto rendere al 100% e molto sportivamente non si è ritirato. Nonostante tutto riuscì a vincere un set ma solo per le statistiche, 6-3 6-2 3-6 6-3 è stato il punteggio della sfida che in una recente intervista il maiorchino definisce come la sconfitta più dura della sua carriera. Quest’anno si è aggiunta un’altra vittoria per lo svizzero, a Roma, che ha saputo approfittare di uno spagnolo sciupone avanti 6-2 nel tie-break del primo set che ha dilapidato il suo vantaggio perdendo in 2 set per 7-6(7) 6-2. L’ultima sfida risale a poche settimana fa in quel di Shanghai dove Rafa ha annichilo un Wawrinka apparso sia stanco che svogliato e che ha perso per 6-2 6-1.

Finisce con 2 tiebreak la sfida tra Wawrinka e Nadal che fa un passo indietro rispetto alle prestazioni mostrate a Basilea e Shanghai, soprattuto rispetto a quest’ultima in cui aveva avuto vita facile con lo svizzero. La partita è emozionante nonostante ci sia tanti errori gratuiti, ma non mancano i vincenti soliti di Wawrinka con il rovescio ad una mano e quelli di dritto di Nadal che è grande in qualche occasione anche a giocare di fino con qualche volèe e stop volley. Nadal è sprecone, ottenuto il break sembra che il set sia indirizzato per la via di Manacor, ma quando serve sul 5-3 gli trema la mano e fa recuperare Wawrinka ormai con la testa al secondo set. Si arriva al tiebreak con lo svizzero che scappa fino al 5-3, Nadal recupera e si procura una set point sul 6-5, ma spreca malamente, la stessa occasione capita sull’8-7 ma Nadal non chiude e Stan ne approfitta e va suo il tiebreak per 10 pounti a 8. Dopo un’ora e 10 minuti inizia il secondo set. L’ora è tarda ma con l’indoor si può proseguire ad oltranza nonostante qualcuno sugli spalti non sia tanto felice di rimanere.  Il primo break stavolta è per Wawrinka destinato a vincere il set esattamente come il suo avversario nel primo. La grinta che ha sempre contraddistinto Nadal salta fuori sul 5-4 proprio quando Stan ha la possibilità di chiudere con Rafa che strappa di prepotenza il servizio all’avversario complici anche qualche gratutito di troppo. Si va al secondo tiebreak: lo spagnolo sembra padrone del gioco e sale 5-2 e il terzo set sembra inevitabile, ma oggi non è giornata, e Rafa strappa lo svizzero dalla doccia regalando di fatto il set e l’incontro sprecando 3 set point con errori gratutiti imperdonabili. Wawrinka mantiene ancora vivo il pathos per qualche secondo sprecando un match point, ma al secondo non perdona e volta in semifinale.

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

Total Voters: 55

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ATP Parigi-Bercy 2015: 5 novembre 2015, Fuori Federer! Djokovic avanti a fatica, bene Murray, Nishikori ritirato, si salva Nadal

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Bercy Arena

Oggi nella Accor Hotels Arena di Bercy si sono giocati tutti gli ottavi di finale . Ad aprire il programma alle 10:30 è stato Andy Murray contro il belga David Goffin in quella che è stata una preview della sfida di Coppa Davis che chiuderà la stagione in Belgio. Il giapponese Nishikori ha affrontato Richard Gasquet nella seconda partita sul centrale: i precedenti dicevano 5-0 per il francese che ha perso solo un set in Canada nel 2013, nonostante tutti i bookmakers davano favorito Kei. All’1 c’è stato il Capitano Novak Djokovic contro il beniamino di casa Gilles Simon, testa di serie numero 14. Alle 15 con possibile slittamento dal centrale al campo 1 per necessità la tds 3 Roger Federer ha giocato contro Long John Isner a seguire Tsonga contro Tomas Berdych chiamati a riscattare una stagione fino a questo punto deludente per le loro potenzialità nonostante una finale in Masters 1000: Monte Carlo per Tomas e Shanghai per Jo. Alle 20:30 ha chiuso il programma sul centrale Rafael Nadal contro il longileneo Kevin Anderson, vincitore del match di ieri contro Thiem protrattosi fino ad oltre mezzanotte. Programmati nel campo 1 sono stati David Ferrer e Grigor Dimitrov 4-1 i precedenti per il valenciano sconfitto a solo a Stoccolma nel 2013. Stan The Man Wawrinka ha chiuso contro Victor Troicki protagonista nella giornata di ieri di una rimonta sensazionale contro Feliciano Lopez, sciupone, che si era portato avanti di un set e 4-0 e aveva avuto un match point sul 5-3.

Ecco il programma.

5 novembre ATP Parigi-Bercy

[13] John Isner b. [3] R. Federer 7-6(3) 3-6 7-6(5)

Grandissima sfida tra Roger e Isner quest’ultimo in ottima forma che riesce a soverchiare il numero 2 del mondo che dopo la sconfitta al secondo turno (prima partita per lui) a Shanghai contro Albert Ramos esce prematuramente anche a Bercy questa volta negli ottavi di finale. Oltre al suo splendido servizio John mostra in campo altre doti che raramente di vedono in altri match come delle pregevoli volèe e un gioco da fondo che non gli appartiene, dall’altri lato un Federer deficitario al servizio soprattutto con le prime riesce a perdere l’incontro senza mai cedere il servizio. Il primo set è molto combattuto e Isner concede una sola palla break mentre Roger 2, si arriva all’inevitabile tiebreak in cui a Roger strema la mano per 2 volte e cede il tie per 7 punti a 3 con John cecchino al servizio con 0 punti persi. Il secondo parziale è maggiormente a favore dello svizzero che dopo aver superando un combattuto primo game si porta per 2 volte a palla break, alla terza finalemente strappa il servizio e mantiene facile gli altri turni e si va sull’1 pari. Il terzo parziale segue il copione del primo con Roger che fa girare per tutto il campo l’americano e John che spara delle prime a 200 km/h o più e le seconde non hanno velocità tanto inferiori così annullate palle break da una parte e dall’altra con Federer che cerca di stanare l’avversario usando il break si arriva al secondo tiebreak della partita: Federer è sciupone e arriva in un attimo al 6-2, qui si ha una timida reazione dello svizzero che annula 3 match point, ma quando Isner ha il 4° match point sulla racchetta spara una prima addosso a Roger che rimane inerme. Da registrare anche un piccolo problema per il 17 volte campione Slam che ha preso una pillola ad un cambio campo e un pubblico poco cortese e chiaramente schierato dalla parte dell’elvetico che nelle ultime fasi ha leggermente disturbato il gioco.

  • Ultima volta che Federer ha perso due tie-break e stato a Madrid 2015 nel 2° turno che lo vedeva opposta a Nick Kyrgios, 6-7 7-6 7-6 il punteggio finale.
  • Federer quando non subisce break in carriera ha un record di 446-2. Oggi è stata la seconda sconfitta. La prima fu a Cincinnati 2008 con Karlovic.

Prima si discuteva del fatto che l’allungarsi del match non giochi a favore di Isner. Ebbene, non sono del tutto d’accordo, per alcuni motivi. Se è vero che John sia un giocatore che non può scambiare a lungo, è altrettanto vero che questo non succede quasi mai perché, anche negli scambi sostenuti, egli arriva solitamente al limite per cui ” o dentro, o fuori”: la sparo, se va bene è ok, altrimenti pazienza. Questo gli consente di preservare energie preziose. Inoltre, spesso i match di Isner diventano delle sfide mentali: egli sa che dovrà sempre servire bene e con un’alta percentuale di prime, l’avversario sa che non dovrà perdere il controllo di fronte ai numerosisissimi ace e prime vincenti di Long John. Perché, lo sappiamo, può essere altamente frustrante dover gestire questi big server. Ecco, John di testa è fortissimo, raramente perde il controllo, mai butta il match. Ne consegue che, quando il match diventa una gara di nervi, spesso John ne esce vincitore, salvo soccombere di fronte ai giocatori più forti di lui (non oggi, fortunatamente). Non è un caso che in carriera abbia giocato tante battaglie al quinto set, non solo la più famosa di Wimbledon 2010. In ultimo, più si allunga il match, più ci sono possibilità di giungere al tie break, che è un po’ il suo territorio.
La cosa vera, casomai, è che se il match si allunga, per Isner si fa dura recuperare in vista del turno successivo; quell’ammasso di carne umana necessita di tempi più lunghi per rimettersi in piedi. Questo è uno dei motivi che, a mio parere, spiega i suoi non eccelsi risultati negli Slam. in conclusione, possiamo dire che è meglio affrontare Isner dopo che egli abbia giocato una lunga maratona. Mosso CA

[7] Rafael Nadal b. [11] Kevin Anderson 4-6 7-6 6-2

Rafael Nadal riesce a superare una prova durissima a dimostrazione della tenacia del campione che è salvando match point e porta a casa un match che sembrava compromesso. Il sudafricano Anderson si dimostra in forma fin dalle prime battute ed è chiaro che oltre al servizio funzionano bene anche gli altri fondamentali. Quando è alla battuta concede poco o nulla, ecco che il break esiziale subito da Nadal nel terzo gioco si rivela determinante perchè non c’è nessuna possibilità di riprendersi per lo spagnolo che deve soccombere sotto le bordate di Kevin. Nel secondo set anche Rafa mette apposto la sua battuta e non si vede l’ombra di una palla break in tutto il parziale, il tiebreak è inevitabile e sarà la parte più importante e determinante dell’incontro. I 2 giocatori sembrano scambiarsi favori a vicenda: il primo a perdere il servizio è il sudafricano seguito a ruota dal maiorchino sul 5-4 ha un attimo di black out e Kevin ne approfitta così si procura match point che spreca malamente non chiudendo un facile passante e spedendo la palla proprio nella zona presidiata dall’avversario che non può fare altro che chiudere in volèe e ringraziare del regalo. Il sudafricano perde la concentrazione e successivi 3 punti sono del mancino di Manacor che chiude 8-6 il tie-break. Kevin è stanco e la maratona del giorno prima contro Thiem protrattasi fino a oltre la mezzanotte non aiuta di certo. Nadal ottiene un break in apertura che sembra decretare inesorabilemente la fine del match, ma Kevin rialza la testa e lotta nel 4° gioco per ottener il controbreak: nulla da fare Rafa è un mastino che non molla l’osso, dopo 18 punti e 6 palle break salvate Nadal chiude il suo servizio e da lì in avanti sarà un assolo che consegnano allo spagnolo i quarti di finale a dimostrazione di una condizione ritrovata che raramente si era vista nel periodo post US Open.

  • Match in cui Nadal ha salvato dei MP (MP salvati):
    1) AO 2005 vs Mikhail Youzhny 1/32 (1)
    2) Marseille 2006 vs Olivier Rochus 1/16 (1)
    3) Rome 2006 vs Roger Federer F (2)
    4) Chennai 2008 vs Carlos Moyà SF (4)
    5) Indian Wells 2009 vs David Nalbandian 1/8 (5)
    6) Madrid 2009 vs Novak Djokovic SF (3)
    7) Paris-Bercy 2009 vs Nicolás Almagro 1/16 (5)
    8) Cincinnati 2010 vs Julien Benneteau 1/8 (1)
    9) Tokyo 2010 vs Viktor Troicki SF (2)
    10) Rio de Janeiro 2014 vs Pablo Andújar SF (2)
    11) Bercy 2015 vs Kevin Anderson 1/8 (1)

[1] Novak Djokovic b. [14] Gilles Simon 6-3 7-5

Brutta prestazione per il numero 1 del mondo che deve faticare più del dovuto contro il francese Simon per passare il turno. Gli H2H prima dell’incontro davano un 8-1 per Nole, con l’unica vittoria siglata in terra Marsigliese nel 2008, primo loro incontro. Dopo solo sconfitte tutte arrivate su superfici veloci. Nella prima frazione Nole si dimostra molto concreto e non si fa distrarre dal break subito sull’1-1 e subito incamera il parziale dopo 34 minuti di gioco. Il secondo set è la sagra dei break: nessuno dei 2 riesce a tenere il servizio fino al 4-3 Djokovic che finalmente nel game successivo non si fa brekkare e tiene la battuta ai vantaggi, ma ancora il festival dei break non è finito, perchè sul 5-4 Djookvic subito un altro break arrivando così a 4 nel set, 5 totali, ma è bravo a controbrekkare nel game successivo e a mantenere a zero il game che lo vedeva servire per il match. Sale a 24 il record di set vinti consecutivamente dal Capitano ancora lontano dal record di Connors cnel 1976 ne vinse 50 nei tornei di Palm Springs, Denver WCT, Las Vegas, Nottingham e Wimbledon. La serie fu interrotta ai Championships da Roscoe Tannner nei quarti di finale.

La partita Nole- Simon segna un record, 9 break in un solo set. C’è un precedente:

  • Steve Darcis contro Davis Scoch ad Amersfoort 2006. 7-5 il primo per il belga con 9 break nel set.
  • Coria vinse un match in cui su 31 game, ci furono 16 break contro  Nicolas Kiefer a Monte Carlo 2006, partita in cui l’argentino fece 23 doppi falli.
  • Altro dato rilevante in questa categoria: a Wimbledon 2003 nello scontro tra Tim Henman e David Nalbandian ci furono 15 break con Henman 1/6 e Nalbandian 10/20 nelle palle break salvate.

[2] Andy Murray b. [16] David Goffin 6-1 6-0

Il match che apre il programma alla AccorHotels Arena è una sdraiata in appena 54 minuti. Troppo alta la superiorità di Murray contro il brevilineo belga che non ha messo in mostra nessun’arma per poter impensierire lo scozzese. C’era molta attesa per il match che quasi sicuramente ci sarà nella prossima finale di Coppa Davis, ma l’indoor di Bercy ha dato il suo verdetto: così il Belgio non potrà mai vincere l’insalatiera. L’unico game che raccimola Goffin è il 4° del primo set che va ai vantaggi, per il resto solo magre figure. Nel secondo parziale i game al servizio per Goffin vanno tutti ai vantaggi ma li perde tutti inesorabilmente. Le statistiche parlano chiaro: 53% di punti vinti con la prima per il belga e appena 21% con la seconda. Murray è stato un cecchino con la prima, 90% di realizzazioni, ma come accade spesso è stato deficitario con la seconda, 64% di punti vinti con questo colpo, ma è stato sufficiente per non perdere mai il servizio e a salvare l’unica palla break che ha dovuto fronteggiare. In risposta Goffin è stato praticamente nullo con 10% di realizzazioni sulla prima dell’avversario e 35% sulla seconda.

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

Total Voters: 55

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ATP Parigi-Bercy 2015: 4 novembre 2015, avanti tutta per i big, Nadal spazza via Rosol, Murry bene su Coric, Federer annulla Seppi

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ATP Parigi-Bercy

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Oggi terza giornate del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Scendono in campo tutti i big: apre il programma Kei Nishikori impegnato contro Jeremy Chardy, Murray dovrà vedersela con il giovane Borna Coric. Rafael Nadal si vedrà di fronte Lukas Rosol già battuto in rimonta nel primo turno di Basilea per 1-6 7-5 7-6(4). Alle 19:30 è prevista la sfida tra Andreas Seppi e Roger Federer: è la 4a tra i 2 quest’anno, la prima è stata agli Australian Open con la clamorosa vittoria di Seppi per 6-4 7-6(5) 4-6 7-6(5). Le altre 2 sfide sono state nettamente a favore dello svizzero come quella ad Indian Wells e quella in finale sull’erba di Halle. Chiude la giornata Jo-Wilfried Tsonga che dovrà vedersela con Roberto Bautista Agut.

Ecco il programma.

4 novembre ATP Parigi-Bercy

[7] Rafaek Nadal b. [Q] Lukas Rosol 6-2 6-2

Successo convincente per Rafael Nadal che riesce a battere il ceco Lukas Rosol che tutti ricordano per la famosa sconfitta inferta al maiorchino a Wimbledon del 2012. A Basilea una settimana fa c’era stata molto più partita con Lukas vincitore del primo set e sciupone nel secondo, prima di capitolare al tie-break del terzo. Questa volta non c’è stata mai partita con Rafa sempre in controllo che dimostra una buona condizione sia fisica che mentale che era venuta a mancare nel corso di tutta la stagione. Nadal non perde mai il servizio e ottiene 2 break per set e chiude sul secondo match point che ha sulla racchetta. Rosol è apparso molto deficitario in tutti i fondamentali, soprattutto nel servizio che è la sua arma migliore, d’altro canto un discreto Nadal è stato in condizione di non rischiare mai facendo pochi errori non forzati ma altrettanti vincenti. Non sono mancate le discese a rete per il maiorchino apparso particolarmente timpante e in risposta è avanzato spesso, soprattutto sulla seconda, tattica che raramente si era vista nel corso degli altri tornei della stagione. Con questo successo porta a 4-1 gli H2H con il ceco partito dalle qualificazioni che chiude così la sua stagione.

[2] Andy Murray b. Borna Coric 6-1 6-2

Murray passa il turno molto facilmente liquidando subito il giovane croato Borna Coric che non ha scampo e riesce a raccimolare soltanto 3 miseri game. I 2 si erano affrontati 2 volte in precedenza con Andy vincitore nella prima sfida in Coppa Davis nel 2013 (6-3 6-0 6-3 il risultato finale), ma a Dubai quest’anno da lucky loser Borna era riuscito a battere Murray con un secco 6-1 6-3 conquistando uno scalpo importante dopo la vittoria nel 2014 contro Rafael Nadal a Basilea, ma va ricordato comunque che in entrambe le occasioni Rafa ed Andy non erano al meglio delle loro condizioni. Questa volta Coric non ha scampo e perde facile dopo 59 minuti di gioco. Il croato è apparso completamente nullo in risposta e al servizio molto deficitario con 2 break subito per ogni set. Il 19enne di Zagabria chiude la stagione che l’ha visto raggiungere il suo best ranking: 33° al 22 luglio 2015.

[3] Roger Federer b. Andreas Seppi 6-1 6-1

Severa lezione di Roger Federer che annichilisce Andreas Seppi mai in partita che sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare. L’unica nota positiva della partita sono le magie di Roger che intrattengono il pubblico. Anche il falco sembra essere contro l’italiano che ha una scatto d’ira per una chiamata che per lui era dubbia, ma che l’hawk-eye ha fugato immediatamente e molto antisportivamente l’altoatesino ha gettato una racchetta a terra e sono arrivati giustamente i fischi della AccorHotels Arena (ex Bercy Arena). Roger fa il suo e ottiene subito il break in apertura, sul suo servizio praticamente non si gioca e in 20 minuti è già avanti di un set. Timidissima reazione nel secondo per l’azzurro che lotta solo nel primo game al servizio per Roger che vince ai vantaggi. Nel game successivo arriva il break, lo svizzero è una locomotiva e scappa in men che non si dica sul 5-0, Seppi ottiene il game della bandiera ma Roger chiude subito la pratica non concedendo più nessun punto. Sembra quasi che lo svizzerro abbia preso molto male la sconfitta in Australia per mano dell’italiano unica vera grande delusione della stagione del 34enne di Basilea. Intervistato a fine match da SKY UK ha parlato del suo futuro e di un episodio capitapogli in questi giorni: “Sono stato intervistato da Connors che mi ha chiesto se volevo raggiungere i suoi 109 titoli. No, il mio scopo non è raggiungere i 100. Mi piace giocare a tennis, e se devo essere sincero, 88 è il mio numero preferito “.

 

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

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ATP Parigi-Bercy 2015: 3 novembre 2015, bene Djokovic contro Bellucci e Wawrinka batte Tomic in 2 set

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Parigi-Bercy

Oggi seconda giornata dell’ultimo Masters 1000 della stagione giocato sul cemento indoor della Accorhotels Arena di Parigi. Scendono in campo il numero 1 del mondo Novak Djokovic impegnato contro il brasiliano Thomaz Bellucci. Stan Wawrinka sarà impegnato contro Bernard Tomic che nel primo turno ha eliminato Fabio Fognini. La testa di serie numero 8, David Ferrer, apre il programma contro l’ucraino Alexandr Dolgopolov. In serata ci sarà il derby casalingo tra Bernoit Paire e Gilles Simon. Ieri Paire è stato protagonista di un match molto avvincente contro il connazionale Gael Monfis, questi era andato avanti 6-2 4-0 con un Bernoit svogliato e altezzoso allo stesso tempo, il pubblico parigino ha iniziato così a sommergerlo di fischi. Monfils, probabilmente dispiaciuto per la figuraccia che stava facendo il suo amico, gli ha quasi regalato un game, e da lì è partito la rimonta del giocatore di Avignone che ha vinto per 2-6 7-6(7) 6-4. Subito dopo il match sono arrivete le dichiarazioni di Monfils, ha detto che è stato troppo gentile a mollare la presa, ma poi Paire ha vinto lealmente.

Ecco il programma.

 2 novembre ATP Shanghai

Chi vince il Masters di Parigi-Bercy?

  • Novak Djokovic (40%, 22 Votes)
  • Roger Federer (15%, 8 Votes)
  • Kei Nishikori (15%, 8 Votes)
  • Stan Wawrinka (11%, 6 Votes)
  • Tomáš Berdych (9%, 5 Votes)
  • Rafael Nadal (5%, 3 Votes)
  • Altro (4%, 2 Votes)
  • Andy Murray (2%, 1 Votes)

Total Voters: 55

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